Indice dei contenuti
Conoscere le fasi fenologiche della vite è molto importante in viticoltura biologica.
Ci sono diversi momenti del ciclo annuale di questa pianta in cui bisogna intervenire con pratiche colturali ben precise. Quindi, sapere come e quando agire è fondamentale per arrivare a produrre un’uva di elevata qualità.
In quest’articolo racconteremo un anno di coltivazione della pianta di vite, partendo dal momento della potatura fino ad arrivare alla maturazione dei frutti e alla caduta delle foglie dell’anno successivo.
Ciclo della vite
Una caratteristica della piante di vite è quella di comprendere tre cicli che riguardano gli stadi del suo sviluppo. In particolare, parliamo dei cicli: vitale, biennale e annuale. Vediamo in cosa consistono queste varie fasi.
Ciclo vitale
Il ciclo vitale coincide con la durata della vita della pianta. Essa attraversa diverse fasi: ne contiamo una improduttiva di 2 anni; una di produttività crescente che va dal 3° al 6° anno; poi c’è la fase della produttività costante dal 7° al 25° anno, e, infine, la fase di declino produttivo, che va dai 30 anni in poi.
Ciclo biennale
Il ciclo biennale è quello di fruttificazione della vite. Durante il primo anno di questo ciclo, in autunno-inverno, la pianta prepara la messa a frutto, formando le gemme ibernanti. Queste fruttificheranno l’anno seguente (fine estate-autunno).
Ciclo annuale
Il ciclo annuale è quello compreso tra il germogliamento e la caduta delle foglie.
Quali sono le fasi fenologiche della vite
Le fasi fenologiche della vite si suddividono in: pianto; germogliamento; accrescimento del germoglio; fioritura e impollinazione; sviluppo e accrescimento dell’acino; maturazione; caduta delle foglie, riposo e dormienza. Vediamo queste singole fasi più nel dettaglio.
Pianto
Iniziamo lo studio delle fasi fenologiche della vite partendo da un’operazione colturale obbligata per chi pratica viticoltura, la potatura.
Dalle ferite dovute alla potatura, la vite emette un liquido, il pianto. L’emissione di questo liquido inizia circa un mese prima del germogliamento, per terminare all’apertura delle gemme.
La quantità e composizione di questo liquido trasparente è variabile. Mediamente un ceppo di vite ne emette pochi decilitri, ma la quantità massima può arrivare anche a 1 litro. Non ci sono prove che questo “sanguinamento” sia dannoso per la vite.
Il pianto contiene, in dosi minime, le seguenti sostanze:
- enzimi
- sostanze zuccherine
- sostanze azotate
- tartrati
- sostanze gommose
- calcio
- fosforo
Germogliamento
Altra fase fenologica della vite è il germogliamento, momento fondamentale in cui si aprono le gemme.
Se, dopo il pianto, la temperatura ha un innalzamento improvviso, il germogliamento anticipa i tempi. L’apertura avviene indicativamente quando la temperatura si aggira stabilmente sopra i 12 °C.
Com’è ovvio, l’inizio di questa fase è abbastanza variabile.
Inoltre dipende anche da altri fattori, per cui è difficile identificare una tempistica precisa.
Questi fattori sono:
- terreno;
- vitigno;
- epoca della potatura, con germogliamento più avanti nel tempo dovuto a una potatura tardiva;
- esposizione del vigneto, con i vigneti esposti bene in collina che germogliano prima di quelli di pianura.
Di solito, la prima gemma ad aprirsi è quella principale, non quella di controcchio. Dalla prima apertura, nel giro di 10 giorni tutte le gemme del tralcio germogliano.
Fanno eccezione a questa regola le gemme poste sui primi nodi ravvicinati, che se germogliano sono in genere sterili.
Alcune date indicative di germogliamento della vite nelle diverse aree viticole italiane sono:
- 20-30 marzo Italia meridionale;
- 5-15 aprile Italia centrale;
- 10-20 aprile Italia settentrionale.
Accrescimento del germoglio
Una fase fenologica della vite che attraversa un arco temporale molto lungo è quella dell’accrescimento del germoglio.
Anche in questo caso ci sono importanti influenze dovute alle condizioni ambientali, in particolare alla temperatura.
L’accrescimento iniziale è lento. Diventa massimo nel periodo della fioritura, decresce a inizio estate, e poi si annulla verso la fine di luglio.
Sul germoglio in accrescimento si formano progressivamente foglie, nodi, internodi, gemme, grappoli e cirri. Le gemme pronte si sviluppano subito dopo la loro formazione dando luogo a femminelle.
I fitoregolatori endogeni, cioè quelli prodotti dalla stessa pianta, che interessano l’accrescimento dei germogli sono:
- auxine, elaborate dall’apice vegetativo, responsabili dell’accrescimento in lunghezza dei germogli;
- gibberelline, sintetizzate dalle giovani foglie, favoriscono l’accrescimento degli internodi, stimolando allo stesso tempo la produzione di auxine;
- citochinine, prodotte dalle radici, favoriscono la sintesi sia delle auxine, che delle gibberelline;
- acido abscissico, prodotto dalle foglie adulte, che determina il blocco dell’accrescimento dei germogli.
Fioritura e impollinazione
Contemporaneamente all’accrescimento del germoglio si ha lo sviluppo dell’infiorescenza a grappolo. Questa culmina con la fase fenologica della fioritura della vite.
Nelle regioni meridionali, la fioritura si ha di norma da fine aprile e per tutto il mese di maggio. Nelle regioni centro-settentrionali, invece, avviene in giugno.
La fioritura dura sulla pianta da 9 a 21 giorni, mentre sul singolo grappolo da 4 a 8 giorni.
Tipicamente si schiudono prima i fiori centrali del grappolo, seguono quelli alla base, e, per ultimi, quelli sulle estremità.
La vite ha impollinazione prevalentemente incrociata, veicolata in primis dal vento e in via subordinata dagli insetti pronubi.
L’allegagione è favorita da condizioni climatiche miti, una buona luminosità e presenza di un leggero vento nei giorni della fioritura. Durante i giorni della fioritura bisogna evitare i trattamenti anticrittogamici.
Sviluppo e accrescimento dell’acino
Avvenuta la fecondazione, si ha l’importante fase fenologica dello sviluppo e accrescimento dell’acino, che avviene secondo una curva doppio-sigmoidale.
Questa fase avviene a partire nel mese di agosto, periodo in cui si ha pure il completamento della struttura dei tralci: l’agostamento. Il tralcio passa da una consistenza erbacea a una legnoso, sviluppando maggiore resistenza meccanica dei tessuti. Inoltre si accumulano negli stessi delle sostanze zuccherine.
Un’adeguata lignificazione dei tralci è utile per:
- consentire alla vite di resistere alle basse temperature invernali;
- preparare la pianta alla produzione dell’anno successivo;
- permettere una buona radicazione nel caso di viti da utilizzare come portainnesti.
Maturazione
La fase fenologica della maturazione è quella che precede la raccolta dell’uva e avviene di solito tra settembre e ottobre.
Durante la maturazione avvengono complessi processi fisico-chimici, per cui l’uva acquisisce le caratteristiche tipiche del vitigno. È a questo punto che possiamo giudicarla matura.
I principali componenti della bacca presentano le seguenti variazioni:
- gli zuccheri aumentano e l’acqua diminuisce;
- gli acidi organici, rappresentati principalmente da acido malico e tartarico, diminuiscono fortemente;
- le sostanze pectiche vengono idrolizzate e diminuiscono;
- i tannini e i pentosani si riducono;
- le sostanze azotate aumentano;
- i pigmenti coloranti (antociani nelle uve rosse e nere, flavoni in quelle gialle) prendono il posto della clorofilla;
- si formano gli aromi;
- gli elementi minerali hanno un andamento variabile. Ad esempio il macroelemento calcio diminuisce più del potassio, concorrendo al disseccamento del rachide. Mentre microelementi come ferro, manganese e boro aumentano.
- gli ormoni vanno distinti in promotori dello sviluppo e inibitori. Auxine, gibberelline, citochinine (promotori) calano fortemente, mentre aumenta l’acido abscissico (inibitore).
Caduta delle foglie e dormienza
Dopo la maturazione dei grappoli, la pianta si prepara al periodo invernale. Tra fine ottobre e inizio novembre, infatti, ha inizio la caduta delle foglie.
Il momento esatto di questa fase fenologica della vite dipende da fattori quali:
- il vitigno;
- lo stato nutritivo della pianta;
- eventuale presenza di malattie e parassiti;
- andamento climatico autunnale.
Normalmente la caduta delle foglie si verifica con le prime brinate autunnali, ma con i cambiamenti climatici in atto questo momento si sta sempre più posticipando.
Di solito la foglia si stacca in corrispondenza del setto di abscissione. Questo si forma tra il tralcio e il picciolo, più raramente tra picciolo e lamina.
La vite entra quindi nell’ultima fase fenologica, quella del riposo vegetativo, e vi rimane fino al germogliamento.
Per le gemme si parla più propriamente di dormienza, periodo che inizia già in estate.
2 commenti
Come posso difendere il vigneto dai vari parassiti e dalle varie malattie senza saturare l’ambiente di quell’infinità di prodotti
normalmente impiegati nella viticoltura attualmente generalizzata ?
Per gestire un vigneto in biologico è necessario agire in modo corale con tante operazioni mirate. Bisogna effettuare una corretta gestione del terreno, fare corrette potature, agire molto in prevenzione ecc…
Ti segnalo alcuni approfondimenti generali sulla viticoltura biologica.