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La pacciamatura dell’orto è una tecnica agronomica per la gestione delle erbe infestanti molto usata in regime biologico. Chi coltiva un orto e non vuole usare pericolosi e dannosi diserbati chimici, d’altro canto, deve considerare questa tecnica come la soluzione migliore al problema delle erbacce.
La pacciamatura, inoltre, ha altri importanti vantaggi nella gestione dell’orto. Ne esistono diversi tipi da applicare sul terreno, e le caratteristiche variano a seconda del pacciame usato.
Si tratta di materiali spesso molto diversi tra loro, e ognuno ha i propri pregi e i propri difetti.
In quest’articolo forniamo una guida per orientarsi nella scelta del tipo di pacciame più adatto al vostro orto. Vediamo inoltre quali sono i vantaggi di questa tecnica.
I vantaggi della pacciamatura
- Libere dalle erbe indesiderate le piante del nostro orto evitandoci il lavoro di sarchiatura;
- Mantiene il terreno più umido. Grazie alla protezione dai raggi diretti del sole, infatti, diminuisce l’evaporazione dell’acqua dal terreno, consentendo quindi di risparmiare l’acqua;
- Ostacola l’azione di alcuni dannosi parassiti dell’orto, come ad esempio l’altica (o pulce degli orti);
- Nel caso della pacciamatura naturale, questa poi diventa concime organico. I materiali usati, degradandosi, migliorano infatti la struttura e la composizione del terreno.
I diversi tipi di pacciamatura naturale
Con la paglia
La pacciamatura naturale classica è quella fatta con la paglia. Questo, nelle campagne, è un materiale che si trova spesso con facilità e a prezzi contenuti. Dunque è l’ideale per un orto di piccole dimensioni.
È di facile applicazione e ha una resa piuttosto efficiente. Riesce a non far crescere l’erbaccia o comunque la indebolisce parecchio.
Tende ad esaurirsi nel corso della stagione, magari per colpa del vento che la porta via, ma all’occorrenza la si può facilmente integrare.
Attenzione a usare la paglia semplice e non il fieno (erba medica). Usando fieno, ossia una erba ricca, altro non faremmo che “seminare” il miscuglio nel nostro orto. Anziché risolvere il problema delle erbe infestanti, quindi, lo aggraveremmo notevolmente.
Scopri di più sulla pacciamatura con la paglia ►
Con il fogliame
Un’alternativa del tutto naturale alla paglia è il vecchio fogliame. In molti nei propri terreni coltivano alberi che perdono le foglie durante l’inverno (caducifoglia). Queste possono essere raccolte e conservate in un luogo asciutto e poi usate in primavera come pacciamatura per l’orto.
Con la canapa
La pacciamatura dell’orto si può definire naturale se deriva da un materiale vegetale. Negli ultimi anni nel nostro Paese è ritornata prepotentemente in auge la coltivazione della canapa industriale. Tra i diversi usi del canapulo, ovvero ciò che si ottiene dalla lavorazione del tronco della pianta, uno interessante è proprio quello per la pacciamatura dell’orto.
Il pacciame di canapa (che trovate qui) ha un costo a nostro avviso eccessivo, ma è sicuramente un materiale valido da sperimentare in un piccolo orto domestico che ospita poche piante.
Con la juta
Un tipo di pacciamatura naturale, molto efficiente e che da anni viene utilizzata negli orto biologici, è quello con i tessuti con juta (come questi). L’efficienza è dovuta alla “pesantezza” della juta stessa.
Il tessuto infatti non fa passare per nulla la luce solare, rende praticamente impossibile la crescita delle erbe infestanti. Inoltre, rispetto alla paglia, mantiene il terreno molto più umido. Tanto che chi usa la juta nell’orto irriga pochissimo.
Ovviamente questi teli vanno messi prima di mettere a dimora le piantine.
Scopri di più sulla pacciamatura con la juta ►
Pacciamatura con materiali di recupero
La pacciamatura dell’orto deve rispondere anche ad esigenze di natura economica. I materiali che abbiamo visto in precedenza hanno come principale difetto il loro costo.
A volte però, si ha la fortuna di possedere tanto materiale di scarto, che se usato nell’orto diventa materiale di recupero.
Tra questi materiali possiamo annoverare la lana, i vecchi cartoni (quelli di color marrone tanto per intenderci) e anche la carta, che fa un ottimo lavoro a dispetto delle apparenze.
Attenzione a non utilizzare carta di giornale o cartoni con scritte varie. In questo caso c’è l’utilizzo di coloranti, derivanti per lo più dal petrolio, soluzione, dunque, non certo biologica.
Pacciamatura con la lana
Un esempio perfetto di quanto detto sui materiali di recupero, è sicuramente la lana di pecora. Si tratta di un materiale molto usato un tempo nelle campagne. Veniva impiegata per riempire materassi e cuscini, che magari ancora oggi qualcuno conserva in vecchi scantinati. Quale modo migliore di utilizzarla, quindi? Non dimentichiamo che la lana di pecora è il materiale più isolante che esista. Metterla nell’orto come pacciamatura, quindi, vi garantirà un risultato perfetto, sia per il controllo delle infestanti, che per la giusta umidità del terreno.
Scopri di più sulla pacciamatura con la lana ►
La pacciamatura con i teli artificiali
Le soluzioni per la pacciamatura dell’orto appena illustrate sono ideali per l’orto domestico o comunque di piccole dimensioni. Su grandi estensioni di terreno risultano obiettivamente di difficile applicazione o troppo costose. Per questa ragione, le aziende ricorrono spesso ai teli artificiali.
Teli in polietilene
In ambito professionale, dunque, i teli maggiormente utilizzati sono quelli in polietilene. Si tratta dei classici teli neri in plastica (come questi), tanto per intenderci.
È una soluzione molto pratica dal punto di vista tecnico, difatti esistono anche degli appositi macchinari per la loro applicazione.
Ad ogni modo, a nostro avviso si tratta di una soluzione non ecologica, poco rispettosa per l’ambiente, dunque la sconsigliamo. Si tratta infatti di teli che difficilmente superano l’anno di vita in pieno campo. Si pone, dunque, a fine utilizzo, il problema di come smaltirli senza inquinare.
Teli artificiali biodegradabili
Di questi teli esistono anche le versioni biodegradabili. Ma qui ritorniamo al problema dei costi d’esercizio, troppo elevati per le aziende che coltivano su grandi estensioni di terreno.
Teli in polipropilene
Chiudiamo la nostra rassegna sui diversi tipi di pacciamatura dell’orto parlando dei teli in polipropilene (come questi).
Si tratta probabilmente del tipo di pacciamatura più efficiente, ma anche del più costoso.
Questo tipo di teli sono fatti con un materiale piuttosto resistente, che si può riutilizzare molte volte. Non è dunque soggetto alle problematiche del telo in plastica.
I teli in polipropilene riescono inoltre a far respirare la terra, si comportano quindi in modo simile alla pacciamatura naturale. Per via del loro costo, però, vengono usati soprattutto in piccoli orti familiari o giardini, o limitatamente alle colture perenni.
Scopri di più sulla pacciamatura con i teli artificiali ►
Quando applicare la pacciamatura
Sia la pacciamatura naturale (tranne quella in juta) che quella con materiali di recupero, vanno applicate tra le piante dopo la messa a dimora. Le altre, invece, vanno applicate prima di piantare.
Questo è un tipico lavoro di maggio nell’orto biologico, da fare quanto le piantine hanno iniziato a radicare per bene. Ad esempio, nel caso di una coltivazione di pomodori, si inizia a pacciamare quando questi hanno un’altezza di 15-20 cm.
Non bisogna attendere troppo prima di applicare la pacciamatura dell’orto, altrimenti si rischia che le erbe infestanti inizino a crescere.
2 commenti
Vorrei chiedere se posso fare la pacciamatura con l’erba tagliata col rasaerba. Grazie
Sì, se è ben secca puoi usarla.