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Home » Piante e fiori » Salsapariglia

Salsapariglia (Smilax aspera). Caratteristiche, coltivazione e usi

Di Coltivazione Biologica 18 Luglio 2021
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La salsapariglia (Smilax aspera) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Smilacaceae. Si tratta di una tipica pianta mediterranea, molto diffusa in Sicilia, Sardegna e nelle altre regioni meridionali, nonché in Liguria (nel resto del Nord però è più rara). È da sempre usata nella medicina tradizionale e tuttora le sue radici si trovano in erboristeria e sono consigliate per la preparazione di estratti benefici. In alcune regioni è, inoltre, usata in alcune antiche ricette. La salsapariglia, infine, ha anche un’ottima valenza ornamentale e viene impiegata nelle composizioni floreali.

Essendo una pianta rustica, è facile da coltivare, basta seguire le semplici tecniche che illustreremo in questo articolo.

Origine del nome “salsapariglia”

Il genere Smilax conserva l’originario nome greco, evocando la tradizione mitologica della ninfa Smilax, perdutamente innamorata del giovane Crocus, in una relazione osteggiata dagli dei, che in seguito la trasformarono in pianta lianosa. Il nome comune, salsapariglia, fa riferimento ad una delle caratteristiche della pianta, le cui foglie sfregate emettono un’abbondante schiuma saponosa, simile a quella degli equini. Per cui è un nome composto da salsa=schiuma e pariglia=coppia di cavalli. Volgarmente, la pianta è anche conosciuta come stracciabraghe, stracciabrache e strazzacausi, a causa delle spine di cui è dotata la pianta, che un tempo strappavano i pantaloni dei contadini.

Caratteristiche botaniche della salsapariglia

La salsapariglia si presenta come una liana sempreverde e di dimensioni variabili, dai 30 cm fino a 9 m di lunghezza. L’apparato radicale è di tipo rizomatoso e legnoso, robusto e tenace, da cui dipartono numerosi stoloni sotterranei e i fusti aerei. I fusti sono dei lunghi sarmenti flessibili, quelli più vecchi di consistenza legnosa, poco ramificati, con superficie glabra, sezione cilindrica, color verde-rossastro. Sono inoltre ricoperti di forti spine ricurve.

Foglie

Foglie di salsapariglia
Le foglie sono disposte in maniera alterna sui fusti, e sono di dimensioni decrescenti verso l’alto. Hanno un breve picciolo e, alla base, due viticci. Sono cuoriformi-sagittate e raggiungono al massimo gli 8-10 cm di lunghezza e i 4-5 cm di larghezza. Ha nervature evidenti sul margine, con presenza di spine lungo la nervatura centrale della pagina inferiore.

Fiori

Fiori di salsapariglia
La salsapariglia è una pianta dioica, con i fiori maschili e femminili portati su esemplari diversi. I fiori sono poco profumati e si trovano disposti in infiorescenze terminali o
ascellari, formate da ombrellette sessili. Ognuno ha forma stellata ed è costituito da 6 tepali patenti (di cui i 3 esterni più grandi), di colore biancastro, verdognolo o rosato. I fiori maschili sono provvisti di 6 stami, i femminili hanno l’ovario sormontato da 3 stimmi ricurvi. La fioritura avviene a partire dal mese di agosto e si protrae a lungo in maniera scalare. L’impollinazione è entomofila, ossia operata dal vento.

Approfondimenti
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Frutti e semi

Frutti di salsapariglia
I frutti della salsapariglia sono delle piccole bacche di forma globosa, riunite in grappoli penduli solo sulle piante femminili. Sono verdi da giovani, rosso-scuro (quasi nere) a piena maturazione. Non sono tossiche, ma essendo piuttosto insipide, nemmeno appetibili per l’uomo. La fruttificazione inizia con i primi fiori in estate e perdura fino all’autunno inoltrato. In autunno è quindi possibile osservare sulla salsapariglia sia fiori che frutti giovani e/o maturi. Ciascuna bacca contiene da 1 a 3 semi. Questi sono duri e di forma tondeggiante, con cima appuntita, immersi nella sostanza gelatinosa delle bacche stesse.
La disseminazione avviene ad opera della fauna selvatica che se ne nutre o per mezzo delle formiche.

Habitat della salsapariglia

L’habitat della salsapariglia è la macchia mediterranea, dalla lecceta fino alla gariga, dal livello del mare fino ai 1.200 m. È presente ai margini dei boschi, nei muri a secco, negli incolti. Riesce a formare viluppi inestricabili quando si avvinghia ad altre piante, per questo motivo, se non è non ben gestita, in coltivazione può diventare infestante.

Come coltivare la salsapariglia

Salsapariglia
La salsapariglia si può coltivare come pianta ornamentale, magari ai confini dell’appezzamento, viste le sue capacità invasive. È una pianta che ama il clima caldo e mite, quello tipico dell’ambiente mediterraneo, anche se è in grado di resistere al freddo e a temperature di -8/-10 °C. Vegeta in qualsiasi tipo di terreno, preferendo substrati sciolti o sabbiosi, che siano ben drenati.

Esposizione

Se coltivata in mezz’ombra, la salsapariglia sviluppa una vegetazione più lussureggiante, con foglie di maggiori dimensioni e colore più accesso. Va bene anche la coltivazione in pieno sole, ma il colore delle foglie, in questo caso, tenderà a schiarire.

Acqua e concimazione

La pianta di salsapariglia non ha bisogno d’acqua quando viene coltivata in piena terra, in quanto, grazie al suo profondo apparato radicale stolonifero, resiste molto bene alla siccità. Un moderato apporto idrico è necessario solo se si decide di coltivarla in vaso.
Stesso discorso vale per la concimazione, la quale non è necessaria.

Riproduzione vegetativa

Il modo migliore per riprodurre la salsapariglia è la riproduzione agamica, con la tecnica della talea. La talea di salsapariglia si può fare alla fine dell’inverno o ad inizio primavera, usando talee di punta o di nodo, di consistenza semi-erbacea. Per la radicazione, si usa un letto di perlite, meglio se tenuto a una temperatura intorno ai 20 °C, quindi prima in casa e poi all’aperto. La radicazione ha buone percentuali di riuscita e impiega circa 90 giorni. La pianta si tiene in vaso fino alla primavera successiva, quando potrà essere messa a dimora in piena terra.
Altre tecniche di riproduzione sono l’interramento degli stoloni o la suddivisione dei cespi, da effettuarsi sempre in primavera.

Potatura

Gli interventi di potatura sono necessari per mantenere in ordine la pianta ed evitare che si aggrovigli troppo su se stessa o su altre piante. La salsapariglia, se ben affrancata, resiste bene a qualsiasi tipo di taglio e ricaccia con facilità stoloni sotterranei, che in seguito sviluppano gemme aeree.

Parassiti

La salsapariglia può essere attaccata da diverse specie di cocciniglia.

Principi attivi e proprietà della salsapariglia

I costituenti principali della salsapariglia, contenuti nelle radici, sono: la smilacina, la salsasaponina, glucidi, colina, saponina, tannini, potassio e calcio.
Questi principi attivi le conferiscono azione diuretica, depurativa, espettorante ed emetica.

Usi medicinali

Per sfruttare le proprietà benefiche della salsapariglia si possono preparare dei decotti in casa. Come depurativo per la pelle, ad esempio in caso di eczemi, si prepara un decotto con 20 g di radice e 2 litri d’acqua. Dopo il filtraggio, si consuma al dosaggio di 1-2 tazze al giorno.
Contro l’artrite e i reumatismi si prepara invece un decotto usando 30 g di radice in 1 litro d’acqua, assumendo 1-2 tazze al giorno per un paio di settimane.
Contro le forme influenzali, si usa un bicchiere d’acqua calda in cui si fanno macerare 15 g di radici per circa 30 minuti. La soluzione va filtrata, dolcificata col miele e assunta prima di dormire. In questo caso, l’estratto di radici di salsapariglia ha un ottimo potere sudorifero e attenua gli stati febbrili.
Se volete provare le radici di salsapariglia potete acquistarle in erboristeria o nei negozi specializzati.

Usi alimentari

I getti giovani della salsapariglia vengono consumati nelle regioni meridionali come gli asparagi selvatici. Anche le punte tenere dei fusti in vegetazione vengono raccolte e sono apprezzate crude, in insalata o cotte, un po’ come l’ortica.

Usi ornamentali

La Smilax aspera costituisce un prodotto di nicchia nel comparto delle fronde recise, motivo per cui viene coltivata in serra. I tralci verdi, quando provvisti di foglie e lunghi sui 35-40 cm, si vendono tutto l’anno. Apprezzabili sono pure le fronde con le bacche, le quali vengono recise in autunno.

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1 commento

Luca Falò 18 Luglio 2021 - 12:42

Buongiorno, desidero piantare alcune Salsapariglia in piena terra ma vicino a una condotta fognaria casalinga di plastica. Dite che devo temere le radici potrebbero infilarsi o lesionare?
GRAZIE

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