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Come preparare il terreno per l’orto

Preparare il terreno per il nostro orto è una delle operazioni più importanti, per poter ottenere risultati soddisfacenti al momento del raccolto. Per iniziare a coltivare in regime biologico, però, occorre preliminarmente porsi delle domande sul proprio terreno. Innanzitutto, quali sono le sue condizioni di partenza? È un terreno già utilizzato in passato per la coltivazione o è vergine? Che tipo di esposizione alla luce solare ha? È presente una fonte idrica che possa servire la terra? Com’è il clima nella zona? Cosa conviene coltivare?
Come vedete si tratta di analizzare in dettaglio la propria personale situazione.

Ad ogni modo, vediamo qui come procedere per preparare il terreno alla semina nel modo più sano possibile.

  • 1 Preparazione del terreno alla semina
    • 1.1 Pulizia del terreno
      • 1.1.1 Evitare il glisofato
      • 1.1.2 Pulizia manuale
      • 1.1.3 Utilizzo degli attrezzi
    • 1.2 Lavorazione del terreno
      • 1.2.1 Lavorazione a mano
      • 1.2.2 Lavorazione meccanica
  • 2 Terreno pronto per la semina




Preparazione del terreno alla semina

Partiamo dal presupposto di avere a disposizione, per fare l’orto, un terreno mai coltivato prima (o comunque a riposo da tempo), con una buona esposizione solare in un clima mite, e con una fonte idrica facilmente utilizzabile. Ecco quali sono i primi passi da muovere per la preparazione del terreno e, dunque, per la realizzazione del nostro orto.
Le operazioni preliminari fondamentali riguardano la preparazione del terreno, e sono due: la sua pulizia e la sua prima lavorazione.

Pulizia del terreno

Come fare l'orto-preparazione del terreno

Terreno ricoperto di erbe infestanti

La prima operazione da fare in assoluto per realizzare il proprio orto è preparare il terreno alla semina, soprattutto se ci troviamo di fronte a un appezzamento inutilizzato da un po’ di tempo. La giusta preparazione del terreno è importante e, prima di ogni cosa, è necessaria una pulizia dell’intera area che vorremo andare a coltivare. Prima ancora di iniziare ad operare sul terreno con attrezzi manuali o meccanici, bisogna quindi eliminare tutte le erbe infestanti e spontanee che saranno di certo presenti.

Evitare il glisofato

In questo momento si presenta davanti a voi il primo spartiacque tra una coltivazione biologica e una coltivazione comune. Spieghiamoci meglio. Davanti, probabilmente, avrete un terreno pieno di erbacce, un fitto tappeto verde dove non si sa come mettere mano, da dove iniziare. La tentazione che qualcuno (speriamo nessuno) potrebbe avere è quella di usare un erbicida: si mette il prodotto (la maggior parte delle formulazioni commerciali sono quelle a base di glifosato), e l’erbaccia scompare da sé, facile no?
Il problema è che il prodotto che si sta usando è un veleno. Il glisofato (prodotto in miliardi di litri da una grossa multinazionale) in particolare è stato dichiarato molto pericoloso e probabile cancerogeno (per capire il potenziale dannoso di questa sostanza vi invitiamo alla lettura di questo articolo). Inoltre distrugge la fertilità naturale del terreno e non fa distinzione tra erbe infestanti positive e negative. Usando prodotti del genere per creare il proprio orto, si parte con il piede sbagliato. La coltivazione non sarà biologica e rischiamo di portare sulla nostra tavola un ortaggio con un residuo di veleno pericoloso.

La soluzione, dunque, è fare l’orto biologico. Mettetevelo in testa fin da subito: il biologico vuol dire più attenzioni, più lavoro, più prevenzione. La scelta dipende solo da voi, ma se ciò che cercate nei vostri ortaggi è la qualità, allora dovrete sudarvela.

Pulizia manuale

Quindi, per la preparazione del terreno alzatevi le maniche e iniziare con la rimozione manuale e meccanica delle erbe infestanti.
Togliere le erbacce a mano è il metodo più faticoso, ma efficace.
Dunque, ora che sappiamo che fare un orto come si deve richiede impegno e passione, muniamoci di guanti con il fondo duro di gomma e partiamo con l’eradicazione dell’erbaccia.
Questa procedura è importante, poiché togliere a mano vuol dire estirpare dalla radice. E questo, a sua volta, vuol dire ritardare il più a lungo possibile il ripresentarsi dell’erba infestante, che spesso è il principale vettore di malattie e insetti negativi per le nostre colture. Insomma, questa operazione può rappresentare già da ora la buona riuscita o meno del nostro raccolto.

Utilizzo degli attrezzi

Chiaramente è possibile utilizzare degli attrezzi per facilitare il lavoro. In questa fase consiglio di utilizzare una zappa, che però non andrà usata in profondità ma in superficie (all’incirca a 3-5 cm di profondità, quanto basta per rimuovere l’erbaccia).
Prima di procedere in questo senso bisogna valutare l’altezza delle infestanti, se il campo è troppo pieno e fitto, conviene preliminarmente sfalciare con una falcetta a mano, o per chi lo possiede utilizzare un decespugliatore come questo.

Lavorazione del terreno

Terreno lavorato
Solo a questo punto è possibile iniziare a lavorare il terreno.
Il nostro terreno, infatti, è ora finalmente pronto per la lavorazione. Anche qui bisogna valutare, ovviamente, l’estensione e gli attrezzi di cui si dispone.
Per lavorare il terreno e preparare al meglio in nostro orto esistono due modalità di azione: la lavorazione manuale, usando semplici attrezzi, e la lavorazione realizzata usando degli appositi macchinari.

Lavorazione a mano

Per la lavorazione di un terreno sul quale coltivare un piccolo orto biologico, si può iniziare da pochi e semplice attrezzi manuali, quali la vanga, la zappa ed il rastrello.
La vanga serve per smuovere superficialmente la terra. Si usa appunto per vangare, cioè per dissodare la terra suddividendola in delle zolle che verranno quindi rivoltate. La sua struttura ricorda una pala, ma a differenza di quest’ultima la vanga viene spinta nel terreno con la forza del piede invece che delle braccia (se state anche valutando l’acquisto dell’attrezzatura e siete in cerca di un vanga di buona qualità e non troppo costosa, vi consigliamo un modello del genere, senza troppi fronzoli e col quale personalmente lavoriamo bene).

Lavorazione meccanica

Terreno lavorato con motozappa

Terreno lavorato con motozappa

Se per nostra fortuna, invece, abbiamo a disposizione delle attrezzature meccaniche, tutto il lavoro descritto in precedenza viene facilitato ed abbreviato.
Una volta vangato uniformemente il terreno, si può procedere con la lavorazione con la zappa, che frantumerà le zolle rivoltate precedentemente con la vanga. Il lavoro con la zappa è fondamentale in quanto in questa fase il terreno viene reso morbido e friabile per accogliere il seme o la piantina che vorremmo mettere a dimora. Effettuato questo secondo lavoro si può procedere a rastrellare il terreno per renderlo uniforme ed avere così chiaro davanti a sé il terreno da coltivare.
Con l’utilizzo di una motozappa (meglio se elettrica) è possibile preparare il terreno in maniera più veloce e meno faticosa, lavorando anche terreni di media dimensione.
Per terreni con grande estensione è possibile procedere invece alla lavorazione meccanica con il ripuntatore.

Terreno pronto per la semina

A questo punto il nostro terreno è pronto per diventare orto. Ma realizzare un orto richiede anche progettualità, e bisognerà quindi iniziare a preoccuparsi dei successivi passi. Parliamo della progettazione dell’architettura dell’orto, (cosa piantare, come e quando) e di fare sistema d’irrigazione che permette alle piante di sopravvivere alla siccità.



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Coltivazione Biologica

Coltivazione Biologica è un blog che nasce dal nostro desiderio di diffondere le buone pratiche dell’agricoltura biologica. Per farlo abbiamo deciso di regalare le nostre conoscenze a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e creare un proprio orto (anche utilizzando un terrazzo o un semplice balcone). Coltivare senza l’uso dei fitofarmaci è possibile e noi vogliamo dimostrarlo, presentando delle alternative biologiche ed efficaci ad ogni tipo di problematica legata all’agricoltura.

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11 commenti

paolo 23 Febbraio 2022 - 10:11

Buongiorno, vorrei adibire a orto una porzione di giardino; questo è un prato a rotoli con erba abbastanza fitta di festuca arundinacea. Le infestanti non sono molte, ho sempre tenuto controllato l’aspetto in tal senso. Vorrei capire come procedere ora. Ho tagliato l’erba bassa, ma le zolle inerbite sono ancora intatte. Chiaramente non voglio procedere con nessun diserbo. Ho letto diverse opinioni in merito, anche chi rivolta le zolle con erba così come sono, mischia terriccio aggiuntivo e compost. Cosa consigliate? L’intenzione sarebbe quella di procedere con aiuole rialzate di orto. Grazie

Replica
Coltivazione Biologica 23 Febbraio 2022 - 11:30

Se abbiamo capito bene vorresti fare l’orto dove ora c’è il prato. Visto che è un prato a rotoli, potresti provare a rimuoverlo e a lavorare normalmente la terra. Altrimenti, prima rompi con la zappa, poi vanghi, e poi fai le aiuole rialzate.

Replica
paolo 23 Febbraio 2022 - 11:35

Sì, corretto, ora è a prato. Ma rompere con la zappa vuol dire comunque lasciare l’erba seppur bassa? Grazie

Replica
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