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Il pak choi è una particolare specie di cavolo dall’aspetto molto simile alla bietola. Proprio per questa somiglianza, in Italia viene chiamato cavolo bietola o cavolo cinese, viste le sue origini orientali. Si tratta, infatti, di una verdura tipica della cucina cinese, presente in numerose ricette. Le sue dimensioni sono ridotte rispetto alle altre piante di cavolo, per cui la sua coltivazione è perfetta per essere praticata negli orti domestici, dove gli spazi sono sempre angusti. Con i dovuti accorgimenti, è una pianta facile da coltivare e piuttosto rustica. In cucina si fa apprezzare per la sua versatilità e le ottime proprietà nutrizionali.
Vediamo quindi tutte le tecniche di coltivazione biologica del pak-choi.
Identificazione del pak choi
Il pak choi prende il nome scientifico di Brassica rapa chinensis e fa parte della grande famiglia botanica delle Brassicaceae (o Cruciferae), di cui fanno parte ortaggi a noi più comuni come: cavolfiore, cavolo broccolo, cime di rapa, broccolo romanesco, cavolo verza e cappuccio.
Caratteristiche botaniche del cavolo cinese
Ad una prima occhiata, il cavolo cinese ha tutto l’aspetto di una pianta di bietola da coste. A maturità, forma un cespo di medie dimensioni che può anche arrivare a un kg di peso. Dal colletto si diramano numerose foglie, formate da ampie coste nella parte mediana, che terminano in foglie verde scuro. Le foglie del pak-choi hanno margine quasi intero, lamina liscia e una vistosa nervatura di colore bianco. La radice della pianta è fittonante, abbastanza corta e tozza, da cui si diramano numerose radichette laterali secondarie.
Come coltivare il pak choi
La coltivazione del pak choi quella di una normale pianta di cavolo. Ama il clima fresco e umido e soffre caldo e siccità. Si può coltivare in tutta Italia, meglio però farlo nella stagione autunnale o a fine inverno. Non è una pianta molto adatta alla coltivazione primaverile ed estiva, in quanto, con il caldo, tende a indurire le foglie e ad andare facilmente in semenza. Dalla messa a dimora, impiega circa 80 giorni a maturare completamente. Per cui l’ideale è piantare il pak choi a fine estate, per poterlo raccogliere prima dell’arrivo delle gelate intense e prolungate che potrebbero rovinarlo.
Semina e piantine del cavolo cinese
Per avviare la coltivazione di cavolo cinese nel nostro orto domestico bisogna acquistare i semi o le piantine. I nostri vivai difficilmente hanno nelle loro produzione questa specie di cavolo, però i semi si trovano facilmente in rete.
Seminare il pak choi
Partendo da seme, si possono quindi seminare le piantine con la tecnica del semenzaio. La semina diretta è invece sconsigliata. Il consiglio che diamo è quello di usare i contenitori in polistirolo con gli appositi alveoli dove si sviluppano le piantine. Usate un buon terriccio (come questi) per semine. In ogni singolo alveolo lasciate 1-2 semi, alla profondità di circa 2-3 mm. Se i semi germogliano entrambi, scartate il germoglio più debole. Il terriccio deve essere tenuto sempre ben umido, ma mai zuppo d’acqua, per evitare marciumi. Il semenzaio può essere collocato all’aperto, ma meglio evitare il pieno sole, soprattutto per le semine estive. Considerate che, dal momento della semina, una piantina di pak-choi impiega circa 30 giorni per essere pronta per il trapianto. Calcolate quindi bene i tempi, ad esempio: seminando il 1 agosto, avremo le piantine il 1 settembre, e cosi via.
Preparazione del terreno per il trapianto
Il pak choi è molto rustico e si adatta bene a diversi tipi di terreno. Tuttavia, per svilupparsi al massimo, predilige i terreni sciolti e ben drenati, con una buona dotazione di humus. Il terreno va preparato per tempo, con una prima vangatura e poi una zappettatura superficiale. Se è povero di sostanza organica conviene ammendare del concime, come il letame maturo, il compost domestico o l’humus di lombrico. Valutate bene dove andrete a piantare, giacché, ovviamente, la pianta segue le normali rotazioni colturali. Nello specifico, non può essere coltivata dove prima ci sono state altre piante di cavolo. Se segue una coltura che ha beneficiato da poco di una buona concimazione, ad esempio una coltivazione di pomodori, non è necessaria un’ulteriore concimazione.
Distanze di trapianto del cavolo bietola
Rispetto alle altre varietà di cavolo, questo cavolo bietola ha dimensioni più contenute. Nel momento del trapianto basta quindi lasciare 30 cm di spazio tra una pianta e l’altra sulla fila, e 50 cm tra le fila.
Irrigazione del cavolo cinese
Come accennato, il cavolo cinese predilige terreni umidi. Per cui è importante assicurare una bagnatura costante. Se il trapianto avviene in estate sicuramente, ci sarà bisogno di una corretta irrigazione artificiale, meglio se con impianto a goccia. Consideriamo, però, che solitamente il pak-choi viene coltivato in autunno, le precipitazioni piovose dovrebbero essere frequenti. Se questa condizione si verifica, non c’è bisogno di irrigare.
Pacciamatura
Per mantenere il terreno più umido ed evitare, altresì, la crescita delle erbe infestanti, il pak choi si avvantaggia della pacciamatura. Eviteremo così i lavori di sarchiatura e avremo meno bisogno d’irrigare.
Parassiti
Il cavolo bietola soffre degli attacchi di alcuni parassiti, nello specifico:
Quando raccogliere il pak choi
Così come la bietola, che si raccoglie foglia a foglia, anche il pak choi viene raccolto progressivamente, sfogliando la pianta partendo dall’esterno, ovvero dalle foglie più grandi. Ciò avviene una volta che il cespo è ben formato. In molti preferiscono raccoglierlo per intero, scalzando la pianta con la radice. In ogni caso, è bene non ritardare troppo la raccolta, per evitare che le foglie s’induriscano o si rovinino. Piante non completamente sviluppate sono più tenere e con un sapore più delicato.
Ricette con il pak choi
Il pak-choi è molto apprezzato dagli chef, in quanto si può consumare sia crudo, che cotto.
Da crudo, ovviamente, si scelgono i cespi più teneri. Altro punto a favore dei questo cavolo bietola, rispetto ai classici cavoli, è la digeribilità.
Sono molte le ricette che si possono realizzare con le sue foglie. Da crudo viene consumato in insalate, condito con olio evo e limone. Nella cucina cinese le ampie foglie vengono sbollentate e utilizzate per preparare involtini con riso e altre verdure a piacere.
Contenuti nutrizionali del cavolo cinese
Ottimi sono anche i contenuti nutrizionali del cavolo cinese. Si tratta infatti di una verdura ricca di Vitamine C ed A e sali minerali (potassio, ferro, calcio e fosforo). Contiene inoltre sostanze antiossidanti che proteggono l’organismo dall’invecchiamento, in particolare: ditioltioni, glucosinolati, indoli, isotiocianati, cumarine, fenoli.