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La Zamioculcas zamiifolia è una pianta appartenente alla famiglia delle Araceae. Nel nostro Paese è comunemente nota come pianta di Padre Pio, e l’associazione con il santo da Pietrelcina è dovuta alla leggenda secondo la quale quest’ultimo ne possedesse un esemplare in camera da letto. Tuttavia, questa storia potrebbe non essere vera, in quanto la pianta è arrivata in Italia come specie ornamentale molti anni dopo la sua morte. Ad ogni modo, forse il nome è dovuto al carattere della pianta stessa, molto umile e in grado di regalare tanto, sopravvivendo con poco.
Altro motivo per cui questa ornamentale è famosa è la sua capacità di depurare l’aria, virtù che la rende perfetta come pianta d’appartamento. D’altronde, si tratta di una succulenta originaria della Tanzania, in Africa orientale (per la sua origine esotica è anche chiamata gemma di Zanzibar), per cui la gestione all’aperto potrebbe essere più problematica.
Essendo comunque di semplice coltivazione, in quanto particolarmente rustica, tutto ciò che bisogna garantirle sono solo piccole e giuste cure colturali. Quindi, vediamo in questo articolo quali sono queste cure.
Descrizione della pianta di Padre Pio
Per semplicità, a volte questa pianta è chiamata zamia o zamioculcas. Si tratta di una perenne dotata di un apparato radicale bulboso, contornato da grosse radici bianche e carnose.
Dai bulbi si originano lunghi fusti carnosi, tipici delle succulente, con portamento eretto verso l’esterno, solo in punta e negli esemplari più grandi ricadente. I fusti sono numerosi e fitti, in quanto i bulbi si moltiplicano autonomamente. Questi lunghi steli formano un imponente oggetto a forma di vaso espanso, rendendo la pianta facilmente riconoscibile, nonché molto decorativa.
La crescita è lenta, ma gli esemplari più vecchi di questa Aracea possono raggiungere altezze ragguardevoli e superare i 2 m. Di solito, però, quelle che si trovano in vendita non superano i 40-60 cm.
Sui fusti sono inserite le foglie, dotate di picciolo, opposte, anch’esse molto carnose e con la superficie cerosa, di forma ovale, apice appuntito e lamina fogliare solcata da evidenti nervature. Il colore è verde brillante, più chiaro nelle foglie giovani.
I fiori sono rari da vedere nella coltivazione in casa, sono costituiti da spadici color marrone-arancio lunghi 6-7 cm, i quali appaiono dall’estate all’autunno.
Come coltivare la pianta di zamia in casa
La pianta di Padre Pio si adatta molto bene a vivere in casa. Non ha particolari esigenze in quanto a luminosità, potendo anche essere posizionata negli angoli più bui. Tuttavia una buona esposizione alla luce, meglio se schermata, la fa crescere più rigogliosa.
Non ha bisogno di elevati livelli di umidità, come avviene di solito per le altre piante d’appartamento d’origine tropicale, quindi può essere coltivata anche in ambienti molto asciutti.
È più sensibile al freddo, con le temperature che in inverno non dovrebbero scendere sotto i 10-13 °C, questo è il suo limite per la coltura all’esterno tutto l’anno.
Terreno e rinvaso
La zamioculcas predilige un terreno leggero, con la presenza di materiale inerte tipo perlite o sabbia, in modo da non comprimere troppo le radici bulbose e dargli modo di espandersi.
Un ottimo substrato già pronto è quello specifico per le piante grasse e succulente. Sul fondo del vaso sistemate sempre dell’argilla espansa, per garantire un ottimale drenaggio dell’acqua.
Come detto la zamia è una pianta che cresce lentamente, quindi non ha bisogno di frequenti rinvasi, mediamente ogni 2 anni.
È importante travasarla in contenitori di poco più grandi del precedente, per far occupare tutto lo spazio alle radici gradualmente.
Come irrigare la pianta di Padre Pio
La pianta di Padre Pio è poco esigente d’acqua, la sua vegetazione succulenta e l’apparato radicale sono in grado di trattenere molta acqua, fungendo da organi di riserva.
L’irrigazione dovrà essere saltuaria, da effettuarsi solo quando il substrato risulta del tutto asciutto. Meglio lasciarla al secco che nel terriccio troppo umido, condizione che potrebbe favorire l’insorgenza di marciumi.
Moltiplicazione per talea
La zamioculcas si può moltiplicare con la tecnica della talea, anche se le percentuali di attecchimento non sono elevatissime.
Per fare la talea di zamia possiamo usare le foglie con il picciolo o porzioni di fusto provviste di nodi. L’attecchimento iniziale può essere fatto in acqua o in piccoli vasi con la torba. Dalla talea di foglia in acqua osserveremo la formazione di un abbozzo di radici o di un piccolo bulbo, ma occorrono diverse settimane affinché si formi a sufficienza per il travaso, per cui spesso è facile che prevalga il marciume.
Suddivisione dei bulbi
Più semplice è la riproduzione attraverso la suddivisione dei bulbi. Questa operazione va eseguita nel momento del rinvaso, districando un bulbo giovane nato accanto ad un fusto più vecchio e mettendolo direttamente a dimora nel terreno, ma separatamente.
Concimazione
La fertilizzazione delle piante di zamioculcas non deve essere eccessiva, ma è necessaria se si vogliono coltivare piante lussureggianti. Il concime ideale è quello biologico specifico per le piante grasse, in formulazioni bilanciate nei micro e macro elementi. La concimazione si dà una volta ogni 15 giorni in primavera-estate, si rallenta in autunno e si sospende in inverno.
Parassiti
Pur essendo molto rustica, la pianta di Padre Pio subisce gli attacchi di alcuni parassiti. I più temibili sono la cocciniglia cotonosa e il cotonello degli agrumi. Per entrambe queste specie di cocciniglia il consiglio che diamo è quello d’intervenire ai primi segni d’infestazione, pulendo le parti colpite con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e sapone di Marsiglia. In caso di infestazioni estese si dovrà trattare in maniera più incisiva con l’olio bianco minerale (che trovate qui).
Perché le foglie e i fusti della zamia ingialliscono?
Un problema che si può verificare comunemente nelle piante di zamioculcas è l’ingiallimento delle foglie e dei fusti, con relativo afflosciamento. Questa condizione è dovuta all’insorgenza di marciumi che attaccano i bulbi sotterranei. Per evitare la marcescenza dei bulbi bisogna evitare irrigazioni eccessive e fornire alla pianta un substrato di crescita ben drenato.
Come la zamioculcas depura l’aria
La pianta di Padre Pio è annoverata tra quelle che depurano l’aria di casa, come ad esempio il falangio e la sansevieria. Alcuni recenti studi hanno messo il luce il buon potere depurativo delle foglie, che sono in grado di assorbire sostanze tossiche inquinante comuni negli ambienti domestici quali benzene, xilene e toluene.
Tossicità della pianta di Padre Pio
Per quel che riguarda la tossicità, tutte le componenti sono velenose. Dopo aver masticato e/o ingerito parti della pianta è possibile accusare dolore immediato o una sensazione di bruciore e gonfiore delle labbra, della bocca, della lingua e della gola. Inoltre, può verificarsi dermatite da contatto in soggetti sensibili.
Questa tossicità può riguardare anche i nostri amici a quattro zampe, per cui è bene prestare attenzione.
Nel caso dovessero verificarsi tali sintomi è bene rivolgersi subito a un medico.
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