I chiodi di garofano sono tra le spezie più particolari e amate, in quanto ricchi di proprietà benefiche e dotati di un aroma inconfondibile. I piccoli “chiodi” che ricordano un garofano sono preziosi poiché hanno un alto contenuto di eugenolo, un olio essenziale rinomato per le sue virtù terapeutiche. A livello botanico, si tratta dei fiori non ancora sbocciati ed essiccati della Syzygium aromaticum, una pianta di origini esotiche da sempre usata nella medicina popolare e in erboristeria.
In quest’articolo conosciamo la pianta da cui nascono i chiodi di garofano, le tecniche di coltivazione per adattarla al nostro clima e tutte le proprietà e i benefici dei suoi famosi fiori.
Identificazione botanica delle Syzygium aromaticum
Syzygium aromaticum, nota anche come Eugenia caryophyllata, è una pianta sempreverde della famiglia botanica delle Myrtaceae, la stessa del nostro mirto.
Origine dei chiodi di garofano
La pianta Syzygium aromaticum è nota come chiodi di garofano (clove in lingua inglese). La sua origine viene fatta risalire a uno sperduto angolo dell’Oceano Indiano, ovvero le Isole Molucche, chiamate anche le Isole delle spezie. Queste furono a lungo sottoposte al dominio coloniale di portoghesi e olandesi, che imposero una sorta di monopolio e impedirono che questa preziosa spezia venisse riprodotta altrove. Verso la fine del 1800 le prime piante di chiodi di garofano iniziarono a essere esportate in luoghi esotici quali l’isola di Zanzibar, l’arcipelago delle Antille, le isole Mauritius. Oggi questa spezia è coltivata nelle aree tropicali di Sudamerica, Africa e Asia.
Origine del nome
La nomenclatura volgare “chiodi di garofano” ha poco a che vedere, a livello botanico, con il fiore del garofano comune (Dianthus caryophyllus). Sono solo l’aspetto dei piccoli chiodi bruni e il forte odore che emana l’essenza a ricordare quella del garofano.
Caratteristiche della pianta Eugenia caryophyllata
L’Eugenia caryophyllata è l’altro nome con cui è conosciuto il Syzygium aromaticum. Si tratta di un piccolo albero con portamento arbustivo, che può raggiungere al massimo un’altezza di 10-15 m. Ha il tronco principale piuttosto dritto, con corteccia liscia e colore grigiastro. Senza interventi di potatura emette polloni e forma un arbusto. Il fogliame è di un bel colore verde intenso, con foglie opposte, ovali e coriacee che ricordano quello del lauro. Proprio come le foglie di alloro, anche quelle delle piante di chiodi di garofano hanno un aroma forte e pungente. Questo è dovuto alla presenza delle ghiandole oleifere che custodiscono l’olio essenziale.
I chiodi di garofano
I fiori si trovano riuniti in un’infiorescenza a racemo, terminale sui rami, composta da 20-25 fiori. Sono piccoli, hanno peduncolo corto, calice allungato, verde chiaro ma che diventa rosso a maturità. Hanno 4 lobi su cui crescono 4 petali bianchi, concavi e sovrapposti, che formano una calotta semisferica. La fioritura avviene in estate ai nostri climi, ma anche in autunno nei luoghi d’origine. A maturità i frutti sono delle bacche coronate dai sepali persistenti dei fiori, con due logge che racchiudono i semi.
Il nome chiodo di garofano è riferito al fiore, che viene raccolto immaturo, ovvero quando ancora non è sbocciato.
La raccolta
La raccolta avviene 1-2 giorni prima della fioritura, quando i calici sono ben rossi. Si separano dal peduncolo e si essiccano al sole, dopo un breve passaggio in acqua bollente. Il chiodo di garofano essiccato è lungo dai 10 ai 20 mm, con una base sottile e allungata e la testa che ricorda un chiodo. Più è scuro, inferiore è la qualità. L’odore è molto forte, caldo e aromatico. Il sapore è pungente, appena in bocca dà una lieve sensazione di intorpidimento. Si conserva bene in barattoli di vetro con chiusura ermetica.
Come coltivare i chiodi di garofano
La pianta dei chiodi di garofano cresce bene in zone molto umide e calde. Non sopporta bene le temperature sotto i 5 °C e nemmeno i raggi diretti del sole. Al Nord si potrebbe tentare di coltivarla in serra oppure in vaso, proteggendola quindi dal freddo. Mentre al Sud si può tentare la coltivazione in piena terra nelle aree costiere, ma proteggendola dal sole intenso con le reti ombreggianti. Gradisce un terreno di medio impasto, con pH verso l’acido, che si può preparare miscelando del terriccio universale con della torba come questa. La pianta si trova presso i vivai che commerciano piante esotiche. Viene riprodotta dal seme e impiega diversi anni prima di iniziare le abbondanti fioriture.
Irrigazione e concimazione
L’irrigazione deve essere regolare in estate, ma non eccessiva. Nelle altre stagioni la pianta va bagnata solo di tanto in tanto.
La si può concimare una volta l’anno, in primavera, ammendando al terreno un concime organico specifico per le piante acidofile, come i lupini macinati.
Coltivare la Eugenia caryophyllata in vaso
Quando si coltivano i chiodi di garofano in vaso, ogni 2 anni va effettuato un rinvaso in un contenitore più grande. Ottimi per questo tipo di piante sono i vasi in tessuto geotessile, molto versatili e leggeri. La coltivazione del Syzygium aromaticum in vaso dà il grande vantaggio di poter spostare la pianta in casa nei mesi freddi. Questa, inoltre, si mantiene più piccola e più bella dal punto di vista ornamentale.
A maturità la produzione di fiori è abbondante, basta quindi una buona fioritura per fare una bella scorta di chiodi di garofano.
Proprietà e benefici dei chiodi di garofano
I chiodi di garofano hanno proprietà terapeutiche da sempre valorizzate nella medicina popolare. Studi più moderni hanno confermato la validità dei suoi benefici e la loro valenza farmacologica. La peculiarità dei chiodi è quella di agire a più livelli sui vari organi e apparati del nostro corpo. I principali costituenti racchiusi al loro interno sono: olio essenziale eugenolo, tannini, flavonoidi (quercetina, eugeniina, canferolo, ramnetina), mucillagini e olio grasso.
Le proprietà di questa spezia sono:
- a livello dell’apparato neuromuscolare ha proprietà anestetica, analgesica, antireumatica, antiinfiammatoria (è tradizionalmente usata, ad esempio, in caso di mal di denti);
- aiuta l’apparato digerente, giacché è aperitiva, carminativa, proteolitica, antiemetica;
- sull’apparato respiratorio ha diversi benefici. È espettorante, bechica, antisettica;
- per il sistema nervoso centrale è stimolante, sedativa, ipnotica;
- sulla muscolatura liscia viscerale si è rivelata spasmolitica e tonica uterina e piò essere stimolante per la prostata;
- per la cute ha effetto cicatrizzante;
- nel sangue ha benefici antiarieggianti piastrinici;
- agisce contro gli agenti infettivi e i parassiti, essendo antibatterica, antimicotica, antivirale, insetto repellente, antielmintica.
Gli usi Syzygium aromaticum
I chiodi di garofano sono molto usati in cucina come aromatizzante. Vengono spesso aggiunti ai liquori fatti in casa, come il nocino. Nelle regioni settentrionali è ingrediente fondamentale del vin brulè. Si usano nella preparazione sia di dolci che di piatti salati, specie nella cucina orientale. Un uso molto semplice è quello di aggiungerne qualcuno al tè o alla tisana, per vaporizzare al meglio il penetrante aroma.
Fuori dalla cucina trovano spazio nella cosmesi e nell’oggettistica, come profumanti naturali. Molto semplice è infilarne qualcuno nella buccia di un’arancia per profumare il guardaroba. Se li cercate li trovarli qui.
Olio essenziale
L’olio essenziale di chiodi di garofano viene estratto liquido dai bottoni fiorali con la tecnica della corrente di vapore. Quindi non si estrae dai chiodi secchi. Si può però estrarre anche dalle foglie, anche se la sua qualità è inferiore. Lo si usa in aromaterapia per la proprietà dell’eugenolo sopra descritte. Infine, è facile da trovare nei negozi specializzati.