Coltivare il cavolo broccolo è molto semplice e regala grandi soddisfazioni, anche in un orto domestico. E’ una pianta mediterranea e la sua coltivazione è diffusa soprattutto nel Centro-Sud, dove ne esistono diverse varietà locali.
I nomi comuni con i quali è conosciuto sono molti: broccolo calabrese , broccolo romanesco , nero di Napoli , broccolo veronese ecc.
In genere si consuma soprattutto in autunno e inverno, e si coltiva (per le raccolte precoci) a partire dai mesi estivi.
Vediamo allora quali sono tutte le tecniche e gli accorgimenti necessari per coltivare broccoli nell’orto domestico, e avere piante sane e gustose.
Il cavolo broccolo
Il cavolo broccolo, Brassica oleracea var. italica , è una pianta della famiglia botanica delle Cruciferae o Brassicaceae . Si tratta di una parente stretta del cavolfiore .
La differenza saliente tra cavolfiore e cavolo-broccolo è nell’infiorescenza, bianca e compatta nel primo, verde e più frastagliata nel secondo.
La pianta del cavolo broccolo ha un elevato sviluppo vegetativo. E’ dotato di una radice fittonante che non raggiunge grandi profondità. Il fusto è eretto, a piena maturità può superare i 50 cm. Le foglie si distribuiscono uniformemente sul fusto, sono costolute, di colore verde scuro e con grosse venature bianche. Più grandi nella parte inferiore, più sfilate man mano che si sale sul fusto stesso.
La parte edule è costituita dalle infiorescenze, ossia dei germogli ramificati che terminano con una grossa testa verde. I broccoletti, tanto apprezzati nella cucina tipica meridionale, altro non sono che i boccioli delle infiorescenze. Per questo motivo vanno raccolti molto prima che questi si aprano per la fioritura. Dei broccoli si consuma anche la parte finale dello stelo, molto carnosa.
Altra particolarità del cavolo broccolo, è che dopo il taglio della testa principale, c’è l’emissione di nuovi ricacci, ossia teste di broccolo più piccole, ma altrettanto gustose. La pianta in questo modo prolunga il periodo della raccolta e aumenta la resa.
Non tutte le varietà, però, specifica questa particolarità. Vediamo allora qual è la distinzione varietale, all’interno della grande famiglia del cavolo broccolo.
Varietà di cavolo broccolo

Cavolo broccolo romanesco
La coltivazione del cavolo broccolo appartiene alla tradizione contadina del Centro-Sud Italia.
Molte sono le varietà tipiche locali che purtroppo si stanno perdendo, sostituite dalle sementi ibride delle multinazionali.
Con i semi ibridi, la differenza varietale si riduce alla differenza della durata del ciclo produttivo. Avremo quindi varietà precoci (50-60 gg), medie (75-80-90 gg) e tardive (100-120 gg). L’indicazione dei giorni si riferisce al periodo tra il trapianto di una giovane piantina ben formata e la raccolta.
Le varietà precoci e medie sono quelle che producono un’infiorescenza centrale di buone dimensioni, e poi tanti ricacci laterali.
Le varietà tardive, invece, producono un unico broccolo di grandi dimensioni, e dopo la sua raccolta non producono nuovi broccoletti.
Tra le varietà classiche, il broccolo Calabrese è quello più precoce, mentre il Veronese è tra i più tardivi.
Il broccolo romanesco, invece, ha tempi medi di raccolta. La caratteristica peculiare di quest’ultimo, che lo ha reso famoso in tutto il mondo, sta nella particolare forma delle infiorescenze, che ricordano la forma di una piramide a spirale.
Periodo di semina e trapianto del cavolo broccolo
La coltivazione del cavolo broccolo ha inizio quasi sempre nel periodo estivo, specie nelle regioni settentrionali. La semina avviene nei mesi di giugno , luglio e agosto , mentre i trapianti scalari vanno da luglio a settembre .
Dalla messa a dimora del seme (nel semenzaio in polistirolo ) servono circa 30 giorni per ottenere piantine pronte per il trapianto. Dunque, se decidete di partire dal seme, calcolate bene i vostri tempi.
Frequentemente però, si acquistano piantine in vivaio già pronte per il trapianto. Per capire bene le tempistiche, quindi, è bene fare degli esempi pratici:
- Se trapianto i primi di agosto una precoce (60 gg), inizierò a raccogliere verso la fine di settembre
- Trapiantando a settembre una varietà media (75 gg), per la raccolta si dovrà attendere il mese di novembre .
Nelle regioni del Centro-Sud, i trapianti si possono effettuare anche agli inizi di ottobre , per raccolte più tardive sul finire della stagione invernale.
Un’ottima idea è quella di effettuare trapianti scalari, in modo da avere una raccolta continua nel tempo.
principio, è che le varietà precoci resistono meno al freddo delle gelate intense , dunque è bene iniziare la coltivazione al massimo entro la fine di agosto.
Il terreno e la concimazione
Il cavolo broccolo predilige un terreno di medio impasto, sciolto e ricco di sostanza organica. Ciò che teme sono i ristagni idrici, quindi, prima dell’inizio della coltivazione, occorre una buona lavorazione del terreno .
Per quanto riguarda la concimazione, non è necessario effettuarla prima del trapianto. Infatti, visto che si tratta di un ortaggio coltivato in successione a una coltivazione estiva, si può sfruttare nel periodo di terreno dove sia stata effettuata un’abbondante concimazione organica primaverile-estivo. Ad esempio, in un terreno che abbia ospitato una coltivazione di zucchine o di pomodori , concimato precedentemente con letame maturo, compost o humus di lombrico.
Distanze di trapianto
Il cavolo broccolo è una pianta che ha un discreto sviluppo vegetativo. Questo vuol dire che bisogna rispettare le giuste distanze per avere piante rigogliose.
Ottimizzando al massimo lo spazio, possiamo dire che queste sono le indicazioni per piantare:
- Varietà precoci e medie: 40 cm sulla fila, 50-60 cm tra le file
- Varietà tardive: 60 cm sulla fila, 80 cm tra le file.
Irrigazione
Per coltivare cavolo broccolo ci sono esigenze diversificare in quanto a irrigazione. Ossia, se iniziamo a coltivare in estate e vi è grande siccità, è necessario utilizzare un sistema d’irrigazione . In questo modo assicuriamo un apporto idrico costante alle piante, almeno fino all’arrivo delle piogge autunnali.
Se iniziamo invece a coltivare più tardi e abbiamo la fortuna di non incappare in un periodo di lunga siccità, le normali precipitazioni sono in grado di soddisfare il fabbisogno idrico delle piante. Dunque, valutare se realizzare un impianto d’irrigazione o meno, anche in base alle esperienze di coltivazione degli anni precedenti.
Cura colturali del cavolo broccolo
Così come abbiamo visto per la coltivazione dei finocchi e dei cavolfiori , di fondamentale importanza è la rincalzatura delle piante.
Questa operazione consiste nel riportare manualmente della terra alla base della pianta. Ciò consente al cavolo broccolo di ingrossare fusto e radici e resistere meglio a intemperie come pioggia e vento forte. Con la rincalzatura si esegue allo stesso tempo un’altra operazione agronomica, vale a dire la sarchiatura. Si tratta, in sostanza, della pulizia delle erbe infestanti. Questa operazione non rende necessaria la pacciamatura naturale .
La rincalzatura si può effettuare un mese dopo il trapianto e poi ogni 20 giorni, fino al momento della raccolta.
La raccolta

Cavolo broccolo pronto per la raccolta
Per avere grandi soddisfazione dal cavolo broccolo, bisogna fare molta attenzione durante la raccolta.
E’ importante, infatti, che questa avvenga nei tempi giusti.
Di solito si effettua quando le teste del broccolo sono ben formate, ma ancora sode e compatte.
Devono avere un bel colore verde intenso e bisogna procedere prima che i boccioli dei fiori tendano ad aprirsi.
L’operazione vera e propria è semplice: si tagliano le infiorescenze alla base, avendo cura di recidere assieme alle teste una parte dello stelo, con tutta la ramificazione e le relative foglie.
Attenzione però a non scendere troppo in basso, ciò potrebbe causare la mancata emissione di nuovi ricacci.
Altra accortezza è quella di effettuare il taglio in modo trasversale sul fusto, in questo modo, in caso di pioggia, l’acqua defluirà agevolmente, senza stress marciumi alla pianta.
Difesa biologica del cavolo broccolo
Tra i parassiti del cavolo broccolo, il più temibile è sicuramente la cavolaia , in particolare nel suo stadio larvale. Per eliminare questa parassita riguarda due tecniche:
- La prima è l’utilizzo del macerato naturale di foglie e femminelle di pomodoro . Questo si applica sulle larve e le fa letteralmente friggere, dunque è molto efficace.
- La seconda soluzione è l’utilizzo del bacillus thuringiensis var. Kurstaki . Si tratta di un prodotto biologico molto efficace, da applicare nelle ore serali. A differenza del macerato (che potete fare in casa), il bacillus è semplice da in commercio ( lo trovate qui trovare ).
Altri parassiti ghiotti delle foglie del cavolo broccolo sono le lumache . Queste possono essere eliminate ponendo nella zona delle piante alcune trappole fatte con la birra (usate quella economica).
Tra le malattie crittogamiche che interessano la coltivazione del cavolo broccolo, ricordiamo
l’alternaria delle brassicae. Questa, in agricoltura biologica si può prevenire usando, 20 giorni dopo il trapianto, un prodotto a base di rame ( come questo ).
Utilizzi del cavolo broccolo
I broccoli neri sono un ortaggio ideale da consumare in autunno e inverno. Sono ricchi di proprietà nutrizionali e si possono preparare in tante ricette sfiziose. Per questo motivo dedicheremo uno speciale approfondimento alle sue proprietà e alle sue ricette. Nel frattempo vi auguriamo buona coltivazione biologica!
5 commenti
salve mi chiamo Giuseppe
volevo fare una domanda ,ho piantato delle piantine di broccoletti questo un po’di giorni fa
la cosa curiosa che alcune piantine le ho trovate morte mangiate da sottoterra iniziando dalle radici salendo fino alle foglie in poche parole dalla sera alla mattina piantina scomparsa sapreste dirmi di che animale si tratta grazie.
Difficile stabilire cosa esattamente sia senza avere riscontri visivi. Potrebbe essere un insetto terricolo, ma è un’ipotesi.
Contrariamente a quanto sostenuto dall’autore, a Palermo, il broccolo viene chiamato broccoletto. Gli sparacelli sono le infiorescenze di un cavolo broccolo simile, molto più sottili, che vengono prodotte a decine e dopo il taglio ricacciano. Il termine sparacello è proprio di Palermo, nel resto della Sicilia vengono definiti con altra terminologia. Il cavolfiore, diversamente, viene chiamato broccolo in tutta la Sicilia.
In realtà, nell’articolo l’autore non attribuisce alcuna denominazione inerente alla città di Palermo. Grazie comunque per le informazioni aggiuntive riportate.
le grandi foglie del cavolo broccolo si possono mangiare?