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Come potare la vite nel modo giusto è una domanda che tutti i viticoltori e gli appassionati si pongono. La potatura di questa pianta è, però, in realtà, un insieme di operazioni che si svolgono in diversi periodi dell’anno. La potatura invernale è quella più importante, ma ci sono altri interventi fondamentali che si fanno nel corso delle sue diverse fasi fenologiche.
Bisogna poi distinguere la potatura di allevamento, che si fa nei primi anni dopo l’impianto, dalla potatura di produzione, che dipende dalla forma di allevamento prescelta.
In quest’articolo tracciamo gli elementi generali per capire come eseguire la potatura della vite in maniera adeguata, studiando le singole operazioni che si possono compiere su questa cultivar, fiore all’occhiello della nostra agricoltura.
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Quando potare la vite
La potatura della vite è molto importante per una buona produzione di uva, frutto di cui l’Italia è tra i maggiori produttori mondiali. La principale tra le potature della vite è detta potatura secca e si fa in inverno. È questo infatti il momento adatto per potare.
Si può agire nel periodo compreso dalla caduta delle foglie alla ripresa vegetativa. La lunghezza di questo intervallo temporale dipende dalla localizzazione geografica e dal tipo di vitigno, ma di solito è compreso tra gli inizi di dicembre e i primi giorni di marzo.
Nelle aree soggette a ritorni di gelo si preferisce potare la vite in epoca tardiva, quindi poco prima dell’apertura delle gemme. Questa scelta, ritarda il germogliamento e dunque protegge la nuova vegetazione.
Ma la potatura di questa pianta non si limita solo a quella secca-invernale. Ci sono, infatti, molti interventi di potatura verde (o estiva), che si effettuano durante la stagione vegetativa.
La potatura di allevamento della vite
In viticoltura la potatura di allevamento serve per impostare la “forma”, ovvero la struttura di crescita e il sistema di allevamento che vogliamo dare al nostro vigneto. Ogni sistema di allevamento ha delle sue peculiarità nelle operazioni di potatura, che approfondiamo in articoli dedicati.
La forma prescelta viene poi mantenuta con la potatura di produzione.
Nella vite le forme di allevamento più comuni sono:
- alberello
- Guyot (classico, doppio, capovolto)
- cordone speronato
- pergola
Dopo la messa a dimora
La vite si mette a dimora nel periodo di riposo vegetativo, tra l’autunno e la fine dell’inverno. Il materiale di propagazione sono le barbatelle innestate.
La barbatella è composta da un portainnesto, dal quale si formerà l’apparato radicale, e dalla varietà innestata, ossia un piccolo fusto con due gemme ricoperto di paraffina fino al punto d’innesto.
Nella prima stagione di crescita dopo l’impianto, la barbatella viene lasciata crescere in maniera libera, in modo da assecondare il suo sviluppo naturale. Non si effettuano tagli di potatura.
Primo intervento
Nell’inverno dopo l’impianto si effettua il primo taglio di potatura d’allevamento della vite.
Viene scelto il tralcio con il maggior vigore e nella posizione migliore. Il tralcio viene raccorciato a 2-3 gemme, mentre gli altri tralci vengono del tutto eliminati.
Sul tralcio prescelto viene dunque spuntata la parte terminale non ben lignificata.
Con questa operazione sembrerebbe di aver riportato la pianta alla stadio iniziale di barbatella. In realtà si è solo dato modo alla barbatella di attecchire e formare le radici. Grazie all’apparato radicale, durante la stagione vegetativa seguente, la pianta avrà modo di sfruttare meglio l’acqua e i nutrienti presenti nel suolo. Così facendo, farà crescere in modo adeguato i germogli, che prendono vita dalle gemme lasciate sul tralcio raccorciato con la potatura.
Secondo anno
La seconda stagione vegetativa sarà molto rigogliosa. Nell’inverno si dovrà di nuovo intervenire con la potatura di allevamento.
Verrà scelto un solo tralcio, che dovrà essere vigoroso e robusto. Questo viene potato di solito all’altezza del filo portante (elemento presente in tutte le forme di allevamento moderne tranne che nell’alberello). Nella stagione di crescita successiva s’imprime la forma di allevamento, che verrà poi definita con la potatura invernale.
Se il tralcio non è troppo vigoroso, con lunghezza ridotta o troppo sottile, conviene tagliarlo sotto il filo portante, posticipando la formazione della struttura definitiva di un altro anno.
La potatura di produzione della vite
La potatura di produzione della vite è legata alla forma di allevamento adottata. Altri fattori da considerare sono le caratteristiche peculiari del vitigno e la fertilità del terreno.
Nella vite ci sono gemme miste, le più produttive sono quelle principali inserite sul nodo, mentre quelle di controcchio sono meno fertili e ancora di meno lo sono quelle di corona.
L’esperienza del viticoltore è fondamentale per una corretta potatura. La scelta degli interventi più o meno incisivi in termini di carica di gemme, permetterà infatti di ottenere più o meno produzione e determinerà la qualità.
Come fare la potatura della vite in inverno
Con la potatura secca s’interviene sui tralci, che sono i rami con 1 anno di età. In generale, quelli di media grandezza sono più fruttiferi di quelli molto vigorosi o troppo sottili. I tralci prescelti devono avere sempre gemme sviluppate e ben formate.
Dopo la potatura, il ramo si chiamerà capo a frutto o sperone, a seconda del numero di gemme lasciate.
Lo sperone è quel tralcio che dopo esser stato potato, porta al massimo 3 gemme (potatura corta).
Il capo a frutto, invece, è il tralcio che ha almeno 4 gemme, fino ad oltre 20 (potatura lunga).
In generale, i vitigni hanno una fertilità massima a partire dalla gemma posizionata al 3°-4° nodo basale del tralcio, che si mantiene buona fino al 15°-20°.
Potatura lunga e potatura corta
Per stabilire se eseguire una potatura corta o lunga sulla vite, occorre conoscere il livello di fertilità dei germogli originati dalle gemme basali del tralcio.
Quando la fertilità è alta (con la produzione media di 2 grappoli per germoglio) la scelta è più ampia e si può adottare sia una potatura corta che lunga.
Con una fertilità media (1 grappolo per germogli) è meglio potare corto, lasciando speroni di tre nodi.
Se la fertilità è bassa (meno di 1 grappolo per germoglio) si pota lungo, in modo da ottenere una produzione discreta.
Vantaggi e svantaggi delle due potature
La potatura lunga è più facile da eseguire e richiede meno tempo nella successiva gestione della chioma. Di contro è più laboriosa, con più ore di lavoro necessarie, per il fatto di dover legare fin da subito i capi a frutto. Può presentare inoltre disomogeneità nella crescita del germoglio, con diversi tempi nel periodo di maturazione dell’uva.
La potatura corta non ha quest’ultimo problema, ma presenta maggiori oneri nella gestione della chioma, durante la stagione vegetativa. In terreni molto fertili, con la potatura corta si ottiene una crescita troppo vigorosa dei germogli, che obbligano il viticoltore a ripetuti interventi di sfoltimento.
Potatura della vite ricca o povera
Altra distinzione da fare, per capire come potare la vite in modo corretto, è quella tra potatura ricca o povera.
Il numero di gemme totale da lasciare sulla pianta di vite in seguito ai tagli di potatura determina la quantità e la qualità finale dell’uva.
Questi due aspetti vanno ben bilanciati.
Con tante gemme avremo produzioni più abbondanti, ma di qualità inferiore, dovuta al più basso grado zuccherino e alla minore concentrazione di composti aromatici.
La potatura della vite è detta povera quando si lasciano meno di 10 gemme per singola pianta. Media, se il carico è tra le 10 e 20 gemme. Ricca, quando si lasciano più di 20 gemme.
In terreni molto fertili e irrigui si può eseguire una potatura ricca. In suoli più poveri e aridi la potatura dovrà essere per forza povera.
Come fare la potatura estiva della vite
Nella potatura di produzione rientrano anche le cosiddette operazioni di potatura estiva (o verde) della vite.
Si tratta delle azioni che si eseguono sulla chioma della pianta durante la stagione vegetativa.
L’effettiva necessità di potatura della vite nel periodo estivo dipende dagli andamenti climatici stagionali, dalla forma di allevamento prescelta, dalla fertilità del terreno e quindi dalla vigoria del vigneto.
Ma vediamo quali sono i singoli interventi della potatura verde.
Spollonatura
L’intervento di spollonatura della vite si esegue rimuovendo i germogli (polloni) che all’inizio della stagione vegetativa si formano lungo il ceppo da gemme latenti.
Se lasciati sviluppare in libertà, infatti, questi polloni entrerebbero in competizione nutritiva con i germogli produttivi dell’anno.
Quando avranno quindi raggiunto una lunghezza di 10-15 cm, possono essere eliminati. Sarà possibile farlo a mano, con facilità, senza usare le forbici.
Scacchiatura
Con la scacchiatura della vite vengono eliminati i germogli in sovrannumero sui capi a frutto o sugli speroni. Questi germogli possono nascere da gemme poste sul legno vecchio, oppure da quelle lasciate con la potatura invernale, dalle quali si hanno due germogli per nodo.
In questo secondo caso, scacchiando si elimina il germoglio sterile, oppure quello più piccolo e male inserito, mantenndo un solo germoglio per nodo.
Con la potatura della vite corta si perde più tempo nella scacchiatura poiché, oltre a rimuovere i germogli secondari, si eliminano anche quelli stimolati a nascere dalle gemme di corona.
La scacchiatura è importante per l’areazione della chioma e diminuisce il rischio di malattie crittogamiche.
È un’operazione da fare a mano, quando il germoglio è sui 20-30 cm.
Se eseguita in ritardo, si devono però usare le forbici, così da effettuare tagli puliti alla base di un germoglio già in fase di lignificazione.
Legatura dei germogli
In un vigneto razionale e ordinato, nelle forme di allevamento più moderne, i germogli dovrebbero formare una parete continua. Per questo motivo è necessario indirizzarli e assicurarli in posizione verticale. L’assurgenza della chioma è garantita dalla presenza di un sistema di pali e fili di ferro, una vera e propria struttura sulla quale i tralci si sostengono.
Se i germogli venissero lasciati liberi di crescere finirebbero a terra, con il rischio concreto di essere calpestati e spezzarsi, vanificando tutto il lavoro del viticoltore.
Il germoglio può essere legato sul filo in diversi modi. La tecnica classica è quella manuale, legando con la rafia il germoglio in accrescimento. Ma è un’operazione molto laboriosa e viene praticata solo su vigneti poco estesi.
Su grandi appezzamenti, molto più semplice è usare un’apposita macchina legatrice come questa.
Cimatura
La cimatura della vite si pratica eliminando manualmente o meccanicamente la porzione terminale dell’apice vegetativo del germoglio.
È un’operazione consigliata quando, in fase di accrescimento, il germoglio supera in altezza la struttura del vigneto, ostacolando il passaggio di persone e mezzi.
La cimatura di solito si esegue tra fine giugno e inizio luglio, dopo l’allegagione dei grappoli. Non è da eseguire a ridosso dell’invaiatura, quindi in epoca tardiva, in quanto, dopo la cimatura la pianta potrebbe emettere nuove femminelle, che andrebbero in competizione con il grappolo in maturazione.
Una cimatura eseguita correttamente deve lasciare, in ogni caso, almeno 8-10 foglie al di sopra dell’ultimo grappolo del tralcio.
Sfogliatura
La sfogliatura è un’altra operazione di potatura verde della vite. È detta anche spampinatura o sfrondatura. Si esegue rimuovendo foglie e femminelle al livello dei grappoli, in modo tale da diminuire la densità della chioma vicino la fascia produttiva.
Il grappolo risulta più arieggiato e corre meno rischi di malattie crittogamiche.
La sfogliatura si esegue tra il periodo dell’allegagione e quello dell’invaiatura ed è un’operazione necessaria solo se la chioma è troppo fitta.
Non bisogna esagerare in questa operazione, per evitare di esporre troppo il grappolo ai raggi diretti del sole, con il rischio di scottature.
Una buona idea è togliere solo le foglie al di sotto del grappolo, così da ombreggiarlo con le foglie superiori.
Diradamento dei grappoli
Ultima operazione di potatura estiva della vite è quella del diradamento dei grappoli. Non è sempre necessaria e si esegue solo qualora ci sia un eccesso di produzione in vigneti molto fertili, che possa pregiudicare la qualità finale dell’uva.
I grappoli da asportare sono, di solito, quelli troppo vicini all’apice, oppure in ritardo di maturazione.
Il diradamento si effettua a ridosso della fase dell’invaiatura. Eseguito in maniera precoce può essere controproducente; i grappoli rimasti, infatti, rischiano di accrescersi troppo, divenendo troppo compatti. Inoltre, la pianta potrebbe riprendere la sua crescita vegetativa, esercitando una competizione dannosa.
Il diradamento dei grappoli d’uva è un’operazione da fare in casi eccezionali. Se si effettua una corretta potatura secca, infatti, non è indispensabile.
L’importanza delle forbici di potatura
L’attrezzo principale che adoperiamo nella potatura della vite sono le forbici.
È indispensabile, infatti, eseguire i tagli nel modo più pulito possibile, per questo l’attrezzo deve essere sempre ben affilato.
Non si possono usare forbici per potatura scadenti, poiché si rischia di rovinare un duro lavoro.
Noi consigliamo l’acquisto di forbici professionali simili a queste.
9 commenti
Molto chiaro. Mi avrebbe fatto piacere leggere della coltivazione a pergola, ma mi rendo conto che non è la forma di coltivazione più utilizzata.
salve,
mi è stato dato un piccolo terreno in gestione abbandonato da tempo.Anni fa c’erano e ci sono ancora alberi di uva ma adesso abbandonati…come posso farli ”riviviere” in modo semplice.quali attrezzi per primo devo prendere…
c’era anche un orto di pomodori ed altre verdure,ma non vedo tracce…
Ciao Daniela, dipende un po’ dalla condizione che hai trovato. A questo link trovi una serie di articoli sul vigneto che possono venirti in soccorso.
nella scacchiatura, sarebbe stato più chiaro individuare i due germogli per nodo con delle foto come pure individuare bene le femminelle con altre foto
sarebbe stato utile allegare più foto con più dettagli
Spiegazione molto chiara ed utile di professione sono pescatore ho un piccolo vigneto produco il vino per la mia famiglia per questo leggo sempre i vostri consigli che sono molto chiari ed utili .GRAZIE
Grazie a te ^_^
Sono un medico con la passione per la coltivazione di vite e ulivo.
sarebbe stato molto utile allegare qualche foto per evidenziare come si fa la scacchiatura