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Pulire le reti di plastica usate per le piante di fagiolini e conservarle correttamente, è un problema che si presenta quando la coltivazione di questa pianta si è oramai esaurita. Conservare queste reti in modo adeguato, infatti, è importante, poiché, se vengono conservate bene si potrà tranquillamente riutilizzarle nelle stagioni successive, con un evidente risparmio di denaro, evitando gli sprechi e riducendo l’impatto ambientale. Ma pulire queste reti plastificate non è semplice come sembra. In quest’articolo, quindi, sveliamo un paio di trucchi per farlo alla svelta e avere subito il campo libero per le future coltivazioni.
Cosa fare prima di pulire la rete di plastica dei fagiolini
Una pulizia della rete dei fagiolini rapida e semplice prevede alcuni passaggi preliminari. Questi sono nello specifico: attendere, ovviamente, il termine della raccolta; recidere le piante alla base e farle poi seccare sulla rete.
Quando termina la raccolta dei fagiolini
I fagiolini, dal momento in cui li seminiamo, impiegano circa 60 giorni per iniziare a produrre. La produzione dura circa un mese, posto che tutte le condizioni colturali siamo ottimali, ad esempio se non ci sono infestazioni di afidi o ragnetto rosso.
Man mano che si va avanti, i frutti saranno sempre di meno, di qualità peggiore e tenderanno a indurirsi subito. Le parti inferiori della pianta inizieranno a seccare e la nuova fioritura sarà limitata.
A questo punto bisognerà valutare se valga o meno la pena tenere ancora la coltura sul campo. Ci potrebbe anche essere una seconda “buttata” vegetativa, con un incremento temporaneo della produzione, ma di solito, andando incontro all’aumento delle temperature estive, ciò non avviene. Bisogna quindi terminare il ciclo colturale, pulire le reti piene dai resti vegetali e conservarle.
Far seccare velocemente i fagiolini sulle reti di plastica

Pianta di fagiolini tagliata alla base
I fagiolini di cui parliamo sono quelli rampicanti, che hanno bisogno delle reti di sostegno per crescere bene. Sono quelli più coltivati in assoluto, in quanto molto produttivi. La caratteristica di queste piante rampicanti è che allungano e diramano il proprio fusto per tutta la superficie delle rete, avvolgendo in modo fitto le sue maglie.
Anche quando la pianta smette di produrre, i fusti restano tenaci, giacché la linfa continua a scorrere in essi. Proprio per questo, la pulizia della rete è molto difficile.
Dobbiamo quindi farli seccare per agevolare la successiva pulizia.
Come procedere
Per prima cosa dobbiamo fare è togliere l’irrigazione alle piante: senza acqua i fagiolini inizieranno a perdere il loro vigore. Questo però non basta, soprattutto se la pianta è riuscita a radicare bene. Per far seccare la pianta in tempi brevi, dunque, il consiglio è quello di tagliarla alla base, nel punto subito sopra il terreno da cui parte il lungo fusto. In questo modo andiamo a interrompere la circolazione linfatica.
Perché tagliare e non estirpare?
A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi perché tagliare (cosa abbastanza laboriosa) e non estirpare (operazione più veloce). La risposta è semplice, per sfruttare i benefici che l’apparato radicale dei fagiolini lascia nel terreno. I fagiolini sono una pianta leguminosa, così come fave, piselli, lenticchie, lupini, ceci. Nelle radici delle piante leguminose è presente un batterio, il Rhizobium leguminosarum, in grado di fissare l’azoto atmosferico nel terreno, arricchendolo di questo importante elemento. L’azoto così immagazzinato nel suolo sarà disponibile per le successive coltivazioni. Per questo non conviene estirpare le piante di fagiolini, ma lasciarle con le radici nel terreno a compiere il loro dovere.
La pulizia delle reti di plastica
Ritorniamo alla pulizia delle reti di plastica di sostegno ai fagiolini. Dopo averle tagliate alla base basta far trascorrere circa 7/10 per avere i fusti completamente secchi. Ovviamente più caldo fa, prima si seccheranno.
Una volta secchi i tralci si puliscono facilmente dalla rete.
Sono più fragili, si spezzano facilmente, basta tirare via la vegetazione in disfacimento.
Se facessimo questa operazione con i tralci verdi, oltre a molto tempo in più di lavoro, rischieremmo di spezzare non solo le piante, ma anche le reti.
E’ importante che la rete resti integra e non subisca rotture durante l’operazione di pulizia.
Ovviamente quando puliamo la vegetazione ancora presente sulla rete non dobbiamo togliere le legature, la rete deve essere tesa, nella condizione normale della coltivazione.
La rete ancora in tensione è più facile da pulire.
La conservazione delle reti di plastica
Quando la rete è completamente libera da vegetazione residua possiamo procedere a togliere le legature che fissano la rete stessa ai pali di sostegno. A questo punto la rete va raccolta e conservata. Il consiglio che vi diamo è quello di utilizzare uno dei due pali in legno terminali sulla fila per arrotolare la rete. Questa operazione è davvero molto semplice e si fa in due.
Una persona tiene la rete tesa ad un’estremità, l’altra fa girare il palo su stesso, in modo da raccogliervi la rete. Raccolta tutta la rete si fa una legatura e siamo pronti per immagazzinare.
Dove conservarle
Le reti dei fagiolini rampicanti (che trovate qui) sono molto resistenti e durano nel tempo, se ben conservate. Il segreto è quello di tenerle in un magazzino degli attrezzi chiuso o, comunque, in un luogo ben riparato. L’importante è che non siano esposte all’aria, e quindi non subiscano le condizioni meteo. Sia il sole diretto, che il gelo, rovinano le reti. Degradano i polimeri che compongono la plastica e in seguito la rete si romperà facilmente, o comunque non sarà più in grado di sostenere il grande peso della massa vegetativa delle piante di fagiolini in pieno rigoglio.