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Oggi facciamo la conoscenza della menta piperita, una pianta aromatica molto nota. Si tratta di una pianta apprezzata da tutti per il suo inconfondibile profumo, nonché per le sue proprietà officinali. In questo articolo scopriamo le tecniche di coltivazione della menta, sia per la sua messa a dimora in vaso, che per quella in orto o in giardino. Come sempre, vediamo anche quali sono le caratteristiche della pianta, il clima e il periodo giusto per la semina diretta. Infine, analizziamo le tecniche di riproduzione e propagazione, e i giusti accorgimenti per farla crescere sana e rigogliosa usando solo metodi biologici.
Prima di tutto però, come di consueto, partiamo scoprendo le origini di questa erbacea e la sua diffusione nel mondo.
Origini e diffusione della menta piperita
La menta piperita, nome scientifico Mentha × piperita, è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia botanica delle Lamiaceae (o Labiateae). In realtà questa tipologia è un ibrido naturale tra due specie di menta che crescono spontanee, la Mentha aquatica e la Mentha spicata.
Viene scoperta e classificata nel 1696, ad opera del botanico inglese John Ray, che la notò per via del suo profumo intenso. La coltivazione della menta piperita, chiamata peppermint si diffuse ben presto in tutta Europa e nel resto del mondo, ad eccezione delle zone tropicali. La pianta riuscì ad ottenere il suo grande successo a causa del suo alto contenuto di olio essenziale. Da quest’ultimo si estrae a sua volta il mentolo, sostanza che a tutt’oggi trova largo impiego nell’industria farmaceutica, dolciaria e liquoristica. Una piccola confezione di olio essenziale di menta piperita biologica potete trovarla qui.
La pianta di menta piperita
Il fusto
La menta piperita è una pianta che può arrivare fino a 70 cm di altezza. Ha un fusto eretto o ascendente a sezione quadrangolare, leggermente peloso e di colore rossiccio. Questo ha un andamento stolonifero, ossia emette diverse ramificazioni laterali, che spuntano da gemme ascellari poste vicino al colletto della pianta. In questo modo la pianta si allunga al suolo strisciando, riesce ad emettere nuove radici molto sviluppate, e foglie, da cui si generano nuove piantine. Per questa sua caratteristica, la menta piperita risulta essere una pianta molto prolifera.
Le foglie, i fiori i frutti e i semi
Le foglie della menta sono opposte, ovate, appuntite all’apice e con margini seghettati. Sono provviste di picciolo, di color verde intenso e più chiare nella pagina inferiore, dove sono evidenti le nervature e le ghiandole che contengono l’olio essenziale.
I fiori della menta piperita sono molto piccoli, hanno il calice color porpora ed
una corolla rosa-violetto. Si trovano riuniti in lunghe spighe cilindriche poste alla sommità dei rametti.
Il periodo di fioritura della pianta avviene in tarda primavera/inizio estate, quando le ore di luce diurna sono abbondanti (14-16 ore). Per questo motivo la menta piperita è una pianta cosiddetta longidiurna.
I frutti, gli acheni, sono piccoli ed ovali, con una colorazione brunastra. Contengono i semi, che però hanno una scarsa germinabilità, vedremo fra poco cosa questo comporta per la riproduzione della pianta.
Varietà di menta
La menta piperita si può suddividere in ulteriori varietà. Quelle più apprezzate sono:
Mentha piperita officinalis forma rubescens, più conosciuta come menta nera. E’ una pianta molto rustica, con stelo scuro e foglie con riflessi rossastri. E’ ricchissima di oli essenziali.
Mentha piperita varietà officinalis forma pallescens, o menta bianca. Ha i fiori bianchi, il fusto verde e le foglie più chiare. Da quest’ultime si ricava un olio essenziale molto pregiato.
La coltivazione della menta piperita
Clima e periodo di semina della menta
La pianta di menta piperita si adatta bene a qualsiasi clima di coltivazione. Può essere sistemata sia in posizione soleggiata che più in ombra. E’ una pianta che si adatta bene sia alla coltivazione in vaso che a quella in pieno campo. Nel secondo caso, essendo una pianta perenne, si dovrà scegliere una posizione esterna nell’orto o nel giardino. In questo modo la pianta non interferirà con le colture annuali. Può essere opportuno associarla alle altre piante aromatiche perenni. Alcune abbiamo già avuto modo di conoscere, come la salvia officinalis, l’origano e il rosmarino.
Per iniziare una coltivazione di menta piperita bisognerà procurarsi dei semi. Questi devono possibilmente provenire da agricoltura biologica.
Il periodo di semina diretta ideale è quello che va dalla fine del mese di febbraio fino al mese di maggio.
Coltivazione la menta in vaso
Per la coltivazione di menta piperita in vaso bisognerà scegliere un contenitore ampio e profondo. Questo andrà colmato con del buon terriccio. Per ulteriori specifiche sulla coltivazione in vaso rimandiamo al nostro articolo dedicato all’orto sul balcone.
Il seme andrà distribuito a spaglio e ricoperto da un sottile strato di terriccio. L’annaffiatura dovrà essere costante, ma non eccessiva, fino alla germogliazione dei semi. Dunque bisognerà assicurarsi che la terra sia sempre ben umida ma non inzuppata d’acqua.
Per migliorare l’assorbimento idrico si consiglia di utilizzare vasi in terracotta.
Tenete presente che la pianta in vaso cresce rigogliosa, sarà quindi necessario annualmente provvedere a dei travasi.
Coltivazione la menta piperita nell’orto
Per quanto riguarda la coltivazione della menta piperita direttamente in terra, maggiori accorgimenti vanno posti alla consistenza del terreno. Dovrà essere ben lavorato e fertile, cioè ricco di sostanza organica. Questa situazione si può ottenere, ad esempio, aggiungendo il risultato del compostaggio domestico. La pianta richiede la presenza di potassio nel terreno, che può essere ottenuto concimando in pre-semina, e con moderazione, usando della cenere di legna.
Da evitare sono i terreni argillosi, in quanto favoriscono i ristagni idrici che la pianta soffre molto.
Irrigazione
Sia che si coltivi in vaso che in piena terra, la menta piperita avrà necessità di un’irrigazione di sostegno, specie nei mesi estivi. Un’accortezza da prestare quando si irriga è quella di evitare di bagnare direttamente le foglie. Questo per una duplice ragione: in primis l’evaporazione dell’acqua fa perdere parte del contenuto di oli essenziali, in secondo luogo il contatto diretto delle foglie con l’acqua può provocare ingiallimenti fogliari.
Moltiplicazione per talea
Abbiamo detto in precedenza che i semi di menta piperita hanno in generale un basso tasso di germinabilità. Inoltre è una pianta che si può ibridare facilmente con specie spontanea magari presenti nelle vicinanze. Per questi motivi, se si possiede (o si ha a disposizione) già una pianta, è preferibile la riproduzione per talea. Questa può avvenire nei mesi di marzo e aprile. Da un apice vegetativo si preleva un rametto lungo circa 20 cm che viene ripulito dalle foglie basali. Per favorire l’emissione di nuove radici può essere consigliato tenere la talea in acqua per qualche giorno. Dopodiché, in un vaso del diametro di 10-12 cm, riempito con terriccio e sabbia in egual misura, si inseriscono più talee praticando dei fori con un bastoncino o una matita. La terra deve essere leggermente compattata e tenuta costantemente umida. Si consiglia in una prima fase di tenere il vaso in una posizione più ombreggiata. I primi nuovi piccoli germogli ci indicano che la talea ha avuto successo. Dopo la loro comparsa si può collocare il vaso in una zona più luminosa.
Quando la pianta avrà prodotto getti vigorosi, potrà essere trapiantata in un vaso più grande o direttamente nel terreno.
Moltiplicazione della menta per stoloni
Ancora più semplice è la tecnica di moltiplicazione per stoloni, ossia le ramificazioni basali che naturalmente la pianta emette.
Gli stoloni si possono prelevare da piante adulte. Nel periodo primaverile vanno messi a dimora nel terreno o in vaso, ad una profondità di circa 15 cm. Lo stolone è già provvisto di radici, quindi se avete delle piante adulte e volete moltiplicarle, questa è un’ottima tecnica.
Raccolta e conservazione
La menta piperita, nella coltivazione domestica, può essere raccolta fresca tutto l’anno, al bisogno. Tuttavia il periodo migliore per la raccolta è l’estate, quando la pianta è in piena fioritura e il contenuto di oli essenziali è massimo.
Se si vuole raccogliere in abbondanza in questo periodo e conservarla, si può essiccare in un luogo arieggiato e all’ombra. Anche secca, la menta piperita mantiene le sue proprietà aromatica.
Dedicheremo un ulteriore approfondimento alle proprietà benefiche e agli utilizzi di questa pianta. L’argomento è così ampio che merita opportuna trattazione.
Difesa biologica antiparassitaria
La menta piperita è una pianta in generale molto resistente agli attacchi dei parassiti. Uno dei pochi che dobbiamo tenere sotto controllo sono le lumache, di cui vi abbiamo già parlato. Questo animaletto è molto ghiotto di questa pianta.
Molto più problematica è la possibile presenza di un parassita fungino: la Puccinia menthae. Questa trova le condizioni ideali di proliferazione quando vi è molta umidità o quando si creano ristagni idrici. Questo parassita fungino provoca una sorta di ruggine, che si manifesta con puntini rossastri e rigonfi sulle foglie. I puntini evolvono poi in macchie nerastre e disseccamento fogliare.
Quando ci accorgiamo della presenza della Puccinia menthae, altro non possiamo fare, in difesa biologica, che eliminare le parti della pianta interessate, avendo cura di arieggiare maggiormente la chioma e diminuire il ristagno idrico.