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La sansevieria è tra le piante da appartamento più diffuse nel nostro Paese. Rustica e facile da coltivare, regala grandi soddisfazioni anche ai più inesperti. Altra caratteristica peculiare, che fa delle sansevierie le piante perfette per essere coltivate in casa, è la loro capacità di depurare l’aria dagli agenti nocivi, assorbendoli con le foglie.
La sansevieria ha quindi facilità di coltivazione e di riproduzione, elevato valore ornamentale e una importante funzione ambientale.
In questo articolo vediamo quali sono le varietà più conosciute e le loro caratteristiche botaniche. Inoltre, scopriamo tutto quello che c’è da sapere per crescerle e moltiplicarle in casa con successo.
Origine del nome sansevieria
Le sansevierie sono piante originarie del continente africano, dove vegetano allo stato spontaneo nelle aree subtropicali. L’origine del nome volgare si deve a Raimondo di Sangrò (1710-1771) Principe di San Severo, erudito napoletano creatore di un giardino ricco di piante esotiche e rare e al quale la pianta fu dedicata.
Classificazione
Esistono numerose specie di sanseveria (altro nome con cui si chiamano queste piante).
Secondo la recente classificazione APG IV, le sansevierie appartengono all’ordine delle Asparagales, famiglia Agavaceae, genere Dracaena.
La pianta di sansevieria più coltivata in assoluto è la specie Sansevieria trifasciata, nota come lingua di suocera e che nei testi più nuovi troverete con il nome di Dracaena trifasciata.
Caratteristiche botaniche della Sansevieria trifasciata
La Sansevieria trifasciata è una pianta succulenta che si presenta con foglie erette, che possono superare il metro di altezza e i 10 cm di larghezza della lamina.
Le foglie sono rigide, lineari e lanceolate, riunite in gruppi di 2 o 3 per germoglio. Hanno l’apice a punta e si assottigliano verso il basso.
La specie tipica ha una colorazione verde chiaro con delle zebrature più scure.
L’apparato radicale è rizomatoso, di breve lunghezza e buono spessore.
Questa sansevieria produce dei piccoli fiori in primavera, di color verde-biancastro, riuniti in piccole infiorescenze a racemo.
Il frutto (seme) è di color arancio e ha un diametro di 9 mm.
Varietà di Sansevieria trifasciata
La Sansevieria trifasciata è disponibile in diverse varietà, quindi la scelta dipende dai vostri gusti. La più famosa è la varietà Laurentii, ben riconoscibile per via del margine fogliare giallo.
Interessanti sono pure la varietà Hahnii, pianta di taglia nana con le foglie percorse da strisce trasversali di colore giallo e la Moonshine, sansevieria dalle eleganti foglie verde-bluastro (gialle in fase giovanile).
Altra specie coltivate a fini ornamentali nel nostro Paese è la Sansevieria cylindrica, molto apprezzata per i fusti tubolari, eretti e carnosi, di un bel colore verde scuro screziato, quindi molto eleganti. Purtroppo, questa specie di sansevieria si vede spesso in vendita nei supermercati con la punta ricoperta da non meglio specificate strutture in plastica colorate, suppellettili che rovinano la pianta, sia dal punto di vista estetico che botanico.
Come coltivare la sansevieria
Le sansevierie sono piante di origine africana, non tollerano quindi il freddo invernale, ma si adattano alla grande a vivere in casa. Questo è il motivo per cui sono coltivate in vaso, come pianta ornamentale da appartamento, in ufficio, nelle hall degli alberghi, nella sale congresso, negli studi televisivi ecc.
Tuttavia, nelle zone costiere delle nostre regioni meridionali, dove le temperature invernali sono molto miti, la sansevieria può essere coltivata in piena terra, nel giardino.
Ad ogni modo, giacché la coltivazione tipica è quella in vaso, le informazioni che seguiranno riguarderanno questa modalità di crescita.
Esposizione e posizionamento in casa
Uno dei grandi vantaggi della sansevieria è che tollera bene diverse condizioni di luminosità e umidità. L’ideale è posizionarla in una zona della casa molto luminosa, magari vicino una finestra ben esposta che di tanto in tanto faccia entrare dei raggi di sole. Tuttavia, la pianta si adatta bene a vivere in angoli più bui della casa, quindi in posizioni meno luminose. È inoltre importante che d’inverno non venga messa troppo vicino alle fonti di riscaldamento, che possono asciugare troppo il terriccio e creare degli sbalzi termici. Può vivere anche in stanze della casa più umide, ad esempio in bagno, dove è facile che si crei una certa umidità. Nelle miti giornate primaverili, è buona norma far prendere aria alla pianta esponendola all’esterno (balconi, giardini). D’estate, se la si vuol tenere un po’ fuori, occorre evitare l’esposizione in pieno sole nelle ore centrali della giornata.
Terreno
Per coltivare la sansevieria in vaso si può usare del terriccio per piante grasse.
A questo va aggiunto un 10% di sabbia e, nel sottovaso, è buona norma sistemare della perlite per migliorare il drenaggio.
Irrigazione
Le piante succulente come la sansevieria hanno la peculiarità di trattenere una grande quantità d’acqua nel fogliame. Ciò comporta che non bisogna mai esagerare con le irrigazioni, pena ritrovarsi con le foglie afflosciate. In autunno e in inverno, l’irrigazione deve essere saltuaria. In primavera e in estate, basta bagnare una volta a settimana, ma solo se il terriccio risulta secco.
Evitate di dare acqua sulle foglie in modo diretto.
Rinvaso
La sansevieria non sviluppa un apparato radicale poderoso, per cui necessita di pochi rinvasi. Il cambio di contenitore deve essere effettuato solo quando le radici hanno occupato tutto il terreno disponibile, non più di una volta all’anno e meglio se in primavera. Altro consiglio che diamo è quello di usare i classici vasi in coccio, in quanto più resistenti, porosi (per trattenere meglio l’acqua) e più freschi (per non surriscaldare le radici).
Come riprodurre la sansevieria da talea
La diverse varietà di sanseveria sono reperibili con facilità nei negozi di piante, anche online.
Per avviare una coltivazione, però, si può anche utilizzare la tecnica della riproduzione per talea, molto facile ed efficace da fare su questa pianta. I sistemi di taleaggio sono due, in acqua o nel terreno. In entrambi i casi, bisogna tagliare quasi alla base una foglia (la lingua di suocera) e lasciarla asciugare all’aria per un giorno intero.
Il periodo migliore per fare le talee di sansevieria è l’inizio della primavera.
Talea in acqua
Se optiamo per il taleaggio in acqua, il giorno seguente al taglio della foglia, si può mettere quest’ultima, intera o una porzione di essa, in acqua (usando un bicchiere) o direttamente nel terreno (in vaso).
Nel primo caso, dopo qualche settimana la trasparenza dl vetro ci farà osservare, nel punto di taglio, la nascita di piccole radichette bianche e, con il tempo, di nuovi germogli. Non appena le nuove radici si saranno formate, si potrà interrare la porzione di foglia.
Questa è una tecnica più semplice e veloce, rispetto all’interramento diretto.
Talea nel terreno
Se procediamo, invece, interrando nel suolo in modo diretto, la foglia farà la stessa cosa, ovvero emetterà nuove radici avventizie, ma non potremo osservarlo a occhio nudo, chiaramente. Questa tecnica richiede maggiore attenzione nel mantenere il substrato umido.
Come riprodurre la sansevieria con la suddivisione a cespi
Ancora più semplice è moltiplicare la sansevieria tramite la suddivisione dei cespi. In questo caso, basta estrarre la pianta dal vaso con tutto l’apparato radicale e distaccare i germogli più giovani dalla pianta madre, facendo attenzione a non danneggiare le radici. Il nuovo germoglio può essere trapiantato in un vaso a sé e, in poco tempo, darà vita a una nuova formazione di sansevieria.
Il momento del rinvaso è ottimo per creare nuove piantine di sansevieria con questa tecnica.
Cure colturali
Un’operazione che spesso si fa sulle piante d’appartamento è pulire le foglie con prodotti lucidanti. Nel caso della sansevieria è fortemente sconsigliato, se vogliamo pulire le foglie basta un panno di cotone umido.
La concimazione con prodotti liquidi non è necessaria, in quanto la pianta è molto parsimoniosa con l’assorbimento degli elementi. Consigliamo però una concimazione organica, con l’aggiunta di un po’ di fertilizzante alla terra nel momento del rinvaso. A questo scopo, possiamo ad esempio usare del compost domestico, dell’humus di lombrico o dei lupini macinati.
Sulla sansevieria non si effettuano interventi di potatura, a meno che non si voglia riprodurre la pianta come visto in precedenza.
Parassiti
La sansevieria non è una pianta troppo soggetta ad attacchi di parassiti. Bisogna porre attenzione giusto alla presenza di cocciniglia cotonosa, specie se nelle vicinanze è presente un albero di limoni in vaso.
Non appena notate questo parassita sulle foglie, rimuovetelo con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e sapone di Marsiglia.
In che modo la sansevieria purifica l’aria di casa
Esistono studi a cura di istituti universitari e della Nasa, che dimostrano come la sansevieria assorba alcune sostanze nocive, ripulendo così l’aria all’interno delle abitazioni.
È stato osservato che queste piante riescono a rimuovere l’anidride carbonica durante la notte, rilasciando ossigeno. Questo migliora la qualità dell’aria e rende l’ambiente sano. Per questo motivo, troviamo spesso la sansevieria nelle camere da letto.
Inoltre, secondo l’Oms, le principali fonti di benzene sono le auto, i sistemi di riscaldamento e i solventi. L’esposizione a questa sostanza provoca nausea, mal di testa e vomito, e presenta un rischio cancerogeno basso, ma non trascurabile. Le piante di sansevieria aiutano nell’assorbimento del benzene presente negli ambienti interni.
Lo studio condotto dalla Nasa mostra, invece, come la pianta sia in grado di assorbire l’inquinamento da formaldeide, sostanza tossica presente, ad esempio, nelle vernici per i mobili in legno.