L’Alocasia zebrina è una pianta tropicale a foglia larga che appartiene alla famiglia delle Araceae, genere Alocasia. Il genere Alocasia comprende oltre 70 specie di piante erbacee, originarie delle regioni tropicali e subtropicali dell’Asia e dell’Oceania. Alle nostre latitudini sono piante ampiamente coltivate come ornamentali da appartamento e sono conosciute come orecchie di elefante, per via della particolare forma delle grandi foglie. Si tratta, probabilmente, della più ricercata e costosa pianta da appartamento, essendo molto apprezzata per la sua bellezza e l’eleganza. Inoltre, è relativamente facile da coltivare, anche se richiede alcune cure specifiche come un’adeguata luminosità, umidità e una corretta gestione dell’acqua.
In quest’articolo vediamo tutto quello che c’è da sapere per curare nel migliore dei modi una pianta di Alocasia zebrina coltivata in casa.
Com’è fatta l’Alocasia zebrina?
L’Alocasia zebrina è una pianta erbacea perenne, la quale può raggiungere un’altezza di circa 1 m, con elegante portamento eretto che la rende una scelta popolare per l’arredamento d’interni e l’abbellimento di spazi verdi.
Ha un rizoma sotterraneo, dal quale si sviluppano le foglie, e un fusto eretto che sorregge le infiorescenze.
Le foglie sono il tratto caratteristico della pianta. Sono grandi e a forma di cuore, o ad orecchie di elefante se vogliamo. Hanno un’ampia base e una punta appuntita. Il colore è verde scuro lucido con evidenti nervature che esaltano ancor di più la forma.
Le foglie sono portate da un lungo picciolo che prende vita dal rizoma ed è questo l’elemento che dà il nome alla pianta. Il picciolo è infatti zebrato, con un disegno scuro a forma di zigzag che ricorda, per l’appunto, il manto di una zebra. Queste striature della foglia sono molto evidenti e creano un effetto ornamentale unico, di grande impatto visivo.
La pianta produce anche fiori molto particolari che ergono su un’infiorescenza che si sviluppa da un fusto che diparte dal centro della pianta. I fiori sono raccolti in una spata a forma di coppa, verde chiaro, con un’infiorescenza carnosa di colore bianco crema che emerge dalla spata stessa.
Dove posizionare l’Alocasia zebrina?
L’Alocasia zebrina è una pianta che può essere coltivata all’interno delle case, ma ha bisogno di alcune condizioni climatiche specifiche per crescere correttamente.
La pianta preferisce la luce diffusa o l’ombra parziale, quindi evitate di esporla alla luce solare diretta intensa. Le foglie possono infatti bruciarsi se vengono esposte al sole diretto per troppo tempo. Le orecchie di elefante possono essere quindi collocata vicino a finestre che ricevono luce indiretta o in ambienti luminosi.
Per quanto riguarda la temperatura ideale per farle crescere sane, questa è compresa tra 18 °C e 25 °C, quindi evitate di posizionarle in luoghi troppo freddi o troppo caldi, come vicino a finestre che danno su ambienti molto esposti o in vicinanza di fonti di calore come termosifoni.
Questa alocasia gradisce altresì un’alta umidità ambientale, simile a quella delle foreste pluviali da cui proviene. Una soluzione può essere quella di posizionare un umidificatore nell’ambiente in cui viene coltivata.
Qual è il terreno ideale per coltivarla in vaso?
L’Alocasia zebrina cresce meglio in un terreno leggero, ottimamente drenato e con una buona dotazione di sostanza organica.
Il terreno deve essere morbido e ben arieggiato, in modo da permettere alle radici rizomatose di respirare e di crescere senza difficoltà. Il terreno deve avere altresì un buon drenaggio, in modo da evitare il ristagno idrico che potrebbe causare la putrefazione del rizoma. La sostanza organica può essere aggiunta al substrato come concimazione di fondo.
Quindi, nello specifico, per la coltivazione delle orecchie di elefante in vaso si può utilizzare un mix di substrato composto da: terriccio per piante verdi, perlite per migliorare il drenaggio, sostanza organica come humus di lombrico o compost per la concimazione.
Quando si rinvasa la pianta dalle orecchie di elefante?
Per quanto riguarda il rinvaso, l’Alocasia zebrina va rinvasata ogni 1-2 anni, preferibilmente all’inizio della primavera. Quando si effettua il rinvaso, si consiglia di scegliere un contenitore leggermente più grande rispetto a quello precedente, in modo da permettere alla pianta di crescere ulteriormente. È importante evitare di rinvasare la pianta in un contenitore troppo grande, poiché potrebbe causare il ristagno idrico e danneggiare le radici.
Come si moltiplica una pianta dalle orecchie di elefante?
L’Alocasia zebrina può essere moltiplicata in diversi modi.
Il primo metodo è quello della divisione dei rizomi, la tecnica di moltiplicazione più comune. Si può dividere il rizoma della pianta madre in più parti, assicurandosi che ogni parte abbia almeno una radice e alcuni germogli. Le parti divise si possono quindi piantare in vasi separati, seguendo le stesse indicazioni per la coltivazione della pianta madre. Si può fare questa operazione approfittando del momento del rinvaso.
Altra tecnica è quella della talea, prelevando delle talee dalla pianta madre, ovvero delle foglie. Si consiglia di immergere la base della talea in un ormone radicante naturale e di piantarla in un terreno umido e ben drenato. Mettete la talea in un luogo luminoso, ma non esposto alla luce diretta del sole. Dopo qualche settimana, la talea dovrebbe radicare e iniziare a crescere.
Come innaffiare l’Alocasia zebrina?
La quantità di acqua necessaria per l’Alocasia zebrina dipende da diversi fattori, come le dimensioni della pianta, le dimensioni del vaso, il tipo di terreno, la temperatura e l’umidità dell’ambiente.
In generale, la orecchie di elefante preferisce un terreno umido, ma non troppo bagnato. Si consiglia di innaffiare la pianta quando il terreno inizia a seccarsi in superficie, ma senza lasciarlo completamente asciutto. Un buon metodo per verificare se la pianta ha bisogno di acqua è di infilzare un dito nel terreno fino a circa 3-4 centimetri di profondità: se il terreno è umido, non è necessario innaffiare, se invece è secco, allora è il momento di innaffiare.
In estate, quando le temperature sono più alte e l’umidità è più bassa, la pianta potrebbe richiedere innaffiature più frequenti rispetto all’inverno. Tuttavia, è importante evitare di innaffiare eccessivamente la pianta, poiché il ristagno idrico potrebbe causare la putrefazione delle radici e la morte della pianta.
In ogni caso, si consiglia di innaffiare la pianta con acqua a temperatura ambiente, evitando di bagnare le foglie e di lasciare l’acqua nel sottovaso.
Come si possono lucidare le foglie dell’Alocasia zebrina?
Le foglie dell’Alocasia zebrina sono naturalmente ricoperte da una patina cerosa che le rende lucide e protette dalle intemperie. Tuttavia, se si desidera ravvivare la lucentezza delle foglie, si può agire inumidendo un panno di cotone con dell’acqua e passarlo delicatamente sulle foglie. Se volte ancora più lucentezza potete utilizzare un panno imbevuto con un po’ d’olio di cocco, il quale nutrirà le foglie e le renderà più lucide.
È importante ricordare di pulire le foglie della orecchie di elefante usando molta delicatezza, evitando di danneggiare le parti più delicate della pianta. Inoltre, è fondamentale evitare di utilizzare prodotti chimici aggressivi o detergenti abrasivi, che potrebbero danneggiarla inevitabilmente.
Perché le foglie dell’Alocasia zebrina ingialliscono e muoiono?
Le foglie dell’Alocasia zebrina possono ingiallire e morire per diversi motivi. Il più comune è l’eccesso di acqua, se infatti la pianta viene innaffiata troppo frequentemente o il terreno non è sufficientemente drenato, le radici potrebbero marcire e la pianta potrebbe patire una malattia fungina che provoca l’ingiallimento delle foglie. Viceversa se la pianta viene innaffiata troppo poco o il terreno è troppo secco, le foglie possono ingiallire e seccare.
Altro problema è quello della luce insufficiente o eccessiva. L’Alocasia zebrina richiede una buona quantità di luce, ma non tollera la luce diretta del sole. Se la pianta riceve troppa o troppo poca luce, le foglie possono ingiallire e cadere.
Attenzione anche ai cambiamenti repentini di temperatura. La pianta preferisce temperature stabili e umidità elevate. Se la pianta viene esposta a sbalzi di temperatura o a un ambiente troppo secco, le foglie possono ingiallire e morire.
Quali sono i parassiti che attaccano l’Alocasia zebrina?
L’Alocasia zebrina può essere attaccata da diversi parassiti, tra cui:
- ragnetto rosso: insetti microscopici che succhiano la linfa delle foglie della pianta, causando macchie gialle o bianche e la deformazione delle foglie. Per debellare il ragnetto rosso occorre mantenere un’elevata umidità dell’ambiente e in caso di attacco nebulizzare acqua fresca sulle foglie;
- afidi: si tratta piccoli parassiti dal corpo molle che imbrattano la vegetazione causando melata, fumaggine e disseccamenti fogliari. Per eliminare gli afidi dall’alocasia ai primi segni d’infestazione intervenite con sapone molle potassico od olio di neem;
- cocciniglie: si tratta di insetti molto aggressivi e prolifici, con diverse forme e che si nutrono della linfa delle foglie della pianta, causando foglie gialle, appiccicose e deformate. Contro le cocciniglie occorre trattare con olio bianco minerale ai primissimi segni d’infestazione.
In generale, per prevenire le infestazioni di parassiti, è importante mantenere la pianta in condizioni ottimali di coltivazione, evitando ad esempio gli eccessi di acqua, e controllando monitorando regolarmente la loro eventuale presenza in modo da poter intervenire in maniera tempestiva.