Oggi vediamo come piantare e coltivare piselli nel nostro orto biologico, partendo dalla loro semina fino alla raccolta. I piselli sono tra gli ortaggi più diffusi sulle nostre tavole. Purtroppo, però, è ormai consuetudine il loro consumo in scatola o surgelati, cioè derivati da trasformazioni industriali. Consumare un prodotto fresco e controllato, come è facile intuire, è decisamente meglio.
I piselli coltivati con metodologie biologiche sono di gran lunga di qualità superiore rispetto a quelli che troviamo negli scaffali e nei banchi frigo dei supermercati. Sia per gusto che per proprietà organolettiche.
Per dare modo, quindi, a chi ne ha voglia, di piantare piselli biologici nel proprio orto domestico, abbiamo deciso di pubblicare queste linee guida su come procedere, passo dopo passo, e su come affrontare di volta in volta le problematiche di questa cultivar.
Ma andiamo per ordine e iniziamo dalle sue origini.
Origine dei piselli
La coltivazione dei piselli, Pisum sativum, è una coltura erbacea appartenente alla famiglia delle Leguminosae. Si tratta di una delle piante più antiche mai coltivate dall’uomo. L’inizio della coltivazione dei piselli risale infatti al Neolitico. La zona d’origine viene fatta risalire al Nord dell’India. Da qui si diffuse in Europa e poi, a macchia d’olio, nel resto del mondo.
Caratteristiche della pianta di piselli
Il pisello è una pianta annuale glauca, ossia di colore verde chiaro. Ha sfumature bianche dovute alla presenza di una patina cerosa sulla superficie, ed è glabra, cioè senza peli.
Lo stelo
Lo stelo della pianta del pisello è di forma cilindrica, molto sottile, debole (facilmente si piega), e, in genere, con diverse ramificazioni. A seconda della varietà può essere lungo dai 30 cm (varietà nane prostrate al terreno) fino ai 2,5 metri (varietà rampicanti).
La radice
La radice è di tipo fittonante, cioè scende in profondità nel terreno, fino ad 80 cm. Inoltre ha numerose diramazioni radicali.
Le foglie e i cirri

Cirri dei piselli
Le foglie sono pennate, vale a dire disposte in fila, in 2 o 3 paia, su entrambi i lati della venatura centrale del fusto.
Alcune foglie si trasformano in cirri, dei veri e proprio organi rampicanti della pianta.
All’apice vegetativo si sviluppa un cirro centrale, molto sviluppato e ramificato.
I fiori

Fiori dei piselli
I fiori si presentano con un lungo peduncolo. Il loro numero è variabile da 1 a 4, e partono dai racemi ascellari dello stelo. Nel coltivare piselli ci sono diverse varietà, quelle da orto hanno una corolla molto vistosa e di colore bianco. Sono invece di colore viola le corolle delle varietà utilizzate nella zootecnia o in quelle selvatiche
L’impollinazione è autogama.
Il baccello, i germogli e i semi dei piselli

Germogli di piselli
Dai fiori nasce il tipico baccello di colore verde, liscio e di forma rotondeggiante. La sua dimensione è variabile e che può produrre dai 4 ai 10 semi.
I semi di piselli sono tendenzialmente rotondi e possono essere di diversa dimensione. Un’importante distinzione è quella tra piselli che producono semi lisci e piselli che producono semi grinzosi. Le varietà con seme liscio contengono per lo più amido, ciò obbliga il contadino a raccoglierli nel giusto periodo di maturazione, altrimenti perdono di dolcezza e tendono a indurirsi. I semi grinzosi, invece, sono ricchi di zuccheri solubili, questo fa si che restino dolci anche a maturazione inoltrata.
Dai semi, quando vengono interrati, nascono i germogli, che si caratterizzano per un germinazione ipogea, ossia i cotiledoni restano sottoterra ed emerge solo l’esile fusticino, detto epicotile.
Varietà di piselli da seminare
Decidere di coltivare piselli ci pone a diverse varietà che sceglieremo a seconda del tipo di produzione. Questa può essere infatti destinata al consumo fresco (pisello da orto), alla trasformazione industriale attraverso inscatolamento e surgelazione (pisello da pieno campo), o per la produzione di granella secca destinata all’alimentazione umana o zootecnica.
Altra importante distinzione varietale concerne lo sviluppo vegetativo della pianta.
In base a questa caratteristica avremo:
- Nani
- Semi-nani
- Rampicanti
I piselli nani hanno un portamento semi-eretto e uno sviluppo determinato, quindi tenderanno a maturare tutti nello stesso periodo.
Le varietà rampicanti invece hanno uno sviluppo indeterminato e quindi una fruttificazione più prolungata nel tempo.
Purtroppo la scelta di varietà locali è piuttosto limitata, ed è stata ormai sostituita da varietà ibride con elevata produttività. Chiaramente il prezzo è che la qualità di questo tipo di piselli è minore.
In ogni caso, la vostra scelta dovrà orientarsi su un varietà adatta al consumo fresco, preferendo il seme grinzoso, per via della migliore qualità dei semi.
La scelta su una varietà nana o rampicante, invece, avrà ripercussioni sul metodo di coltivazione.
Come coltivare piselli

Piselli rampicanti
scegliere di coltivare piselli significa scegliere una coltivazione molto rustica, che si adatta bene ai climi umidi e alle basse temperature.
Il seme riesce a germogliare anche in un terreno con una temperatura di 4 °C. La crescita vegetativa ideale, ad ogni modo, si ha con una temperatura compresa tra i 10° e i 20 °C.
Appena germogliati, fino alla composizione delle prime 4-5 coppie di foglioline, i piselli resistono a temperature fino -8°. Per queste ragioni, solitamente, vengono seminati nel periodo autunnale. Quindi ottobre nelle regioni del Nord e novembre in quelle meridionali.
La piccola piantina, se non vi sono episodi di gelo prolungato, resiste al periodo del freddo invernale. E quando le temperature iniziano a salire riprende a vegetare con vigore.
Altro periodo di semina diretta sono i mesi di gennaio (in zone non troppo fredde) e febbraio. In questi casi si punta tutto sulla veloce crescita primaverile.
Naturalmente, seminando in autunno avremo un po’ di vantaggio nella raccolta finale rispetto alla semina invernale.
Accortezze
Se si vuole iniziare a coltivare piselli nel mese di gennaio, ma le temperature sono troppo rigide per una semina diretta nel terreno, si può utilizzare lo stratagemma della semina in semenzaio. In questo modo avremo già, per i primi di febbraio, delle piantine pronte per il trapianto.
La fioritura e la produzione dei baccelli richiederanno però temperature più elevate e un fotoperiodo più lungo, tipico primaverile.
Inoltre, nella fase di fioritura sono comunque da temere le gelate tardive.
Altra accortezza è quella di non andare troppo in là con il periodo di semina, ad esempio nel mese di marzo/aprile. In questo periodo la coltivazione dei piselli rischia di protrarsi fino ai mesi estivi. Questo mette in pericolo la qualità finale, poiché la cultivar col caldo tende a maturare velocemente e indurisce i semi.
Come seminare i piselli
I semi vengono interrati ad una profondità di circa 3-4 cm in delle apposite buche (postarelle). Si consiglia di utilizzare un paio di semi per buca (i semi li trovate qui).
La distanza da mantenere è di 20 cm tra una pianta e l’altra e di almeno 60 tra le fila.
Il terreno e la concimazione
La coltivazione di piselli si adatta bene ad ogni tipo di terreno. Ideali sono quelli sciolti, ben areati e drenanti, con un ph compreso tra 6 e 7, quindi abbastanza neutri.
La concimazione della cultivar deve essere ridotta al minimo. Essendo una leguminosa, infatti, è una specie azotofissatrice, non ha quindi bisogno di concimazioni organiche rilevanti.
Irrigazione
Molta attenzione invece va posta all’irrigazione, nel senso che dovrebbe essere assente, essendo la pianta coltivata dall’autunno alla primavera. Facciamo questa precisazione in quanto i piselli sono una coltivazione molto sensibile ai ristagni idrici. Un eccesso d’acqua potrebbe compromettere l’intero raccolto, per questo risulta fondamentale un terreno che dreni bene.
Le cure colturali, la predisposizione di supporti
I piselli, come abbiamo già detto, sono piante che tendono a prostrarsi al terreno. Si stendono a terra se non trovano un adeguato supporto dove arrampicarsi.
Questa peculiarità della pianta è accettabile se si coltivano delle varietà nane. Queste, difatti, sono quelle maggiormente coltivate a fini industriali. Se invece si decide di coltivare piselli di una varietà rampicante che è quella più diffusa per il consumo fresco) bisogna predisporre adeguati supporti.
Il sistema che consigliamo è quello che prevede una struttura in pali in legno sulla quale viene fissata una rete in plastica. Su questa rete le piante riescono ad arrampicarsi agevolmente.
In questo modo i piselli cresceranno verso l’alto e non rischieranno di rovinarsi prostrandosi a terra.
Sarchiatura e rincalzatura
Altre cure che bisogna avere nel coltivare piselli sono la sarchiatura, ossia la pulizia dalle erbe infestanti, e la rincalzatura.
Questa seconda operazione generalmente viene fatta quando la pianta è molto giovane, per proteggerla dal freddo. Inoltre favorisce l’irrobustimento del fusto e stimola la produzione di ramificazioni laterali.
La raccolta
La raccolta avviene quando i baccelli sono giunti a piena maturazione, in maniera scalare nelle varietà rampicanti, in modo più omogeneo nelle varietà nane.
Per capire quando il seme è maturo si può procedere toccando il baccello per vedere se è abbastanza consistente. A volte i baccelli sembrano pieni ma all’interno ancora il seme non si è sviluppato.
Metodo ancora più sicuro è quello di aprire un baccello e saggiare il seme. A quel punto avrete la certezza del giusto grado di maturazione.
Attenzione però, perché appena raccolti uno tira l’altro, si corre il rischio di non farli arrivare a tavola!
La difesa biologica antiparassitaria
Tra i principali parassiti che incontriamo quando decidiamo di coltivare piselli segnaliamo gli afidi, sia quelli verdi che quelli neri. Questi attaccano la pianta provocando il deperimento della vegetazione.
Al principio dell’infestazione si può agire con prodotti naturali, quali il macerato di ortica e il macerato di aglio. Sono entrambi prodotti molto efficaci contro gli afidi.
Se però l’infestazione è più grave e non si riesce a contenere con il solo utilizzo dei macerati, si può far ricorso all’olio di neem.
Altro parassita problematico che incontriamo nel coltivare piselli è il tonchio del pisello. Questo attacca direttamente i semi, all’interno dei quali le larve svernano. Approfondiremo prossimamente la trattazione e la difesa biologica da questo insetto. Per ora buona coltivazione biologica.
5 commenti
grazie per le vostre consigli e mòlttò utile per me.
Grazie a te per il semplice fatto di leggerci, Tetyana 🙂
Io ho dovuto buttare via quasi tutto perché attaccati dal tonchio, una vera schifezza .. 🙁
Come si puo prevenire?
Grazie
Coltivo ortaggi a Cesenatico e mi siete utili per ricordare le tecniche e i buoni metodi per coltivare in biologico
Ne siamo lieti, Riccardo. E buona coltivazione 😉