Le ferite di potatura sono procurate alla corteccia e ai tessuti dell’albero durante le operazioni di taglio. La potatura degli alberi è un’attività comune che viene eseguita per migliorare la forma, la salute, la produttività e la sicurezza degli alberi. Durante la potatura, i rami e le foglie vengono rimossi, lasciando ferite sulla corteccia e sui tessuti dell’albero. Queste ferite possono essere piccole o grandi a seconda dell’entità della potatura e della tecnica utilizzata. Ferite troppo grandi o troppe ferite in una zona possono indebolire l’albero e soprattutto aumentare il rischio di malattie e attacchi parassitari.
È dunque importante che le ferite di potatura vengano trattate correttamente per aiutare l’albero a cicatrizzare e prevenire le malattie. Vediamo come.
Come disinfettare i tagli di potatura usando metodi biologici
In agricoltura biologica, l’utilizzo di prodotti chimici per disinfettare le ferite da potatura degli alberi non è generalmente permesso. Tuttavia, ci sono alcune alternative che possono essere utilizzate per aiutare a prevenire la crescita di batteri e funghi su ferite da potatura. In generale, l’agricoltura biologica cerca di utilizzare metodi naturali per prevenire e curare le malattie degli alberi, invece di utilizzare prodotti chimici. I metodi per trattare le ferite degli alberi in agricoltura biologica sono:
- Il mastice cicatrizzante.
- Una soluzione di acqua e rame.
- Una soluzione a base di propoli e c’era api.
Usare il mastice cicatrizzante per disinfettare le ferite da potatura degli alberi
Il mastice cicatrizzante è una soluzione comune in arboricoltura. È utilizzato in primis per la tecnica dell’innesto, ma trova valido impiego anche per le ferite degli alberi. Dopo la potatura, specie se il taglio è grosso, è sufficiente pulire dai residui di segatura il punto tagliato e poi coprire con il mastice la parte esposta del legno (la ferita). Nell’applicazione dotatevi di una spatoletta e fate in modo di coprire il taglio in maniera uniforme e abbastanza spessa.
Assicuratevi che asciughi correttamente e a quel punto avrete creato un’ottima barriera protettiva contro funghi e parassiti. Il mastice cicatrizzante inoltre aiuta a sigillare il taglio e a promuovere la guarigione delle ferite.
Il problema con l’utilizzo del mastice è che in commercio ne esistono numerose tipologie e formulazioni e non sempre si tratta di composti di resine naturali. Quando lo acquistate in negozio (lo trovate qui), quindi, fate attenzione all’etichetta del prodotto e alla sua composizione.
L’utilizzo del rame per disinfettare i tagli di potatura
Il rame è il prodotto anticrittogamico per eccellenza e può essere sfruttato anche per disinfettare le ferite della potatura, ma è importante seguire le corrette proporzioni e diluizioni per evitare danni alle piante a causa di fenomeni di fitotossicità. Per la soluzione, partite dal solfato di rame in polvere (lo trovate qui) e in una piccola bacinella scioglietelo nell’acqua. Per la proporzione, da pesare con un bilancino di precisione, usate il dosaggio massimo consentito in etichetta. La consistenza finale dovrebbe essere viscosa e per spargerla sulla ferita dopo la potatura bisogna usare un pennello.
Questa soluzione è pratica ed economica, nonché efficace come protezione dagli agenti patogeni fungini. Il grande limite che incontra è il facile dilavamento. Acqua e rame non creano una barriera impermeabile come il mastice, per cui l’intervento andrebbe ripetuto a distanza di tempo, cosa non sempre possibile.
L’ uso di propoli e cera d’api
La propoli e la cera d’api sono perfetto chi vuole utilizzare un prodotto al 100% naturale per disinfettare le ferite degli alberi. La propoli è quella sostanza scura e resinosa che le api ricavano dagli alberi e utilizzano per sigillare e sanificare l’arnia. Dunque è di diretta derivazione vegetale, con proprietà antisettiche e antibatteriche, perfette per l’uso come disinfettante e cicatrizzante. Mescolando la propoli con la cera (altro prodotto naturale delle api) si ottiene una pasta delicata da poter usare sulle ferite, tipo il mastice.
La ricetta per la preparazione domestica è la seguente: cera d’api 45 g, tintura di propoli 30 ml, olio vegetale 25 ml, sciolti a bagnomaria. In alternativa si può adoperare la propoli in soluzione acquosa già pronta (che trovate qui). Anche questa si può spennellare direttamente sul taglio dopo la potatura, senza diluizione ulteriore. Ha consistenza viscosa e colore scuro. La propoli e la cera d’api non hanno controindicazioni e hanno una lunga persistenza come protettivo della ferita. L’unico svantaggio è la non semplice reperibilità del prodotto.
Cosa fare dopo la potatura di un albero?
In generale, è importante essere sempre cauti durante la potatura degli alberi, evitando di rimuovere troppo in una sola volta, perché questo può stressare l’albero e rallentare la sua capacità di guarire. Ad esempio nella potatura dell’olivo non andrebbe rimosso più del 30% della vegetazione. Dopo la potatura di un albero, è importante seguire alcune pratiche per assicurare che l’albero si riprenda bene e riprenda a crescere in modo sano:
- Potare gli alberi nei periodi giusti, usando forbici ben affilate e disinfettate.
- Disinfettare le ferite di potatura utilizzando le specifiche soluzioni che vi abbiamo illustrato.
- Rimuovere tutti i ramoscelli e le foglie secche dal terreno sotto l’albero per evitare malattie funginee.
- In periodi di siccità, annaffiare regolarmente l’albero per evitare stress idrici.
- Evitare di fertilizzare l’albero immediatamente dopo la potatura, poiché questo può stressarlo ulteriormente e rallentarne la capacità di guarire.
- Monitorare regolarmente l’albero per eventuali segni di malattia o insetti, e trattare tempestivamente qualsiasi problema riscontrato.
- Se necessario, considerare di utilizzare una pacciamatura per proteggere il terreno intorno alla base dell’albero dalla erosione e dalla competizione per l’acqua e i nutrienti.