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Home » Piante e fiori » Sparzio

Lo sparzio. Caratteristiche e coltivazione della ginestra spinosa

Di Coltivazione Biologica 4 Marzo 2022
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Sparzio è il nome volgare di due specie spontanee della flora mediterranea note anche come ginestra spinosa. Le specie in esame sono due, molto simili tra loro, per cui sono spesso confuse. Una è la specie Calicotome spinosa, ovvero lo sparzio spinoso, l’altra è la Calicotome villosa, ovvero lo sparzio villoso. Entrambe afferiscono alla grande famiglia delle Leguminosae o Fabaceae. Si tratta di una pianta estremamente rustica, che riveste una grande importanza ambientale nel mantenimento della macchia mediterranea. Ed è proprio per via della sua rusticità che può essere coltivata per formare delle siepi in zone difficili.

Vediamo quindi le caratteristiche di questo arbusto e i suoi tipici usi.

Descrizione dello sparzio spinoso

Sparzio ginestra spinosa
La specie tipo è la Calicotome spinosa ed è a questa che faremo riferimento nel prosieguo della trattazione. Si tratta di un piccolo arbusto sempreverde, molto spinoso, con un’altezza variabile tra 1,5 e 3 m. Presenta una chioma fitta e rotondeggiante. I rami sono numerosi, con striature longitudinali, divergenti ai lati e terminanti con robuste spine acute di colore bianco all’apice. La corteccia dei rami adulti è marrone, verdastra nelle porzioni più giovani. L’aspetto ricorda le più famose ginestre, da qui il nome volgare di ginestra spinosa

Foglie

Le foglie dello sparzio hanno una disposizione sparsa sui rami, un colore bianco-argenteo per la pubescenza nella pagina superiore, sono trifogliate, e hanno una forma obcuneata. Per resistere all’aridità, possono cadere in parte in estate, dunque l’attività vegetativa avviene quasi esclusivamente in primavera.

Fiori

I fiori dello sparzio hanno il tipico aspetto papilionaceo. Sono ermafroditi, di solito isolati sui rami, con peduncolo di 5-6 mm. Il calice è tubuloso, dentato, bianco-sericeo, con la metà superiore che si stacca da quella inferiore durante l’accrescimento del fiore (per questo alla fioritura il calice si riduce al solo tubo troncato). La corolla è color giallo-oro, con stami connati, ovario sub-sessile, stilo incurvato, vessillo lungo fino a 8 mm.
L’impollinazione è entomofila, ossia operata da bombi e altri insetti impollinatori, e avviene in piena primavera, tra aprile e maggio.

Frutti

I frutti dello sparzio
Il frutto della ginestra spinosa è un legume deiscente, quasi glabro, lungo 2-3 cm, largo 5-6 mm, al cui interno sono contenuti i semi. Questi sono di forma da ovale a quasi rettangolare e di colore bruno-olivastro. La maturazione del seme avviene in piena estate.

Approfondimenti
  • La ginestra, caratteristiche botaniche e usi tradizionali
  • I gerani: come coltivarli e prendercene cura
  • La borragine (Borago officinalis). Raccolta, usi e proprietà
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Differenze con lo sparzio spinoso e lo sparzio villoso

Come accennato, una specie molto affine è la Calicotome villosa, ossia lo sparzio villoso. La differenza principale che le distingue è la presenza in C. villosa di una densa e più accentuata pelosità sui rami giovani, sulla pagina superiore delle foglie e sul legume stesso. I fiori, in questa specie, sono generalmente raccolti in gromeruli.
I due tipi di sparzio si confondono facilmente non solo per l’aspetto, ma anche per l’habitat e la distribuzione territoriale, i quali si sovrappongono.

Habitat dello sparzio

Lo sparzio è un arbusto eliofilo e xerofilo, vale a dire amante delle esposizione in piena luce e che si adatta bene a condizioni di siccità anche estrema. È comune nelle zone litoranee o in aree caratterizzate da clima arido, nella macchia disboscata o degradata, magari perché percorsa in precedenza da incendi.
Riesce a costituire formazioni vegetali estese, fitte e impenetrabili, da solo o in consociazione con altre specie xerofile della macchia mediterranea, ad esempio il ligustro e l’olivastro.
Di solito non cresce sopra gli 800 m s.l.m.
Predilige terreni acidi, impoveriti e rocciosi. Resiste al gelo, a temperature fino a -5 °C. In Italia è presente in tutte le regioni tirreniche, ma anche sul litorale ionico lucano, sul Gargano, nelle Isole maggiori e minori.

La coltivazione dello sparzio

Lo sparzio fa parte della flora spontanea e la sua coltivazione non è molto praticata. Tuttavia, a nostro avviso può essere interessante per alcune finalità. In ambito forestale, ad esempio, può essere impiegato in aree scoscese e degradate per proteggere il suolo dall’erosione e favorire la formazione di humus nel terreno. In questo modo, si conserva il terreno e allo stesso tempo lo si prepara per l’instaurarsi di associazioni vegetali più evolute.
Nel giardinaggio amatoriale, coltivare lo sparzio è un’opzione valida per creare delle siepi divisorie, impenetrabili e ornamentali, in terreni sfavorevoli ad altre specie, ad esempio perché troppo aridi. Ricordiamo che, come le altre leguminose, anche questa è una pianta azotofissatrice che arricchisce il terreno.
Anticamente veniva usato per la costruzione di piccole oggetti artigianali, in particolare le scope.

Semina

I semi dello sparzio
La propagazione dello sparzio si può effettuare facilmente dal seme, che va prelevato dai legumi a fine estate. La semina va fatta all’inizio della primavera successiva. Per aumentare la percentuale di germogliamento, prima di seminare si consiglia di immergere i semi in acqua a temperature elevate, nello specifico a 40 °C, per 15 minuti.
Questa pianta che non ama troppo i disturbi radicali, per questo si consiglia di seminarla direttamente in vasetti da 12-14 cm di diametro. Per farlo, si può utilizzare un mix come questo, composto da terriccio di torba e perlite.

Crescita delle piantine

Le piantine di sparzio, prima della messa a dimora definitiva, devono crescere in vaso fino alla primavera successiva, dunque per un anno. Vanno protette in inverno, evitando il gelo diretto. Devono essere curate con irrigazioni nel periodo estivo, trovandosi la giovane pianta costretta in vaso. In estate, anche una rete per una leggera ombreggiatura non guasta.

Messa a dimora

Trascorso un anno, le piantine di sparzio sono pronte per il trapianto in giardino o per la formazione di siepi. L’esposizione deve essere soleggiata, anche se esposta ai venti. Il terreno dovrebbe avere una componente con pH acido. Se il vostro terreno è tipo alcalino, potete ammendarvi della torba acida e della sabbia. In assoluto, bisogna evitare terreni compatti e asfittici.
Se volete creare in breve tempo una siepe, si consiglia un sesto d’impianto intenso, con 50 cm tra una pianta e l’altra.

Cure colturali

Una volta attecchito, lo sparzio non ha praticamente bisogno di nessuna cura. Infatti, non necessita di concimazioni, irrigazioni o potature. Non si segnalano neanche parassiti dannosi o malattie.

Approfondimenti
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