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L’anice verde o più semplicemente anice, è una pianta aromatica e officinale facile da coltivare nel nostro orto biologico.
E’ una specie originaria dell’oriente, ma che nel tempo si è molto diffusa nei paesi del bacino del Mediterraneo.
I suoi semi sono usati fin dall’antichità e trovano uso sia in capo fitoterapico, che nell’alimentazione. Per questo motivo la coltivazione biologica dell’anice ha un’importante rilevanza economica, essendo l’ingrediente base per preparare famosi liquori, dolci e tisane.
In quest’articolo vediamo come coltivare l’anice sia nell’orto che sul balcone, e scopriamo le caratteristiche botaniche.
Identificazione botanica dell’anice
L’anice verde, nome scientifico Pimpinella anisum, è una pianta dell’ampia famiglia botanica delle Apiaceae o Umbelliferae. A questa famiglia appartengono sia piante spontanee, come ad esempio l’aneto e il finocchietto, che piante coltivate, quali: finocchio, carote, prezzemolo, cerfoglio, sedano.
Attenzione a non confondere l’anice verde, naturalizzato nel nostro Paese, con l’anice stellato, Illicium verum. Quest’ultimo è una specie molto famosa, ma diversa da quella oggetto della nostra trattazione. L’anice stellato è un vero e proprio arbusto, cresce e vegeta in zone tropicali, mentre l’anice verde è una pianta erbacea.
Le caratteristiche dell’anice
L’anice coltivato in Italia è di tipo erbaceo e ha con ciclo annuale. Ha una bella radice fittonante, che scende in profondità nel terreno e da cui si diramano gli steli eretti. Questi possono arrivare fino a 60-80 cm di altezza.
- I fusti hanno l’interno cavo e sono ricoperti di foglie, anche se non molto numerose. A seconda della posizione delle foglie, sul fusto si ha una diversa conformazione.
- Le foglie basali sono lobate e dentate, di grandi dimensioni e con un lungo picciolo.
- Quelle superiori sono più piccole, con il picciolo corto, incise e ricoperte di leggera peluria.
- I fiori si presentano disposti nella tipica infiorescenza ad ombrella. Sono bianchi e di piccole dimensioni. La fioritura avviene in piena estate, a partire dal mese di giugno.
- I frutti sono due piccoli acheni riuniti in un involucro, di forma ovale e leggermente pelosi, i famosi semi di anice.
- I semi sono la parte della pianta che si utilizza, essendo ricca di un prezioso olio essenziale, che contiene l’anetolo. La maturazione dei semi di anice avviene sul finire dell’estate, tra agosto e settembre.
Come coltivare anice
La coltivazione dell’anice verde nel nostro orto biologico o giardino è possibile seguendo alcune semplici accortezze.
Si tratta di una pianta molto rustica, che cresce spontanea in molti luoghi. Ha un ciclo annuale quindi non ha il problema di dover affrontare il freddo invernale.
Le accortezze da seguire per una corretta coltivazione sono:
- Scegliere un’esposizione soleggiata e un terreno sciolto,
- Concimare il terreno prima della semina,
- Effettuare una semina a spaglio sul terreno ben lavorato,
- Garantire una buona irrigazione nei primi anni di vita,
- Effettuare una buona sarchiatura,
- Usare per tempo i macerati naturali per prevenire gli attacchi dei parassiti
Esigenze pedoclimatiche
L’anice verde ama le posizioni soleggiate, al più in mezz’ombra, non vegeta bene nei luoghi umidi.
Bisogna quindi scegliere la posizione giusta nel nostro appezzamento di terreno. Un’ottima idea è quella di affiancarla ad altre piante aromatiche, come salvia o rosmarino.
Per il tipo di terreno ideale, l’anice gradisce quelli sciolti e profondi, con una buona dotazione di sostanza organica. Bisogna evitare quelli troppo argillosi e compatti, che mandano in sofferenza l’apparato radicale e che danno luogo a ristagno idrico.
Per un’adeguata preparazione del terreno, prima della semina si può fare una concimazione di fondo. Possiamo usare per questo dei concimi organici, come l’humus di lombrico o il compost domestico. Durante il ciclo vegetativo non sono necessarie ulteriori concimazioni.
Come seminare anice
L’anice verde si riproduce tramite la tecnica della semina diretta a spaglio.
Il terreno dovrà prima essere affinato tramite una lavorazione superficiale, così da agevolare l’emersione dei germogli.
Il tempo di germogliamento è abbastanza lungo, quindi non stupitevi se dopo alcune settimane dalla semina ancora non vedete germogli.
Tecnicamente si procede seguendo alcuni semplici passi:
- Prima si spande una buona quantità di semi sul terreno, ricoprendo poi il tutto con uno strato sottile di terra. Per questa operazione potete aiutarvi con un rastrello.
- Successivamente bisogna innaffiare in modo leggero ma costante, in modo da tenere il terreno sempre ben umido.
- Il difetto della semina a spaglio è che germoglieranno un gran numero di piantine. Per una riuscita ottimale della coltivazione queste andranno poi diradate, lasciando solo i germogli necessari. Calcolate una distanza tra un germoglio e l’altro di 20 cm. Per essere agevolati nelle operazioni di diradamento la semina a spaglio conviene farla a file regolari.
Il periodo migliore per seminare l’anice è la primavera, nei mesi di aprile e maggio. I semi potete trovarli qui.
Quali cure richiede la coltivazione dell’anice
L’anice non ha bisogno di molte cure, essendo una pianta piuttosto rustica.
L’irrigazione è importante, soprattutto nelle prime fasi di vita. Questo perché le piantine devono ancora attecchire per bene e formare il loro apparato radicale. Nei periodi successivi l’apporto d’acqua può essere ridotto, intervenendo solo in seguito a lunghi periodi di siccità. Usare sempre moderazione nelle bagnature, onde evitare dannosi ristagni idrici.
Altra cura importante per la coltivazione biologica dell’anice verde è la pulizia dalle erbe infestanti. Tenere la pianta libera dalle malerbe è un lavoro di pazienza, che si fa con la sarchiatura manuale (o scerbatura), oppure usando una piccola zappetta.
La pulizia deve essere accurata fin quando la pianta non raggiunge almeno i 20 cm di altezza. Dopodiché prenderà il sopravvento sulle erbacce e i lavori di rimozione saranno minimi.
Come coltivare anice in vaso
L’anice verde si può coltivare in vaso senza troppe difficoltà. I suggerimenti per la semina e le cura colturali sono uguali a quelli in campo aperto. Particolare attenzione va però posta nella scelta del vaso. Questo dovrà infatti essere di medie dimensioni, meglio se circolare, con circa 40 cm di diametro.
Per il terriccio si può optare per quello specifico per le piante aromatiche.
Predisponete sul fondo del vaso dell’argilla espansa, così da assicurare un ottimo drenaggio dell’acqua in eccesso.
L’irrigazione dovrà essere più regolare rispetto alla semina in pieno campo, poiché la terra in vaso tende ad asciugarsi prima.
Come difendere la pianta di anice dai parassiti
Per quanto riguarda la difesa dai parassiti e dalle malattie, l’anice verde si dimostra una pianta molto resistente, perfetta per la coltivazione biologica. Noi consigliamo di prevenire gli attacchi di qualsiasi agente esterno irrorando periodicamente la pianta con i macerati naturali. Molto efficaci sono quelli a base d’aglio e di equiseto.
Con una pianta come quella di anice questi macerati svolgono benissimo la loro azione preventiva. E grazie a loro voi non dovrete più preoccuparvi della presenza di parassiti indesiderati.
Tra le malattie fungine si segnalano invece la possibilità di attacchi di sclerotinia, una tipica patologia dell’apparato radicale. Questa malattia è subdola perché non è visibile ad occhio nudo, ad esempio osservando le foglie. Le piante colpite rischiano di perire da un momento all’altro senza una particolare ragione. La sclerotinia però, per diffondersi si avvantaggia di terreni molto umidi e del ristagno d’acqua. Basta quindi moderare le irrigazioni per scongiurarla.
Quando raccogliere i semi di anice
Come accennato, i semi di anice stellato sono maturi sul finire dell’estate ed è questo il momento della raccolta.
Per capire quando sono pronti, basta osservare esteriormente l’ombrella di fiori, che a piena maturazione diventerà marrone-grigio.
Come essiccare l’anice
E’ usanza tagliare le ombrelle dell’anice con un pezzo di stelo e legarli in piccoli mazzetti da essiccare. L’essicazione deve avvenire a “testa” in giù, in un luogo ombreggiato, asciutto e ventilato. Trascorse circa due settimane le ombrelle dell’anice sono pronte per la “battitura” in modo da ricavarne i semi.
Questi vanno conservati in contenitori con chiusura ermetica, in modo da preservare tutto il loro aroma. Questi semi si possono consumare o possono essere conservati per la futura coltivazione.
Le proprietà dell’anice
I semi di anice verde sono da sempre usati per le proprietà benefiche. Sono ricche di anetolo, contenuto nell’olio essenziale di anice, il quale si estrae dai semi con la tecnica della corrente di vapore.
Un ottimo prodotto lo trovate qui.
I semi di anice hanno molte proprietà terapeutiche, tra cui segnaliamo quelle :
- Carminative;
- Spasmolitiche;
- Balsamiche.
Per questo vengono utilizzati come antispasmodici, digestivi e stimolanti delle funzioni gastriche.
Sono ottimi contro il meteorismo, gli stati di nausea, il vomito e l’alitosi.
Sono utili anche per liberare le vie aeree e alleviare i fastidi di tosse e raffreddore, grazie alla loro azione espettorante.
Oltre che con l’assunzione dell’olio essenziale, i benefici dei semi di anice si sfruttano grazie a tisane, infusi e decotti.
Se non avete la possibilità di coltivare l’anice verde e ricavarne i semi, qui li trovate già essiccati e pronti all’uso.
Come usare i semi di anice verde in cucina
I semi dell’anice sono noti soprattutto per le loro proprietà aromatiche e gli utilizzi in cucina.
Hanno un ruolo di primo piano nell’industria liquoristica, non solo in Italia.
Molto famosi sono infatti liquori aromatizzati all’anice come:
- Sambuca e anisetta italiani;
- Ouzo greco;
- Raki turco.
Entrano inoltre nelle preparazioni dei dolci natalizi e di particolari panificazioni.
Molto più semplicemente, i semi di anice si possono impiegare per aromatizzare piatti di carne e pesce, minestre e zuppe.