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In questo articolo vogliamo approfondire la virosi del pomodoro detta bronzatura fogliaria (Tomato Spotted Wilt Virus – TSWV). Si tratta di una malattia del pomodoro molto difficile da riconoscere e da debellare. Un problema molto sentito nel periodo estivo, quando le coltivazioni di pomodoro raggiungono la loro maturazione. Per tenere sotto controllo questa patologia è necessario un tempestivo riconoscimento e la conoscenza di una serie di tecniche che eviteranno il ripetersi del problema negli anni successivi.
La virosi della bronzatura fogliaria del pomodoro non è una malattia del pomodoro semplice da sconfiggere. Ma con i giusti accorgimenti questa patologia può essere tenuta sotto controllo.
Cosa sono le virosi
Tra le malattie del pomodoro le virosi sono sicuramente le più temibili. Questo per diverse ragioni.
Per prima cosa non sono facilmente riconoscibili, se non da chi le ha affrontate a caro prezzo sulle proprie colture.
In secondo luogo, non è facile comprendere l’origine della malattia.
Terzo, sono difficili e in alcuni casi impossibili da combattere, sia in agricoltura biologica che in agricoltura tradizionale, questo perché innescano sulle colture un processo irreversibile, che non è possibile contrastare.
Per difendersi è necessaria un’attenta comprensione del problema. Inoltre bisogna attuare una serie di tecniche biologiche per evitare il ripetersi della malattia del pomodoro anche negli anni successivi.
Le diverse virosi del pomodoro hanno una caratteristica comune particolare: sono dei parassiti obbligati. Questo vuol dire che non sono in grado di vivere autonomamente all’esterno delle piante ospiti.
Per essere trasportata da una pianta all’altra, dunque, le virosi hanno bisogno di un vettore, che molto spesso è un insetto parassita che diffonde la malattia. È qui che si può intervenire per arginare il problema ed evitare che si ripresenti nelle future coltivazioni biologiche.
Ma vediamo ora nel dettaglio la principale e più diffusa virosi del pomodoro.
La bronzatura del pomodoro (Tomato Spotted Wilt Virus – TSWV)
La virosi del pomodoro, conosciuta come bronzatura del pomodoro o anche come avvizzimento maculato del pomodoro, è sicuramente una delle più pericolose e difficili malattie del pomodoro.
Come si manifesta sulla pianta la bronzatura del pomodoro
Le piante di pomodoro attaccate da questa virosi presentano inizialmente delle macchie nella parte apicale della pianta. Foglie e cime diventano di un giallo necrotico simile al bronzo, da qui il nome virosi della bronzatura del pomodoro.

Una giovane pianta affetta dalla virosi del pomodoro nota come “Bronzatura fogliaria”
Il virus appare all’improvviso, a volte in maniera disorganizzata, da un punto all’altro della coltivazione.
Come si vede nella foto, la giovane pianta appassisce e le foglie iniziano a necrotizzarsi. La virosi del pomodoro può colpire in qualsiasi stadio della crescita della cultivar. Se le piante si trovano nella parte iniziale della crescita, prima della formazione dei palchi di fiori, le possibilità di resistere alla patologia sono pari a zero. Il virus, infatti, ne arresta immediatamente la crescita. E la rapida necrotizzazione degli apici vegetativi non consente possibilità di recupero alla pianta.

Pianta giovane attaccata dalla bronzatura fogliaria
Anche l’apparato radicale della pianta viene interessato dalla virosi. Come si vede nelle foto in basso, le radici sono necrotiche, di colore scuro. Il tronco, inoltre, è infettato, presentando striature marroni anomali lungo le vene linfatiche della pianta.

Necrosi nell’apparato radicale della pianta
Se l’infezione avviene in uno stadio di sviluppo successivo, la crescita procede in maniera stentata. Gli apici vegetativi inizialmente perdono di vigore e poi si trasformano in bronzature e necrosi fogliarie.
Sui frutti non ancora maturi la malattia del pomodoro si presenta con macchie circolari o anulature concentriche, in rilievo e confluenti tra di loro. Il pomodoro già maturo invece, appare deformato con zone di colore giallo e chiaramente non più utilizzabile per il consumo.
- Attacco del virus sui frutti verdi
- Stadio avanzato della virosi sui pomodori
Come comportarsi in caso di attacco della virosi del pomodoro
La virosi della “bronzatura del pomodoro” – TSWV, rappresenta un problema serio per le colture che ne vengono colpite. Non esistono trattamenti efficaci per guarire dalla malattia, nemmeno ricorrendo a pesanti pesticidi chimici. Una volta che la malattia del pomodoro è in circolo, non si può far altro che eliminare con cura le piante man mano colpite. In questo modo si può ridurre la possibilità di infettare le altre colture. La virosi, infatti, non colpisce solo le piante di pomodoro, ma anche altre importanti colture. Tra queste ci sono l’insalata, il basilico e, soprattutto, i peperoni.
Attenzione anche agli attrezzi da lavoro. Non utilizzate gli stessi strumenti per le piante sane e per quelle infette, potreste accelerare la diffusione del virus.
Il vettore della virosi dei pomodori: la Frankiniella occidentalis
Come abbiamo accennato, la virosi del pomodoro Tomato Spotted Wilt Virus, si diffonde velocemente sulla cultivar attraverso un vettore. In questo caso il vettore della malattia è il temutissimo Tripide Americano, la Frankiniella Occidentalis.
Così come abbiamo visto per la Tuta Absoluta, l’insetto è originario del continente Americano. Fa la sua comparsa negli eco-sistemi Europei solo sul finire degli anni ’80.
La Frankiniella occidentalis è un insetto polifago appartenente alla famiglia dei Tripidi. La sua estrema pericolosità è dovuta ad una serie di fattori.
Innanzitutto le dimensioni, è estremamente piccolo. L’insetto adulto misura circa 1 mm. di lunghezza, quindi è molto difficile accorgersi della sua presenza.

Il tripide Frankiniella Occidentalis
Gli adulti attivi nel periodo primaverile ed estivo sono di colore ocraceo, con striature e punteggiature più scure nella regione dorsale. Le forme svernanti sono brunastre, mentre gli stadi giovanili sono molto chiari.
Altro fattore di pericolo è la velocità di riproduzione. Il tripide, infatti, può produrre dalle 20 alle 100 uova al giorno, da cui fuoriescono le neanidi. L’attività del tripide prosegue fino a fine estate e a volte si protrae in autunno. Il numero di generazioni, con il nostro clima, può arrivare fino a 6 o 7 in un anno.
I danni causati ai pomodori dalla virosi
Oltre ad essere vettore di virosi, il piccolissimo tripide che si nasconde abilmente nei fiori delle piante, provoca danni diretti, determinati sia dalle punture dell’insetto, sia dall’attività di ovideposizione.
La presenza di sostanze tossiche nella saliva dell’insetto, provoca sulle foglie la depigmentazione, cioè la perdita di colore. Queste dapprima diventano argentee e poi necrotizzano.
Il danno da ovideposizione si manifesta con suberificazioni e deformazioni dei tessuti interessati.

Danni della Frankiniella Occidentalis su una foglia di pomodoro
Come difendersi, in regime di agricoltura biologica, dalla virosi del pomodoro trasmessa dal tripide Frankiniella Occidentalis
Difendersi da questa pericolosa malattia del pomodoro non è cosa facile. Per farlo in agricoltura biologica bisogna attuare una strategia di difesa integrata. E ovviamente si parte, innanzitutto, dalle corrette pratiche colturali.
La pacciamatura
Parlando della coltivazione biologica dei pomodori, abbiamo messo l’accento sulla pacciamatura e quindi sul controllo delle erbe infestanti.
Le erbacce dannose sono il luogo ideale per lo sviluppo e la proliferazione del tripide occidentale, vettore della virosi. Un controllo assoluto delle erbe infestanti, quindi, limita lo sviluppo dell’insetto fitofago.
Le trappole cromotropiche
Altra tecnica di difesa biologica per tenere sotto controllo e limitare la proliferazione del tripide, è quella del posizionamento di trappole cromotropiche. Il colore che attrae il piccolo e temibile insetto è l’azzurro. Questa strategia (ovviamente biologica al 100%) è fondamentale per la difesa delle vostre piante. Un acquisto economico e funzionale potete farlo direttamente a questo link .
Le trappole vanno posizionate con una certa intensità, 10-12 ogni 100 mq. di campo.
I macerati contro la virosi del pomodoro
Ulteriore azione di prevenzione è quella dell’utilizzo dei diversi macerati che abbiamo conosciuto nei nostri diversi articoli. Vale a dire il
macerato d’ortica, l’infuso d’aglio, il macerato di pomodoro, al fine di rendere meno attraente per l’insetto le colture a rischio.
E’ bene alternare continuamente l’utilizzo dei diversi macerati, questo perché il tripide occidentale ha dimostrato una forte resistenza e adattabilità anche ai pesticidi chimici. Utilizzare sempre lo stesso tipo di preparato naturale potrebbe essere controproducente.
L’azione sul virus
Quanto indicato serve per la lotta al vettore della virosi del pomodoro. Per quanto riguarda invece il virus in sé, è opportuno attuare una serie di contromisure a fine coltivazione. Questo per evitare che la virosi si presenti nuovamente nelle stagioni successive.
Come abbiamo accennato, è indispensabile l’eliminazione e la distruzione delle piante infette, il metodo migliore è il fuoco. Sempre laddove è consentito dalle modifiche applicate al decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006.
La raccomandazione per l’abbruciamento, com’è ovvio, è di applicare sempre tutte le procedure necessarie.
La disinfestazione del terreno
Dopo la pulizia, può essere utile effettuare una disinfezione del terreno, utilizzando calce idrata o zolfo. La sostanza è da applicare direttamente sulle superfici colturali interessate dalla malattia del pomodoro.
Giacché la virosi ha origine nel terreno, a fine coltivazione è opportuno lasciare a riposo la porzione del nostro orto interessata. Effettuate, inoltre, una lavorazione profonda del terreno nel periodo invernale. In questo modo ucciderete gli stadi larvali del tripide occidentale e sterilizzerete il terreno attraverso l’azione del gelo.
La virosi si presenta generalmente su terreni stanchi e privi di sostanza organica. È dunque opportuno, dopo l’attenta lavorazione, l’utilizzo massiccio di letame animale. Così facendo rigenererete il terreno e potrete iniziare una nuova coltura senza correre il rischio di incappare nuovamente nella virosi.
Chiudiamo questo articolo augurandoci che il vostro orto non sia mai interessato da questa temibile malattia. Mentre rimandiamo a successivi articoli per lo studio e la conoscenza delle altre malattie del pomodoro.
7 commenti
mi è piaciuto ,molto istruttivo
Grazie mille, Antonio 🙂
Ciao grazie per la risposta ho una conoscenza del problema di cui non avevo mai Neanche sentito parlare h
Purtroppo sto avendo questa esperienza…farò tesoro delle indicazioni per il prossimo anno.
Per adesso volevo sapere i frutti che si presentano decolorati/a macchie gialle ma sono sodi e senza altre alterazioni sono commestibili o vanno buttati?
Grz!
Sto avendo anch’io lo stesso problema. Se qualcuno ha risposto alla domanda gli sarei grato nel conoscerne la risposta. Grazie anticipatamente.
I frutti rovinati non sono adatti al consumo.
Grazie per la risposta,non aveva neanche sentito per questa malattia,vado avanti con varietà macerati ,e speriamo se cambia qualcosa,grazie mille