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La margotta di limone è una tecnica di riproduzione agamica che consente di moltiplicare in maniera semplice le piante di limone coltivate in giardino o in vaso. Per fare la margotta di un limone con successo bisogna scegliere il periodo giusto, il ramo della pianta più adatto ed eseguire la tecnica nel modo più pulito possibile. La realizzazione di una margotta sul limone richiede pochi materiali, anche artigianali, e pochissimo tempo.
Vediamo quindi come procedere in modo corretto.
Come creare una nuova pianta di limoni?
Il limone è tra gli alberi da frutto più amati e viene coltivato diffusamente anche a livello hobbistico. Ci sono diverse tecniche per creare una nuova pianta di limoni. Si può ad esempio partire dal seme, ma la nuova piantina non avrà le stesse caratteristiche della pianta madre e andrà perciò innestata.
Il limone si può anche riprodurre con la tecnica della talea, ma le percentuali di attecchimento non sono altissime.
La tecnica della margotta (in questa caso margotta aerea) è la più sicura, si differenzia dalla talea in quanto la moltiplicazione avviene direttamente sulla pianta madre senza effettuare il distacco immediato del ramo, e ci consente di ottenere un clone perfetto della pianta di partenza.
In che periodo si possono fare le margotte di limone?
Il periodo migliore per fare una margotta di limone è la primavera, in particolare nei mesi di aprile e maggio. In questo periodo le piante di limone sono in pieno vigore vegetativo e ciò vuol dire che la linfa nella pianta scorre abbondantemente. Con la tecnica della margotta stimoliamo un ramo ad emettere nuove radici avventizie (rizogenesi), pertanto è importante eseguire l’operazione quando le piante tirano la linfa, ovvero sono in succhio, è ciò avviene soprattutto in primavera.
Si può anche ritardare l’esecuzione della margotta dei limoni all’inizio dell’estate (tra giugno e luglio), ma ci saranno più difficoltà di attecchimento legate al caldo e alla scarsa umidità.
Quale ramo scegliere per la margotta di limone?
Per fare le margotta dei limoni occorre scegliere un ramo vigoroso e ben formato della pianta. Il consiglio è quello d’individuare un bel succhione (i rami che crescono in verticale su una branca principale) già lignificato, quindi di almeno un anno di età. Tra l’altro i succhioni sono rami inizialmente improduttivi e che di solito si eliminano con la potatura, per cui con la margotta non andremo a pregiudicare nulla dell’equilibrio vegetativo della pianta.
Fate altresì attenzione a che il ramo sia sano e non attaccato da parassiti, come ad esempio la cocciniglia del limone.
Come effettuare il margottaggio?
Dopo aver scelto il ramo giusto, occorre prepararlo per la margotta. Per prima cosa si deve pulire parzialmente dalle foglie, lasciando solo quelle nella parte medio-alta ed eliminando quelle nella parte bassa, lasciando così scoperto il fusto.
A questo punto bisogna togliere la corteccia del fusto con un taglio. Il punto dove effettuare la margotta non deve essere nell’immediatezza dell’attaccatura del ramo, ma 10-20 cm più in alto, in modo da poter lavorare in maniera pulita.
Il taglio si esegue con un coltellino ben affilato, ottimi sono quelli da innesto, incidendo la porzione di ramo (lunga circa 3-5 cm) in 3 punti: in orizzontale (sopra e sotto) con un taglio anulare per tutto il diametro del rametto e in verticale (congiungendo i due tagli). Attenzione, il taglio non deve essere profondo, ma giusto quel tanto per sollevare la corteccia. Eseguiti i tagli, sempre aiutandosi con il coltellino, la corteccia deve essere delicatamente rimossa, lasciando nudo il legno sottostante.
Per stimolare l’emissione delle radici nel punto di taglio è possibile utilizzare dei radicanti naturali in polvere o gel o del semplice miele, con la stessa funzione. Il radicante o il miele viene spennellato sul legno nudo prima di procedere a creare il manicotto della margotta.
Come realizzare il manicotto?

Margotta vegetale del limone
Dopo aver fatto il taglio, il passaggio successivo per completare la margotta di limone è la creazione del cosiddetto “manicotto”. In pratica dobbiamo far aderire nel punto di taglio del terriccio, in modo che il ramo emetta nuove radici. Perciò creiamo una specie di manicotto (o salsicciotto) per contenere la terra.
Per fare il manicotto in maniera molto semplice di solito si utilizza una porzione di telo di plastica scuro o del cellophane. In molti si sbizzarriscono utilizzando delle bottiglie di plastica aperte in due o dei bicchieri capienti. Altri ancora utilizzano delle sfere apposite per la margotta (come queste).
I più bravi realizzano il manicotto utilizzando come involucro del materiale vegetale (paglia, rametti fibrosi, ecc.)
Qualunque materiale scegliate l’importante è l’esecuzione. Usando il telo bisogna prima avvolgere il ramo, poi bloccarlo nella parte inferiore con dei legacci di rafia e/o una spillatrice, poi riempire il manicotto con il terriccio bagnato, e infine compattarlo per bene chiudendo al di sopra.
Per far radicare la margotta di limone consigliamo di riempire il manicotto con un mix di substrato composto da torba acida e perlite, combinazione ideale per stimolare l’emissione di nuove radici avventizie e allo stesso tempo assicurare areazione al nuovo apparato radicale e un livello di umidità ideale.
Come curare la margotta di un limone?
La cura da dedicare alla margotta di un limone consiste essenzialmente nel controllare l’umidità del terriccio contenuto nel manicotto. Di solito, in primavera, le normali precipitazioni consentono al terriccio di bagnarsi e mantenersi umido. Ma purtroppo sappiamo come la siccità morda anche in primavera, per cui è necessario bagnare manualmente il manicotto. Ecco perché è opportuno praticare qualche foro al manicotto stesso o prevedere una leggera apertura nella parte superiore, in modo da poter somministrare l’acqua con facilità.
Quando tempo impiega la margotta dei limoni a radicare?
Una margotta di limone ben eseguita in primavera di solito produce un buon apparato radicale in circa 60 giorni. Quando le radici sono ben formate (per capirlo basta scoprire un po’ il manicotto) ci sono le condizioni per il distacco della margotta dalla pianta madre e quindi per il trapianto. Se abbiamo eseguito la margotta sul limone ad inizio primavera, non ci sono problemi ad effettuare il trapianto in estate. Se invece abbiamo fatto l’operazione in ritardo o la margotta ha impiegato più tempo per formare le nuove radici, è meglio aspettare la primavera successiva per il distacco dalla pianta madre e il trapianto.
Come trapiantare una margotta di limone?
La separazione della margotta dalla pianta madre è molto semplice, basta tagliare al di sotto del manicotto (quindi delle nuove radici in esso contenute). In pratica ci troviamo in mano una nuova pianta di limone. Questa dovrà essere immediatamente messa a dimora in un vaso di almeno 20 cm di diametro. Il vaso si potrà riempire con il mix visto prima, ovvero torba e perlite.
Ovviamente bisognerà rimuovere l’involucro del manicotto e scrollare un po’ di terriccio per far aprire le radici. La terra del vaso dovrà essere umida e ben drenante, in modo da favorire l’immediato attecchimento delle radici.
Si consiglia altresì di cimare le punte dei rami della nuova pianta di limone, in modo da concentrare le energie della pianta sull’apparato radicale. La nostra nuova pianta di limone dovrà crescere in vaso almeno per un anno. In seguito, sarà possibile trapiantarla in piena terra o in un vaso più grande. Per favorire la crescita rigogliosa si consiglia di effettuare una concimazione organica ammendando al terriccio dei lupini macinati.
La pianta va curata con attenzione, tenendola in un luogo caldo, ma ombreggiato in piena estate. Mentre in inverno andrà protetta dal freddo come qualsiasi altra pianta di limone.