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La coltivazione del rosmarino (Rosmarinus officinalis) è largamente usata in Italia. Si tratta infatti di una pianta officinale sempreverde che sicuramente tutti conosciamo per l’inconfondibile profumo che dà ai nostri piatti in cucina. Questa pianta è molto rustica e ben si adatta a tutte le condizioni di coltivazione. In questo articolo concentreremo l’attenzione sulle sue caratteristiche botaniche e sui principali accorgimenti per una corretta coltivazione.
In particolare, attraverso una dettagliata galleria fotografica, vedremo come e quando è possibile la riproduzione del rosmarino per talea.
Questa pianta aromatica non può assolutamente mancare nei nostri orti e giardini domestici. Una sua importante qualità è che può essere tranquillamente coltivata anche in vaso sul balcone.
Le caratteristiche botaniche del rosmarino
Il rosmarino è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Lamiaceae (o Labiate). Si tratta di una specie che cresce spontanea nelle zone di macchia mediterranea o nelle garighe. In crescita spontanea l’arbusto può arrivare anche ad un’altezza di 2 m. La radice è resistente e profonda, riesce ad ancorare la pianta al terreno, qualità molto utile nei dirupi.
La sua struttura è estremamente ramificata e i rami sono prostrati (più o meno paralleli al suolo) ed ascendenti (prima prostrati e poi eretti).

Rami prostrati e ascendenti
Le foglie sono lineari ed aghiformi, sessili (ossia prive di picciolo), di una lunghezza variabile da 1,5 cm a 3,5 cm. I margini sono rivoluti, di consistenza resinosa e di colore verde scuro nella pagina superiore e tendenti al biancastro nella pagina inferiore.

Foglie
I fiori sono riuniti in racemi ascellari o terminali, con corolla bilabiata e colorazione azzurra violacea. La fioritura, nelle zone di coltivazione più fredde, avviene in primavera-estate, in quelle più calde si ripete ad intermittenza tutto l’anno.

Fiori
Per questa abbondante e protratta fioritura, la coltivazione del rosmarino è molto apprezzata dalle api. Sui suoi fiori raccolgono grandi quantità di nettare e di polline, che ammassano in pallottoline di colore giallo-grigio. Questa caratteristica costituisce una buona risorsa per l’apicoltura, soprattutto nel periodo primaverile.
La coltivazione del rosmarino
Coltivare questa pianta è abbastanza facile, poiché è rustica. Viene coltivata nel nostro paese un po’ ovunque, anche se l’area eletta per la coltivazione è quella del Mediterraneo. Questo perché la coltivazione del rosmarino predilige un clima mite, soffrendo il freddo prolungato. Nelle zone del nord, dunque, è bene collocare le piante in una area esposta a sud riparata e protetta dal freddo.
In ogni caso è buona prassi nel periodo invernale procedere all’adeguata protezione della pianta dal gelo.
Il terreno
La coltivazione del rosmarino cresce bene anche in un terreno povero di elementi. L’importante è che sia garantito il drenaggio. Per una coltivazione in vaso ad esempio, si può aggiungere della sabbia al terriccio universale, in modo da ottenere un terreno soffice e drenante allo stesso tempo.
L’irrigazione
La coltivazione del rosmarino è spasso spontanea in molte zone del Mediterraneo. Questo ci suggerisce che l’apporto idrico deve essere alquanto limitato. Solo nelle fasi iniziali della crescita c’è bisogno di tenere il terreno sempre ben umido. Quando la pianta è ben radicata, l’apporto d’acqua deve essere limitato al solo periodo estivo e dopo parecchi giorni di caldo secco.
Difesa biologica antiparassitaria
Per fortuna questa coltivazione è molto gradita agli insetti pronubi (api ed impollinatori) e molto meno ai classici parassiti dell’orto. Anzi, ha un ottima funzione repellente nei confronti di quest’ultimi.
I pochi insetti parassiti che minacciano il rosmarino possono essere il rincote cicadellide tiflocibino Eupteryx decemnotata, che provoca danni con le punture di nutrizione, o il coleottero crisomelide Chrysomela Americana, che rosicchia la lamina fogliare.
Entrambi non sono insetti molto presenti sul nostro territorio. In caso di attacco, si consiglia di intervenire con l’olio di neem.
La riproduzione per talea del rosmarino
La riproduzione può essere effettuata partendo dal seme, seminando verso la fine dell’inverno, oppure, ed è cosa consigliata, partendo dalla talea. Questo perché la pianta riesce ad emettere nuovi apparati radicali con facilità.
I periodi migliori per fare delle talee sono l’inizio della primavera e l’autunno. In particolari condizioni, però, la riproduzione per talea può anche essere fatta in inverno, l’importante è che vi sia un’adeguata protezione della giovane piantina dal gelo.
Il taglio
Siamo partiti dal taglio di una ramificazione forte e robusta della parte superiore di un arbusto di rosmarino ben sviluppato.
Come potete vedere dal robusto ramo che abbiamo tagliato, partono diverse ramificazioni minori.

Il taglio

Talea
Altri elementi necessari sono del terriccio di buona qualità e della sabbia di fiume.

Terriccio

Sabbia di fiume
A questo punto procediamo con il tagliare la parte finale di una ramificazione (la nostra talea) per una lunghezza di circa 20 cm.
La ripulitura
Ora bisogna procedere con l’operazione di ripulitura della parte inferiore della talea dalle foglie.

Talea del rosmarino ripulita
Ripulita dalle foglie la parte inferiore della talea, si devono effettuare due tagli in dei punti precisi. Il primo è in corrispondenza di un nodo nella parte inferiore (appena sotto il nodo).

Taglio basso
Il secondo è quello dell’apice superiore, circa mezzo centimetro. Questa operazione serve per dare più forza all’apparato radicale della talea.

Taglio alto della talea
Il terriccio per la talea del rosmarino
Diciamo che a questo punto la fase delicata del lavoro è fatta. Basta fare un mix con il terriccio e la sabbia in queste percentuali 70% terriccio – 30% sabbia. Riempire con il mix un vasetto di diametro 10-12 cm ed infilarvi al centro la talea di rosmarino fino al livello delle foglie ripulite.

Terriccio per la coltivazione del rosmarino
Con il nostro ramo di partenza siamo riusciti a realizzare ben 7 talee di rosmarino.
Raccomandazioni
Le raccomandazioni che diamo per riprodurre una buona coltivazione di rosmarino tramite talee sono le seguenti:
- Scegliere sempre una talea da una ramificazione robusta e di una pianta in salute
- Tenere il terreno sempre umido, ma non troppo bagnato.
- Se la talea è stata realizzata nel periodo invernale, proteggerla dal gelo, magari posizionandola in una piccola serra e comunque al riparo dalle precipitazioni.
Alcuni utilizzano degli ormoni radicanti per essere più sicuri che la radicazione della talea vada a buon fine. Noi ci sentiamo di poter evitare questa operazione.
Altri tengono a bagno la talea in acqua per un certo periodo, finché il rametto non emette naturalmente nuove radici. Ma se le condizioni che abbiamo indicato sono rispettate, non c’è bisogno di questa ulteriore pratica.
La talea ha bisogno in media di un tempo di 2/3 mesi per radicarsi correttamente. Successivamente è possibile procedere con la messa a dimora direttamente nel terreno o in vaso.
La potatura
La coltivazione del rosmarino non ha bisogno in genere di interventi di potatura. I tagli sono per lo più finalizzati a rimuovere parti secche o danneggiate della pianta. Oppure per dare un aspetto ornamentale all’arbusto.
Raccolta, essiccazione e conservazione
Se avete a disposizione una pianta di rosmarino, potete raccogliere al bisogno, ossia tagliando la pianta solo quando avete effettivamente necessità.
Il taglio si effettua nella parte apicale, cioè della punta di una delle ramificazioni più robuste.
L’essiccazione deve avvenire all’ombra e in un luogo ventilato. In genere, dura circa 15 giorni.
Proprietà ed utilizzi del rosmarino
Oltre al più noto e diffuso utilizzo in cucina come spezia aromatica, il rosmarino è utilizzato come pianta officinale per le sue proprietà antisettiche e balsamiche. Inoltre l’olio essenziale è largamente usato in profumeria e in omeopatia.
10 commenti
Credo che la vostra ampia descrizione sia fatta con molta puntualità e competenza;
volendo fare una siepe lunga 5/6 metri partendo da una talea in acqua, ricavando i
rametti da una pianta grande (circa 2 metri), per riempire la siepe possono bastare
una ventina di talee (già radicate) poste a distanza di 15/20 cm?
E’ vero che il rosmarino allontana le zanzare?
Vi ringrazio di tutte le informazioni che avete dato nell’articolo e le risposte che vorrete
gentilmente darmi alle domande che vi ho lasciato.
Ringraziando ancora acora invio i migliori saluti
Hai un ottimo schema per fare la tua siepe, poi facci sapere come va.
Il mio rosmarino strisciante da qualche settimana sta sistematicamente seccando, ma non riesco s trovare la causa pur bagnandolo regolarmente,potete aiutarmi a capire il perché?
Le cause possono essere molte, cerca di seguire al meglio le indicazioni date nell’articolo.
Articolo molto completo e chiaro.Grazie.
Sono un Vostro fautore e arricchirmi di sapere fa sempre piacere. Cordiali saluti. Liano
Grazie mille, Liano 🙂
Molte grazie, per la competenza.
Grazie a te 🙂
Buongiorono, ho letto il vostro articolo , e l’ho trovato molto esaustivo .Entrando nel dettaglio, posso sapere quanto profonde possono arrivare le radici del rosmarino?L’ho piantato in un giardino che ha 30 cm di profondità di terra (sotto ci sono garage) . La mia paura è che sia troppo poca la profondità e che le sue radici possano compromettere l’isolamento nel tempo.Grazie per tutto