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Imponente e dal portamento elegante, il salice piangente, Salix babylonica, incanta gli occhi degli osservatori con le sue lunghe ramificazioni pendenti, che sembrano danzare al ritmo della brezza. Questo albero ornamentale, originario dell’Asia, è una delle specie più affascinanti nel mondo della flora. Non solo per la sua bellezza scenografica, ma anche per le sue caratteristiche botaniche intriganti e la sua versatilità nella coltivazione.
Nel corso di questo articolo, esploreremo a fondo il salice piangente, analizzandone le caratteristiche botaniche distintive, le esigenze di crescita e le migliori pratiche per la sua coltivazione e cura.
Com’è fatto il salice piangente?
Il salice piangente si presenta come un albero maestoso, dal portamento elegante e dalle dimensioni notevoli. Deciduo, può raggiungere un’altezza di 10-15 m, con casi eccezionali che sfiorano i 25 m. La sua crescita è rapida, ma la sua vita è relativamente breve, limitandosi a circa 60-70 anni. Il fusto, di solito diritto, sostiene una chioma ampia e ovale. La corteccia, di un grigio più o meno scuro, si screpola con l’età, evidenziando solchi longitudinali. I rami, lunghi e penduli, sono sottili, flessibili e fibrosi, con una corteccia bruno-giallastro. I rametti, spesso tomentosi, contribuiscono all’aspetto caratteristico dell’albero. Le foglie, disposte a spirale lungo i rami, sono lanceolate-oblunghe o lanceolate-ellittiche, con margine finemente seghettato e colorazione verde chiaro che vira al giallo in autunno, mentre la pagina inferiore assume tonalità grigio-verdi. La pianta è dioica, con fiori riuniti in amenti: quelli maschili sono densiflori, con antere rossastre e filamenti pelosi, mentre quelli femminili presentano un ovario glabro. L’antesi avviene tra aprile e maggio. I frutti sono capsule glabre, con numerosi semi muniti di un ciuffo di peli bianchi.
Qual è il terreno ideale per piantare un salice piangente?
Il salice piangente, è una pianta termofila che prospera al meglio in terreni fertili e umidi. La sua natura predilige suoli ben drenati, che consentano un adeguato e prolungato apporto di acqua senza provocare ristagni che potrebbero danneggiare il sistema radicale. Tuttavia, è importante notare che il salice piangente è anche abbastanza adattabile e può tollerare una varietà di condizioni del terreno, purché non sia eccessivamente arido o compatto. La scelta del terreno giusto è essenziale per garantire una crescita vigorosa e una salute ottimale per questo affascinante albero ornamentale.
Come e quando piantare un salice piangente
Il salice piangente può essere piantato sia in autunno che in primavera, evitando i periodi di clima estremamente freddo o caldo. Questo assicura alle radici della pianta il tempo necessario per affrancarsi. Prima del trapianto, assicurarsi che il terreno sia ben drenato e ricco di nutrienti. Rimuovere eventuali detriti, erbacce e sassi dalla zona di impianto. Il buco per la pianta dovrebbe essere circa due volte più largo della zolla della radice e della stessa profondità. Rimuovere l’alberello dal contenitore con cura, facendo attenzione a non danneggiare le radici. Posizionarlo nel buco in modo che la parte superiore della zolla della radice sia al livello del suolo. Riempire il buco con il terreno rimosso, premendo delicatamente intorno alla base della pianta per stabilizzarla. Dopo aver piantato il salice piangente, irrigare abbondantemente per favorire l’insediamento delle radici nel nuovo terreno. Se necessario, fornire un sostegno alla pianta per aiutarla a mantenere la posizione verticale durante la crescita iniziale. Applicare uno strato di pacciame intorno alla base della pianta per trattenere l’umidità e proteggere le radici dal calore eccessivo o dal freddo. Se volete piantare un salice piangente nel vostro giardino, qui trovate la pianta vera in vaso.
Quanto tempo impiega a crescere l’albero?
In condizioni ottimali, il salice piangente è noto per la sua rapida crescita e può raggiungere le dimensioni mature in circa 5-10 anni.
Come irrigare il salice piangente?
Il terreno di coltivazione dovrebbe essere tenuto sempre umido. Durante le stagioni calde e secche, il salice piangente può richiedere irrigazioni più frequenti, mentre durante i periodi più freschi e piovosi l’acqua potrebbe essere necessaria con meno frequenza. Le giovani piante richiedono irrigazioni regolari rispetto agli esemplari più maturi, poiché le loro radici potrebbero non essere completamente sviluppate per assorbire l’umidità dal terreno circostante.
Come potare un salice piangente?
La potatura del salice piangente si effettua tipicamente in tarda primavera o inizio estate, dopo che la pianta ha completato la sua fase di fioritura. La potatura mira a eliminare rami morti, danneggiati o mal posizionati, nonché a controllare la forma della pianta per mantenerla esteticamente gradevole. Rimuovi eventuali rami che crescono verso l’interno della chioma o che si incrociano tra loro. Se necessario, pota i rami pendenti con tagli di ritorno per controllare la loro lunghezza e mantenere una forma equilibrata e armoniosa della chioma. In generale, mantieni sempre la forma naturale e elegante del salice piangente durante la potatura, evitando di tagliare troppo.
Uso ornamentale
Il salice piangente è ampiamente apprezzato come pianta ornamentale in parchi, giardini e aree verdi pubbliche e private. Grazie al suo portamento elegante e ai rami pendenti che sembrano “piangere”, è spesso utilizzato per creare effetti scenografici, in particolare in prossimità di corsi d’acqua o laghetti artificiali, dove la sua silhouette riflessa sull’acqua aggiunge un tocco di grazia e tranquillità. I salici piangenti possono offrire rifugio e nutrimento a una varietà di specie animali, come uccelli e insetti. Le loro foglie, rami e corteccia sono utilizzati come materiale da nidificazione e fonte di cibo, contribuendo alla biodiversità degli ecosistemi in cui crescono.
Altri usi del salice piangente
Salix babylonica, come altre specie del genere Salix, come ad esempio Salix alba, offre diversi utilizzi grazie alle proprietà della sua corteccia. La corteccia del salice piangente contiene infatti salicina, da cui si ricava l’acido salicilico. Quest’ultimo è il principio attivo dell’aspirina, un farmaco comunemente usato per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione. Le proprietà antinfiammatorie e analgesiche dell’acido salicilico lo rendono utile nel trattamento di mal di testa, dolori muscolari e articolari, e febbre.
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