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Home » Lavorazioni » Terreno » Humus

L’humus presente nel terreno

Di Coltivazione Biologica 4 Novembre 2019

L’humus rappresenta la sostanza organica non vivente presente nel terreno agricolo. Il suo nome deriva dal latino e significa terra, suolo, e infatti l’humus è spesso inteso come sinonimo di terreno molto fertile.
La sua struttura è costituita da vari componenti a diversi stadi di trasformazione. Può essere composto da foglie, rami, radici ancora ben distinguibili e non completamente degradati. Oppure può essere formato da molecole complesse derivanti dalle decomposizione della sostanza organica o sintetizzate dagli organismi terricoli come i lombrichi.
Ma in un terreno sano, la sua formazione avviene autonomamente, e la sua presenza è il miglior indice di fertilità del suolo.

In quest’articolo vediamo quali sono le due forme fondamentali di humus presenti nel terreno e come si comportano per rilasciare sostanze nutritive alle piante.

Humus nutritivo

humus nutritivoNella composizione del terreno agrario sono presenti i bioriduttori, ovvero i microrganismi costituiti da batteri e funghi. L’humus nutritivo è l’insieme delle sostanze prontamente decomponibili e mineralizzabili dai bioriduttori.
Tra queste si possono considerare: tutti i residui colturali ricchi di azoto, le radici delle piante poco lignificate, i concimi organici aggiunti (letame, compost, humus di lombrico), i residui di un sovescio e gli stessi resti dei bioriduttori.
L’humus nutritivo è una importante fonte di sostanze nutritive per le piante e per gli organismi terricoli (lombrichi, insetti, ecc.). Per questo motivo è opportuno controllare e gestire il patrimonio umico del suolo, così da garantirne fertilità e vitalità.

In particolare, per coltivare piante sane e rigogliose, s’impone la necessità di mantenere costante e a livelli ottimali la quantità di humus nutritivo presente nel terreno. Ciò avviene con la distribuzione dei concimi organici o attraverso la pratica del sovescio (coltura intercalare da interrare nel suolo).
Un circolo virtuoso, dunque, che deve essere alimentato per ottenere ottimi risultati in agricoltura biologica.

Humus stabile

humus stabileL’humus stabile è un complesso organico con proprietà colloidali. Deriva dalla trasformazione dei residui organici ad opera dei micro e macrorganismi del suolo e partecipa alla cementificazione della frazione minerale più minuta (argilla, minerali, limo).
A differenza dell’humus nutritivo, quello stabile subisce molto lentamente i processi di mineralizzazione. Va quindi considerato come una riserva duratura di principi nutritivi.
L’humus stabile costituisce la maggior parte della sostanza organica presente nel terreno.
È per lo più concentrato negli strati superficiali, ai quali conferisce il tipico colore bruno-rossastro di un terreno in salute.
La sua presenza è dunque fondamentale per considerare un terreno come fertile.
I motivi sono i seguenti:

  • ha natura colloidale. È quindi in grado di assorbire acqua e principi nutritivi, per poi cederli alle radici delle piante;
  • influisce in modo decisivo sui processi di strutturazione del suolo. Determina infatti strutture più o meno stabili e sensibili ai fattori di disgregazione (acqua, calpestio, lavorazioni meccaniche, ecc.);
  • grazie al suo colore scuro, assorbe le radiazioni solari e facilita il riscaldamento naturale del terreno;
  • è la riserva di azoto più consistente del terreno

Denominazione del terreno

Il contenuto di humus di un terreno è molto variabile e largamente influenzato da fattori climatici, chimici e agronomici. Questi possono essere ad esempio, la temperatura, il pH, il contenuto di azoto e di ossigeno, le lavorazioni.
I terreni coltivati, e che quindi subiscono ripetute lavorazioni, sono in generale più poveri di humus. Per questo motivo le tecniche innovative di agricoltura organica e conservativa limitano le lavorazioni del terreno allo stretto necessario.
L’uso dell’aratro, pietra miliare dell’agricoltura moderna, viene limitato. Questo poiché è l’attrezzo peggiore per mantenere l’humus presente negli strati superficiali del terreno e quindi la fertilità dello stesso. Questo è il motivo principale per cui, n frutticoltura biologica, si preferisce la tecnica dell’inerbimento alle continue lavorazioni.

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In natura, i terreni più ricchi di humus sono quelli gestiti a prato permanente e a pascolo. Ma anche i suoli situati in ambienti umidi e freddi, dove è scarsa la decomposizione minerale (foreste montane) ne sono ricchi.
Vediamo, infine, nella seguente tabella, come si può definire un terreno in base al suo contenuto di humus.
Denominazioni del terreno

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