Il serpillo (Thymus serpyllum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Lamiaceae (Labiatae) ed è conosciuto anche come timo selvatico o timo serpillo.
La pianta, viste le sue proprietà, può essere annoverata tra le aromatiche e le officinali. Cresce spontanea ed è molto rustica, ma può essere facilmente coltivata nei giardini, usando adeguate tecniche biologiche, esattamente come si fa con il timo comune (Thymus vulgaris). In quest’articolo analizziamo le caratteristiche botaniche del serpillo, le corrette pratiche per coltivarlo in modo sano, le proprietà della pianta e, infine, i suoi usi.
Descrizione del timo selvatico
La pianta di serpillo ha l’aspetto di un piccolo arbusto, dotato di sottili radici verticali. Caratteristici sono i fusti principali, in parte striscianti al suolo, i quali ad ogni nodo emettono radici avventizie da cui partono fusti verticali o sdraiato-ascendenti, alti fino a 20 cm. Complessivamente, la pianta sviluppa un bel cespuglio fitto e ramificato, nelle condizioni ideali un vero e proprio tappeto.
I fusti hanno sezione quadrangolare e sono abbondantemente pubescenti, con la superficie soffusa di rosso. È dunque una pianta particolarmente gradevole dal punto di vista ornamentale.
Foglie di serpillo
Le foglie del timo serpillo sono opposte, distanti nei rami fertili, ravvicinate in quelli sterili. Variano da lineari a ovali e sub-rotonde, comunque sono sempre un po’ spatolate, hanno cioè la massima larghezza verso l’apice che è arrotondato. Alla base, si restringono in un corto picciolo spesso provvisto di lunghi peli. La superficie delle foglioline è punteggiata da ghiandole contenenti il prezioso olio essenziale di timolo.
Fiori e frutti di serpillo
I fiori del timo selvatico sono raggruppati in pseudoverticilli all’apice dei fusticini. Il calice è tubulare, cilindrico-campanulato e termina in due labbra. Il superiore è rivolto verso l’alto e diviso in 3 piccoli lobi. L’inferiore è formato da due sottili appendici incurvate. La corolla è anch’essa tubulare e bilabiata, con il labbro superiore intero e l’inferiore diviso in 3 lobi ovali. Il colore dei fiori del serpillo è normalmente rosato o porporino, a differenza del timo comune, in cui i fiori sono biancastri.
La fioritura avviene in primavera-estate, da maggio ad agosto a seconda della fascia climatica, ed è molto persistente, oltre che densa e intensamente profumata.
Il frutto è formato da 4 acheni ovoidali di colore bruno, posti al fondo del calice persistente.
Miele di timo selvatico
La fioritura del timo serpillo è molto gradita ad api e altri insetti impollinatori, per la presenza nei fiori di polline e nettare. In alcune zone d’Italia, gli apicoltori riescono a produrre dell’ottimo miele uniflorale (che trovate qui per un assaggio).
Come coltivare il serpillo
Il serpillo è una pianta di facile coltivazione, in quanto particolarmente rustica. Cresce spontaneo dalla fascia costiera a quella alpina, non ha dunque limiti climatici. Predilige decisamente le posizioni soleggiate e i terreni ben drenati, non particolarmente ricchi di sostanza organica. In natura, lo troviamo su suoli calcarei e siccitosi, altro indice di rusticità.
Essendo una pianta perenne, è perfetta per essere coltivata alle bordure dell’orto, come ornamentale in giardino, in un’aiuola con altre piante aromatiche, come il rosmarino o la salvia.
Riproduzione
Iniziare a coltivare il serpillo è semplice e si può fare in diversi modi, ovvero: semina, talea, suddivisione dei cespi e trapianto di piantine in vaso.
Semina del serpillo
La semina del timo selvatico si fa ad inizio primavera, quando le temperature sono costantemente sopra i 10-15 °C. È agevole trovare i semi in vendita nei negozi di giardinaggio. La semina si fa in semenzaio o in piccoli vasetti da 10 cm di diametro, usando terriccio universale (70%) misto a sabbia (30%).
Fino al germogliamento bisognerà tenere il mix di terriccio e sabbia sempre umido, ma mai zuppo d’acqua. In seguito, si sposta la pianta in un vaso da 14 cm di diametro, dove crescerà fino all’autunno o alla primavera successiva.
Talea
La talea di timo selvatico si può fare in primavera, prima della fioritura, o a fine estate, dopo la fioritura. Basta prelevare dagli apici vegetativi porzioni di fusto poco lignificate.
Per favorire l’emissione di radici avventizie, si può tenere la talea qualche giorno in acqua e, una volta spuntate le prime radici, travasarla in un piccolo vaso, con il mix di terra visto per la semina. Anche in questo caso, il trapianto definitivo andrà fatto nell’autunno o nella primavera seguenti, quando le piantine saranno ben attecchite.
Suddivisione dei cespi
La suddivisione dei cespi di serpillo si esegue a inizio primavera. Questa tecnica è da sfruttare quando le piante in vaso devono essere spostate in un contenitore più capiente.
Con la suddivisione del cespo si “stacca” una porzione di pianta con le radici e la si passa in un altro vaso (o direttamente nel terreno).
Messa a dimora
I periodi migliori per piantare il serpillo in piena terra sono la primavera e la fine dell’estate. Per farlo, bisogna scavare una buca di poco superiore rispetto alle dimensioni del vaso. Non conviene aggiungere concimi particolarmente pesanti, basta un po’ di compost o di humus di lombrico, giusto per ammendare il terreno.
Considerate che una pianta di timo serpillo nel tempo si sviluppa rigogliosa e occupa dello spazio, quindi, nel momento del trapianto, occorre lasciare almeno 50 cm di distanza tra una pianta e l’altra.
Cure colturali
Le cure colturali da dedicare al serpillo sono poche. Nel primo periodo, dopo la messa a dimora, occorre provvedere all’irrigazione, qualora non vi fossero precipitazioni naturali. Acqua ne basta veramente poca, e i ristagni idrici potrebbero creare grossi problemi.
Prima che la pianta abbia sviluppato un bel tappeto coprente, conviene effettuare delle periodiche sarchiature, ove vi fosse presenza di troppe erbe infestanti.
La raccolta del serpillo
Del timo serpillo si raccolgono gli apici fioriti tagliando gli steli. Vanno evitate le parti basali già lignificate. I rametti raccolti si uniscono in fascetti e si essiccano all’ombra, in un luogo ventilato. La conservazione può avvenire in sacchetti di carta o vasi in vetro.
Proprietà del timo selvatico
Il serpillo non ha solo proprietà aromatiche, ma anche terapeutiche. I suoi costituenti principali sono: olio essenziale (ricco di timolo, carvacrolo e linalolo), sostanze amare e tannini. È particolarmente apprezzato per l’aroma delicato, da sfruttare in cucina per aromatizzare i piatti a base di carne e pesce. Le sue proprietà benefiche sono le seguenti: eupeptiche, carminative, antispasmodiche, balsamiche, tossifughe, espettoranti, fluidificanti della secrezione catarrale. È un ottimo sedativo per gli attacchi di pertosse e asma. Ha inoltre attività antiossidante, antimicrobica, antitumorale e citotossica.
Per uso esterno è un ottimo detergente e disinfettante della pelle.
Preparazioni domestiche a base di serpillo
Il modo migliore per sfruttare le proprietà benefiche del serpillo è preparando un infuso con le sommità fiorite ed essiccate.
Per uso interno, come calmante delle affezioni dell’apparato respiratorio, si usano 2 g di sostanza secca in 100 ml d’acqua, da assumere in 2-3 tazzine al giorno e dolcificando con del miele.
Per uso esterno, per lenire piccole piaghe o ferite, l’infuso si prepara con 5 g di serpillo in 100 ml d’acqua, facendo poi delle compresse o dei lavaggi nelle parti interessate.
Questo dosaggio è ottimo per fare gargarismi e sciacqui disinfettanti del cavo orale.
Nei negozi specializzati si trovano diversi prodotti a base di timo serpillo, dall’olio essenziale, alle tinture, fino alle tisane.