Indice dei contenuti
L’agrifoglio, detto anche pungitopo, è conosciuto da tutti come la pianta di buon augurio tipica del Natale. Ma la bellezza di questa pianta si può ammirare tutto l’anno, grazie al suo fogliame sempreverde e variegato, dall’elevato pregio ornamentale. E’ molto rustica, facile da coltivare sia in giardino, in piena terra, che in vaso. Per le sue caratteristiche botaniche è ideale per creare siepi difensive ai confini delle abitazioni.
Le cure che richiede non sono molte, ma è comunque necessario seguirle con attenzione, per ottenere una crescita rigogliosa.
Conosciamo quindi meglio l’agrifoglio, le sue caratteristiche, la sua coltivazione e le cure necessarie per ottenere una pianta da interno o una siepe bella e sana.
Identificazione botanica e storia dell’agrifoglio
L’agrifoglio, nome scientifico Ilex aquifolium, è una pianta della famiglia delle Aquifoliacee. Oltre al nome comune di Pungitopo è conosciuto anche come Agrifoglio comune, Aquifoglio e Alloro spinoso.
E’ una specie che al suo interno raggruppa numerose varietà, differenti per portamento della pianta, colorazione delle foglie, dimensioni e colore delle bacche.
Ha origini antichissime ed è tipico della flora italiana, dove cresce spontaneo diventando un arbusto. In Sicilia, a Piano Pomo, sul versante nord orientale del Massiccio della Carbonara, i botanici hanno scoperto un boschetto puro di agrifoglio, formato da una cinquantina di piante ultracentenarie.
Paradossalmente, però, nel nostro Paese, questa pianta, allo stato spontaneo, è più presente al Nord che al Sud. Questo, forse, è dovuto alle intense raccolte fatte nel corso dei secoli.
Storicamente, l’agrifoglio ha sempre avuto una forte carica simbolica. Per i Romani le sue spine erano elemento di difesa e veniva piantato davanti alle case per allontanare i malefici. Era anche simbolo di prosperità e augurio. A livello più pratico, con i rami d’agrifoglio si era soliti proteggere le carni e le derrate alimentari dai topi, da lì il nome di pungitopo.
Caratteristiche dell’agrifoglio
In natura, con crescita spontanea, l’agrifoglio diventa un arbusto o un albero alto fino a 10 m.
E’ una specie dioica, come la cannabis sativa.
Questo vuol dire che è una pianta che ha due tipi di esemplari: quelli che portano solo i fiori maschili e quelli che portano solo i fiori femminili.
Ha portamento cespuglioso, con corteccia liscia e di colore grigio.
I rami sono verdastri, con una leggera peluria nel primo anno di vita.
La corteccia del pungitopo è ottima per piccoli lavori di falegnameria, in Inghilterra per un periodo si vi producevano gli scacchi.
Le foglie sono appariscenti, sempreverdi e dal colore intenso, a volte variegate di giallo, bianco o crema.
La caratteristica particolare è il polimorfismo, ovvero foglie diverse sulla stessa pianta.
Le foglie dei rami inferiori sono ondulate ed ellittiche, con un bordo biancastro che termina con 6-8 spine pungenti. Quelle dei rami superiori hanno, invece, lamina fogliare con margine intero e una spina solo all’apice. Questo perché le spine sono una difesa contro animali e predatori, quindi presenti solo nella parte inferiore della pianta.
Fiori e frutti di agrifoglio
I fiori di agrifoglio hanno petali bianchi nelle piante femminili, con sfumature di rosso in quelle maschili. Hanno inoltre un breve peduncolo e si presentano in piccoli fascetti, riuniti all’ascella delle foglie. Fanno la comparsa sulla pianta in primavera, tra aprile e maggio.
I frutti del pungitopo sono delle piccole bacche di forma sub-sferica, dal tipico colore rosso vivo a piena maturazione. All’interno delle bacche sono contenuti circa 2-4 semi. Le bacche vengono prodotte solo dalle piante femminili dopo l’impollinazione, che avviene ad opera delle api o altri insetti impollinatori.
Raggiungono la massima maturazione in autunno-inverno e sono persistenti a lungo sulla pianta.
Il pungitopo rientra tra le piante velenose. Le sue bacche, infatti, sono pericolose per l’uomo, anche se sono molto gradite agli uccelli, che provvedono alla disseminazione naturale.
La tossicità per l’uomo è dovuta all’elevata presenza di ilicina, sostanza molto irritante per stomaco e intestino. In molti però usano le bacche per la loro azione febbrifuga, pratica assolutamente da evitare visti i rischi di tossicità.
Coltivare l’agrifoglio in giardino
L’agrifoglio è una pianta molto rustica e facile da coltivare, si adatta bene a differenti situazioni. In piena terra non teme il caldo e la siccità, cresce bene anche nelle zone d’ombra, resiste perfettamente al gelo.
La sua rusticità ne fa una pianta ideale per realizzare poderosi siepi di confine, anche nelle zone marginali. Visto l’elevato vigore, per formare una siepe è sufficiente trapiantare all’inizio della primavera le piante alla distanza di un metro l’una dall’altra lungo la fila. In sostanza è come trapiantare un albero.
La pianta non necessita d’irrigazione, se non nei primi anni di vita e in periodi di lunga siccità estiva.
La necessità di concimazione è minima. Il periodo migliore per concimare è la primavera, con concimi leggeri, tipo il compost domestico o l’humus di lombrico.
Coltivare l’agrifoglio in vaso
L’agrifoglio può essere coltivato in vaso come pianta ornamentale. In questo caso bisogna avere qualche accortezza in più nella cura. D’inverno bisogna proteggere la pianta dal gelo, portandola in un luogo più riparato o coprendola con un telo in plastica.
Dopo l’acquisto in vivaio, è necessario rinvasarla usando un vaso delle dimensioni doppie rispetto a quello dell’acquisto.
Il rinvaso va ripetuto circa ogni due anni, fino a che la pianta non sviluppi un bel tronco.
Per le operazioni di rinvaso è sufficiente un terriccio universale, come questo, mescolato con un po’ di sabbia di fiume.
Nella coltivazione in vaso dell’agrifoglio, maggiore accortezza deve essere posta all’irrigazione. In estate deve essere garantita almeno una volta a settimana. Inoltre non bisogna bagnare troppo la terra e si devono evitare i ristagni idrici.
La potatura dell’agrifoglio
La potatura dell’agrifoglio può diventare un’attività interessante per ogni provetto giardiniere. Come detto, la pianta è rustica e resiste bene anche a poderosi tagli. Le operazioni di potatura devono essere effettuate all’inizio della primavera e magari ripetute a fine estate. L’obiettivo della potatura è quella di conservare la forma scelta per la pianta o tenere ordinata e compatta la siepe.
I rami sono alquanto coriacei, quindi servono i giusti attrezzi di potatura. E’ opportuno, quindi, procurarsi delle buone forbici, come queste.
Difesa biologica antiparassitaria
L’agrifoglio non soffre in modo particolare la presenza d’insetti parassiti o rischi legati a malattie fungine.
Tra gli insetti, quello più pericoloso è la cocciniglia, di cui vi abbiamo già parlato in precedenza.
Una bella pianta di agrifoglio da tenere in casa, potete trovarla qui.