Gli afidi delle piante sono tra i più comuni parassiti che possiamo trovare sugli alberi del giardino o sulle colture orticole. Di questi pidocchi esistono innumerevoli specie. Vediamo quali sono le più diffuse in Italia, come agiscono e quali tipologie di danni possono provocare alle nostre piante. Esistono molti rimedi biologici per eliminare questi afidi senza usare pesticidi chimici. Capiamo quali sono, partendo, innanzitutto, dai suoi predatori naturali e mostrandovi tutta una carrellata di altre soluzioni ecosostenibili.
Ma partiamo con ordine e conosciamo un po’ meglio gli afidi.
La grande famiglia degli afidi delle piante
Gli afidi, noti come pidocchi delle piante, sono una vera e propria superfamiglia. Nel mondo ne esistono circa 4.800 differenti specie, di cui poco più di 1.300 in Europa. Quelle molto dannose sono circa 250.
Per questo motivo la corretta identificazione entomologica non è per nulla semplice.
Ecco la tassonomia di norma accettata in ambito scientifico:
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Eumetazoa
- Divisione: Bilateria
- Sottodivisione: Protostomia – Phylum Arthropoda – Subphylum Hexapoda
- Classe: Insecta
- Sottoclasse: Pterygota
- Infraclasse: Neoptera – Coorte Paraneoptera
- Ordine: Hemiptera (sinonimi Rhyncota, Cimicida, Homoptera + Heteroptera)
- Sottordini: Heteroptera, Sternorrhynca, Coleorrhynca, Auchenorrhynca.
Gli afidi appartengono al sottordine Sternorrhynca, suddiviso a sua volta in:
- Infraordine: Aphidomorpha
- Superfamiglie: Aphidoidea, Phylloxeroidea, Aleyroidoidea, Coccoidea, Psylloidea.
La superfamiglia Aphidoidea è suddivisa in altre otto famiglie tra cui l’Aphididae, ossia quella di nostro interesse.
Le specie di afidi più problematiche per ortaggi, alberi da frutto e piante
Com’è chiaro, non è possibile fare un elenco di tutte le specie di afidi delle piante presenti sul nostro territorio. Limitiamoci quindi alle principali, che spesso incontriamo e che possono causare gravi danni alle nostre colture.
- Aphis gossypii, che attacca in maniera particolare le piante della famiglia delle cucurbitacee (zucchine, cetrioli, meloni, zucca)
- Aphis fabae, meglio conosciuto come afide nero, parassita di coltivazioni quali: fave, bietola, pomodori, fagiolini
- Myzus persicae, molto problematico per l’albero di pesco e le altre drupacee.
- Macrosiphum rosae o afide delle rose.
- Myzus cerasi o afide nero del ciliegio.
- Brachycaudus cardui, o afide verde-brunastro del carciofo, che attacca di norma le piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae.
- Aphis citricola, meglio conosciuto come afide verde degli agrumi, che oltre agli agrumi attacca la vite, le rose e diverse specie orticole.
- Brevicoryne brassicae, o afide del cavolfiore, specie che attacca soprattutto le crucifere.
Potremmo andare avanti ancora per molto con le specie, ma diciamo che queste sono le principali. Come avrete notato, vi è una stretta connessione tra la nomenclatura delle specie e le piante interessate, anche se la maggior parte degli afidi ha una certa mobilità.
- Aphis gossypii
- Aphis fabae
- Myzus persicae
- Macrosiphum rosae
- Myzus cerasi
- Brachycaudus cardui
- Aphis citricola
- Brevicoryne brassicae
Danni alle colture

Attacco di afidi su un ramo
Gli afidi, insetti fitofagi e polifagi, con il loro apparato boccale pungente succhiatore, attaccano le piante perforando la superficie delle foglie, dei piccoli rami e dei germogli, al fine di succhiarne la linfa e nutrirsi.
Le infestazioni sugli organi della pianta provocano deformazioni, necrosi, accartocciamenti e ingiallimenti fogliari. Questi, a seconda della gravità e del momento degli attacchi, causano gravi perdite produttive.
Inoltre gli afidi hanno la caratteristica di produrre danni secondari. Tra questi, una fastidiosa melata, che attira le formiche provocando ulteriori problemi alle piante. E la fumaggine, ossia quella patina nera che si forma sulla pagina superiore delle foglie dopo un lungo periodo d’infestazione.
Oltre a questi, sono molto preoccupanti anche i danni indiretti, ossia la trasmissione di malattie virali, molto gravi in alcune colture.
Gli insetti, attraverso la saliva, inoculano nelle piante virus di vario tipo. Un esempio è il famoso virus della tristeza degli agrumi, trasmesso dall’afide verde Aphis citricola.
Infine, c’è anche un importante danno estetico. Questo è valido soprattutto nelle infestazioni di ortaggi a foglia, che diventano non più commerciabili.
Per questi motivi in agricoltura convenzionale per eliminare gli afidi si ricorre a trattamenti con fitofarmaci, tutti dannosi per l’uomo e l’intero ecosistema.
Difesa biologica, gli insetti predatori
Esistono diversi rimedi biologici contro gli afidi delle piante. Questi, usati insieme, sono una strategia di difesa integrata che può evitare la dispersione di pericolosi pesticidi nell’ambiente. Il primo rimedio naturale contro questi pidocchi è rappresentato dagli insetti predatori. Si tratta di insetti non dannosi per le piante, che si nutrono, appunto, di afidi. La presenza di questi predatori naturali è possibile solo in un ambiente ricco di biodiversità, dove non si fa uso di pesticidi. I trattamenti convenzionali non fanno distinzione tra insetti buoni e nocivi, e azzerano le capacità dell’ambiente di mantenere un equilibrio.
Tra i predatori naturali ghiotti di afidi abbiamo le coccinelle, in particolare la più diffusa Coccinella Septempunctat, coccinella comune o dei sette punti, e la Adalia Bipunctata, ossia la coccinella dei due punti. Pensate che una singola coccinella può divorare 100 afidi in un giorno.
Altri predatori naturali di afidi sono alcune specie di imenotteri, crisope e sirfidi.
I macerati naturali come prevenzione
In agricoltura biologica è la prevenzione la migliore arma per difendersi. Qualunque sia il problema, si deve sempre fare in modo che le condizioni critiche non si verifichino, o comunque predisporre delle soluzioni immediate ai problemi.
In questa direzione vi abbiamo già parlato dei macerati e preparati naturali, ossia il macerato d’ortica, l’infuso d’aglio, il macerato di foglie e femminelle di pomodoro, il macerato di felce, il decotto e il macerato d’equiseto.
Sono tutti rimedi naturali che è facile autoprodurre, utili anche nella difesa biologica contro gli afidi delle piante.
Chiariamoci bene, quelli elencati non sono degli insetticidi, ma piuttosto dei repellenti antiparassitari. Questo vuol dire che, quando vengono spruzzati sull’insetto, non lo uccidono in modo diretto, ma lo infastidiscono e allontanano. Dunque l’ideale sarebbe usarli ancor prima che l’infestazione si verifichi. Questo è utile per evitare che gli afidi possano attaccare e danneggiare le piante. Ad esempio, spruzzare un po’ di macerato d’ortica quando la pianta è pulita, eviterà proprio l’insorgere del problema.
Se l’infestazione ha già avuto inizio con le prime presenze sulle foglie, il preparato naturale è ancora efficace. Non lo è più quando i focolai d’insetti sono così forti da non subire più l’azione repellente. E con gli afidi questo accade molto spesso.
Il sapone puro di Marsiglia
Se invece l’infestazione di afidi delle piante è esplosa, non resta altro da fare che intervenire con più energia. Per farlo ci viene in aiuto il sapone di Marsiglia. Gli afidi sono insetti a corpo molle, ed è proprio su questi che il sapone ha l’efficacia migliore. Usate la soluzione di acqua e sapone nelle prime ore della mattina, colpendo e bagnando in modo diretto gli insetti. Non appena uscirà il sole, la patina di sapone disseccherà sul corpo dell’afide impedendone la respirazione e quindi uccidendolo.
Ulteriore vantaggio del sapone è che è molto efficace per risolvere i problemi secondari derivanti da questo tipo di infestazioni. Parliamo della melata e della fumaggine. Una buona formulazione di acqua e sapone è difatti in grado di pulire del tutto la pianta.
Un consiglio che diamo è quello di aggiungere sempre un po’ di sapone ai macerati naturali, in questo modo avremo un doppio effetto.
Un buon prodotto specifico per l’agricoltura potete trovarlo qui.
L’olio di neem
Soluzione ancora più incisiva per combattere gli afidi delle piante è quella che prevede l’uso dell’olio di neem o dell’azadiractina, quando operiamo in ambito professionale.
Il principale effetto di questo prodotto sugli afidi è di bloccare lo sviluppo degli insetti negli stadi giovanili (azione juvenizzante).
In particolare, è in grado di interferire con il sistema ormonale provocando un effetto chitino inibitore basato sul blocco dell’ecdisone.
L’efficacia maggiore è quindi sugli stadi giovanili, poiché provoca alterazioni della muta, impedendo alla larva di formare la cuticola esterna. Un prodotto specifico per l’agricoltura potete trovarlo qui.
Sottolineiamo che l’olio di neem e l’azadiractina (il suo principio attivo), sono consentiti in agricoltura biologica. Si tratta infatti di una molecola naturale priva di capacità di accumulo nell’ambiente. Inoltre è molto fotolabile, vale a dire che si degrada subito con l’esposizione della luce solare.
È una sostanza atossica per gli organismi vertebrati e ha una tossicità non significativa per gli insetti pronubi, ossia api e altri impollinatori. È comunque buona prassi usarla nelle ore serali, quando questi insetti non sono attivi.
16 commenti
Nel mio giardino ci sono tre Cedri del Libano centenari alti più di 10 metri. Nei dintorni ci sono estesi vitigni, oggetto di trattamenti di tipo convenzionale, e un altro giardino. I cedri sono sottoposti a regolari (e costose) potature e puliture da parte di una ditta specializzata, ma sono aggrediti ogni anno da numerosi afidi, con caduta di melata ed evidente sofferenza degli aghi nuovi e diradamento della chioma. C’è un trattamento di tipo biologico, non dannoso, che possa porre rimedio alla situazione senza pesare troppo sul mio bilancio? In caso contrario sarò costratto a ricorrere a uno dei vari, e certamente poco ecologici, trattamenti tradizionali; con due o tre spruzzate tradizionali con un potente nebulizzatore mi libererei dai maledetti intrusi, ma sono molto restio a farlo. Che cosa posso fare di semplice, sensato, poco o per nulla dannoso e dai costi sopportabili? Grazie!
Tra i rimedi biologici più efficaci che abbiamo indicato nell’articolo c’è l’azadiractina, principio attivo dell’olio di neem consentito in bio. Ti consigliamo di trattare preventivamente con il sapone molle potassico per eliminare la melata e poi procedere con l’azadiractina. Se vuoi provare a risolvere il problema in maniera più radicale potresti acquistare una colonia di coccinelle, è il rimedio naturale migliore.
Ma dove si possono comprare le coccinelle?
Richiedo anch’io: come di acquistano le colonie di coccinelle, per favore?
Ci sono molti siti che vendono le coccinelle, basta fare una ricerca in rete.
Molto interessante.
io ho appena acquistato 160 coccinelle e 200 cryptolaemus montrouzer per combattere afidi e cocciniglia cotonosa nel mio giardino e nelmio frutteto e orto vi faro’ sapere come si evolve la situazione se siete interessati
giuseppa
Grazie mille.
Ottimi consigli, grazie! Con l’olio di neem ho salvato il mio pesco dalla bolla rossa.
Mi procurero’ il sapone molle per gli afidi.
Siamo contenti di esserti stati utili 🙂
Grazie
Il macerato di ortica è davvero efficace oltre ad essere un ottimo nutriente per il terreno.
Sono interessato
sono un fan del biologico come culture orto e frutta vorrei sapere che dosaggi usare con l’olio di neem
grazie
In generale, ti conviene sempre fare riferimento all’etichetta. Per approfondire altri aspetti, puoi leggere l’articolo L’utilizzo dell’olio di neem e dell’azadiractina come insetticidi biologici.
Consigli preziosi!!!!!!