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La tuta absoluta del pomodoro è un insetto arrivato nelle nostre regioni da pochi anni, direttamente dal Sudamerica. Nota anche come minatrice fogliaria o tignola, ma conosciuta volgarmente come farfallina del pomodoro, è forse, tra i parassiti e le malattie di questa pianta, il più devastante. I danni alle colture provocati dalla tuta absoluta sono molto gravi. Malgrado ciò, si fa difficoltà a reperire in giro informazioni sui rimedi naturali efficaci. Proprio per questo abbiamo deciso di condividere dei particolari rimedi biologici contro la malattia del pomodoro generata da questa farfallina.
Le procedure per combattere in modo biologico la tuta absoluta, le descriveremo in questo articolo in maniera dettagliata. Così, qualora la vostra coltivazione dovesse esserne colpita, non sarete costretti a rivolgervi alle multinazionali per acquistare il fitofarmaco. La soluzione chimica viene spacciata spesso come unica soluziona al problema, ma di seguito vi dimostreremo che non è così. I rimedi che vi stiamo per illustrare manterranno la vostra coltura assolutamente biologica e sana sotto ogni punto di vista. E soprattutto eviteranno che arrivino sulle vostre (nostre) tavole, cibi avvelenati.
Lotta alla tuta absoluta del pomodoro
Per prima cosa, ci viene da chiedere come sia possibile, nel caso della tuta absoluta del pomodoro (ma anche di altre specie di insetti), che una farfallina che vive tranquilla nel suo ecosistema in Sudamerica, arrivi nel bacino del Mediterraneo e arrechi danni alle nostre colture e ai nostri ecosistemi, non abituati alla presenza di questo insetto.
Una risposta plausibile potrebbe essere: il commercio internazionale e la cattiva pratica, tutta occidentale, di importare frutta e verdura, che magari è possibile coltivare tranquillamente nelle nostre aziende agricole. Importando queste merci si importano anche ospiti indesiderati, che vanno ad alterare il nostro eco-sistema. Sull’argomento esistono anche tesi più oscure. Ma mettiamo da parte queste polemiche, e cerchiamo semplicemente di capire come arginare la tuta absoluta senza usare pesticidi.
La diffusione della tuta absoluta del pomodoro
La tuta absoluta del pomodoro è un lepidottero, appartenente alla famiglia dei gelechidi. La farfallina (lepidottero) era già nota e conosciuta in tutto il continente Sud-Americano, fatta eccezione per le zone montuose della Cordigliera delle Ande. Fa la sua presenza in Europa per la prima volta in Spagna a partire dall’anno 2006. Si pensa sia arrivata nel vecchio continente in seguito a scambi commerciali di pomodori attaccati e infetti dall’insetto. In Italia fa la sua prima comparsa in Calabria, a partire dal 2008. Dapprima, nelle coltivazioni in serra del pomodoro, e poi successivamente a macchia d’olio, in tutte le regioni meridionali. Oggi è diffuso anche nel centro-nord, ma, fortunatamente, il clima più rigido della zona ne ha limitato lo sviluppo.
Tuta absoluta: aspetto e caratteristiche
La tuta absoluta del pomodoro è una piccola farfallina di colore grigio argentato. Colpisce le piante di pomodoro e la sua lunghezza è di 6-7 mm. Ha striature nere sulle ali e antenne piccolissime.
La femmina può deporre fino a 200 uova al giorno. Lo fa sulla pagina superiore delle foglie, sui frutti sia verdi che maturi e su altre parti della pianta. Dalle uova si schiudono le larve, che allo stadio maturo raggiungono la lunghezza di 7-8 mm.
Le giovani larve penetrano nelle foglie, nei fusti e nei frutti, scavando gallerie, da qui il nome di minatrici fogliarie. All’interno di queste gallerie trovano riparo e completano il loro sviluppo. Completato lo sviluppo, le larve di tignola si imbozzolano nelle foglie o sottoterra. Qui danno vita a una nuova generazione di farfallina.
Il ciclo vitale della tuta absoluta del pomodoro può durare dai 25 ai 75 giorni, a seconda del clima. La femmina di farfallina vive circa due settimane in più del maschio.
Passiamo al danno arrecato dalle larve alla pianta di pomodoro.
Danni causati alla coltura
I frutti colpiti presentano delle necrosi sul calice, oppure dei fori di uscita in superficie. Inoltre marciscono all’interno nella parte interessata, e dunque sono inutilizzabili sia per la vendita che per il consumo proprio.
In caso di forti infestazioni, la perdita del raccolto può arrivare anche al 70%. E in alcuni casi sono state registrate perdite fino al 100% della produzione. Insomma, un vero flagello, se si considera che in un anno possono susseguirsi fino a 10-12 generazioni di farfallina.
Strategia di difesa biologica dalla tuta absoluta del pomodoro
Innanzitutto diciamo che per difendere le nostre colture dalla Tuta absoluta non si può seguire solo una strada. Bisogna attuare, piuttosto, una strategia integrata, che parta innanzitutto dalla corretta coltivazione delle piante di pomodoro. Qui trovate tutto quello che c’è da sapere sulle corrette modalità di coltivazione biologica del pomodoro. In questa sede, invece, ci sembra giusto rimarcare alcuni punti essenziali.
Per prima cosa, nel periodo invernale è necessario lavorare in maniera accurata e profonda il terreno. Questo permette uno sviluppo rigoglioso del pomodoro, le cui radici hanno bisogno di molta aria e spazio per la propagazione. Inoltre, così facendo riduciamo il numero delle crisalidi svernanti della tuta absoluta, che altrimenti si riprodurrebbero facilmente in primavera.
Secondariamente è essenziale un’ottima pacciamatura ed il controllo delle erbe infestanti. Questo non solo nell’area della coltivazione, ma anche nelle zone circostanti. La tuta absoluta del pomodoro, infatti, ama proliferare nell’erba alta, soprattutto la graminacea. Qui si nasconde di giorno per poi riprodursi e deporre le uova, di notte.
Importanti sono poi le rotazioni colturali e l’eliminazione dopo la fine della coltura delle piante eventualmente attaccate. Un buon metodo, economico e veloce, è il fuoco, laddove è consentito dalle modifiche applicate al decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006.
Per l’abbruciamento, applicate sempre tutte le procedure necessarie (e state attenti a non fare danni!).
Tecniche di difesa
Fatta questa importante premessa, vediamo nello specifico quali sono le tecniche di difesa biologica dalla tuta absoluta del pomodoro (che, tra l’altro, sono anche le più efficaci ed economiche da attuare).
Una delle caratteristiche della nostra famigerata farfallina è la capacità di assorbire e resistere alle fitotossicità dei pesticidi.
Per colpa di questa sua capacità, la lotta alla tuta absoluta sta diventando sempre più difficile. L’unico modo per arginare la diffusione del lepidottero è, dunque, la cattura massale, che è possibile attuare in tre diversi modi.
Trappola ai feromoni
La trappola ai feromoni consiste nella predisposizione di trappole con al centro un feromone ad attrazione sessuale. Il feromone attira il maschio della tuta absoluta, che vi rimane intrappolato e quindi non può riprodursi.
Le trappole possono essere costruite artigianalmente. Nella foto in basso abbiamo utilizzato un bidone di plastica tagliato in due, facendo passare un fil di ferro nelle estremità. Al centro del fil di ferro abbiamo posizionato il piccolo feromone.
All’interno del bidone abbiamo versato dell’acqua e dell’olio (potete tranquillamente utilizzare l’olio di scarto della cucina). Così facendo l’olio crea una patina sulla superficie, dove la farfallina rimane bloccata senza possibilità di riprendere il volo. Se volete cimentarvi nella costruzione di questa trappola, il feromone potete trovarlo in rete a questo link.
Questa trappola assolve una duplice funzione. Innanzitutto fa da monitoraggio, per verificare o meno la presenza della tuta absoluta del pomodoro. Inoltre, se posizionato con una certa intensità, può dare il via alla cattura massale della farfallina.
Si consiglia di posizionare le trappole ai margini esterni del campo di coltivazione, una trappola ogni 50-75 mq. Il feromone perde la sua efficacia dopo un mese, quindi sarà necessario sostituirlo.
Se la stagione si presta a numerose precipitazioni, si può realizzare un altro tipo di trappola. È sufficiente utilizzare un secchio col tappo (tipo un secchio della pittura, per intenderci). Quindi basta fare un’apertura nel tappo, in modo da non bagnare il feromone o essere costretti a spostarlo.
In rete si trovano anche trappole pronte. Noi ve ne segnaliamo una a questo link, ma in tutta onestà la soluzione artigianale si lascia preferire in termini di economicità.
Trappole cromotropiche
Il secondo sistema per attuare la difesa biologica dalla tuta absoluta del pomodoro, è la trappola cromotropica. Quest’ultima si basa su un semplice principio: le nostre “amate” farfalline (così come tanti altri insetti volatili) sono attratte dal colore. In questo modo è possibile attirarle verso la trappola, ricoperta di un apposito collante. Una volta posata, la tuta absoluta vi rimane attaccata, anche questa volta senza possibilità di ripresa. Il colore utilizzato per la tuta absoluta del pomodoro è il giallo, ma vengono utilizzate in agricoltura biologica anche quelle blu.
Una buona confezione di trappole pronte all’uso la potete trovare a questo link.
Oppure potete optare per una soluzione domestica usando piatti colorati e colla vinavyl, la resa però è certamente più sicura con la soluzione professionale.
Le trappole cromotropiche, che dobbiamo dire non sono utili solo per la tuta absoluta, ma anche per altri parassiti volanti come la mosca bianca o la mosca dell’ulivo, devono essere posizionate in alto, sopra l’altezza della coltura, con una frequenza variabile a seconda delle dimensioni del vostro orto. Una ogni 5-10 mq. è una buona soluzione.
La trappola cromotropica può anche essere del tutto naturale, utilizzando cioè, dei fiori molto colorati e attraenti. Un esempio è il girasole, che attrae naturalmente la farfallina e la tiene lontana dalle piante che ci interessano. Quindi, posizionare dei girasoli all’esterno del campo, può creare una barriera protettiva per le nostre piante di pomodoro.
Trappole ad elettroluminescenza
L’ultimo tipo di trappola di cui vi parliamo per la cattura massale della tuta absoluta del pomodoro, è quella ad elettroluminescenza. Molto meglio conosciuta come trappola elettrica per zanzare da esterno che potete acquistare a questo link.
Questa trappola, accesa di notte, attrae inesorabilmente la farfallina, presumibilmente femmina, fulminandola.
Una lampada da 40 watt riesce a coprire un’area abbastanza grande, parliamo di circa 150-200 mq. Una dovrebbe essere più che sufficiente per il vostro orto domestico. Per applicare questa tecnica, com’è ovvio, è necessario poter disporre di un accesso semplice alla corrente elettrica.
Pulizia delle piante attaccate dalla tuta absoluta
Quest’ultima tecnica è di tipo puramente tecnico-agronomico. Quando siete in giro tra le vostre piante fate a caso a presenze sospette sulle foglie, sembrano strane ed anomale chiazze bianche, in cui le larve di tuta absoluta proliferano.
Se notate foglie “toccate” dalla tuta absoluta, tagliatele ed eliminatele. In questo modo non porterete troppi danni alla pianta ed eviterete che non venga attaccata da qualche farfallina sfuggita alle altre trappole. Basta poco, è una semplice operazione di pulizia.
Queste quattro tecniche di difesa biologica, se attuate congiuntamente, dovrebbero garantirvi adeguata protezione da questo temibile insetto. Sottolineiamo inoltre che i danni maggiori vengono provocati dalla tuta absoluta sul pomodoro coltivato in serra. Se la stagione è calda e umida, ad ogni modo, anche all’esterno l’insetto può proliferare e arrecare danni.
Difesa con l’utilizzo di prodotti di sintesi ammessi in agricoltura biologica
Per completezza, accenniamo anche a un prodotto largamente utilizzato negli ultimi anni in agricoltura biologica, ovvero: il bacillus thuringensis. È in sostanza un batterio sporigeno del terreno.
Quando viene ingerito mediante vegetali contaminati, il batterio sporula nell’ospite liberando tossine dette tossine Bt o più esattamente delta-endotossine (innocue per gli esseri umani) che danneggiano il tratto digerente delle larve di Ditteri (come le zanzare) e causano nei bruchi di molti Lepidotteri (come la tuta absoluta del pomodoro, NdR) una malattia paralitica.
Questo batterio, in particolare quello della varietà kurstaki, viene sintetizzato in polvere granulare. In questa formula viene venduto come prodotto per la lotta biologica alle larve di tuta absoluta e di altri pericolosi insetti (larve di processionaria, di dorifora, ecc). Il tutto senza produrre tossicità per l’uomo, tanto da poter classificare oramai il bacillus thuringensis come insetticida biologico.
Ora, il nostro problema etico non è tanto legato all’uso del prodotto in sé, ma piuttosto al fatto che sia prodotto da case farmaceutiche, che allo stesso tempo producono i pesticidi tossici per l’uomo e l’ambiente.
Ci si pone il problema se la coltivazione biologica possa entrare anch’essa nel circuito di sottomissione alle grosse multinazionali, a cui abbiamo assistito da decenni ormai nell’agricoltura tradizionale. Difatti non parleremo di altri prodotti del genere, in quanto la maggiore diffusione di un altro dei principi attivi concessi in agricoltura biologica, lo Spinosad, è ormai di quasi esclusiva pertinenza di una nota multinazionale.
Questo link di vendita che vi segnaliamo fa riferimento non ad una grossa multinazionale, ma ad un’azienda italiana di settore.
Ovviamente anche per l’utilizzo del batterio, per il cui acquisto non vi è bisogno del certificato di abilitazione all’utilizzo dei fitofarmaci, il consiglio è di attenersi alle istruzioni riportate in etichetta del prodotto.
E adesso, buona lotta biologica!!
10 commenti
Complimenti, ottimo blog con principi che condivido ampiamente, lo consiglierò .
Grazie mille, Mauro. Un saluto 🙂
a me hanno consigliato di usare lo zolfo in polvere per tenere lontano le farfalline
Prova e facci sapere, noi siamo sicuri dei nostri metodi. Considera che sul pomodoro lo zolfo non è il massimo, rischia di bruciare le foglie.
Ottimo articolo, pieno di guuste riflessioni. Comunque, io combatto la tuta con il polisolfuro di calcio, ossia una bollitura di tassello di calce è zolfo in polvere.
salve un chiarimento grazie. .
nell’articolo si dice che il colore per le trappole per la tuta è il giallo,ma nel Link viene fatta vedere una confezione già pronta dove sono nere. .
vorrei capire quale è il giusto colore grazie
L’ultimo ritrovato di trappole è di colore nero, ma quelle gialle vanno più che bene.
Le gialle catturano indiscriminatamente tutto, le nere, fatte anche con semplice pacciamatura su cui spalmare della colla, sono quelle indicate per la tuta e catturano solo tuta. Le trappole blu sono per tripidi.
La trappola va posizionata in altezza dove volano gli adulti.
Se alla trappola cromotropica si aggiunge il feromone aumenta la capacità di catturare gli adulti.
Altro accorgimento è favorire i miridi predatori che perdano le uova, piantare una zucca lagenaria li attira, unico problema in mancanza di prede quindi mosche bianche e uova di tuta possono danneggiare gli apici.
circa un mese fa comprai su un sito online bioplanet iberica delle coccinelle ora ne noto diverse nel mio orto e nel mio giardino, in generale, secondo voi sono le stesse o si sono riprodotte? naturalmente sono del tutto d’accordo con voi sulla lotta biologica nell’orto, frutteto e giardino in genere. posso usare il bicarbonaato di potassio senza danneggiare le coccinelle? se potete, rispondetemi
un cordiale saluto
giuseppa
Si può manifestare anche sui peperoni.
Cordiali saluti.