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La coltivazione a pergola è un sistema di allevamento classico della vite. In realtà, però, è più corretto parlare di un gruppo di sistemi, in quanto ne esistono diverse varianti, come la pergola trentina o il tendone. Le pergole di vite sono diffuse in tutte le regioni italiane e sono adatte sia alla viticoltura professionale che alla coltivazione di poche piante, nel giardino di casa.
In generale, è possibile coltivare la vite a pergola nelle zone in cui la pianta sia in grado, per le condizioni pedoclimatiche, di assumere dimensioni elevate. Il pergolato consente, infatti, di mantenere i grappoli lontani dal suolo e farli sviluppare in un ambiente meno umido e più ventilato. Questa tecnica consente di ottenere elevate rese produttive, dunque è un sistema di allevamento particolarmente indicato per le uve da tavole.
In quest’articolo vediamo quali sono i diversi sistemi di allevamento a pergola della vite e come impostarli con la potatura.
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Quando effettuare la potatura a pergola della vite
Come tutte le forme di allevamento dei vigneti, ad esempio quella ad alberello o il cordone speronato, anche per la potatura a pergola della vite il momento migliore per agire è l’inverno. Si deve agire nel periodo che va dalla caduta delle foglie, fino alla ripresa vegetativa. Dunque, in sostanza, si può potare da dicembre a marzo. Questo tipo di potatura serve a dare al vigneto la forma che desideriamo, che verrà poi mantenuta con le operazioni di potatura verde.
Coltivazione della vite a pergola trentina
Le viti a pergole trentine hanno il tetto inclinato leggermente verso l’alto (circa 30° dalla normale al palo verticale). Possono essere a falda unica (pergole semplici) o a falda doppia (pergole doppie). La pergola trentina semplice è più diffusa in zone collinari, la doppia in pianura.
Caratteristiche della pergola trentina semplice
Nella pergola semplice, le viti sono piantate a 80-90 cm di distanza sulla fila, con filari che distano tra loro 2,80-3 m. La densità d’impianto consente di avere dalle 3.700-4.400 piante per ettaro. In ambienti di alta collina, dove comunque è difficile il passaggio del trattore per via delle forti pendenze, la distanza tra i filari può essere ridotta a 2,50 m. Questo tipo di pergola consente alla vite di avere una buona insolazione e, con un sesto standard, agevola il passaggio delle macchine operatrici. Permette inoltre una graduale curvatura del fusto, evitando riscoppi vegetativi nella zona del calcagno (ossia, l’intersezione su tronco e curvatura dei capi a frutto).
Impostazione
L’impostazione di una pergola trentina semplice necessita di una palificazione complessa e piuttosto costosa. I pali di testata sono detti colonne e quelli rompitratta, alti 2,50 m, pali di calcagno.
Su quest’ultimi, a un’altezza di 1,70 m, si fissa un altro palo obliquo, il listello, che s’innesta sulla testa del palo rompitratta del filare contiguo a valle. Ciascuna vite porta 2-3 capi a frutto di circa 10 gemme ognuno.
Caratteristiche della pergola trentina doppia
La pergola trentina doppia prevede una densità d’impianto più bassa rispetto a quella semplice. Le distanze, infatti, sono di 50-70 cm sulla fila e di 5-5,50 m tra i filari, mantenendo il calcagno ad un’altezza di 90 cm indipendentemente dall’inclinazione delle ali. Nelle pergole doppie i pali verticali portano due listelli in direzione opposta e molto più inclinati che nella pergola semplice. Sui pali obliqui si stendono vari fili di ferro paralleli e alla distanza di 30-35 cm, che formano il tetto della pergola. La potatura di allevamento si esegue portando il tralcio più sviluppato e meglio formato all’altezza del primo filo, lasciando solo 2-3 gemme alla sommità, mentre le altre vengono accecate. Si proseguirà poi con la potatura di produzione a Guyot, mantenendo 2-3 capi a frutto per pianta.
Coltivazione della pergola a tendone
La pergola a tendone si caratterizza per l’elevata produttività della pianta di vite. Per questo motivo, secondo i disciplinari di produzione, è da impiegarsi solo per l’uva da tavola. Questo tipo di coltivazione della vite viene usato nelle regioni calde, in Italia è molto presente in regioni quali: Lazio, Puglia, Sicilia, Molise. All’estero è fortemente adottata in Spagna e Argentina.
Nell’allevamento a tendone la caratteristica saliente è la netta separazione tra la zona vegetativa e quella produttiva. In pratica, in questa forma di allevamento la vegetazione si trova al di sopra della pergola, mentre i grappoli sono sotto, dove maturano al riparo dall’irraggiamento solare. Nella fase fenologica di produzione, la vite a tendone è alta 1,8-2,20 m.
Impostazione
Dalla vite dipartono a croce in posizione orizzontale 4 capi a frutto di 8-10 gemme ciascuno. Bisogna fare in modo di costituire una copertura continua su tutto il terreno, facendo appoggiare la pianta su una trama di fili di ferro sostenuta dai pali tutori.
Il sesto d’impianto più utilizzato è quello di 2,50 x 2,50 m, con una densità di 1.600 piante per ettaro.
Vite a raggi o Bellussi
Questo tipo di coltivazione a pergola della vite è diffuso soprattutto nei terreni freschi e fertili di Emilia-Romagna e Veneto. Fu ideata nel 1882 a Tezze di Piave, località della pianura trevigiana, ad opera dei fratelli Bellussi, dai quali ha preso il nome.
Nel Bellussi classico si hanno 4 piante di vite sostenute da un palo, ciascuna delle quali dà luogo a un cordone permanente inclinato, tirato nell’interfilare. Il vigneto, visto dall’alto, appare come una raggiera.
Impostazione
I sesti d’impianto sono di 8-10 m tra le file e 4-6 m sulla fila, tra palo e palo (che sostiene il gruppo di 4 viti). La densità per ettaro è di mille piante. L’impalcatura di sostegno della pergola Bellussi è molto complessa. Vengono usati grossi pali in legno (in pratica delle travi) che fuoriescono dal terreno di 4 m. Intorno al perimetro, il vigneto deve essere fissato saldamente al terreno con ancoraggi di cemento interrati, collegati ai pali perimetrali con fili metallici.
La struttura del vigneto è costituita da due reti: una principale che, unendo i pali fra loro, sostiene il vigneto; una secondaria, più bassa, che sostiene i cordoni permanenti.
Potatura del sistema Bellussi
La pergola Bellussi è un sistema di allevamento a potatura lunga. È costituito da un fusto verticale alto 1,20-1,60 che si prolunga in un cordone orizzontale, sul quale sono inseriti 10-12 tralci potati lunghi e curvati verso il basso.
In produzione, ogni capo a frutto viene lasciato con 8-10 gemme, per un totale di 80-120 gemme a pianta. Si tratta di una forma d’allevamento espansa che, viste le difficoltà di gestione, si sta progressivamente abbandonando per privilegiare forme più razionali.