Oggi parliamo della semina e della coltivazione delle patate, un ortaggio base della nostra alimentazione.
Piantare patate biologiche nell’orto familiare non solo è possibile, ma può anche regalare grandi soddisfazioni. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda la qualità del prodotto, che, giacché coltivato in maniera autonoma, è molto più controllato.
Le patate, per essere sane e rigogliose, richiedono una serie di tecniche e accorgimenti che in questa sede cercheremo di illustrarvi.
In questo articolo cerchiamo di capire, innanzitutto, quali sono i terreni più adatti, il periodo e le modalità giuste per la semina del tubero, e il tipo d’irrigazione necessaria. Diamo inoltre uno sguardo alle cure colturali necessarie, senza dimenticare la difesa biologica antiparassitaria. Ma partiamo con ordine e conosciamo meglio la pianta.
Origine e diffusione della patata
La patata è originaria dell’America meridionale e proviene da paesi come Perù, Cile e Bolivia. Dopo le spedizioni di Cristoforo Colombo iniziò a diffondersi nel vecchio continente. Prima in Spagna, poi in Irlanda e Inghilterra, quindi anche in Italia, dove iniziò ad essere coltivata intorno al 1600. La sua diffusione su larga scala e l’impiego nell’alimentazione umana si affermarono nella seconda metà del 1700. In Europa la coltivazione delle patate assunse posizione preminente nei Paesi settentrionali, dove trovò condizioni pedoclimatiche molto favorevoli.
La coltivazione italiana, in forma più intensa, iniziò prima nelle zone alpine e nell’Appennino settentrionale. Si diffuse poi a macchia d’olio anche al Centro e al Sud. Molto nota ad esempio è la coltivazione delle patate dell’altopiano silano calabrese.
La pianta di patata
Foglie e fiori

Coltivazione delle patate
La patata, Solanum tuberosum, è una coltura erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Solanacee.
A questa stessa famiglia botanica appartengono anche i pomodori e le melanzane.
La pianta, di aspetto cespitoso, ha fusti quadrangolari, pelosi, di colore verde, verde-rossastro e talvolta rosso-bruno.
Le foglie sono alterne, pennatosette, composte da un numero di foglioline compreso tra 5 e 9. Hanno una dimensione variabile e la colorazione va dal verde chiaro al verde scuro.
I fiori sono ermafroditi e possono essere di colore bianco, roseo o violetto. Si trovano riuniti in corimbi apicali o ascellari.
Radici
Le radici della pianta di patate sono fascicolate, superficiali e presentano numerose diramazioni capillari. Dal fusto si dipartono gli stoloni che, ingrossando all’apice, danno origine al tubero, ossia alla patata. A seconda della varietà e delle condizioni ambientali, la pianta genera un minor o maggior numero di stoloni, quindi di tuberi.
Frutto
Il frutto è una bacca con 150-300 semi. Le patate di una stessa coltivazione possono differire per dimensione, forma e numero. Mentre le varietà differiscono per il colore della polpa e le caratteristiche del tessuto tuberoso esterno, ossia la buccia.
La coltivazione delle patate
Caratteristiche del tubero e riproduzione

Gemme o occhi delle patate
La patata, di norma, viene riprodotta per via vegetativa, cioè per mezzo di tuberi-seme (patate da semina).
Solo per la costituzione di nuove varietà si ricorre al piccolo seme.
Il tubero possiede delle gemme, dette anche “occhi”, disposte con andamento a spirale.
Da queste gemme ha origine la nuova pianta.
Il numero delle gemme aumenta, salendo dalla parte basale (detta anche ombelicale, in quanto da essa prende origine lo stolone) fino a quella apicale, detta corona.
C’è da dire, infine, che non tutte le gemme presenti nel tubero riescono a svilupparsi dando luogo ad un fusto.
Il ciclo biologico della coltivazione delle patate

Germogli delle patate pronti per la semina
Il ciclo biologico della coltivazione delle patate, partendo dal tubero, dura, a seconda della varietà, dai 3 ai 5 mesi. Quando si parte dal seme, invece, questo periodo si allunga dai 5 ai 6 mesi. Questo è un altro motivo per cui si predilige la riproduzione da tubero.
Il tubero da seme, dopo la raccolta fatta a piena maturazione, ha in natura un periodo di quiescenza di circa 2 mesi. Superato questo periodo, e con temperature superiori ai 6-8 gradi, le gemme dormienti germogliano, e da lì si formano le giovani piante.
Questo vale per la patate da seme o le patate biologiche. Purtroppo le patate che di solito troviamo in commercio vengono sottoposte a trattamenti antigermogliamento.
La pregermogliazione
Di norma il germogliamento viene fatto iniziare prima della semina delle patate. Con questa tecnica si condiziona il processo di germogliazione del tubero che, una volta posto nel terreno, continuerà il suo sviluppo. In tal modo si possono effettuare anche delle semine anticipate, senza attendere le condizioni meteorologiche ottimali.
La pregermogliazione dei tuberi deve iniziare circa 4 settimane prima della semina. A tale scopo i tuberi vengono sistemati in apposite cassette da posizionare in locali a pareti bianche che migliorano l’illuminazione. La temperatura del locale, per favorire la germogliazione, dovrebbe essere compresa tra gli 8 e i 14 gradi, con un alto tasso di umidità.
Tale pratica favorisce la formazione di germogli corti e robusti, tozzi, da preferire a quelli troppo allungati e sfilacciati.
L’emergenza, l’accrescimento vegetativo e la fioritura

Fiore di patata
Alla germinazione, di solito, segue l’emergenza. Questa è una fase alquanto critica per la coltivazione delle patate, che bisogna gestire in maniera molto attenta.
In sostanza, la giovane pianta, che emerge subito a temperature di 12-15 gradi, è molto sensibile ai ritorni di freddo, molto frequenti in primavera.
Una volta che la pianta di patate ha superato la fase di emergenza, inizia l’accrescimento della parte epigea. Questa ha un periodo di tempo variabile in funzione della varietà, della temperatura e della fertilità del terreno.
Terminata la fase dell’accrescimento, il passaggio successivo è quello della fioritura.
Formazione dei tuberi
La formazione dei tuberi inizia poco prima della fioritura e si può notare dall’ingrossamento degli stoloni e delle loro ramificazioni. La fase di maturazione della patata la possiamo seguire con il graduale ingiallimento delle foglie e dei fusti. Le patate sotto il terreno, inoltre, modificano il loro colore, da verde a giallastro.
Alla fine del periodo di accrescimento, il tubero viene coperto da uno strato di cellule suberose che lo proteggono rendendolo conservabile. Queste cellule compongono ciò che noi, in genere, chiamiamo buccia.
Il numero dei tuberi che una singola pianta può generare, oltre alla varietà, può essere legato a fattori climatici. La variabilità delle dimensioni della patata, invece, può anche essere collegata alle caratteristiche chimico-fisiche del terreno.
La patata è pronta per la raccolta quando le foglie della pianta ingialliscono e i fusti si disseccano.
Esigenze ambientali
La coltivazione delle patate predilige un clima temperato freddo, per questo si adatta bene alle zone di collina e di montagna.
Ciò che teme, invece, è il freddo intenso. Le foglie con temperature intorno allo zero termico si danneggiano. Con temperature al di sotto degli 0 °C gelano e muoiono. Per questa ragione i frequenti ritorni di gelo primaverile sono molto temuti.
Anche il tubero, quando i valori sono inferiori ai -1°/-3° inizia a congelarsi.
Quando piantare le patate
È bene quindi che la semina delle patate avvenga a partire dalla fine del mese di febbraio, nelle zone di collina più miti, per proseguire fino ai mesi di aprile e maggio nelle zone di montagna più fredde. Sempre più rado, e comunque solo al Sud, si effettuano delle semine autunnali, per una raccolta primaverile.
Essendo un tubero, e quindi un ortaggio da radice, la luna migliore per la semina delle patate è quella in fase calante.
Per quanto riguarda la corretta formazione dei tuberi, la temperatura ottimale è quella compresa tra i 16 e i 26 °C. Temperature superiori ai 35 °C possono provocare problemi nell’accumulazione delle sostanze zuccherine presenti nel frutto. Inoltre può risultare compromessa l’accumulazione dell’amido.
Il terreno
La patata può essere considerata una pianta che si adatta con facilità a diversi tipi di terreno. Le rese migliori, tuttavia, si ottengono nei terreni abbastanza sciolti, dotati di sostanza organica, ben areati e con un ph compreso tra 5,5 e 7,5. Meno idonei sono i terreni sabbiosi con un basso tenore di humus, nonché quelli troppo argillosi che favoriscono i ristagni idrici. Il tipo di terreno influenza anche le caratteristiche morfologiche delle patate. Su un terreno molto zolloso aumentano le probabilità di lesioni ai tuberi durante la raccolta.
In terreni sciolti o di medio impasto i tuberi si sviluppano in modo agevole, non trovando ostacoli consistenti. E’ quindi opportuno preparare il terreno con accuratezza.
La semina della patata e il taglio

Solchi per la coltivazione delle patate
La semina della patata sul terreno si effettua predisponendo dei solchi sui quali la patata viene adagiata. Le distanze sono di 25-30 cm tra una patata e l’altra. A questo punto il solco viene chiuso e la patata ricoperta di terra, rimanendo a circa 10 cm di profondità.
Tra una fila e l’altra la distanza da mantenere è di almeno 60 cm.
I tuberi interrati possono avere dimensioni diverse. Ci sono patate da seme piccole, che possiedono poche gemme e quindi pochi germogli, per cui i tuberi che sviluppano sono di numero limitato, ma di buone dimensioni.
I semi grandi, invece, sono forniti di più gemme e quindi generano anche un numero maggiore di tuberi, ma di più piccole dimensioni. Per equilibrare la semina, i semi grandi possono essere tagliati in maniera longitudinale, mantenendo poche gemme per parte. Questa operazione, che garantisce un buon risparmio di materiale di propagazione, dev’essere fatta con cautela. Il taglio, infatti, può favorire l’insorgenza di virosi e marciumi.
Se si vuole effettuare il taglio si consiglia di eseguirlo qualche giorno prima del piantamento. In questo modo sulla superficie del taglio si forma uno strato suberoso che limita l’insorgere delle infezioni. Si consiglia inoltre di disinfettare i coltelli prima di procedere.
L’Irrigazione
La coltivazione delle patate ha una certa necessità idrica, soprattutto in alcune fasi del ciclo biologico. L’acqua deve essere poca subito dopo la semina, in quanto il tubero è già dotato delle necessarie riserve idriche. Nella fase di accrescimento vegetativo invece l’acqua è necessaria. Dunque bisognerà provvedere qualora la stagione sia secca e le precipitazioni scarse.
Di solito l’irrigazione si effettua a scorrimento, quindi sfruttando il solco, o a pioggia per le grandi superfici.
L’apporto idrico deve essere uniforme, cioè non si deve esagerare in un senso o nell’altro. Non si deve aspettare che la pianta manifesti bisogno d’acqua e nemmeno bagnare troppo, causando ristagni idrici che favoriscono l’insorgenza di malattie crittogamiche.
E’ sempre bene irrigare nelle ore serali.
Nella fase finale di maturazione del tubero, quando la pianta inizia a disseccarsi, l’irrigazione dovrà essere sospesa.
La concimazione
In regime biologico la concimazione organica di una coltivazione di patate dovrà essere valutato con estrema attenzione.
Si può usare il letame, che però deve essere ben maturo, e comunque interrato nel periodo invernale.
Se la concimazione viene effettuata con letame fresco, oppure con una distribuzione primaverile, poco prima del piantamento, questo non apporta alcun vantaggio alla coltivazione, anzi favorisce l’insorgenza di malattie dell’apparato ipogeo della pianta e provoca una spropositata crescita vegetativa, che non si traduce in un aumento delle rese.
Quindi meglio evitare una letamazione tardiva, se non si riesce ad intervenire per tempo.
Per migliorare la qualità del terreno si può interrare il risultato del compostaggio domestico. Anche in questo caso serve agire con un certo anticipo rispetto al periodo previsto per la semina.
Altra tecnica per concimare il terreno in maniera naturale e non provocare problemi, può essere il sovescio di una leguminosa. Questo inizia nel periodo autunnale.
La patata, inoltre, è una cultivar molto esigente in termini di potassio. Questo si può apportare al terreno aggiungendo in piccole quantità la cenere del camino. Attenzione ad andarci piano con la cenere, che ha la peculiarità di alcalinizzare il terreno. La patata è una coltivazione che rifugge dai terreni alcalini, ossia quelli con un pH troppo elevato, quindi: moderazione.
Le cure da prestare alla coltivazione delle patate
La principale cura colturale da effettuare su una coltivazione di patate è la rincalzatura, operazione che ha una duplice finalità.
Questa tecnica l’abbiamo già conosciuta parlando di finocchi e cavolfiori. In sostanza viene riportato alla base della pianta un cumulo di terra. Apportando una maggiore massa di terreno viene favorita la tuberificazione e allo stesso tempo si eliminano le erbe infestanti.
La difesa biologica della coltivazione delle patate contro avversità e parassiti

Dorifora della patata
Come per le altre solanacee, sono molte le avversità che possono colpire una coltivazione di patate. L’argomento merita una trattazione specifica, che rimandiamo a futuri articoli. In questa sede vediamo i due principali problemi che interessano la cultivar.
A livello di parassiti i più noti e temuti sono la dorifora della patata e la tignola della patata.
Contro questi insetti si può intervenire con prodotti consentiti in agricoltura biologica.
Nello specifico, negli gli stadi larvali si può usare il Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki (ceppo EG2424). Per gli stadi adulti si può invece agire con l’azadiractina, ossia il principio attivo del neem.
Per quanto riguarda le malattie crittogamiche, la più temuta è la peronospora della patata, Phitophthora infestans. Questa può attaccare sia la parte aerea della pianta che i tuberi.
Contro questa malattia fungina si può intervenire con prodotti rameici, con irrorazioni da effettuare con molta attenzione. E’ importante attenersi sempre all’etichetta dei prodotti ed eseguire i trattamenti in base alla frequenza delle piogge e agli interventi irrigui.
La raccolta e la conservazione delle patate
La raccolta delle patate si esegue quando la pianta è del tutto disseccata nella parte aerea. Il momento esatto dipenderà dalla varietà che avrete scelto e dall’epoca di semina.
In ambito domestico viene fatta a mano. Quindi, per facilitare l’operazione, è opportuno scegliere un momento in cui il terreno sia in tempera, cioè né troppo secco, né troppo bagnato. Per scalzare i tuberi dal terreno ed evitare il più possibile danni meccanici, meglio evitare zappa e vanga. Consigliamo invece l’uso di una classica forca.
Entrate con delicatezza nel terreno e sollevatelo facendo emergere i primi tuberi, procedete man mano allargando il fosso.
La conservazione della patata è molto delicata. Il tubero dovrà essere ben ripulito da tutti i residui di terriccio. Poi si dovrà procedere a uno scarto, conservando i semi più piccoli per la coltivazione delle patate che avverrà l’anno successivo.
Le patate intaccate da un’errata operazione di raccolta, invece, dovranno essere consumate il prima possibile.
I tuberi più grandi e compatti saranno quelli che conserveremo per il consumo.
Il locale adatto per la conservazione dovrà essere ben areato, ma buio, con una temperatura tra i 5 e i 6 °C. A queste condizioni si evita la germogliazione e le vostre patate si conserveranno per più tempo.
Le varietà di patate da piantare
Chiudiamo l’articolo sulla coltivazione delle patate con una classificazione delle patate da semina. Queste sono quelle presenti e disponibili nel nostro Paese. Si tratta di varietà che potete acquistare e coltivare anche nel vostro orto domestico.
La principale classificazione è quella che tiene conto del colore della buccia esterna, e quindi avremo patate:
- Gialle
- Rosse
Ulteriore classificazione viene fatta in base al colore della pasta interna, che può essere:
- Bianca
- Gialla
Unendo questi due parametri avremo la classificazione commerciale, ossia: buccia gialla e pasta bianca, buccia gialla e pasta gialla, buccia rossa e pasta bianca, buccia rossa e pasta gialla.
Nella scelta della varietà di patate da semina il consiglio che vi diamo è quello di farvi guidare dai vostri gusti. D’altronde stiamo facendo una produzione per uso familiare e non destinata alla vendita.
L’ideale sarebbe trovare patate da seme biologiche derivanti da varietà locali e autoctone. Ci rendiamo comunque conto che questa ricerca non è sempre agevole e praticabile, per colpa della standardizzazione operata dalle industrie sementiere.
7 commenti
Molto professionali e chiari nelle spiegazioni
Grazie mille 🙂
Siete un supporto positivo per i principianti agricoltori
Articolo chiaro ed esaustivo. Vi seguo da tanto, anche tramite le mail che mi inviate. Bravissimi! Ho stampato parecchi articoli, e formato un piccolo libro pronto per la consultazione. Vi ringrazio, continuate così. Un caro saluto
Grazie 🙂
Complimenti… Chiari precisi e dettagliati…
Complimenti, belle e esaustive dritte