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Oggi parliamo di come coltivare lattuga romana e canasta, ossia le due varietà più consumate in Italia.
La coltivazione biologica di queste varietà di lattuga nasconde molti segreti. Diventa quindi importante curare tutti i dettagli partendo dalla semina e dal terreno, fino ad arrivare ai sistemi d’irrigazione, e alla difesa biologica dai parassiti. Si tratta di segreti tutto sommato di facile applicazione. Scoprendo la facilità della coltivazione biologica e soprattutto il gusto di un’insalata coltivata nel proprio orto domestico, non avremo più bisogno di acquistare nel supermercato un ortaggio sempre presente in tavola.
Ma andiamo per ordine e scopriamone prima le origini e le proprietà della lattuga.
La lattuga: origine, proprietà nutrizionali e varietà
Storia
La lattuga, nome scientifico Lactuca sativa, è una pianta appartenente alla famiglia delle Compositae. È comunemente conosciuta come “insalata”, ma in realtà è più corretto chiamarla lattuga, in quanto l’insalata è più che altro la preparazione che di questo vegetale si fa.
Si tratta di un ortaggio coltivato già ai tempi dei greci e dei romani, quindi la sua origine è mediterranea. Il nome scientifico Lactuca deriva dal latino. Quando, infatti, questa pianta viene tagliata fresca, alla base del cespo emette un liquido simile al latte (in latino“lactis”).
Valori nutrizionali e proprietà

Insalata mista con lattuga e radicchio
La lattuga è un ortaggio composto per il 95% d’acqua (le sue proprietà le trovate qui), è quindi un prodotto assolutamente immancabile nelle diete ipocaloriche. Questo perché oltre ad essere povera di kcal (solo 15 per 100 g) è ricca di minerali quali fosforo, potassio, calcio, magnesio e ferro e di vitamine A, B, C, E.
Queste sue caratteristiche le conferiscono eccellenti proprietà diuretiche e antiossidanti.
La lattuga è indicata nell’alimentazione di chi soffre di diabete in quanto aiuta a regolare il livello di zucchero nel sangue. Può essere inoltre utilizzata da chi soffre di ritenzione idrica, o per aiutare ad espellere calcoli renali.
Le principali varietà da coltivare
Le varietà che meglio si adattano alle condizioni di coltivazione del nostro paese, sono la lattuga romana e la lattuga canasta, ma ne esitono anche molte altre.
La lattuga romana

Cespo di lattuga romana
La lattuga romana è probabilmente la varietà più diffusa ed utilizzata.
Si presenta con un cespo lungo e stretto, molto voluminoso. Le sue foglie di color verde brillante hanno un andamento ondulato. La consistenza è croccante e il sapore è molto dolce.
All’interno della grande famiglia della lattuga romana esistono delle ulteriori varietà. Queste differiscono per colore, consistenza, ciclo vegetativo ed altre caratteristiche. Qui ne ricordiamo alcune:
- Verde degli ortolani;
- Bionda degli ortolani, con una foglie meno spesse ed una colorazione più chiara;
- Marvel, o meraviglia delle quattro stagioni, con un colore rosso accesso ed un sapore più deciso;
- Gigante bianca;
- Gigante rossa
- Bianca d’inverno.
Ad ogni modo, l’importante è scegliere sempre le varietà che meglio si adattano alle vostre condizioni di partenza, soprattutto per quanto riguarda il clima e il periodo di coltivazione.
La lattuga canasta

Lattuga canasta
Altra varietà molto conosciuta e apprezzata è la lattuga canasta.
Questa ha un cespo più largo e compatto rispetto alla romana. Inoltre ha un cuore centrale chiaro che si riempie, avvolto dalle carnose foglie esterne. Sempre rispetto alla romana, la canasta si sviluppa in larghezza, più che in lunghezza.
Il sapore della canasta è più deciso rispetto alla sua cugina romana, ed è da preferire, quindi, nella preparazione di insalata mista. La colorazione delle foglie tende al rosso andando verso l’esterno, anche se ciò dipende dalla tipologia di lattuga canasta. Tra le diverse varietà vi segnaliamo:
- Batavia;
- Ubriacona, una varietà tipica della regione Umbria;
Coltivare la lattuga in orto e in vaso

Serre di Almeria
Come accennato nella presentazione, purtroppo gran parte della lattuga che troviamo nei nostri supermercati proviene dall’estero. In particolare c’è un luogo in Spagna, le serre di Almerìa, dove una distesa di serre per coltura intensiva di ortaggi si perde a vista d’occhio.
La riflessione che vogliamo fare è questa, perché acquistare a migliaia di km di distanza un ortaggio tranquillamente coltivabile in qualsiasi orto o balcone? Perché farlo con la consapevolezza che sicuramente quel prodotto non è biologico e per essere coltivato con quell’intensità ha bisogno di concimi chimici e trattamenti antiparassitari sistematici?
Le lattughe romana o canasta coltivate nel proprio orto, non hanno nulla a che vedere con un prodotto commerciale, di sapore neutro e trasportato in buste di plastica per migliaia di km. Una coltivazione fai da te, magari realizzata con il terriccio o il concime ottenuto dal compost domestico, con una difesa dai parassiti con rimedi naturali, non ha paragoni per gusto e qualità.
Essendo composta per lo più d’acqua, l’insalata, di per sé, non ha un gusto che spicca, è la terra che le dà sapore, che la rende unica e appetibile per qualsiasi tipo di alimentazione.
Anche in un semplice vaso, in un orto sul balcone, possiamo avere delle belle soddisfazioni dalle nostre lattughe biologiche.
Clima e periodo di semina della lattuga
In generale stiamo parlando di una pianta abbastanza resistente alle diverse condizioni climatiche. In campo aperto si coltiva tranquillamente dalla primavera all’autunno. Detto questo, ci sono alcune varietà che meglio si adattano a determinati climi e temperature.
Ad esempio la lattuga romana soffre molto il caldo, che ne accelera la maturazione. Dunque questa varietà predilige un clima più freddo per arrivare a maturazione nel modo giusto. Alla luce di ciò è chiaro che la tipologia romana è più adatta alla coltivazione autunnale e di inizio primavera.
La lattuga canasta invece, cresce meglio con un clima mite. Ha una maturazione più lenta, quindi è più adattabile al periodo caldo, primaverile ed estivo.
Le piantine si seminano in semenzaio (se volete realizzarne uno date un’occhiata a questo articolo), nel periodo da febbraio a maggio per la coltivazione primaverile ed estiva; in agosto/settembre per la semina autunnale.
Attenzione ai tempi della semina, poiché partendo dal seme i tempi si dilatano. Il seme per formare una piantina da trapiantare nell’orto necessita di un periodo di almeno 20-30 giorni, a seconda della stagione.
Il consiglio è di programmare una semina scalare, cioè di non trapiantare nello stesso momento un numero eccessivo di lattughe. Questo perché una volta arrivata a piena maturazione, la lattuga va colta in tempi brevi. Più passa il tempo più c’è il rischio di attacchi di parassiti e formazione di marciume.
Scalando di 15 gg. in 15 gg. la semina e i trapianti, si può arrivare a un ritmo di produzione sufficiente per il consumo familiare, sempre fresco e di alta qualità.
Terreno e concimazione per coltivare la lattuga
Il terreno ideale per coltivare lattuga deve essere sciolto, morbido e ben lavorato, che non dia luogo a ristagni idrici.
Per quanto riguarda la concimazione, la pianta ha bisogno di un terreno ben concimato, con una buona concentrazione di azoto.
È opportuno dunque coltivarla o in un terreno che ha ospitato una coltivazione letamata precedentemente, oppure effettuare una concimazione in pre-semina con lo stallatico pellettato (che trovate qui).
La concimazione organica va effettuata circa 10-15 gg. prima del trapianto. Questo consentirà alle vostre lattughe biologiche di avere tutti gli elementi nutrivi necessari durante il loro ciclo di coltivazione.
Irrigazione e distanze

Sistema idrico a goccia
Per quanto riguarda le necessità idriche della coltivazione di lattuga romana e di quella canasta, è opportuno fare una distinzione. In una coltivazione autunnale di romana, ad esempio, non ci sarà la necessita di frequenti irrigazioni di supporto. Di conseguenza può essere conveniente non allestire il sistema idrico.
Viceversa, nella coltivazione primaverile ed estiva di una varietà come la canasta, è proficuo usare l’irrigazione a goccia. In questo modo riusciremo ad avere la possibilità di un’irrigazione costante. Un’ottima manichetta con ala gocciolante potete trovarla qui.
Per quanto riguarda la distanza di trapianto diciamo che coltivare lattuga in genere non richiede grandi spazi.
Il sistema idrico che proponiamo nella foto in alto prevede in un metro lineare di terreno, 4 manichette di ala gocciolante a 25 cm. l’una dall’altra. Le piantine andranno sistemate a 20 cm. lungo la fila.
La coltivazione trae beneficio dalla distanza ravvicinata, in quanto consente alle piante di compattarsi a vicenda e chiudersi. Troppo spazio tra le piantine, nello specifico nella lattuga romana, fa correre il rischio di allargamento e rovina delle foglie.
In ogni caso fate molta attenzione all’irrigazione. Se è vero che la pianta ha bisogno di un terreno sempre ben umido, allo stesso tempo viene messa a forte rischio dai ristagni idrici, che provocano marciumi. Non bisogna dunque esagerare con l’acqua.
Pacciamatura
Fondamentale per coltivare una lattuga sana è la pacciamatura. Questa pianta, difatti, soffre molto la presenza delle erbe infestanti, che possono ostacolarne lo sviluppo. Il problema si presenta in modo particolare all’inizio della crescita. Quindi, o si provvede con cura al diserbo manuale ogniqualvolta è necessario o si provvede alla sistemazione della pacciamatura.
La pacciamatura può essere naturale, ad esempio con la paglia. Oppure si può optare per una pacciamatura artificiale, con il telo plastica forato, con il telo in tessuto non tessuto o con il telo biodegradabile.
- Coltivazione di lattuga pacciamata con la paglia
- Coltivazione di lattuga pacciamata con il telo
Essendo la lattuga una coltivazione veloce, che non produce grosse lavorazioni ed eccessivi scarti, il telo, se ben conservato, può essere riutilizzato molte volte.
La pacciamatura, oltre a eliminare il problema delle erbe infestanti, consente notevoli risparmi idrici. Mantiene inoltre il terreno sempre umido, e favorisce lo sviluppo di microorganismi.
Raccolta
Se abbiamo effettuato una semina scalare, anche la raccolta lo sarà di conseguenza. Attenzione a non lasciare troppo maturare le vostre lattughe, in particolare la romana. Quest’ultima, se non colta per tempo, tende a girarsi su stessa, e a produrre marciumi sia alla base che nella parte apicale.
Cogliete le vostre lattughe magari iniziando quando non sono del tutto mature. Avrete così la giusta progressione.
Se viceversa, delle vostre lattughe volete cogliere il seme, lasciatele fiorire e montare a seme. La coltivazione della lattuga è biennale e nel secondo anno fiorisce e produce il seme.
Coltivare lattuga usando la difesa biologica antiparassitaria

Attacco di limacce su coltivazione di insalata
Partiamo dal primo vero problema: le nemiche giurate della coltivazione di lattuga sono le lumache. Se cercate quindi consigli su come tenere chiocce e limacce lontane dall’orto potete leggere questo nostro articolo dettagliato.
Parlando più in generale, se coltivata con gli accorgimenti che abbiamo visto, questa pianta non soffre particolarmente gli attacchi parassitari.
Utilizzando i macerati naturali, come il macerato di pomodoro, d’ortica e d’aglio, in maniera preventiva, si possono tranquillamente tenere lontani insetti parassiti, come la mosca bianca o gli afidi.
Attenzione, come già detto, ai ristagni idrici, che possono facilitare l’apparire di malattie fungine, come la botrite. In questo caso, più che l’applicazione di macerati, consigliamo di tenere sotto controllo le buone condizioni di coltivazione, limitando ad esempio l’irrigazione per evitare la formazione di ristagni e marciumi.
Come coltivare la lattuga: il riassunto
Riepilogando quando scritto sopra, per coltivare lattuga biologica dovete semplicemente seguire i seguenti passaggi:
- Scegliete la giusta varietà,
- Lavorate e concimate il terreno
- Seminate o trapiantate tra la primavera e l’autunno,
- A seconda delle precipitazioni, valutate l’irrigazione,
- Eseguite una buona pacciamatura naturale,
- Usate i macerati e gli altri rimedi biologici per tenere sotto controllo parassiti e malattie.
3 commenti
Non riesco a salvare le piante di insalata da un vermetto bianco a testa rossa lungo 2/3 cm. che mangia la radice e l’anima della pianta; mi accorgo che la pianta si affloscia e muore. Cosa posso fare?
SPARGI POLVERE DI DIATOMEA DIRETTAMENTE SULLA INSALATA
la polvere va diluita in acqua o sparsa direttamente sulle foglie, e se diluita in che percentuale ?