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Il tarlo del tabacco (Lasioderma serricorne) è un insetto appartenente all’ordine Coleoptera, famiglia Anobiidae. Nei paesi anglofoni è conosciuto come cigarette beetle. Non fatevi però ingannare dal suo nome volgare, questo coleottero infatti non attacca solo il tabacco, ma anche le derrate alimentari in genere e altro ancora. È infatti molto polifago, ed è stretto parente di un altro parassita degli alimenti conservati, ovvero l’anobio del pane.
Il Lasioderma serricorne si ritiene originario del Sudamerica, ma ad oggi è diffuso in tutto il mondo, dunque è un parassita cosmopolita.
In quest’articolo vediamo come riconoscere il tarlo del tabacco, quali sono i danni che causa nelle dispense e le soluzioni per evitare le infestazioni.
Descrizione del tarlo del tabacco
Il Lasioderma serricorne è un piccolo coleottero di forma ovoidale globoso, non più grande di 2,5 mm. Il colore è bruno, tendente al giallastro o al rossastro, con il corpo coperto di una sottile peluria bionda.
Ha il capo ricurvo verso il basso, che quasi non si nota essendo nascosto quasi del tutto dal pronoto. È dotato di antenne seghettate e ali (elitre) ricoprenti per intero l’addome e con fine punteggiatura.
Larve
La larva del tarlo del tabacco è responsabile dei danni alle derrate alimentari. È ricurva a forma di C, colore bianco-crema con il capo bruno. È inoltre ornata di lunghe setole brune. A piena maturità misura 4 mm di lunghezza
Quali alimenti attacca il tarlo del tabacco?
A dispetto del nome, il tarlo del tabacco è un insetto polifago e le sue larve infestano i più disparati alimenti e non solo. Il Lasioderma serricorne è infatti comune nelle manifatture tabacchi, dove attacca sia i tacchi grezzi che i semilavorati. È altresì diffuso nei magazzini di conservazione delle derrate alimentari, ad esempio quelli dei grandi supermercati o degli impianti di logistica, e nelle abitazioni comuni.
Il suo nutrimento preferito sono gli alimenti secchi, quali: granaglie di cereali, riso, legumi, arachidi con guscio, carrube, farine in genere, cacao, crusche, semole, farine e panelli di estrazione (di mais, soia, girasole, lino, arachidi ecc), paste alimentari, biscotti, frutta secca, medicinali, spezie varie (coriandolo, pepe, chiodi di garofano, cannella, semi di anice, zafferano, liquirizia, caffè ecc), farine di origine animale.
Altri substrati infestati
Il Lasioderma serricorne è in grado di attaccare anche vecchi libri, carta da parati, collezioni entomologiche, erbari, imbottiture di crine e di lane di sedie, poltrone e materassi.
Ciclo biologico del Lasioderma serricorne
Il tarlo del tabacco ha un ciclo di vita legato alle condizioni ambientali in cui si sviluppa. In generale, gli adulti vivono poco, giusto il tempo di compiere gli accoppiamenti e le deposizioni. Non si nutrono, ma sono in grado di forare i substrati in precedenza infestati allo stadio di larva. Sono discreti volatori ed è per questo che riescono a diffondere le infestazioni tra gli ambienti in modo facile.
Le femmine depongono per 10-15, a patto che ci siano temperature superiori ai 20 °C. In media una femmina depone 40 uova, in rari casi anche 100.
In media, in un anno, si susseguono 3 generazioni, con un ciclo completo di sviluppo (dall’uovo all’adulto) che dura circa 2 mesi. Con temperature favorevoli al tarlo, ossia intorno 30 °C e con umidità al 75%, le generazioni si completano più in fretta fino a raddoppiare in numero. Temperature sfavorevoli al tarlo del tabacco sono invece quelle inferiori ai -4 °C e superiori ai 32 °C. Con umidità relativa intorno al 45 °C arrestano il loro sviluppo.
Come eliminare il tarlo del tabacco
Parlando del tarlo del tabacco e delle soluzioni per eliminarlo, occorre tener conto del luogo di infestazione, che va dal grande magazzino commerciale fino alle comuni abitazioni.
In ambito commerciale per evitare gli attacchi del lasioderma è fondamentale un’attenta opera di sorveglianza e di pulizia degli ambienti di conservazione. A tal scopo esistono dei feromoni attrattivi che si possono installare per il monitoraggio. È altresì indispensabile garantire le giuste temperature di conservazione delle derrate, abbiamo visto che in ambienti freschi e asciutti il tarlo ha meno facilità a svilupparsi.
Come prevenire le infestazioni in casa di Lasioderma serricorne
In casa valgono le comuni regole di buon senso nella conservazione degli alimenti. Innanzitutto, ispezionare di tanto in tanto le confezioni più vecchie e notare la presenza di fori o larve all’interno. In caso di contaminazione non cercate di salvare il contenuto, meglio buttare il pacco e controllare tutti quelli intorno.
L’ideale per i prodotti a lunga scadenza più suscettibili di attacco dai tarli (pasta, farine, biscotti, spezie, ecc) è la conservazione in armadietti ermetici, che non si aprono di continuo. Come prodotto repellente biologico da usare in ambienti domestici, consigliamo la farina fossile (che trovate qui). Questa farina, che si usa anche contro formiche e scarafaggi, non permette il passaggio dell’insetto e fungendo da barriera protettiva. Ad esempio si può spargere all’entrata di un magazzino o di un mobile dispensa. Anche in casa è bene prestare attenzione alle temperature, cercando, se possibile, di evitare alti livelli di umidità.