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Oggi vediamo come coltivare basilico in vaso, in un orto sul balcone o nell’orto familiare in piena terra.
Il basilico, nome scientifico Ocymum basilicum, è un’erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Lamiaceae o Labiatae.
Si tratta di una pianta aromatica molto amata e ampiamente utilizzata nel nostro Paese.
In questo articolo vediamo quali sono le giuste tecniche di coltivazione biologica per seminare il basilico. Qual è il clima di cui questa aromatica ha bisogno e qual è il periodo giusto per piantarla (o trapiantarla). Inoltre, vediamo quali sono le consociazioni da fare e quali cure colturali sono necessarie per garantire alla pianta una crescita sana e rigogliosa.
Come sempre, cerchiamo di capire la migliore difesa biologica da parassiti e malattie, giacché, come tutte le piante, anche questa ha bisogno di una strategia ben mirata.
Infine, capiamo come conservare il basilico per poterlo utilizzare in cucina anche fuori stagione.
Origini, diffusione e caratteristiche della pianta di basilico
La pianta di basilico è originaria dell’Asia dove tuttora viene ampiamente utilizzata, in particolare dell’India. Nel Mediterraneo i primi a introdurla furono i greci. E proprio dal termine greco basilikon (pianta regale) deriva il suo nome.
La maggiore diffusione del basilico avviene proprio in Italia, dove si è affermata come principale pianta aromatica. E in effetti, a ben vedere, si tratta di uno dei simboli della cucina mediterranea.
La struttura della pianta si presenta con uno stelo eretto e molto ramificato, che può arrivare fino a 40 cm di altezza.
Le foglie sono ovali, lanceolate o allargate a seconda della varietà. Sono molto carnose, di colore verde lucente e solitamente lunghe dai 2 ai 6 cm.
La fioritura è molto precoce e avviene tra i mesi di giugno e settembre. I fiori, con 5 petali irregolari, sono piccoli e numerosi, riuniti in grappoli all’ascella delle foglie. Hanno colore bianco o rosa chiaro e sono poco appariscenti.
I semi sono piccolissimi, di colore nero e forma allungata.
Le principali varietà di basilico

Basilico crespo
Attualmente vengono classificate circa una sessantina di varietà di basilico. Queste si differenziano soprattutto per la forma e le dimensioni delle foglie e l’intensità dell’aroma. Vediamo quali sono quelle più diffuse in Italia:
- Il Basilico italiano classico, dalle foglie verde brillante, forma appuntita e superficie liscia. Il suo aroma è gradevole e intenso. A questa specie appartiene anche il famoso basilico genovese, che si può definire tale solo se coltivato in Liguria, seguendo scrupolosamente i disciplinari del marchio Dop.
- Il Basilico napoletano, dall’ottimo aroma e con foglie molto ampie di color verde-pallido. Per l’ampiezza delle foglie viene chiamato anche basilico lattuga.
- Il Basilico greco, o a foglie minute. E’ una pianta a portamento nano, quindi ideale per la coltivazione in vaso. Presenta numerose piccole foglie allungate di color verde-scuro ed è molto resistente al freddo.
- Il Basilico crispum, o basilico comune crespo, caratterizzato dalle ampie foglie increspate e di color verde chiaro. Questa specie a foglie larghe è molto apprezzata per il suo aroma.
Come coltivare basilico in modo completamente biologico
Si può coltivare basilico nel periodo che va dalla fine dell’inverno all’autunno. In generale è una pianta che si adatta bene a qualsiasi zona climatica, purché venga messa a dimora in posizione soleggiata.
La temperatura ideale di crescita, soprattutto nelle fasi iniziali, è quella compresa tra i 20° e i 25°. Mal sopporta temperature che si abbassano costantemente sotto i 10°, per questo solitamente in inverno le piante di basilico muoiono.
I mesi per iniziare a seminare il basilico sono:
Febbraio-marzo, se utilizziamo un semenzaio in una struttura protetta o in una serra da balcone. Le piante di basilico saranno pronte per il trapianto nel terreno dopo circa 40 giorni.
Aprile-maggio, se vogliamo piantare il basilico direttamente a dimora all’aperto, in vaso o nel terreno dell’orto.
Come seminare il basilico
Seminare il basilico è un’operazione che può avvenire in diversi modi:
Nel semenzaio
Se scegliamo di coltivare basilico usando il semenzaio in polistirolo dobbiamo cercare di piantare nella zolletta di terreno non più di 3 semi. In questo modo daremo alle piantine la possibilità di sviluppare un apparto radicale forte e le prime foglie.
Nel vaso
E’ possibile coltivare basilico anche in usando un piccolo vaso in plastica, del diametro di 10 cm. In questo caso utilizziamo 5-8 semi da interrare e distribuire in maniera omogenea ad 1 cm di profondità.
Nel terreno

Germogli di basilico
I semi di basilico si possono piantare anche nel terreno dell’orto in modo diretto. Per seminare il basilico in questo modo bisogna procedere a spaglio. Dopo la semina è necessario diradare, lasciando un germoglio ogni 8-10 cm.
La semina diretta nel terreno ha il difetto dei lunghi tempi di germinazione del seme. Proprio per questa caratteristica il germoglio può soffrire la competizione delle erbe infestanti.
Per ovviare a questo problema, il consiglio che diamo è quello di utilizzare, inizialmente, una delle prime due opzioni. In questo modo avrete un supporto intermedio, che può essere il piccolo vaso o la zolletta del semenzaio in polistirolo.
Piantare basilico in vaso o nell’orto
Quando le giovani piantine, siano esse in vaso o in semenzaio, hanno sviluppato una serie completa di foglie, si può piantare il basilico nella sua collocazione definitiva.
Supponiamo di utilizzare un piccolo vasetto. Questo, al momento giusto, dovrà essere travasato in un vaso più grande o a dimora nel terreno.
Per crescere rigogliosa la coltivazione di basilico ha bisogno di un terreno sciolto, abbastanza profondo. Inoltre richiede una concimazione organica di fondo, che si può fare ad esempio con i risultati del compostaggio domestico.
Consociazioni

Basilico e altre piante aromatiche
Coltivare basilico ci pone davanti alla scelta delle consociazioni. Questa pianta, infatti, convive molto bene con altre specie.
Per la coltivazione in vaso un’idea molto interessante è quella di realizzare dei vasi per erbe aromatiche, consociando il basilico con altre piante come il prezzemolo o il sedano.
Per realizzare una simile composizione o reperire i diversi semi di piante aromatiche ci si può rivolgere ai vivai specializzati.
Altra consociazione che si può fare quando si decide di coltivare basilico, questa volta nell’orto, è quella con i pomodori. Questa consociazione è favorita da alcune caratteristiche proprie di questa pianta aromatica utili per proteggere il pomodoro da attacchi parassitari. Il basilico, infatti, allontana gli afidi. Allo stesso tempo può essere utilizzato come pianta trappola per altri problematici insetti, come la cimice o la mosca bianca. In questi ultimi due casi gli insetti verranno attratti maggiormente dal basilico dandoci il tempo di proteggere i pomodori.
Irrigazione
Coltivare basilico richiede un buon apporto idrico. Il terreno deve sempre essere mantenuto ben umido. Inoltre è preferibile dare sempre l’acqua nelle ore fresche della giornata.
Attenzione comunque ai ristagni idrici, l’acqua serve ma nelle giuste dosi!
Per grandi coltivazioni, si consiglia di utilizzare un impianto di irrigazione automatica a goccia.
Cure colturali
La coltivazione di basilico richiede fondamentalmente due tipi di cure colturali. La prima è la sarchiatura, ossia l’eliminazione delle erbe infestanti. Questa operazione che può essere notevolmente ridotta utilizzando la pacciamatura naturale.
L’altra cura colturale che coltivare basilico richiede è la periodica cimatura apicale. La coltivazione di basilico, infatti, va a fiore molto velocemente (ce ne accorgiamo quando le cime iniziano ad allungarsi). In questa fase è opportuno effettuare delle cimature, in modo da ritardare la fioritura definitiva, quella che poi porta alla produzione dei semi.
Difesa biologica da malattie e parassiti
Per una coltivazione di basilico molto problematica negli ultimi anni è stata le presenza di un particolare tipo di peronospora, la Peronospora belbharii o peronospora del basilico. Si tratta di una malattia simile alla peronospora del pomodoro, che nelle piante attaccate provoca un rapido essiccamento fogliare.
Per difendersi senza l’utilizzo di fungicidi di derivazione chimica possiamo attuare innanzitutto una serie di tecniche agronomiche. Bisogna evitare i marciumi del terreno dovuti ai ristagni idrici, che favoriscono la presenza del patogeno. Inoltre, bisogna dare modo alla chioma della pianta di arieggiare, quindi bisognerà rispettare le giuste distanze d’impianto e sfoltire periodicamente.
Come rimedi biologici contro la peronospora del basilico, possiamo utilizzare il macerato d’ortica oppure una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio.
Per quanto riguarda gli insetti parassiti abbiamo già accennato alle cimici e alla mosca bianca. Per entrambi questi insetti si può agire preventivamente con i macerati naturali (di ortica, di aglio, di felce e di pomodoro. In caso d’infestazione allargata si può intervenire con una soluzione a base di olio di neem che potete acquistare qui, e sapone puro di Marsiglia (che invece trovate qui).
Altro animaletto molto attratto dal basilico, e di cui vi abbiamo già parlato, è la lumaca.
Come conservare il basilico
Se si decide di coltivare basilico è necessario conoscere anche le tecniche per conservarlo dopo la raccolta. Di solito le foglie vengono raccolte al bisogno, per essere utilizzato fresche come condimento principale, ad esempio nelle insalate di pomodoro.
Sempre raccolto fresco si può utilizzare per condire sughi, o preparare il famoso pesto alla genovese, a cui sicuramente dedicheremo un approfondimento speciale.
Ma alle volte è necessario raccoglierlo pur non dovendolo consumare fresco. E proprio per questo esistono diversi modi per conservare il basilico.
L’essiccazione
Le foglie vengono raccolte e successivamente lavate e asciugate. Fatto questo, bisogna porle ad essiccazione in un luogo caldo, ma all’ombra.
Una volta che le foglie sono ben essiccate, risultando croccanti al tatto, possono essere agevolmente tritate per essere conservate in un vasetto di vetro.
Surgelazione
Ulteriore soluzione per conservare il basilico, in modo da averlo disponibile fuori stagione, è quella di surgelarlo negli appositi sacchetti.
Questa è una soluzione utile anche per conservare il pesto alla genovese appena preparato.
Per agevolare questa operazione si può distribuire il basilico nei bicchierini di plastica per il caffè o in piccoli vasetti di vetro.
Ora che sapete tutti i segreti del coltivare basilico vi auguriamo, come al solito, una buona coltivazione biologica.
1 commento
Salve, ho un problema e spero si possa risolvere. È la prima volta che pianto qualcosa ed ho iniziato con il basilico. Ho comprato i semini (quelli neri tipo semi di papavero) e quando li ho messi nel vaso li ho sparsi tipo “parmigiano sulle lasagne”. Adesso sono cresciute le piccole piantine, ma sono fitte, fitte, fitte. Penso che facciano fatica a respirare bene e vorrei toglierne un bel po’. Come posso prendere una singola piantina e metterla in un altro vaso se non riesco neanche a far passar bene le mani dentro quel groviglio? Grazie