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La bentonite è una particolare polvere di roccia di origine vulcanica, che da qualche anno sta trovando degli utili impieghi in agricoltura biologica. L’uso classico è quello in enologia, per l’importante processo di chiarificazione del vino. Ma viste le particolari proprietà fisiche, questa polvere minerale può essere utilizzata direttamente sulle colture come anticrittogamico, ovvero per prevenire le malattie fungine. Si tratta di un elemento che non ha controindicazioni, tanto che esiste anche in formulazioni destinate all’uso umano come integratore alimentare. In pratica, è un prodotto naturale con un costo abbastanza contenuto, che val la pena conoscere.
In questo articolo vedremo come questa polvere di roccia può essere utilizzata in agricoltura bio.
Cos’è la bentonite
In mineralogia, la bentonite è un fillosilicato, ovvero un minerale di tipo argilloso formato da più strati che si legano tra di loro. La sua composizione è data dal legame di calcio, sodio e montmorillonite. Viene estratta da sedimenti di origine vulcanica, in quanto si forma proprio per il processo di decomposizione della stessa cenere vulcanica.
Esistono numerosi giacimenti di bentonite in giro per il mondo. I più consistenti si trovano negli Usa, in particolare nello stato del Montana, nella località di Fort Benton, da cui deriva il nome volgare di bentonite.
Proprietà e usi classici della bentonite
La proprietà fisica principale per cui è nota la bentonite è la sua grandissima capacità di trattenere l’acqua e l’umidità. Per questo motivo trova largo impiego in edilizia, soprattutto come impermeabilizzante. Un uso altrettanto comune è per la preparazione delle lettiere per gatti, in quanto, oltre ad assorbire i liquidi, trattiene gli odori e tende a formare quelle tipiche “palle”, facili da asportare nel momento della pulizia. Questo tipo di lettiera la trovate nei negozi specializzati.
Per uso umano, viene usata in particolari formulazioni purificanti e disintossicanti, ad esempio per rimuovere i residui di feci e muco presenti nell’intestino. Anche questo tipo di prodotti si trovano in commercio con facilità.
La bentonite in enologia biologica
In campo agricolo l’utilizzo classico della bentonite è quello per la chiarificazione del vino.
Viene infatti usata in enologia per il suo effetto deproteinizzante. Aggiunta al liquido la polvere si rigonfia, assume una carica negativa e si lega alle proteine facendole precipitare.
In pratica, il trattamento con bentonite è un metodo enologico di stabilizzazione proteica, l’unico consentito in vinificazione biologica (se la cercate la trovate qui).
Nella vinificazione in bianco questa roccia può essere usata già in pressa, sull’uva, per diminuire la carica enzimatica ossidativa; oppure in flottazione, per la rimozione delle proteine derivate dalla feccia dell’uva stessa, responsabili, durante la fermentazione alcolica, degli odori di ridotto.
In enologia si usano tutti e tre tipi di bentonite esistenti in commercio, vale a dire: sodica, calcica e attivata.
La bentonite sodica
Si tratta della versione più ricca di ioni di sodio, con un massimo effetto deproteinizzante. Si deposita lentamente ed in maniera poco compatta. È consigliata per vini con alta instabilità proteica.
La bentonite calcica
Ha una minore capacità deproteinizzante, con depositi compatti e dinamica di decantazione rapida. È più indicata per vini delicati e meno instabili.
La bentonite attivata
È quella calcica che ha subito un trattamento con sodio. Si rigonfia in minor tempo a contatto con il vino ed è più efficace delle altre, a parità di dosaggio. È un tipo quindi intermedio, molto diffusa per la maggior parte dei vini. È anche nota con il nome di gelbentonite.
La bentonite in viticoltura come fungicida
Tornando alle pratiche di campo vere e proprie, la bentonite in polvere si sta affermando come ottimo fungicida in viticoltura biologica. Ovviamente bisogna utilizzare quella specifica per l’agricoltura, che è la calcica in polvere estremamente fine (che trovate qui). Sappiamo che la pianta di vite è molto soggetta ad attacchi di patogeni fungini, in particolare nelle fasi fenologiche dell’accrescimento dei grappoli e della maturazione finale dell’uva. È proprio sul grappolo che questa polvere minerale può svolgere un’importante funzione protettiva. Nello specifico:
- cicatrizza le ferite dell’acino causate da grandine, spaccature da oidio e cracking, riducendo i rischi di proliferazione dei parassiti come la tignoletta della vite;
- usato insieme allo zolfo o ai prodotti rameici, aumenta l’efficacia dei trattamenti anti-peronospora;
- controlla l’umidità, impedendo il proliferare di lieviti, batteri e funghi, riducendo i rischi di botrite e marciumi in pre-vendemmia.
Gli usi agricoli della bentonite
Anche in altre pratiche di agricoltura biologica torna utile la polvere di bentonite. Il suo utilizzo è simile a quello di altre polveri di roccia che abbiamo già studiato, come il caolino e la zeolite. Come fungicida, questa roccia è ottima da vaporizzare intorno al colletto delle piante da orto, così da evitare l’insorgenza di marciumi. Si può usare direttamente sul terreno per migliorarne la capacità drenante. Un altro impiego molto interessante è quello nel processo di compostaggio domestico. Se aggiunta al cumulo, in percentuale dell’1%, assorbe infatti l’umidità e trattiene i nutrienti, quindi velocizza la formazione della sostanza organica. Ha poi un’altra funzione fondamentale: elimina i cattivi odori che inevitabilmente la compostiera emette.
Sugli alberi da frutto
Nel frutteto familiare la bentonite si usa nella preparazione della pasta per tronchi, in miscela a calce idrata e prodotti rameici. La pasta per tronchi si spennella sul fusto principale e protegge da malattie e parassiti del legno.
Altro uso è quando si piantano gli alberi a radice nuda e si usa la tecnica dell’inzaffardatura. L’aggiunta di bentonite migliora la capacità d’attecchimento dell’alberello.
Infine può essere usata in purezza o come coadiuvante ai prodotti rameici nei trattamenti preventivi contro le malattie fungine, quali: peronospora, bolla del pesco, monilia, corineo, ecc.
Consigli d’utilizzo
La bentonite in polvere ad uso agricolo viene sciolta in acqua e irrorata con una pompa a spalla (come questa) (o altre attrezzature portate dal trattore).
È di assoluta importanza, una volta terminato l’utilizzo, ripulire gli augelli di vaporizzazione, per evitare che s’intasino e vadano sostituiti.
2 commenti
Grazie mille, trovo questo articolo molto interessante. Io con mio marito siamo autodidatti, metto in pratica consigli dati dai miei genitori, mi informo e mi interessa molto la pratica della agricoltura biologica. Mi farebbe piacere ricevere informazioni, consigli , noi abbiamo anche ulivi che trattiamo solo con prodotti naturali non ammetto pesticidi di ogni tipo. Ho sentito parlare di caolina per gli ulivi, posso usare anche la bentonite? Grazie a presto.
Ciao Sonia, e grazie per i complimenti. Per quanto riguarda la gestione dell’ulivo biologico, abbiamo un’intera categoria che può consultare. La trovi qui.