Il pH del terreno o reazione è uno degli elementi più importanti per conoscere con esattezza le caratteristiche di un suolo.
Vi abbiamo già parlato dei vari tipi di terreno agricolo (medio impasto, argilloso, sabbioso, ecc) analizzando la struttura fisica. Parlando di pH del terreno, invece, la nostra attenzione si focalizzerà sulle caratteristiche chimiche del suolo.
Il livello di pH influenza direttamente la capacità delle piante di assorbire gli elementi nutritivi necessari. Questo, com’è ovvio, condiziona molto la possibilità delle piante di “abitare” un determinato terreno. La reazione misurata col pH ci consente di scegliere le specie più idonee all’ambiente e apportare eventuali correttivi o variazioni.
Capiamo dunque meglio cosa vuol dire pH del terreno e quali sono le implicazioni pratiche per le nostre coltivazioni biologiche.
Fase liquida e solida del terreno
Prima di arrivare alla definizione del ph del terreno, facciamo una premessa parlando delle fasi liquida e solida del suolo.
La fase liquida, detta soluzione circolante, è composta dall’acqua e dalle sostanze nutritive in essa disciolte. E’ molto importante, in quanto le piante assorbono dalla soluzione circolante, la maggior parte degli elementi nutritivi insieme all’acqua.
La composizione e le caratteristiche della fase liquida del terreno sono estremamente variabili. Per avere una valutazione corretta bisogna metterle in relazione con la fase solida del terreno.
Tra i fattori che determinano la composizione della soluzione circolante ci sono piogge, irrigazione, temperatura, concimazioni, attività microbiologica del suolo. Sembrerebbe quindi, questo, un valore molto oscillante. Nella realtà, però, le oscillazioni vengono attenuate da un’importante proprietà del terreno nella sua fase solida: lo scambio ionico.
Si tratta di un fenomeno chimico che avviene di continuo fra fase solida e fase liquida del terreno.
PH del terreno
Il pH del terreno misura la concentrazione di idrogenioni (H+) nella soluzione circolante, cioè la fase liquida del terreno.
L’importanza di questo valore è legato all’influenza che ha su tutte le reazioni che avvengono in natura, e quindi anche nel continuo scambio ionico tra fase liquida e solida. Dunque la reazione del terreno (o pH) condiziona in maniera decisiva le funzioni di abitabilità e di nutrizione delle piante.
Il pH può oscillare in teoria tra 0 e 14, ma questi valori estremi nei terreni agricoli non vengono riscontrati.
In base al valore del pH i terreni vengono così classificati:
- Peracidi minore di 4,6
- Acidi, tra 4,6 e 5,2
- Moderatamente acidi, tra 5,3 e 5,9
- Subacidi, tra 6,0 e 6,6
- Neutri, tra 6,7 e 7,3
- Subalcalini, tra 7,4 e 8,0
- Moderatamente alcalini, tra 8,1 e 8,7
- Alcalini, tra 8,8 e 9,4
- Peralcalini maggiore di 9,4
La gran parte delle specie agrarie preferisce un pH vicino alla neutralità, vi sono però importanti distinguo e precisazioni da fare.
Implicazioni sulle colture agrarie
Gli elementi nutritivi più importanti per la crescita sana e rigogliosa delle coltivazioni agricole sono azoto (N), fosforo (P), potassio (K).
Questi elementi sono più disponibili per le piante poste su un terreno con pH vicino alla neutralità. Se invece il valore del pH è al di sotto di 5,5 l’assorbimento è compromesso.
Grosso modo la stessa cosa può dirsi per altri elementi molto importanti, quali il calcio (Ca), il magnesio (Mg) e il molibdeno (Mo), che hanno però una maggiore assimilabilità con reazione subalcalina (pH tra 7,4-8,0).
Situazioni di terreno con pH acido o subacido favoriscono abbastanza bene l’assorbimento di ferro (Fe), manganese (Mn), boro (B), rame (Cu) e zinco (Zn).
Per quanto concerne invece l’attività microbica, in genere un pH acido favorisce lo sviluppo di funghi a scapito dei batteri. Quest’ultimi favoriscono i processi di nitrificazione e fissazione dell’azoto e incontrano condizioni favorevoli in terreni con pH neutro o moderatamente alcalino.
Dunque, sia un pH del terreno troppo basso che uno troppo elevato sono da considerarsi sfavorevoli. I terreni che quindi possiedono tali caratteristiche sono detti “a reazione anomala”. E’ però possibile correggere questo tipo di terreni e tra qualche capitolo vedremo come.
Il ph del terreno preferito dalla piante
Prima di capire in che modo correggere il ph del terreno, vediamo qual è il suolo preferito dalle piante.
In natura le piante hanno una predisposizione specifica a vivere e svilupparsi in terreni di diverso tipo. Ne esistono alcune che vivono naturalmente su terreni alcalini (piante anossifile) e altre su terreni acidi (piante ossifile).
Già l’osservazione della flora spontanea può dare utili indicazioni sulla reazione chimica del terreno. Ad esempio, la presenza di piante come la ginestra odorosa, i tamerici e la liquirizia sono indice di terreni alcalini. Viceversa felci, lupino, rododendri, erica e mirtilli indicano terreni con reazione acida.
Di seguito proponiamo un elenco di piante con associato il range di pH del terreno preferito.
PH del terreno ideale per alberi da frutto
- Melo: tra 5 e 6,5
- Albicocco: tra 6 e 7
- Ciliegio: tra 6 e 7,5
- Vite: tra 6 e 7
- Limone: tra 6 e 7
- Arancio: tra 5 e 7
- Pesco: tra 6 e 7,5
- Pero: tra 6 e 7,5
- Prugna: tra 6 e 7,5
- Melograno: tra 5,5 e 6,5
- Noce: tra 6 e 8
PH del terreno ideale per orticole
- Patata: tra 4,5 e 6
- Anguria, fragola e piselli: tra 5,5 e 6,5
- Cavolo rapa, cetriolo, melanzana, peperone, prezzemolo, zucchina: tra 5,5 e 7
- Carota, cicorie, cipolla, aglio, fagiolo, fagiolini, fava, lattuga, pomodoro, ravanelli, spinaci: tra 6 e 7
- Cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, melone, sedano, zucca, rape: tra 6 e 7,5
- Asparagi, basilico, bietola da orto: tra 6,5 e 7,5
PH del terreno ideale per ornamentali
- Erica, gardenia: tra 4,5-5,5
- Ortensia: tra 4,5 e 6,5
- Azalea, rododendro: tra 5 e 5,5
- Bromeliacee, ficus elastica, fucsia: pH tra 5 e 6
Anthurium, caladium, dieffenbachia, orchidee, philodendron, pothos: pH tra 5 6,5 - Felci: tra 5,5 e 6
- Cactacee, ciclamino, gerbera, poinsettia, asparagus plumosus: tra 5,5 e 6,5
- Geranio, saintpaulia: tra 6 e 6,5
- Bouganvillea, calla, freesia: tra 6 e 7
- Cineraria, crisantemo, strelitzia: tra 6 e 7,5
- Asparagus sprengeri, garofano, giacinto, rosa: tra 6,5 e 7,5
Terreni acidi e correzione
L’acidità di un terreno può avere origini diverse ed è in stretta relazione con fattori quali: clima, l’utilizzo agricolo, tipo di roccia che lo ha originato.
Come visto, un leggero grado di acidità non si può considerare come un grave inconveniente, in quanto moltissime colture producono bene con pH del terreno da 6 a 7. I terreni agricoli con pH più basso però, possono costituire un grosso problema.
La coltivazione di terreni acidi o deve prevedere l’impiego di specie adatte oppure un’adeguata correzione.
In agricoltura biologica è possibile distribuire sul suolo alcune sostanze per mezzo delle quali alzare il pH. Tra queste ricordiamo la cenere di legna, che potete produrre con facilità se avete un caminetto o una stufa a legna; la calce viva (che potete invece trovare qui), la calce spenta (che invece trovare qui); il calcare finemente macinato (ossia carbonato di calcio più o meno puro) e dolomite (cioè carbonato di calcio e di magnesio).
Terreni alcalini e correzione
L’eccessiva alcalinità di un terreno è dovuta quasi sempre all’eccesso di carbonato di calcio, ossia il calcare. Precisiamo che una dotazione minima di calcare nel suolo è necessaria poiché, oltre alla funzione alimentare del calcio per le piante, contribuisce ad alcuni importanti fenomeni che avvengono nel terreno.
L’alcalinità causata dalla presenza di calcare, prende il nome di alcalinità costituzionale e di solito non raggiunge mai valori superiori a 8-8,4.
Tuttavia, livelli maggiori di pH, con una dotazione eccessiva di calcare, possono essere nocivi per le piante. Innanzitutto, questo eccesso provoca la formazione di una crosta in superficie rendendo difficile la lavorazione del terreno. Sovente il suolo diventa fangoso in presenza di precipitazioni continue. Altro possibile problema è l’insolubilizzazione del fosforo e del ferro (da cui la tipica clorosi ferrica degli agrumi).
I terreni calcarei sono in genere quelli argillosi. La correzione di questo tipo di terreno è più difficile e molti agricoltori si limitano alla scelta delle specie più adatte. L’intervento che in agricoltura biologica si consiglia di effettuare è quello della concimazione organica. Per realizzarla occorre del letame maturo oppure compost domestico in grandi quantità.
Altro trucco (applicabile però su piccole superfici) è quello dell’aggiunta di torba acida.
Qui trovate i dettagli su come misurare il pH del terreno.
10 commenti
Come faccio a misurare il ph del mio terreno? Penso sia acido, ma, prima di aggiungere qualcosa, oltre alla cenere e al trito di foglie e rami delle potature, vorrei sapere quant’è.
A breve inseriremo un articolo per la misurazione del pH nel terreno.
Grazie, aspetto con ansia!
Lo trovi qui.
Articolo interessante. Per acidificare il terreno si possono usare anche aghi, pigne e corteccia di pino.
Grazie molto interessante, specialmente per me che mi accingo a creare da auto didatta l’orto che avrà lo scopo di dare alla mia famiglia autosufficienza di verdura e frutta.
Grazie a te 🙂
Grazie per questa dettagliatissima spiegazione, cercavo da tempo la differenza dei vari PH e l’influenza sulle culture, posso condivedere il vostro articolo con i miei amici su una pagina fb dedicata alle Peonie? Anche se non agricultura sono sicura che sarà utile capire il terreno per loro come lo è stato per me. Grazie, cordialmente Lorena Toniolo
Grazie dei complimenti, Lorena. Certo, condividi pure, ci fa piacere.
E’ davvero grandioso che regaliate tutte queste informazioni, grazie davvero di cuore