Indice dei contenuti
La potatura del cachi (o kaki) è un’operazione delicata che richiede alcuni accorgimenti tecnici.
Si tratta di una delle cultivar più diffuse nell’ambito del frutteto domestico.
Vi abbiamo già parlato della sua coltivazione, con tutte le indicazioni per una crescita sana e rigogliosa. E’ arrivato ora il momento di dedicare un approfondimento alle operazioni di potatura dell’albero.
In un frutteto familiare la forma di allevamento dell’albero più facile da gestire è quella a vaso, più o meno libero.
Capiamo come impostare questa forma di allevamento nei primi anni di vita dell’albero e come intervenire poi con la potatura di produzione.
Quando piantare il cachi
Il periodo migliore per piantare un albero di cachi, usando un astone a radice nuda, è l’autunno, specie al Centro-Sud. Al Nord, dove il clima è più rigido, conviene aspettare fine inverno, usando piante in vaso col pane di terra. Per approfondire potete studiare le diverse tecniche di messa a dimora di un albero da frutto.
La forma di allevamento del cachi
La forma di allevamento a vaso è consigliata nel frutteto familiare, sia per la facilità di gestione che per l’estetica.
In questa forma di allevamento gli interventi di potatura saranno piuttosto limitati, per questo motivo è detta a vaso libero. C’è comunque la necessita di intervenire sia per impostare la forma che per mantenerla.
Un albero di cachi allevato a vaso libero è costituito da un tronco alto circa 1-1,20 m da terra, da cui dipartono delle branche più o meno inclinate, con un angolo di 30-45°.
Con questa impostazione un albero di cachi a sviluppo completato può arrivare a un’altezza da terra di 4-5 m circa. L’apertura totale può arrivare fino a 6-8 m di diametro.
Il riferimento che diamo è per alberi innestai su portainnesti franco da seme.
Il sesto d’impianto ideale deve quindi essere di 4-6 metri tra le piante e 7-8 tra le fila.
Potatura di allevamento
Primo anno
Il periodo di allevamento di un albero di cachi può durare dai 5 ai 7 anni, essendo una pianta dal lento accrescimento. Le operazioni di potatura secca devono essere eseguite a fine inverno, tra marzo e aprile, poco prima delle aperture delle gemme. Questo perché la pianta è molto sensibile ai ritorni di gelo.
Nel primo anno dunque, poco prima della ripresa vegetativa, l’astone messo a dimora va cimato a circa 1,20 m di altezza. Nelle zone del tronco prossime al taglio spunteranno diversi germogli. A maggio, tra questi germogli ne sceglieremo tre, ben distribuiti, con una distanza utile a formare un angolo di 120°. Gli altri andranno eliminati.
Secondo anno
La potatura del cachi riprende il secondo anno, sempre tra fine inverno e inizio primavera. I tre germogli prescelti, che a questo punto saranno dei rami, andranno accorciati a circa metà della loro lunghezza.
Sotto il punto di taglio si svilupperanno dei germogli. Quello nato da una gemma vicino al taglio e rivolto verso l’esterno, si lascia crescere in modo libero, in quanto è destinato a continuare nella formazione della branca principale.
Tra gli altri germogli, invece, si sceglie il più robusto, diretto in fuori e con un ampio angolo d’intersezione. Questo formerà la prima sottobranca dell’albero. Gli altri germogli vanno cimati, in modo da non esercitare concorrenza con i due prescelti.
Terzo anno e successivi
La potatura dei primi due anni è sufficiente per impostare la forma di allevamento a vaso in modo equilibrato. Sempre nel periodo marzo-aprile, l’allevamento deve essere continuato procedendo al diradamento dei rami nelle parti alte della chioma. In questo modo si favorirà lo sviluppo delle altre sottobranche.
Le sottobranche saranno 3 o 4 per branca principale, in numero variabile anche a seconda della vigoria dell’albero stesso.
Questi interventi, dopo 7-9 anni, porteranno alla completa formazione dello scheletro dell’albero, che svilupperà un’altezza di 4-5 metri da terra. Tuttavia, se le condizioni di accrescimento sono favorevoli (terreno fertile, irrigazione), l’albero può continuare a crescere in altezza. L’importante, in questo caso, è potare in modo razionale, mantenendo la pianta in equilibrio e con un’altezza accettabile.
Potatura di produzione
La potatura di produzione del cachi favorisce lo sviluppo e la produttività della pianta nelle ramificazioni più vicine al terreno. Questo avviene grazie al diradamento della vegetazione nelle parti alte.
Innanzitutto, l’albero di cachi ha la tendenza a sviluppare robusti succhioni nella parte interna delle branche. Considerando una stagione vegetativa, l’intervento da fare è quello di accorciarli tagliandoli per metà della loro lunghezza. Questo intervento di potatura verde si effettua una prima volta a maggio-giugno e una seconda ad agosto, sugli eventuali ricacci.
Con la successiva potatura secca, sul finire dell’inverno, i succhioni devono essere tutti eliminati. Per farlo occorre praticare un taglio alla base, lasciando solo qualcuno tra i succhioni più deboli, o uno forte per sostituire un’eventuale branca vecchia o danneggiata. Lasciare qualche succhione ha la finalità di non squilibrare troppo la branca nella sua parte interna, il succhione infatti contribuisce alla nutrizione.
Un altro intervento di potatura di produzione è il raccorciamento dei rami fruttiferi troppo lunghi. Questi si distinguono dai succhioni per il maggior numero e sviluppo delle gemme. Questo intervento serve a preservare il ramo, che sotto il peso dei frutti o per l’azione del vento potrebbe spezzarsi.
L’intervento principale di potatura del cachi è quello del diradamento della metà superiore della chioma.
Se è necessario, bisogna intervenire con tagli di ritorno in modo da evitare l’ombreggiamento della parti basse dell’albero. Un eccessivo ombreggiamento, infatti, può causare la cascola dei frutti subito dopo l’allegagione. Per alleggerire la chioma, inoltre, bisognerebbe eliminare tutti, o quasi, i rametti che hanno già fruttificato.
Errori da evitare
Attenzione ad intervenire in maniera razionale durante questo tipo di potatura del cachi. Un errore comune nel tentativo di abbassare la chioma è quello di eseguire potature troppo energiche sulla parte superiore. Ciò determina un’emissione di nuovi vigorosi rami a legno, accentuando la tendenza dell’albero verso l’alto. Come reazione di fronte a un errore del genere, spesso si interviene speronando i rami, cioè tagliandoli ancora più energicamente. Ciò non fa altro che ripetere l’errore, in quanto dai rami speronati si genera il riscoppio di ramificazioni vigorose nella parte alte della pianta. Tutto ciò limita lo sviluppo della parte bassa e pregiudica la produzione dell’anno.
Precauzioni nella potatura del cachi
Il legno dell’albero di cachi è molto duro e resistente. Pur dando la sensazione di non potersi rompere con facilità, nelle operazioni di potatura bisogna prestare la massima attenzione alle condizioni di sicurezza.
Quindi, evitate di salire direttamente sull’albero, per raggiungere le cime più alte. E’ preferibile, piuttosto, adoperare una scala, con un’ottima base, ben stabile al livello del terreno (qui ne trovare diverse).
Inoltre bisogna usare sempre i corretti attrezzi per la potatura, con la massima efficienza e perfetta manutenzione. In questo modo il taglio sarà netto e non lascerà strappi e lesioni sulle ramificazioni dell’albero.