La potatura delle melanzane, detta anche scacchiatura è un’operazione colturale da praticare con sapienza alle piante del nostro orto. Vi abbiamo già parlato della coltivazione della melanzana e di particolari aspetti del ciclo colturale, dalla legatura alla difesa biologica antiparassitaria da insetti come mosca bianca, afidi e dorifora.
In quest’articolo vogliamo mostrarvi come potare le melanzane così da ottenere una produzione migliore sotto gli aspetti quantitativi e qualitativi.
Ma andiamo per ordine e vediamo com’è strutturata la pianta.
La struttura della pianta
La melanzana è una pianta dell’ampia famiglia delle Solanaceae, così come pomodoro, patate e peperoni.
Tra quelle citate è la più rustica e resistente. Con il suo apparato radicale profondo, sviluppa un tronco forte, di consistenza semi-legnosa. Dal tronco principale dipartono numerose ramificazioni, che vanno a formare un bel cespuglio.
Le ramificazioni inizialmente sono dei piccoli germogli (detti anche cacchi), che nascono all’ascella delle foglie, ma anche dalla base.
L’operazione di scacchiatura della melanzana consiste nel favorire lo sviluppo iniziale di un forte tronco portante, eliminando i primi germogli.
Quando fare la potatura della melanzana

legatura delle melanzane
La potatura della melanzana differisce sostanzialmente dalla sfemminellatura del pomodoro, in quanto va effettuata solo all’inizio del ciclo colturale. A differenza, ad esempio, del pomodoro, che prevede una potatura continua.
La pianta di melanzana, quando ha superato un mese di vita e circa 30 cm di crescita, deve essere ripulita dai primi germogli e foglie, fino ad arrivare alla diramazione principale (appena sotto il primo fiore), una sorta di “V” che poi imprimerà la struttura definitiva alla pianta.
Come fare la potatura delle melanzane
La scacchiatura delle melanzane è più facile da comprendere in modo visuale piuttosto che spiegandola a parole. In queste tre foto potete capire immediatamente in che modo dovrete agire per potare le vostre piante.
Nella prima foto in basso vediamo una pianta di melanzane non scacchiata, ovvero con ancora tutti i germogli.
Nel passaggio successivo osserviamo quali piccoli germogli vanno eliminati.
Nella terza foto, vediamo il risultato finale, ovvero una pianta ben ripulita e strutturata.
Come si vede nei diversi step, la pianta iniziale è pieni di germogli, i quali, se non potati, diventeranno presto rami. Nel caso specifico, la pianta in foto ha le foglie gialle e ha subito un attaccato di altica. Dopo la potatura, diventerà una pianta con un’intersezione a V, con una struttura definita, acquisterà così un rigoglio vegetativo e andrà prima in produzione.
Se si lasciassero in vita i primi germogli, questi diventerebbero rami veri e propri. Ma sarebbero rami che non porterebbero frutto, farebbero confusione vegetativa e non consentirebbero la formazione di un tronco forte e robusto.
Attenzione a svolgere questa operazione con delle buone forbici. Inoltre è bene usare anche dei guanti da lavoro professionali. La pianta di melanzane, infatti, è irta di spine, che nella potatura potrebbero pungervi. Una protezione è buona prassi, visto che le spine sottopelle possono essere piuttosto fastidiose.
- Pianta non scacchiata
- Germogli da potare
- Pianta ripulita dai germogli
Interventi di potatura delle melanzane successivi al ciclo vegetativo
Come accennato la scacchiatura della pianta di melanzana si esegue all’inizio del ciclo vegetativo. Tuttavia si può intervenire anche dopo, con tagli che mirano a ringiovanire la pianta. Ad esempio, di tanto in tanto si possono rimuovere i rami più vecchi e rovinati, lasciando quelli giovani e con nuovi fiori.
Stesso discorso vale per le foglie gialle.
E’ la parte inferiore della pianta che ripuliremo per prima, anche perché gli apici sono le parti più giovani. Con questo tipo di cura colturale, allungheremo la vita utile delle nostre piante e dunque dei nostri raccolti. Se il clima è favorevole, una pianta di melanzane ben curata può produrre frutti fino a Natale.