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La potatura è decisamente una delle fasi più importanti per mantenere in salute un albero. Da questa operazione dipende, inoltre, per buona parte, la capacità produttiva della pianta. Con la stagione fredda oramai alle porte, e quindi con il mutarsi dei cicli naturali, bisogna iniziare a pensare alle cure degli alberi da frutto e delle piante che abbiamo nel nostro giardino. Questo perché la natura ha i suoi tempi da rispettare, e non bisogna farsi trovare impreparati.
In questo articolo vogliamo iniziare a parlarvi, quindi, della gestione del frutteto, parte integrante di una coltivazione domestica. Lo facciamo partendo dall’importanza della potatura come pratica e come tecnica.
Cosa intendiamo per potatura

Albero d’arancio ben equilibrato
La potatura può essere definita come un insieme di tecniche atte ad intervenire per regolare la crescita della vegetazione, la formazione dei fiori e lo sviluppo dei frutti di alberi, piante e arbusti.
Si effettua principalmente attraverso le operazioni di taglio dei rami. Sono però considerati potatura anche altri interventi come: l’asportazione di germogli superflui, ossia la scacchiatura; l’eliminazione dei polloni basali, altrimenti detta spollonatura; e la sfogliatura, ossia lo sfoltimento delle chiome in eccesso.
Le piante maggiormente interessate dai lavori di potatura sono gli alberi da frutto in genere. Ma anche la vite, le rose, le siepi, gli alberi ornamentali.
Gli obiettivi e l’importanza dei lavori di potatura

Potatura rosa gialla
In natura le piante non vengono potate. Gli alberi possono danneggiarsi per l’azione degli agenti naturali, come il vento, le intemperie, gli animali selvatici, ma nella maggior parte dei casi riescono a ritrovare il loro equilibrio naturale.
Allora perché nasce l’esigenza della potatura?
Ci sono diverse buone ragioni per potare, soprattutto se le nostre piante crescono in condizioni artificiali. Gli interventi di potatura non sono obbligatori, se non volete farli, potete lasciare che la natura faccia il suo corso. Molti orticoltori domestici non effettuano questo tipo di lavori, rischiando però di non ottenere il meglio dalle loro piante.
Vediamo allora quali sono queste buone motivazione per effettuare dei regolari lavori di potatura.
Maggiore produzione di fiori e frutti

Alberi di mele carichi di frutti
Una delle motivazioni principali per effettuare dei lavori di potatura è migliorare la produttività delle piante. Questa vale sia per quanto riguarda la produzione di fiori che quella di frutti.
Un valido esempio possiamo farlo con i cespugli di rose. Se lasciati liberi, questi, cresceranno in maniera disordinata. Inoltre, se la pianta non viene potata per molti anni, nasceranno fiori sempre meno vigorosi.
Al contrario, una potatura regolare, eseguita per impostare la crescita della pianta e per aiutare la produzione di nuovi germogli, garantirà una fioritura abbondante e rigogliosa nel tempo.
Salvaguardare la salute delle piante e prevenire le malattie
Uno dei primi obiettivi della potatura è la rimozione di tutte le parti morte o malate. Strettamente connessa alla produttività, infatti, è la salute delle piante. Potare parti morte o malate aiuta a mantenere le piante in condizioni ottimali e a crescere bene. È sempre importante osservare e controllare la pianta da vicino. È necessario entrarvi in simbiosi, in modo da rendersi conto subito di qualsiasi problema possa sopraggiungere. In questo modo sarà più facile intervenire prontamente.
La potatura previene la congestione dei rami. Questo fa sì che all’interno della vegetazione possa circolare più aria, prevenendo in questo modo le malattie crittogamiche.
Migliorare l’aspetto estetico
Un altro beneficio non trascurabile della potatura regolare è quello estetico. Soprattutto per quanto riguarda le piante e gli arbusti ornamentali, come ad esempio le siepi. Queste, infatti, hanno bisogno di interventi frequenti per rispondere al loro scopo principale, quello di abbellire i nostri giardini.
Nei casi più estremi, le siepi e le piante sono modellate pesantemente e con regolarità. Nell’arte topiaria questo serve ad ottenere a una forma ornamentale ben definita.
Controllo degli spazi e dell’equilibrio dell’ecosistema
Gli alberi e le piante senza potatura, lasciati liberi di vegetare, possono creare dei problemi. Questi si manifestano in termini di spazio e convivenza delle diverse specie vegetali. Il terreno del giardino o dell’orto è spesso più ricco di quello che si trova in natura, per via delle concimazioni artificiali che si effettuano. Se alberi e piante trovano un terreno fertile ed un percorso libero, senza cioè altre piante più forti che ne limitino l’espansione, possono letteralmente prendere il sopravvento. Per prevenire la possibilità che alcuni alberi o piante, soffochino gli altri ed alterino l’equilibrio d’insieme, è necessaria la potatura.
Anche l’ombra può essere un problema. Molti arbusti che sono cresciuti troppo, occupando più spazio di quello che gli era destinato, hanno bisogno di essere potati per evitare che ostacolino la crescita di piante ed alberi che hanno invece bisogno di sole.
Altro problema è quello con i rampicanti che hanno la tendenza a crescere velocemente sui muri. Se non potati possono entrare nelle grondaie o nei cornicioni, provocando un pericolo di allagamento o comunque danni alle strutture. Anche in questo caso c’è bisogno di interventi di potatura per tenerli sotto controllo.
I diversi tipi di potatura
Esistono diversi tipi di potatura che in genere si differenziano a seconda del momento in cui viene effettuata l’operazione. Ma un’altra differenza può consistere nello stato di crescita della pianta.
Le potature
- La potatura verde, ossia quella che viene eseguita nel pieno del periodo estivo. Di solito si fa nei mesi di luglio e agosto, quando le piante, per vie delle alte temperature, sono in uno stato di quiescenza vegetativa. E detta “verde” poiché viene effettuata quando la pianta possiede le foglie.
Ad esempio, tipica in questo periodo è la potatura verde della vite, la spollonatura. Questa consiste nella rimozione dei germogli nati direttamente sul legno vecchio della vite adulta, che risultano solitamente infruttiferi. - La potatura secca, vale a dire quella più diffusa e delicata. Si esegue nel periodo invernale, quando le piante si trovano in uno stato di riposo vegetativo e dunque sono senza foglie.
È nel periodo invernale, infatti, che si effettua la maggior parte dei lavori di potatura. - La potatura di allevamento o di conduzione. Questa tecnica viene effettuata con le piante in fase giovanile, non ancora in piena produzione.
In questo tipo di operazione non si tagliano mai i rami di un anno, ossia che non presentano ulteriori rametti laterali. L’obiettivo è di ridurre il più possibile la fase improduttiva delle giovani piante, e di favorirne lo sviluppo uniforme. - La potatura di produzione, che viene eseguita quando le piante sono in produzione e hanno quindi raggiunto la loro maturità.
Questo tipo di potatura serve per massimizzare la produzione dei frutti. Mantenendo inoltre l’equilibrio complessivo dell’albero, al fine di assicurare produzioni più costanti e con una qualità dei frutti migliore. - La potatura di trapianto, che rappresenta gli interventi sui piccoli alberi che stanno per essere trapiantati nel terreno.
- La potatura di ringiovanimento e/o di risanamento, che viene effettuata su piante vecchie e/o ammalate. Si usa per cercare di ringiovanirle o salvarle, e quindi per ridarle nuova vita.
- La potatura ornamentale, che si effettua su alcuni tipi di piante come le siepi. Come già detto, serve per conferire la forma desiderata.
Tecniche base di potatura
Vediamo ora alcuni principi base di una buona potatura. Il discorso lo affronteremo di volta in volta parlando delle singole cultivar, che andranno trattate diversamente a seconda del tipo di operazione che andremo ad effettuare.
In generale, queste sono le regole di base per una corretta potatura.
Potatura: i tagli corretti
Effettuare un taglio netto. Il taglio del ramo o del pollone dev’essere netto, senza strappi nel fusto o pezzettini intorno al taglio. Per far questo è necessario che gli attrezzi che si utilizzano siano adeguatamente affilati e conservati correttamente, per evitare ruggini. Molto importante è la destrezza dell’operatore, che si acquista con l’esperienza.
Evitare i tagli dritti. Questo principio va tenuto in attenta considerazione, in particolare quando si tagliano i rami degli alberi. Alcuni rami pesanti, infatti, se tagliati dritti, possono cadere prima di finire il taglio, provocando uno strappo o una lesione. Bisogna effettuare il taglio sempre in maniera inclinata, circa 45°.
Praticare il taglio sopra una gemma o un nodo. Quando si rimuove l’estremità di un ramo, bisogna effettuare il taglio appena sopra il germoglio più vicino al punto in cui si vorrebbe accorciarlo. In particolare, se l’operazione di potatura è finalizzata a generare un nuovo sviluppo, il taglio netto va effettuato sopra una gemma orientata nella direzione che si vuol far prendere al nuovo ramo.
Non inclinare il taglio verso il germoglio. Il taglio di potatura ideale è quello che taglia obliquamente e di netto dalla parte opposta del germoglio, verso l’esterno. In questo modo l’acqua cadrà lontano dalla gemma e si eviterà il rischio che la gemma stessa marcisca. Il taglio opposto fa scivolare via l’acqua.
Potatura: rami e monconi
Evitare i monconi. I monconi sono quei pezzetti di legno o ramo che sporgono fuori da un ramo o da un germoglio. Ogni pezzo di legno o stelo che sporge è antiestetico e muore rapidamente. Il problema è che il legno morto può causare delle malattie.
I rami superflui devono essere eliminati alla base, ossia al loro punto di intersezione con altri rami o con il fusto stesso.
Per effettuare correttamente tutte le operazioni di potatura è fondamentale utilizzare i giusti attrezzi, come vi abbiamo già spiegato in questo articolo.
3 commenti
sono autodidatta e gradirei consigli da voi
Ciao Gianfranco, e grazie per il messaggio. Questo blog nasce proprio per dare a tutti, gratuitamente, consigli sul modo migliore possibile di fare agricoltura biologica. Speriamo che tra i nostri articoli tu possa trovare i consigli che cerchi. Un saluto.
Ciao, sui tagli nel tronco vecchio di vite è meglio lasciare dei monconi, di lunghezza almeno il doppio del diametro del taglio, per evitare ferite interne al legno. Questo vale per la vite e, quando il moncone sarà secco, dopo uno o più anni, si potrà levare, così da non intaccare il tronco stesso. Buon lavoro!