Il cardamomo è una famosa spezia appartenente alla famiglia botanica delle Zingiberaceae, la stessa del più famoso zenzero. Esistono diverse specie di piante identificate come cardamomo, la più famosa è l’Elettaria cardamomum, da cui è possibile ricavare i semi di cardamomo verde. Questa specie è originaria dell’Oriente, in particolare dell’Iran e delle Indie, ma era già nota in Europa al tempo di Greci e Romani. Altra specie di rilievo è l’Elettaria repens, detta anche cardamomo di Ceylon, a identificare la sua esatta origine. Qualunque sia la tipologia, si tratta di una spezia aromatica pregiata e ricercata, che è alla base di molte ricette della cucina orientale. Inoltre, è anche una spezia con proprietà benefiche per l’organismo.
Nel nostro Paese è una pianta difficile da coltivare, anche se non è impossibile. In quest’articolo capiamo come farlo, inoltre analizziamo le caratteristiche della pianta e ne vediamo le proprietà e gli usi.
La pianta di cardamomo

Il cardamomo è una pianta di tipo perenne che nasce da un apparato radicale rizomatoso e strisciante nel terreno, di consistenza legnosa e carnosa. Dal rizoma la pianta produce dei lunghi rami eretti, sterili, alti fino a 5 m, molto simili a una classica canna. Vicino alle canne lunghe nascono i rami fioriferi, i quali produrranno la spezia (i frutti). Questi rami sono di dimensioni molto più piccole.
Foglie
Le foglie del cardamomo sono di due tipi. Abbiamo la guaina che avvolge per intero i rami eretti, quindi è molto lunga, anche se totalmente arrotolata. E ci sono poi le foglie secondarie, di forma oblungo-lanceolate, lunghe anche fino a 1 m, con l’apice acuminato e il margine ondulato. Queste foglie discendono i rami lunghi.
Fiori

I fiori del cardamomo sono riuniti in una pannocchia lunga, flessuosa e quasi sempre ricadente, portata, come detto, da un corto ramo che nasce dal rizoma.
I singoli fiorellini sono molto gradevoli esteticamente. Sono portati da un corto peduncolo, il calice è cilindrico e bilobato. Anche la corolla ha un tubo cilindrico ed è divisa in quattro lobi, tre uguali e lanceolati, il quarto più largo, chiamato labello, di colore azzurro e con sfumature gialle.
Frutti e semi di cardamomo

Frutti e semi della pianta sono la “droga”, ossia la spezia vera e propria, dunque il cardamomo.
Il frutto è una capsula ovoidale-oblunga, di colore verde-grigiastro, a sezione triangolare, con le facce laterali rigate da solchi molto sottili.
Si raccoglie appena prima della maturazione, in modo che, quando si mette a essiccare, non si apra. Sezionando il frutto, quindi aprendolo, osserviamo tre logge, contenenti ciascuna 5-6 semi bruni, con odore e sapore fortemente aromatici.
Quindi i frutti di cardamomo che si acquistano si aprono al bisogno e se ne utilizzano i semi.
Come coltivare la pianta di cardamomo
Le maggiori coltivazioni di cardamomo si hanno in India, Sri Lanka, Malesia. Questi sono paesi dal clima tropicale, dunque mite e umido in inverno, caldo e umido in estate. Queste condizioni non esistono nel nostro Paese, dove gli inverni sono temperati-miti.
La pianta di cardamomo non riesce a resistere sotto i 10 °C, con il range vegetativo ideale intorno ai 20 °C. In ambito domestico, dunque, l’unica possibilità è di coltivarlo in vaso, riparando le piante in casa durante l’inverno. Purtroppo, però, le piante di cardamomo sono molto voluminose e hanno bisogno di molto spazio per svilupparsi. Per questa ragione, richiedono vasi enormi, difficili da spostare. A nostro avviso, quindi, l’unica possibilità per coltivare il cardamomo in Italia con successo, è farlo in una serra riscaldata (coltura protetta), con temperature e umidità controllate. Una scelta che richiede grossi investimenti dal punto di vista economico.
Riproduzione
È possibile trovare piante di cardamomo in vendita presso i vivai che trattano frutti esotici. Dalla pianta, tuttavia, è facile ottenere dei cloni attraverso la divisione del rizoma sotterraneo, operazione che è preferibile effettuare in primavera o autunno. Il rizoma interrato ha una facile ripresa vegetativa.
Terreno
Il cardamomo gradisce un terreno con pH subacido, ben drenato, di consistenza sciolta, preferibilmente limo-sabbioso.
Esposizione
In natura la pianta di cardamomo vive in luoghi luminosi, ma semiombreggiati. L’esposizione in pieno sole, abbinata ad alte temperature, è mal sopportata. In una serra è facile filtrare la luce e ottenere il giusto ombreggiamento.
Irrigazione
L’irrigazione, specie in coltura protetta, deve essere regolare. La pianta infatti ama il terreno sempre ben umido, anche se non bisogna mai esagerare, per non provocare ristagni e marciumi radicali.
Gestione del suolo
Le piante di cardamomo hanno un notevole sviluppo e non consentono la crescita delle erbe infestanti. Dunque, le operazioni di sarchiatura sono limitate alle fasi iniziali di vita.
Usi del cardamomo
I segreti del cardamomo sono custoditi nei semi, che sono ricchi di un prezioso olio essenziale. Questa spezie, dall’aroma caratteristico e raffinato, nei paesi orientali e in Occidente è tra le più usate e costose. L’olio essenziale conferisce al cardamomo un aroma caldo e pungente, il che ne fa un ingrediente molto apprezzato per la preparazione di liquori, bibite, dolci e profumi. In cucina è perfetto per aromatizzare piatti di carne e pesce dal sapore forte.
Nei paesi arabi viene invece utilizzato per aromatizzare il caffè nei tradizionali riti.
Il settore farmaceutico utilizza il cardamomo per il suo elevato potere coprente di odori e sapori amari, disgustosi o troppo persistenti, quali le vitamine del gruppo B, gli estratti di fegato e gli antibiotici.
Proprietà del cardamomo
Il cardamomo ha altresì proprietà benefiche come stimolante dell’appetito, ottimo digestivo e carminativo. Per sfruttare questi benefici, la tradizione popolare orientale suggerisce di masticare il frutto intero, in caso di indigestioni e coliche intestinali.
In Italia, la spezia trova utilizzo soprattutto nella preparazione di liquori e amari e si può trovare nei negozi specializzati, sia intera (capsule tal quali contenenti i semi) che in polvere.