La potatura del pero è un’operazione colturale molto importante per questa pianta. Come per gli altri alberi da frutto, tipo melo, kiwi, kaki, fico e olivo, bisogna distinguere, anche qui, tra la potatura di allevamento e quella di produzione.
Con la prima, infatti, si imprime al pero la forma che abbiamo scelto. Con quella di produzione, invece, si cerca di mantenere l’equilibrio vegetativo e una fruttificazione costante nel tempo.
In quest’articolo, diamo le indicazioni tecniche per gli interventi di potatura sull’albero di pere da eseguire nelle diverse situazioni di coltivazione.
Forme di allevamento del pero
La potatura del pero deve essere distinta in quella di allevamento e quella di produzione.
La prima deve tener conto del portamento della pianta, di cui vi abbiamo già parlato nell’articolo sulla coltivazione del pero. La seconda, delle sue capacità produttive.
Potatura di allevamento
L’albero di pere è una specie arborea con ramificazioni di tipo assurgente, che produce molti succhioni e rami verticali. Per questi motivi, nel tempo, le forme di potatura di allevamento che si sono imposte sono due:
- Palmetta
- Fusetto
In generale gli obiettivi di questa operazione sono: equilibrare la forma dell’albero, togliendo i rami “fuori posizione” o concorrenti tra loro; e dare una buona partenza iniziale alla pianta, con uno sviluppo ideale sin dal primo anno di crescita.
Vediamo ora nello specifico come intervenire per impostare la forma di allevamento.
Potatura nella forma di allevamento a Palmetta

Potatura del pero a palmetta libera
Per impostare un pero a palmetta, s’interviene con la potatura al momento della messa a dimora, lasciando il primo palco di branche principali.
In questo momento l’asse centrale dell’albero viene accorciato a 60-80 cm di altezza.
Negli anni a seguire, l’asse non dovrà più essere accorciato e si lasceranno sviluppare una
serie di branchette laterali. Queste non devono essere troppo vigorose, e verranno periodicamente rinnovate. In gergo si dice che l’asse viene allevato a “tutta cima”.
Nel periodo dell’allevamento, che dura tre stagioni, le branche principali non dovranno essere troppo “inclinate”, o “allungate” sulla fila. Si rischia in questo caso di formare dannosi incroci e sovrapposizioni con le piante vicine.
Per realizzare un pereto a palmetta è consigliabile usare astoni di tipo standard (A1).
I portinnesti che vengono impiegati sono: Ba 29, Sydo, Farold, Franco da seme.
Infine, il sesto d’impianto ideale è quello di 4 m x 2 m.
Potatura nella forma di allevamento a Fusetto

Potatura a fusetto del pero
Nei pereti specializzati la forma di allevamento più diffusa è il fusetto.
Con questa forma l’albero presenta una struttura principale formata da un asse centrale. Su questa vengono fatte sviluppare 4-6 branche laterali, ad un’altezza di 50-80 cm, inclinate di circa 45 – 50 gradi.
Per impostare questa forma è conveniente mettere a dimora astoni molti ramificati, limitando gli interventi di taglio.
L’astone dovrebbe avere 4- 6 rami laterali con angoli d’inserzione aperti, ad un’altezza tra 50 e 80 cm. Questi devono essere ben lignificati e con gemma terminale ben formata.
Gli interventi di potatura d’allevamento consistono nell’eliminazione di qualche ramo laterale, se troppo sviluppato o con angolo d’inserzione stretto. E’ altresì importante togliere eventuali rami concorrenti della cima. Per stimolare lo sviluppo delle branche principali, i 4-6 rami scelti si possono accorciare di un terzo.
Per la forma a fusetto i portinnesti consigliati sono: Ba29 in terreni poco fertili, Sydo, MC (con innesto intermedio nei terreni fertili). Il sesto d’impianto, invece, è di 4 m x 1 m.
Potatura di produzione del pero
Quest’albero da frutto è una specie che produce i frutti migliori su rami di 2/3 anni. Per questo, con gli interventi di potatura di produzione, è opportuno privilegiare la presenza di legno giovane. I rami più giovani portano frutti di qualità migliore. Inoltre, danno la possibilità di mantenere un equilibrato rapporto tra la produzione dell’anno e il rinnovo dei rami.
Per lasciare sulla pianta legno più giovane, i tagli seguono uno schema lineare.
I rami di un anno
I rami di un anno, quando inseriti su legno vecchio sono improduttivi. Si presentano verticali, esili e molto lunghi. Per questo motivo devono essere drasticamente diradati.
Si conservano integri quelli di misura e diametro appropriati (50-100 cm), mentre quelli
più lunghi vanno eliminati. Nell’anno seguente i rami lasciati si curveranno col peso della vegetazione e si rivestiranno di lamburde fruttifere.
I rami di due anni
I rami di 2 anni, ovvero le lamburde di rivestimento, sono, di solito, in eccesso.
In questo caso si accorcia il ramo con un taglio di ritorno, così da ottenere una fruttificazione di buona pezzatura.
In generale, va lasciata una certa lunghezza dei rami per la produzione dell’anno e
quella della stagione successiva. Questo vuol dire che si lasciano a circa 40-50 cm di lunghezza, se si tratta di rami buoni. I rami deboli, invece, vanno portati a 1-2 gemme al massimo.
Le lamburde più vicine al taglio daranno pere di buona qualità. Quelle più prossime all’inserzione del ramo, invece, si differenzieranno a fiore e daranno frutti la stagione successiva.
I rami di tre anni
Il ramo di 3 anni (una branchetta, a questo punto) di norma ha già prodotto sulle lamburde vicine al taglio effettuato il secondo anno. Dunque, come detto, avrà differenziato lamburde a fiore nella parte più prossima all’inserzione. Effettuando un ulteriore taglio di ritorno si avrà ancora produzione e allo stesso tempo un rinnovo vegetativo.
I rami di quattro anni
Infine, nel ramo di 4 anni la fruttificazione migliore si sposta sui prolungamenti più giovani. Quest’ultimi, a questo punto, si troveranno più distanti dal tronco. L’intervento di potatura necessario è quello dell’asportazione del ramo, lasciando solo uno sperone per il rinnovo.
Accortezze nella potatura di produzione del pero
Vediamo ora alcune accortezze specifiche da avere nella potatura del pero a seconda della varietà che stiamo coltivando.
Varietà Abate Fètel
Questa varietà di para richiede un rinnovo di media intensità. L’Abate produce moltissimi fiori che spesso però non riescono ad allegare. E’ consigliabile quindi togliere più del 50% delle gemme miste.
Si spuntano tutti i rami di 2-3 anni, con tagli di ritorno più o meno drastici, senza effettuare diradamenti. Vanno invece eliminate drasticamente le zampe di gallo, le quali, se mantenute, produrrebbero pere di bassa qualità.
La pianta, inoltre, tende a spogliarsi in basso, per cui si procederà con tagli di ritorno su legno vecchio.
Varietà Conference
La Conferenze richiede una potatura energica, con un forte rinnovo. È una varietà che fruttifica soprattutto su legno di 3 anni, molto fertile, ma con problemi di pezzatura.
Per questo, sulla Conference, bisogna lasciare poche gemme, praticando drastici tagli di ritorno. Altra accortezza è il diradamento manuale dei frutticini in eccesso dopo l’allegagione.
Varietà William
Questa varietà di pera non richiede grossi interventi di potatura di produzione per rinnovare le ramificazioni. A differenza della Conference, non ha problemi di allegagione, ma produce poche gemme a fiore.
Altra peculiarità è che la William, oltre che sulle lamburde, porta frutti anche su brindilli coronati.
La potatura del pero William deve essere più tardiva, quasi verso l’inizio della fioritura. In questo modo si possono riconoscere con facilità le gemme a frutto.
Su questa varietà si lasciano i rami più lunghi, poiché la fruttificazione è concentrata soprattutto sulle gemme di punta. Non bisogna comunque esagerare con la lunghezza dei rami, per non rischiare di spostare tutta la produzione sull’estremo del ramo.
Varietà Kaiser
La varietà di pere Kaiser è quella che richiede minori interventi di taglio. Non ha bisogno di un grande rinnovo, per cui si effettua una potatura molto sporca. Si praticano tagli di ritorno lunghi e diradamento branchette, mantenendo sempre un numero sufficiente di rami per il rinnovo.
Raccomandazioni
Il periodo migliore per qualsiasi forma di potatura del pero è quello del riposo vegetativo, superato il rischio di gelate. Bisogna operare, dunque, verso la fine dell’inverno.
E’ opportuno usare quindi i giusti attrezzi da taglio, assicurandosi che siano sempre ben affilati. Questo perché è importantissimo, per il bene della pianta, intervenire in modo preciso, evitando strappi e lesioni varie.
2 commenti
Avete mai visto un pero che fiorisce a settembre e ha anche i frutti contemporaneamente?
Vorrei mandarvi una foto ma non so come fare.
Inviale pure sul nostro gruppo Facebook