Il topinambur è una pianta che di solito cresce spontanea, ma che può anche essere coltivata. E’ conosciuta anche con i nomi di patata del Canada, girasole del Canada, rapa tedesca e carciofo di Gerusalemme. Com’è facile intuire è una pianta molto rustica, per questo motivo coltivarla è una pratica molto semplice.
Come suggeriscono alcuni dei suoi nomi comuni, nasce in Canada. Per anni è stata coltivata a scopi alimentari da diversi popoli del Nord America.
Fu portata in Europa con i primi viaggi d’Oltreoceano e nel tempo si diffuse ovunque. In Italia cresce in maniera rigogliosa un po’ dappertutto: lungo i corsi d’acqua, nei campi incolti, ai margini delle strade di campagna. Tutto ciò che le serve è avere a disposizione tanto sole.
Si raccoglie all’inizio dell’autunno e vista la grande diffusione è facile reperirne i tuberi. Sempre nel periodo autunnale possiamo iniziare a coltivarla.
Conosciamo allora le caratteristiche botaniche del topinambur, come coltivarlo nel nostro orto familiare, le sue proprietà alimentari e gli usi in cucina.
Inquadramento botanico del topinambur
Il topinambur, nome scientifico Helianthus tuberosus, è una pianta della famiglia delle Asteraceae o Compositae.
E’ una specie parente stretta del girasole, con la quale condivide alcune delle sue caratteristiche.
Il nome Helianthus deriva dalla composizione di due parole greche, ossia helios=sole e anthos=fiore, ad indicare la capacità del fiore di seguire l’andamento del sole, proprio come il girasole.
Del topinambur, sia di quello spontaneo che di quello coltivato, si consumano i tuberi, ossia le particolari radici.
Caratteristiche del topinambur

Tuberi di topinambur
Il topinambur è una pianta erbacea perenne di cui la parte pregiata ed edule è la radice.
I tuberi sono di forma irregolare e bitorzoluta, hanno una buccia rigida e consistente di colore marroncino-giallastra. Sono abbastanza grandi, in genere sono lunghi fino a 10 cm e larghi anche 6. Si tratta di una radice molto ramificata, dal tubero principale, infatti, dipartono numerosi rizomi tuberiferi. I tuberi iniziano ad avere una certa grandezza dopo la fioritura, da agosto a ottobre, momento ideale per la raccolta.
all’esterno il topinambur si presenta con un lungo fusto, che può arrivare anche a 3 metri di altezza. E’ ramificato nella parte superiore, dove porta numerosi fiori.
Le foglie, lunghe e strette, sono di colore verde scuro nella pagina superiore, grigiastre in quella inferiore. La loro consistenza è ruvida.
I fiori, di colore giallo, sono molto simili a quelli del girasole, anche se molto più piccoli. In genere il loro diametro è di 4-10 cm. L’infiorescenza è a capolino, e, come accennato, segue l’andamento del sole, fenomeno chiamato in natura eliotropismo.
La fioritura è molto caratteristica e vivace, avviene a fine estate e perdura fino al disseccamento della pianta. Quest’ultimo si verifica con l’arrivo delle prime gelate, in novembre o dicembre. Terminata la fioritura la pianta secca, ma in primavera dai tuberi sotterranei nasceranno i nuovi getti e riprenderà il suo ciclo vegetativo.
Raccolta e inizio della nuova coltivazione del topinambur
L’inizio di una coltivazione di topinambur può spesso coincidere con la raccolta. I tuberi delle piante spontanee si raccolgono in autunno ed è proprio in questo periodo che può iniziare la nuova coltivazione. In alternativa, se non si riescono a trovare piante spontanee, i tuberi si possono reperire in negozi specializzati o in punti vendita di generi alimentari molto forniti.
La raccolta del topinambur avviene scalzando il tubero dal terreno, aiutandosi magari con una vanga o una forca. Com’è ovvio, durante questa operazione bisogna fare attenzione a non rovinare il tubero stesso.
Su terreni leggeri e sciolti si può eseguire la raccolta sradicando con le mani la pianta e, con essa, i tuberi.
Il topinambur in coltivazione domestica
Coltivare il topinambur è un’operazione davvero semplice, per una serie di ragioni. Innanzitutto, per via delle esigenze climatiche e di terreno. Il topinambur è una pianta molto rustica. Non teme il freddo, in quanto i tuberi stanno sotto terra, e non teme la siccità (non ha dunque bisogno di irrigazione). Si adatta bene ad ogni tipo di terreno, ad eccezione di quelli molto argillosi e compatti). Non necessita di nessun tipo di concimazione, neanche leggera.
Altra caratteristica di rusticità è che non viene attaccata dai parassiti, che anzi, se ne tengono ben lontani.
Basta dunque procedere con una lavorazione del terreno classica, ad esempio con una semplice vanga, in modo da frantumare le zolle principali fino a 20-30 cm di profondità. A quel punto basta interrare i tuberi ad una profondità di circa 10 cm.
Bisogna rispettare una distanza di almeno 20-25 cm tra un tubero e l’altro. Le file vanno invece mantenute a una distanza tra loro di almeno 50 cm. Il tubero resta a riposo nel terreno durante tutto il periodo invernale, a primavera (tra marzo e aprile) escono dal terreno i nuovi germogli e riparte il ciclo vegetativo.
Alcuni consigli per la coltivazione del topinambur
Vediamo ora alcuni suggerimenti pratici per procedere al meglio con la coltivazione dei topinambur. Per prima cosa, bisogna evitare di mettere i tuberi nel terreno quando questo è gelato: è vero che resistono al freddo, ma sempre meglio evitare una partenza su un terreno troppo ostico. Conviene semmai anticipare l’arrivo del gelo. Se siamo troppo in ritardo si può posticipare l’inizio della coltivazione a primavera, conservando i tuberi in della sabbia umida, in un luogo fresco.
Un ulteriore consiglio è quello di dividere i tuberi più grossi prima d’interrarli, facendo attenzione che abbiano almeno una gemma viva (occhio). E’ un operazione, questa, similare a quella che si effettua nella semina delle patate, della curcuma o dello zenzero.
Altro suggerimento importante è scegliere una porzione dell’orto dove il topinambur possa svilupparsi negli anni, senza infastidire le future coltivazioni. Il topinambur, infatti, è una pianta molto infestante, data la sua spiccata capacità di auto-propagarsi partendo dai tuberi non raccolti.
L’ideale è interrare i tuberi in un’aiuola delimitata da uno zoccolo di cemento, così da arrestare con facilità la propagazione.
Considerate inoltre che il topinambur è una pianta ornamentale, fattore questo che può influenzare il posizionamento nel giardino.
Altro dettaglio importante è che, come accennato, per crescere al meglio il topinambur ha bisogno di un’esposizione in pieno sole.
Infine, tenete presente che per coltivare un mq di terra sono sufficienti più o meno 150 g di tuberi seme. Sempre da un mq di terreno coltivato si possono raccogliere circa 2-3 kg di tuberi.
Proprietà alimentari del topinambur
Il topinambur è un alimento dalle ottime proprietà nutrizionali. E’ poverissimo di calorie, solo 30 Kcal per 100 g di prodotto, ma è allo stesso tempo ricco di inulina. Stando al testo I cibi antiossidanti anticancro. Mangiare bene per prevenire e combattere la malattia, scritto degli scienziati Jhoannes F. Coy e Maren Franz, queste caratteristiche rendono il tapinambur un alimento molto indicato per chi soffre di diabete. L’inulina, inoltre, rappresenterebbe un terreno di coltura favorevole allo sviluppo della flora batterica intestinale. Per questo motivo il topinambur è un ortaggio da tubero che potrebbe essere consigliato a chi soffre di problemi digestivi.
Altri elementi costitutivi dei tuberi di topinambur sono: acqua (circa l’80%), glucidi (tra cui il 15-20% di fruttosio, fibre, vitamina A, vitamine del gruppo B, sali minerali (ferro, potassio, silicio, fosforo, magnesio), aminoacidi (asparagina e arginina).
I topinambur inoltre, sono fonte di biotina (vitamina H), molto importante nell’alleviare la stanchezza fisica, i dolori muscolari e gli stati d’inappetenza.
E’ un alimento, infine, che favorisce la secrezione del latte nelle neomamme, essendo le radici tuberizzate galattogene.
Il topinambur in cucina

Topinambur al forno
Il topinambur è protagonista di diverse ricette e viene utilizzato in cucina un po’ come le patate. Può essere preparato bollito o cotto a vapore, per preparare dei semplici e gustosi contorni. E può essere fritto in padella o cotto al forno.
Dopo la cottura, il sapore dei tuberi risulta delicato e dolciastro, e ricorda un po’ il sapore dei carciofi.
Il topinambur può essere anche usato crudo, grattugiato direttamente sulle pietanze che vogliamo condire. Com’è ovvio, però, ciò può avvenire se il topinambur proviene da una coltivazione biologica.
Da sottolineare che anche l’involucro esterno del tubero può essere consumato, giacché molto digeribile. Non conviene, dunque, perdere tempo a pelare la buccia.
Una piccola nota negativa è che i tuberi di topinambur, una volta raccolti, non si conservano per molto tempo. E’ necessario tenerli in frigo, in sacchetti di carta, e consumarli entro 10 giorni al massimo.
1 commento
Buongiorno
È vero che attirano topi e che quindi cosa sensata può essere coltivare in bancali rialzati con alla base una rete? E in questo modo, con cassone alto solo 20 cm circa, si propaga fuori dal cassone comunque? E ultima domanda, si può raccogliere al bisogno da ottobre in poi, fino a qua ne o non è troppo gelato il terreno? Grazie