I cavolini o cavoletti di Bruxelles sono un ortaggio molto apprezzato e diffusamente coltivato in tutta Europa. Questa specie di cavolo si differenzia nettamente dagli altri coltivati nell’orto e offre un prodotto di pregio, molto richiesto anche dagli chef gourmet.
Per l’elevata rusticità e la facilità di coltivazione, è raccomandato per gli orti domestici, dove ancora è poco conosciuto.
Ne esistono poi alcune varietà che si possono anche coltivare in vaso.
In quest’articolo conosciamo le caratteristiche botaniche della pianta e le tecniche di coltivazione biologica dei cavolini di Bruxelles
Identificazione dei cavolini di Bruxelles
I cavolini di Bruxelles, Brassica oleracea var. gemmifera o bullata, fanno parte della grande famiglia botanica delle Cruciferae o Brassicaceae. Si tratta del gruppo di ortaggi di cui fanno parte tutti gli altri cavoli e similari, quali: cavolfiore, broccolo nero, cavolo nero toscano, verza, cavolo cappuccio, cavolo rapa ecc.
Origini dei cavolini di Bruxelles
I cavoletti di Bruxelles sono originari del Nord Europa. In particolare è proprio in Belgio che è stata messa a punto questa specie di cavolo. Dalla capitale belga deriva quindi il nome comune con il quale questa pianta è conosciuta.
Caratteristiche cavolini di Bruxelles
La pianta dei cavolini di Bruxelles è meno voluminosa rispetto alle sue “cugine”. In ogni caso è in grado di sviluppare un bel fusto, alto oltre 1 m.
Le foglie sono di colore verde chiaro, di forma tondeggiante. All’ascella ha luogo una fitta produzione di germogli.
Questi germogli pian piano s’ingrossano, andando a formare delle piccole teste. Si tratta praticamente di cavoli cappuccio in miniatura, da qui il nome comune di cavolini.
Queste piccole teste non sono più grandi di una noce e altro non sono che un insieme di foglie avvolte in maniera concentrica e serrata. Il cavolino di Bruxelles risulta molto compatto ed è chiamato anche grumolo, così come avviene per i finocchi.
I cavolini sono la parte commestibile della pianta, che a piena maturità si ritrova con tutto il fusto ben ricoperto. Grazie a questa caratteristica le piante di cavoletti di Bruxelles hanno un portamento unico ed elegante.
Varietà di cavoletti di Bruxelles
In questi ultimi anni sono molte le varietà di cavolini di Bruxelles messe a punto dalle ditte produttrici di semi. La distinzione classica è quella tra varietà:
- nano-precoce, che dà vita a una pianta non molto alta (60-70 cm), con cavolini numerosi, ben formati e di media grandezza. Ha un ciclo colturale breve. Le varietà appartenenti a questo gruppo sono adatte alla coltivazione in vaso;
- comune-tardivo, pianta che può superare il metro di altezza, cavolini molto numerosi sullo stelo, più grandi. Hanno un ciclo più lungo che si conclude nel tardo autunno.
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Come coltivare i cavolini di Bruxelles
I cavolini di Bruxelles rispettano le loro origini nordiche, per cui crescono bene con un clima temperato freddo. Sono ortaggi con un ciclo medio-lungo per cui la coltivazione inizia in primavera-estate. Non amano particolarmente le estati torride e siccitose, tipiche delle nostre regioni meridionali. Crescono molto meglio nelle regioni settentrionali.
L’esposizione ideale è quella in mezz’ombra.
Semina
Consideriamo di iniziare a coltivare i cavoletti di Bruxelles partendo dalla semina, le piantine sono infatti difficili da trovare.
Si consiglia di effettuare la semina in semenzaio.
Dal momento in cui si seminano i cavolini, fino ad avere una piantina pronta per il trapianto occorrono circa 45 gg.
Il momento ideale per trapiantare in piena terra è a partire da luglio, nelle regioni settentrionali, fino a settembre in quelle meridionali.
Quindi il momento ideale per seminare va dall’inizio di maggio alla prima metà di luglio.
Il semenzaio deve avere un terriccio molto fine, ben concimato (ad esempio con humus di lombrico), ben umido. Va tenuto a mezz’ombra, riparato dalla luce diretta del sole nelle ore più calde della giornata.
Terreno e concimazione
Il terreno ideale per la coltivazione dei cavolini di Bruxelles è quello di medio-impasto, profondo, fertile, ben drenato e sufficientemente fresco.
Il pH ottimale è quello neutro. Dunque, prima di mettere a dimora le piante, bisogna operare una buona preparazione del terreno.
È necessaria una concimazione di fondo, usando del letame ben maturo o del compost.
Visto il periodo della coltivazione, possiamo decidere in fase di progettazione dell’orto, di destinare una parcella del campo alla coltivazione dei cavoletti, lasciandola quindi libera nel periodo primaverile-estivo. In alternativa, nella nostra rotazione colturale, potremo piantare i cavolini di Bruxelles in una zona del terreno dove avremo coltivato ortaggi con un ciclo non troppo lungo, ad esempio lattughe o fagiolini primaverili.
Distanze di trapianto
I cavolini di Bruxelles hanno bisogno di un certo spazio per svilupparsi. Si consiglia di piantarli mantenendo una distanza di 50 cm sulla fila e d 1 m tra le file, per le varietà tardive. Le precoci, invece, possono essere piantate a 30 cm sulla fila e 50 tra le file.
Consigli per la coltivazione in vaso
Come accennato, le varietà nane e precoci di cavoletti di Bruxelles si possono coltivare in vaso, magari nell’orto sul balcone.
Si consiglia di usare contenitori con una profondità di almeno 40 cm. In questo modo si consente il pieno sviluppo dell’apparato radicale della pianta.
L’ideale è coltivare una sola pianta per vaso. Ma con un vaso lungo e profondo, se ne possono mettere di più, rispettando le distanze sopra indicate.
Sul fondo del vaso è bene sistemare della perlite, in modo da garantire un adeguato drenaggio dell’acqua in eccesso.
Il terriccio da utilizzare è quello classico per le piante da orto, ammendato con un po’ di concime organico.
Irrigazione
L’irrigazione è importante per avere piante di cavolini di Bruxelles rigogliose.
Soprattutto nelle prima fasi di crescita il terreno deve essere sempre ben umido. È chiaro che poi andando verso l’autunno, con l’aumento delle piogge, l’irrigazione artificiale è meno necessaria.
Per i primi tempi, si consiglia di utilizzare un sistema d’irrigazione a goccia.
Bisogna dare l’acqua al mattino presto e alla sera, poco e spesso.
Evitare il ristagno idrico.
Pacciamatura o sarchiatura
La pacciamatura naturale ci può aiutare a risparmiare acqua, mantenendo il terreno più umido.
Altro vantaggio di questa tecnica colturale è quello di evitare la crescita delle erbe infestanti. Senza la pacciamatura la terra intorno al fusto della pianta dovrà essere tenuta pulita con periodiche sarchiature.
Cimatura e defogliatura
Un’operazione colturale tipica che si esegue sulle piante dei cavolini di Bruxelles è la cimatura apicale.
Si pratica quando il fusto è sviluppato, eliminando il germoglio principale (quello apicale) e lasciando solo le foglie a rosetta che lo circondano. In questo modo la pianta dedicherà maggiore energia all’ingrossamento dei cavolini.
Questi inizieranno a farsi vedere sul fusto dopo circa 40 giorni dal trapianto.
Sul fusto noterete il formarsi di piccole gemme di color verde smeraldo, grandi quanto un chicco d’uva. Queste velocemente si svilupperanno in cavoletti rotondeggianti.
Altra operazione che si fa per favorire l’ingrossamento dei cavolini è la defogliatura. Questa consiste nell’eliminare le foglie inserite sul fusto man mano che tendono a ingiallire.
Raccolta
Il cavolino di Bruxelles è pronto per la raccolta nel momento in cui risulta bello compatto e abbastanza grande (circa 4 cm di diametro, con le dovute differenze varietali).
La raccolta si esegue nell’arco di 2 settimane, iniziando sempre dalla parte bassa del fusto.
Per “staccare” il cavoletto basta esercitare una leggera torsione con le dita, senza usare coltelli.
La consistenza dei cavolini dovrebbe essere tenera e croccante allo stesso tempo.
Evitare di ritardare troppo la raccolta, si rischia di far indurire o ingiallire i cavoletti.
Difesa biologica da parassiti e malattie
Come tutti i cavoli, anche quelli di Bruxelles risentono della possibilità di attacchi da parte di patogeni fungini e parassiti.
Tra le malattie la più pericolosa è l’ernia del cavolo.
Per quanto riguarda invece i parassiti, l’attenzione va posta sulla cavolaia e sull’afide ceroso dei cavoli.
Utilizzi dei cavolini di Bruxelles in cucina
I cavolini di Bruxelles devono essere consumati previa cottura. Ne esistono molte ricette.
Di solito vengono sbollentati interi per essere conditi con olio evo, aceto balsamico e limone in una semplice insalata.
Si possono anche fare fritti o gratinati al forno.
Sono molto appetitosi e dal sapore squisito, molto particolare rispetto a quello dei classici cavoli invernali.