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La tignola del fico (Choreutis nemorana) è un insetto appartenente all’ordine Lepidoptera, famiglia Choreutidae. È tra i parassiti del fico più comuni, essendo diffuso in tutte le regioni italiane e, in generale, in tutta l’area mediterranea. Si tratta di un insetto che vive solo a spese dell’albero di fico (Ficus carica), dove attacca soprattutto le foglie. Per fortuna non causa gravi danni, come fanno invece altri parassiti (ad esempio il punteruolo nero del fico), ma la sua presenza deve essere attentamente monitorata. Inoltre, se i focolai di infestazione sono elevati, occorre intervenire con alcuni prodotti biologici.
Vediamo dunque come riconoscere la tignola del fico, i danni che provoca agli alberi e le tecniche di difesa biologica.
Descrizione della tignola del fico adulta
La Choreutis nemorana adulta è una piccola farfalla con 15 mm di apertura alare. Le ali anteriori sono castano-rossastre, riconoscibili per la presenza di due larghe bande trasversali color cenere, con la banda più esterna più larga. Le ali posteriori sono color bruno con macchie gialline.
Uova
L’uovo di tignola del fico ha forma tondeggiante, ma leggermente convessa. Il colore, non appena viene deposto sulle foglie, è giallo paglierino.
Larve
Le larve di questa tignola misurano a piena maturità sui 12 mm di lunghezza. Il colore è verde-giallastro, con delle linee longitudinali più chiare e ha, altresì, dei tubercoli piliferi neri. Il capo è sul giallo-chiaro. Come aspetto è molto simile alla cavolaia.
Crisalidi
Le crisalidi della tignola si possono osservare chiuse dentro bozzoli sericei fusiformi e di colore bianco, costruiti sulle foglie. Misurano circa 7-8 mm e sono di colore castano-chiaro.
Danni della tignola agli alberi di fico
Il danno della tignola al fico è causato dalle larve, che si sviluppano erodendo le foglie.
Grazie alla protezione di fitte trame sericee, queste erodono l’epidermide della pagina superiore delle foglie, risparmiando la pagina inferiore e le nervature. Le parti danneggiate tendono a disseccate velocemente, per questo la foglia, nel suo complesso, appare piuttosto frastagliata. In caso di grave infestazione di tignola possono essere attaccati anche i frutti ancora immaturi. Sul frutto il parassita compie delle erosioni profonde, anche se poco estese. Il frutto colpito dalle larve non completa correttamente la maturazione ed è inservibile.
Ciclo biologico della tignola del fico
La Choreutis nemorana compie sugli alberi di fico 2 generazioni all’anno. Lo svernamento di solito avviene alla stadio di crisalide, sulle foglie di fico cadute nei pressi dell’albero.
I nuovi adulti fanno la loro comparsa in primavera, tra aprile e maggio, e iniziano l’attività di accoppiamento. Una femmina di tignola del fico è in grado di deporre tra le 50 e le 60 uova, che vengono deposte in maniera isolata sulla pagina superiore delle foglie.
L’incubazione dell’uovo dura 6-9 giorni. Le larve vivono sulla pagina superiore delle foglie, all’interno di fitte trame sericee. Per nutrirsi delle foglie escono solo con il capo.
Quando effettua la muta, la larva lascia il suo bozzolo sericeo e ne costruisce uno nuovo.
Dunque, sulla vegetazione si noteranno tutti questi bozzoletti bianchi.
Maturità delle larve
A piena maturità le larve di tignola del fico utilizzano il lembo fogliare che viene ripiegato da un bordo, quindi tesse un ulteriore bozzolo sericeo allungato per incrisalidarsi.
Il nuovo adulto nasce dopo circa 10 giorni, dando il via alla seconda generazione. I nuovi adulti di solito volano tra la fine di giugno e i primi di agosto. La seconda generazione di larve è praticamente presente sulle foglie fino alla caduta autunnale.
Come prevenire la tignola del fico
Come accennato, la tignola del fico trascorre l’inverno sotto forma di crisalide, in bozzoli sericei formati sulle foglie cadute a terra. Dunque, eliminando i residui di vegetazione alla caduta autunnale eviteremo la presenza dell’insetto nell’anno successivo. Di solito questa operazione di pulizia sotto l’albero non viene eseguita, lasciando la sostanza organica a decomporsi. Tuttavia, se in una stagione abbiamo avuto un attacco di tignola, è buona norma farla.
Come eliminare la tignola del fico
Gli interventi (con prodotti consentiti in agricoltura biologica) sono giustificati solo in caso di grandi infestazioni, quando le larve iniziano a danneggiare i frutti, per intenderci. Il prodotto più efficace in assoluto sulle larve di questo insetto è il bacillus thuringiensis var. kurstaki. Questo prodotto funziona per ingestione ed è facilmente acquistabile senza bisogno di patentino abilitante all’uso dei prodotti fitosanitari. Per garantire una certa efficacia al trattamento biologico occorre effettuare un’abbondante bagnatura della pagina superiore delle foglie, dove si trovano i bozzoli sericei che proteggono le larve. È meglio effettuare la bagnatura nelle ore serali, in modo da avere un effetto prolungato.
1 commento
molto bello. tuttavia se indicaste anche i danni causati (magari corredati da qualche foto) sarebbe davvero perfetto