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Il mirtillo selvatico (Vaccinium myrtillus), noto anche come mirtillo nero, è una pianta della famiglia botanica delle Ericaceae che ci regala i suoi piccoli frutti sul finire dell’estate.
Queste bacche sono molto apprezzate per le loro proprietà benefiche e fanno parte da sempre della medicina popolare.
Vi abbiamo già parlato della coltivazione del mirtillo, in particolare delle specie ibride più adatte ad essere impiantate in un frutteto familiare.
In quest’articolo approfondiremo la conoscenza della pianta di mirtillo selvatico. Scopriremo le sue caratteristiche botaniche, l’habitat naturale in cui trovarlo, le proprietà e gli usi dei frutti.
Dove trovare i mirtilli selvatici
Il mirtillo selvatico è conosciuto anche come mirtillo nero europeo, essendo una pianta tipica dell’Europa continentale.
Ama crescere dove il clima è temperato, quindi in Italia la sua distribuzione geografica è nelle regioni centro-settentrionali.
È molto presente lungo l’arco alpino, cresce fino a 2.000 m di altitudine.
Il suo habitat preferito sono boschi, pascoli di montagna, macchie spontanee in associazione con altre specie, come il rododendro. Può capitare agli appassionati di funghi di incontrare questa pianta lungo i sentieri, durante le loro escursioni.
Per vegetare bene il mirtillo nero ha bisogno di terreni con un pH a reazione acida , così come il mirto (pianta simile nell’aspetto, ma appartenente ad un altra famiglia botanica e distribuita nell’area mediterranea).
Caratteristiche botaniche del Vaccinium myrtillus
La pianta di mirtillo selvatico nasce spontanea. Cresce come piccolo arbusto cespuglioso, è perenne e non supera i 50 cm di altezza.
Il portamento è eretto, con numerosi rami di colore verde che s’intrecciano.
Foglie dell’Vaccinium myrtillus

Pianta di mirtillo selvatico
Hanno un corto picciolo e una forma ellittica con base arrotondata e apice acuto. Il margine fogliare è finemente dentellato.
La superficie è glabra, di colore verde, scura nella pagina superiore, più chiara in quella inferiore.
Inoltre ha evidenti nervature.
Fiori Vaccinium myrtillus
I fiori di mirtillo sono portati da un corto picciolo e spuntano all’ascella delle foglie. Hanno portamento pendule, in genere sono solitari. Il calice è diviso in 4/5 lobi, la corolla tubolare è allargata in basso e si restringe alla fauce, dove è divisa anch’essa in 4/5 lobi reclinati all’indietro. I fiori sono ermafroditi e impollinati da api e altri insetti pronubi. Il colore è bianco rosato.
La fioritura avviene in primavera inoltrata.
I mirtilli selvatici
I frutti dell’Vaccinium myrtillus sono chiamati mirtilli selvatici. Sono delle piccole bacche carnose di colore blu-violaceo, quasi tendenti al nero.
- La superficie esterna è coperta da una leggera patina cerosa.
- La forma è sub-sferica, schiacciata all’apice dove mantiene la tipica cicatrice anulare. All’interno sono più chiari, la polpa tende al marrone e contiene numerosi piccoli semi di colore bruno e forma semi-lunare.
- Il sapore è acidulo, ma gradevole.
- I frutti nascono a partire dal mese di luglio e s’intensifica nel mese di agosto.
- Le bacche sono persistenti sulla pianta e si raccolgono per tutto il mese di settembre.
I mirtilli neri si possono consumare come frutta fresca o appassita. Sono però ottimi, soprattutto, per preparare confetture, succhi, gelatine e liquori.
Cosa contiene il mirtillo nero
Sono numerosi i componenti attivi contenuti nel mirtillo nero, sia nelle bacche che nelle foglie.
Nelle bacche di mirtillo troviamo:
- Flavonoidi antocianosidi (antociani),
- Vitamine,
- Zuccheri,
- Pectine.
Nelle foglie, invece:
- Quercetina,
- Catechine,
- Tannini,
- Iridoidi
- Acidi.
Gli antocianosidi
Gli antocianosidi contenuti nei mirtilli selvatici sono considerati tra i componenti più importanti.
Di solito la loro concentrazione nella frutta fresca è tra lo 0,1 e lo 0,25%. Negli estratti di mirtillo selvatico concentrati, invece, vi è di norma il 25% di antocianosidi.
Il contenuto di questi elementi della bacca aumenta man mano che il frutto matura, mentre è vero il contrario per i principi attivi contenuti nelle foglie.
Proprietà dei mirtilli selvatici
Che gli estratti di mirtillo selvatico contenenti antocianosidi abbiano forti proprietà antiossidanti è dimostrato da diversi studi.
Questi antocianosidi stabilizzano le fibre di collagene e promuovono la biosintesi del collagene. Inoltre, diminuiscono la permeabilità e la fragilità capillare e inibiscono l’aggregazione piastrinica.
Insieme agli altri costituenti delle bacche di mirtillo selvatico impediscono il rilascio e la sintesi di composti pro-infiammatori come istamina, prostaglandine e leucotrieni.
Inoltre i decotti di foglie di mirtillo selvatico abbassano i livelli di glucosio nel sangue.
Se non avete la possibilità di raccogliere questi frutti, qui trovare una serie di prodotti già pronti al consumo.
Benefici dei mirtilli selvatici
Il mirtillo selvatico è stato usato come alimento per secoli, visto il suo alto valore nutritivo, e ancora oggi rappresenta una preziosa prelibatezza che la natura ci regala. La storia dei benefici del mirtillo, e, dunque, del suo uso medicinale, risale al Medioevo, ma divenne molto nota agli erboristi fino al XVI secolo, quando il suo uso fu documentato per trattare: calcoli alla vescica, disturbi biliari, scorbuto, tosse e tubercolosi polmonare. Più di recente, invece, gli estratti di mirtillo sono stati usati per: trattamento di diarrea, dissenteria e infiammazioni di bocca e gola.
I decotti fatti con le foglie, invece, si usavano per ridurre la glicemia nel diabete. Oggi, la ricerca si è focalizzata sul trattamento dei disturbi oculari, dei vascolari e sul diabete mellito.