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Coltivare cetrioli biologici ci permette di portare in tavola uno degli ortaggi freschi più consumati durante tutto il periodo estivo. Un ortaggio che generalmente viene consumato crudo.
Dopo un periodo di crisi nel 2011, questo ortaggio è ritornato protagonista indiscusso sia nella coltivazione nei nostri orti domestici, sia nella preparazione in cucina, confermando di essere tra i preferiti dagli italiani. Vista dunque questa passione che il nostro Paese riserva a questo gustoso frutto, ci è parso fondamentale suggerire qualche consiglio per la sua coltivazione.
Ecco dunque illustrate di seguito le buone norme per coltivare cetrioli utilizzando solo tecniche biologiche. Ovviamente però, prima di tutto cerchiamo di scoprire meglio la pianta analizzandola più da vicino.
Varietà e aspetti nutrizionali del cetriolo
Il cetriolo, in latino Cucumis sativus, è un ortaggio di origine indiana, appartenente, come le zucchine, alla famiglia delle Cucurbuitacee.
Viene consumato fresco, senza bisogno di cottura, tipicamente nelle insalate. Se coltivato in maniera biologica e controllata, è possibile consumare anche la buccia.
Esistono diverse varietà di cetrioli da coltivare. Queste si differenziano per diverse ragioni. La dimensione del frutto maturo. Il colore (dal verde chiaro al verde scuro). La forma. Senza dimenticare le caratteristiche proprie della coltivazione (cioè rampicante, strisciante, nano, ecc).
Qui di seguito vedremo delle varietà di cui è possibile reperire facilmente le sementi biologiche.
Cetriolo rampicante Marketmore
Varietà rampicante molto produttiva, che si adatta bene alla coltivazione sia in serra che in campo aperto. I suoi frutti sono di colore verde scuro, e possono arrivare fino a 20 cm di lunghezza. Ha pochi semi all’interno e il suo sapore è dolce.
Cetriolo verde piccolo di Parigi

Cetriolo varietà piccolo di Parigi
La varietà piccola di Parigi è una pianta molto rustica e può crescere con meno cure e attenzioni di altre. È inoltre una specie molto produttiva e, nel corso della sua crescita, non ha bisogno di sostegni a cui appigliarsi, come avviene invece con altre tipologie.
Produce frutti piccoli e cilindrici di colore verde chiaro.
Si tratta di frutti ideali per la conservazione sottaceto. Sono molto richiesti in tutto il mondo per preparazioni di piatti particolari.
Come suggerisce il nome stesso sono originari della Francia.
Cetriolo Lungo Verde degli Ortolani

Cetriolo varietà lungo verde degli ortolani
Varietà rampicante che produce frutti molto lunghi, 25-30 cm, dal colore verde chiaro e con pochi semi all’interno, varietà tardiva
Cetriolo varietà lungo verde degli ortolaniÈ bene sottolineare che le varietà che abbiamo presentato, di cui si può facilmente reperire il seme, non sono ibride. Vale a dire che se la coltivazione di cetrioli fatta in un periodo è stata soddisfacente, si può conservare quel dato seme per utilizzarlo nella futura coltivazione. In questo modo avrete con il tempo una qualità con caratteristiche adatte alla vostra zona di coltivazione.
A livello nutrizionale il cetriolo è un ortaggio perfetto per tutti i tipi di dieta. E’ composto infatti per il 96% d’acqua e contiene solo 13 kcal per 100 gr. È inoltre ricco di sali minerali quali il potassio (140 mg per 100 gr) , il calcio (16 mg per 100 gr), il sodio (4 mg per 100 gr) e il fosforo (17 mg per 100 gr). Infine, è ricco di vitamina C (11 mg per 100 gr e aminoacidi). Qui potete leggere una scheda più dettagliata.
Come coltivare cetrioli biologici

Seminiera di cetrioli pronta per il trapianto
La coltivazione di cetrioli predilige un clima temperato caldo. Per non far soffrire la pianta, nelle fasi iniziali della crescita bisogna assolutamente evitare le temperature rigide e il rischio di gelate. Meglio quindi ritardare il trapianto e non rischiare di bruciare la piccola piantina con il freddo. Dunque, per la semina in semenzaio, si consiglia di partire nel mese di marzo in un ambiente protetto. Per arrivare dal seme alla piantina ci vogliono circa trenta giorni di sviluppo. Il trapianto in terra può avvenire a partire dal mese di aprile, preferibilmente nella seconda metà, quando è scongiurato il rischio delle gelate.
Come data ultima per il trapianto si consiglia di non andare oltre l’inizio del mese di luglio. Considerando il periodo della crescita prima di arrivare a frutto, 45-60 gg, si rischia di andare troppo in là con il periodo di coltivazione, esponendo eccessivamente la cultivar dei cetrioli alle piogge e ai primi freddi autunnali.
Progettazione
Il cetriolo appartiene alla famiglia delle cucurbitacee e, come le solanacee, ha bisogno di molta sostanza organica. Se intendete coltivarla, quindi, alternate annualmente con colture più leggere, in modo da preservare la struttura del terreno. Prestando quest’accortezza potrete avere sempre coltivazioni sane e rigogliose. Ad esempio, dopo i cetrioli potrete coltivare, sulla stessa porzione di terreno, una semina di broccoli di rapa, coltura che resiste al gelo invernale e in più non stanca il terreno, ma anzi lo arricchisce.
Preparazione del terreno
A proposito di terreno, quello ideale per coltivare cetrioli ha subito un’accurata e profonda preparazione, sia in termini di concimazione che di lavorazione. Per un’ottimale concimazione biologica bisognerebbe ricoprirlo di letame animale. Se non riuscite a recuperarlo, potete utilizzare lo stallatico secco, che è un’ottima soluzione biologica alternativa (potete trovarlo qui).
Tali concimazioni vanno effettuate in inverno, in modo da dare il tempo al terreno di assorbire adeguatamente la materia organica.
Attenzione però a non esagerare con le concimazioni, una quantità eccessiva di azoto può provocare effetti indesiderati. Tra questi effetti c’è la proliferazione dei parassiti, estremamente attratti dalla nostra coltivazione di cetrioli.
Consociazioni
Per quanto riguarda le consociazioni, abbiamo visto, parlando di come progettare un orto, che per ottenere buoni risultati, alcune coltivazioni andrebbero consociate, cioè coltivate vicino, in modo da ottenere benefici l’una dall’altra. Dunque, se intendiamo coltivare cetrioli, un’ottima consociazione è quella con i fagiolini, o con i fagioli, mettendoli all’esterno del campo (con i cetrioli al centro). In modo le piante avranno vantaggi reciproci in termini di aerazione del terreno e di esposizione alla luce.
Pacciamatura
Altro aspetto fondamentale per una sana coltivazione di cetrioli è la pacciamatura. Non importa se naturale o con i teli, l’importante è che sia fatta bene. La coltivazione dei cetrioli, infatti, tende ad attirare molti parassiti, soprattutto afidi. Il controllo delle erbe infestanti è quindi necessario, per limitare i trattamenti antiparassitari biologici nelle fasi successive della coltivazione.
Irrigazione e distanze
Abbiamo visto come questa pianta prediliga per una crescita rigogliosa un clima caldo. E’ chiaro, quindi, che per coltivare cetrioli c’è bisogno di un elevato apporto idrico. Questo si può ottenere in maniera ottimale utilizzando l’irrigazione a goccia.
Per quanto riguarda le giuste distanze di coltivazione, consigliamo 40 cm tra una pianta e l’altra e 1 mt tra le file.
Sostegni

Pianta di cetrioli in crescita su rete
Così come per i fagiolini, anche la coltivazione dei cetrioli richiede, a seconda delle varietà che si coltivano, la sistemazione di adeguati sostegni alla crescita. Questo è vero per le varietà rampicanti, come ad esempio il Marketmore, che hanno bisogno di una rete per potersi arrampicare e crescere in altezza.
Il sistema di sostegno si realizza piazzando dei pali in legno (di solito castagnole di 2,20 mt) lungo la linea della coltivazione. Diciamo che occorre un palo ogni 7 piante (circa 2,5 mt), a cui si aggancia una rete in plastica. Su questa rete le piante di cetrioli possono crescere e svilupparsi, sia in altezza che in larghezza.
Un ottimo prodotto, con un buon rapporto qualità prezzo, lo trovate a questo link.
Potatura
Un’altra operazione colturale importante per coltivare cetrioli rigogliosi è la potatura, che può essere di due tipi.
Il primo tipo consiste nell’eliminare dalla pianta i getti laterali più deboli e rovinati. In questo modo daremo più forza al tronco centrale, soprattutto nella fase iniziale della coltivazione.
Il secondo tipo consiste nella cimatura apicale nella seconda parte della crescita vegetativa della pianta. Si effettua soprattutto in caso di varietà rampicanti, per evitare che la pianta si allunghi troppo in altezza. In questo modo daremo più forza ai fiori nella parte centrale della pianta, che sono quelli più produttivi. Inoltre, con la cimatura stimoleremo i ricacci laterali.
Le potature possono essere effettuate entrambe, purché nelle fasi giuste della coltivazione, e dunque non siano in contrasto tra loro.
Raccolta
Per quanto riguarda la raccolta, possiamo fare principalmente due osservazioni. La prima, fondamentale per raccogliere frutti gustosi, è che non bisogna lasciar troppo il cetriolo in crescita sulla pianta. Questo perché un’eccessiva maturazione porta all’ingrossamento ed ingiallimento del frutto. Una volta ingrossato il cetriolo tende a riempirsi di semi dal sapore acido che lo rendono meno digeribile e meno gustoso, quindi meno apprezzabile dal punto di vista organolettico. Meglio raccogliere un cetriolo più piccolo, ma migliore dal punto di vista qualitativo.
Da tenere in considerazione il fatto che i cetrioli di per sé sono piante molto produttive. Ne bastano poche per avere ottime soddisfazioni in termini di quantità. Quindi, se scegliete si coltivare cetrioli, fate attenzione a piantare le quantità giuste, senza esagerare, se non volete correre il rischio di avere troppi frutti che in alcuni casi nemmeno riuscirete a raccogliere.
La seconda osservazione attiene alle caratteristiche della pianta, che va maneggiata con cura durante la raccolta. La pianta di cetrioli, difatti, può risultare urticante e spinosa e dunque provocare irritazioni al contatto diretto con la pelle. Usate dunque camice o magliette a maniche lunghe e guanti di protezione del tipo che vi suggeriamo in questo link.
Difesa biologica antiparassitaria
Ulteriore aspetto da indagare, parlando di come coltivare cetrioli, è quello della difesa biologica antiparassitaria. Questa cultivar è infatti una fenomenale attrazione per gli afidi e il ragnetto rosso, quindi bisogna cercare di prevenire e limitare assolutamente la presenza di questi insetti.
Come prodotti biologici antiparassitari fai da tè, consigliamo l’utilizzo dell’infuso d’aglio e del macerato d’ortica.
Se non riuscite a reperire l’ortica per il vostro antiparassitario fai da te, potete trovare un buon prodotto per fare il macerato a questo link (attenetevi alle istruzioni di preparazione riportate in etichetta).
I preparati artigianali andranno irrorati sulle piante sempre nelle ore serali. E’ necessario bagnare abbondantemente la pagina inferiore delle foglie, dove di solito si depositano afidi e ragnetto rosso. Se le infestazioni sono elevate si può anche utilizzare il sapone puro di Marsiglia, che ci aiuterà a togliere la melata lasciata dagli insetti.
Difesa biologica da malattie fungine
Coltivare cetrioli richiede anche una difesa biologica dalle malattie fungine a cui la pianta è molto esposta. Le principali malattie sono: l’oidio e la antracnosi.
L’oidio si presenta come una patina di muffa bianco/grigiastra che si deposita sulla superficie delle piante. Questo parassita porta spesso alla distruzione della coltura. Le parti delle piante colpite dall’oidio dapprima ingialliscono, poi si necrotizzano.
L’antracnosi è invece un agente patogeno che colpisce i fusti, le foglie e i frutti. Il suo arrivo determina l’insorgenza di macchie giallognole ed oleose di 1-2 cm, che presto evolvono in zone necrotiche più o meno ampie.
Zolfo
Per entrambe le patologia si può agire in via preventiva con lo zolfo in polvere. Lo zolfo è un elemento naturale, dunque il suo utilizzo è consentito in agricoltura biologica. E’ importante però seguire le indicazioni riportate in etichetta (qui potete trovare un ottimo prodotto, ad un prezzo contenuto).
Per la soffiatura dello zolfo sulle piante, invece, si consiglia l’utilizzo di un soffiatore, che agevola le operazioni di uniforme distribuzione sulla pianta.
Ricordatevi sempre di utilizzarlo col vento a favore e con la mascherina, onde evitare di finire nella nube di zolfo, il cui odore è molto fastidioso (anche se non tossico).
La soffiatura dovrà avvenire sempre nelle ore fresche serali e ripetuta ogni 10-15 giorni. Se vi rendete conto che vi sono le condizioni ideali per il sorgere delle patologie (ad esempio, in una situazione meteo ballerina, con l’alternarsi di pioggia e caldo intenso). Inoltre lo zolfo in polvere, per via del suo odore acre, è un ottimo repellente per afidi e acari. Dunque utilizzarlo aiuta anche la prevenzione antiparassitaria.
5 commenti
Da un profano dell’agricoltura, ben fatto e chiaro
Grazie mille. 🙂
Buongiorno questo blog è veramente istruttivo ed interessante lo seguo con molto interesse perché ci offrite consigli molto utili.
In merito allo zolfo mi è stato detto (in negozio di agraria) che è tossico per la pianta del cetriolo …. quindi, leggendo il vostro articolo non è così! Vi ringrazio se mi darete una risposta
Grazie per i complimenti. 🙂 Lo zolfo si usa per la prevenzione dell’oidio o mal bianco, una malattia fungina molto frequente sul cetriolo, ma per fortuna non sempre attiva. Lo zolfo può essere tossico (su tutte le piante e non solo sul cetriolo) se usato male, senza reali motivi o non rispettando i dosaggi.
Ottima illustrazione , eseguo tecniche alla lettera ottimi risultati anno 2021