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Ortica. Raccolta, antichi usi e ricette

Di Coltivazione Biologica 28 Febbraio 2020
15k

L’ortica (Urtica dioica) è tra le piante spontanee più diffuse e conosciute. Chi non la conosce bene di solito la teme. A tutti sarà capitato, infatti, di “bruciarsi” toccandola per caso. Al contrario, però, bisogna dire che l’ortica è molto amata da chi ne studia e comprende proprietà e benefici. Si tratta, in effetti, una pianta molto utile, che trova mille impieghi diversi.
Chi fa orto la usa come antiparassitario, concime naturale e indicatore della fertilità del terreno. Gli appassionati di erbe spontanee commestibili impiegano l’ortica in cucina, per preparare piatti deliziosi e delicati. Nella tradizione contadina, invece, aveva diversi impieghi, soprattutto legati alla cura degli animali da cortile. In epoche non troppo lontane aveva una certa importanza anche nell’industria tessile.
Oggi viene sfruttata soprattutto in cosmetica e in ambito fitoterapico.
Conosciamo dunque le proprietà, gli usi e qualche particolare ricetta.

Gli usi del macerato di ortica ►

Origine del nome Urtica dioica

L’ortica appartiene alla famiglia botanica delle Urticaceae. Il suo nome scientifico, Urtica dioica, ha una derivazione composta. La prima parte deriva dalla composizione dei termini latini ùrere=bruciare e tactus=tatto, vale a dire bruciare al tatto.
La parola dioica, invece, ha origine dal suffisso di=due, e dal termine greco oikos=casa, ovvero casa per due. Il riferimento è al fatto che questa specie botanica porta i fiori maschili e quelli femminili su piante diverse, così come avviene per la cannabis sativa. Questa caratteristica è in contrapposizione a quella delle piante monoiche.

Caratteristiche botaniche dell’ortica

Ortica Urtica dioica

Urtica dioica

La pianta di ortica è un’erbacea di tipo perenne, con le seguenti caratteristiche:

  • radice a rizoma stolonifero e strisciante, di colore giallo;
  • fusti erbacei con portamento eretto, con evidenti striature, tetragoni e ispidi, alti tra i 30 e i 120 cm;
  • foglie di grandi dimensioni, opposte sui fusti, disposte a croce, di forma ovato-oblunga. Sono acuminate, dotate di picciolo, stipolate e ricoperte di numerosi peli urticanti;
  • fiori di piccole dimensioni, di colore giallastro, riuniti in glomeruli, raggruppati in spighe ramificate, disposti all’ascelle delle foglie superiori;
  • fioritura continua da maggio a novembre;
  • semi (acheni) di forma ovale, con un ciuffetto di peli apicale.

La varietà Urtica urens

Ortica urtica urens

Ortica urtica urens

Altra specie di ortica alquanto diffusa sul nostro territorio è l’Urtica urens, nota anche con i nomi volgari di ortica minore e ortica ardente.
Questa varietà, a differenza della sua sorella maggiore, è una specie monoica, ovvero ha fiori maschili e femminili sulla stessa pianta. Si comporta come pianta annuale.
Ha le foglie più piccole, con un picciolo più breve, di colore verde scuro.
I fusti hanno dimensioni minori, ma si riconosce facilmente al tatto in quanto fortemente urticante.

Dove trovare l’ortica

Ortica fiorita
Le specie d’ortica appena descritte sono molto comuni su tutto il territorio nazionale. Le ritroviamo dalla pianura fino ai 1800 m di altezza. Più raramente, in alta montagna.
Questa pianta predilige i terreni molto umidi e ricchi di azoto, per questo la sua presenza è un indice di fertilità del suolo.
Tuttavia, la ritroviamo anche in luoghi impervi, come le muraglie, i terreni abbandonati, le boscaglie, le rive dei fiumi.

Approfondimenti
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Perché l’ortica brucia?

Viene spontaneo chiedersi perché l’ortica brucia così tanto al tatto. Osservando la pianta da vicino, possiamo notare che è ricoperta per tutta la sua superficie da peli trasparenti e irsuti. Visti al microscopio, questi peli urticanti sembrano delle ampolle con il collo allungato.
Alla base sono più grosse e contengono acido formico e tossine albuminoidi.
La parte superiore è invece molto fragile e facilmente riesce a penetrare sottopelle. In questo modo vengono liberate le tossine contenute nelle cellule basali e che provocano quella fastidiosa sensazione di bruciore.
La pelle a contatto con l’ortica dapprima si gonfia, poi, inevitabilmente, si arrossa.
Nei soggetti più sensibili, può dar luogo ad un’eruzione cutanea importante, ma per lo più l’arrossamento si risolve in pochi minuti.
L’importante è non continuare a sfregarsi, onde evitare di diffondere ancor di più le tossine.

Come si raccoglie l’ortica senza farsi male

Con i giusti accorgimenti è possibile raccogliere l’ortica senza patire particolari danni. È addirittura possibile farlo a mani nude.
Il trucco è piuttosto semplice, basta maneggiare la pianta in tutte le sue parti dal basso verso l’alto. Provare per credere.
Staccate un fusto compreso di foglie.
Se lo sfiorerete dall’alto verso il basso avvertirete il bruciore. Al contrario, raccogliendolo dalla parte inferiore, dal basso verso l’alto, lo si può anche sfregare con veemenza e non succederà nulla.

Elementi contenuti nell’ortica

L’ortica è una pianta complessa, ricca di elementi quali:

  • carotene
  • vitamine A, B2, K,
  • sali minerali: fosforo, zolfo, magnesio e potassio
  • carbonato acido di ammonio
  • acidi: formico, gallico, acetico, ascorbico, glicolico, pantotenico
  • acetilcolina
  • leucina
  • alanina
  • asparagina
  • istamina
  • glucochinina
  • clorofilla
  • lectina (nelle radici)
  • tannino

Proprietà dell’ortica

Tutti questi principi attivi, combinati insieme, conferisco all’ortica diverse proprietà, comprovate da molti studi. Tra queste abbiamo:

  • diuretiche
  • depurative
  • antireumatiche
  • antiemorragiche
  • ipoglicemizzanti
  • antibatteriche

Usi dell’ortica

L’ortica è una pianta che, per via delle sue proprietà, si presta a diversi utilizzi, dal campo fitoterapico a quello cosmetico, passando per la produzione tessile. Inoltre, comprende anche altri usi, alcuni per giunta molto antichi.

Impieghi fitoterapici

L’ortica è molto utilizzata in fitoterapia, dove viene impiegata sia la parte aerea della pianta, che il rizoma strisciante.
Gli estratti sono indicati in caso di:

  • anemie
  • reumatismi
  • artriti
  • eczemi
  • asma
  • infezioni della pelle
  • dolori intestinali
  • riniti allergiche
  • infezioni del tratto urinario
  • trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.

Cosmesi

In cosmetica l’ortica è da sempre utilizzata per la preparazione di shampoo naturale, utile per contrastare i problemi di forfora e l’alopecia.
Capsule, olio essenziale, tisane e integratori a base di ortica sono facilmente acquistabili nei negozi specializzati.

Usi agricoli

L’ortica da sempre accompagna la vita contadina. Tutti sappiamo che nell’orto il suo macerato è un eccezionale antiparassitario naturale, nonché un ottimo concime organico.
Ma anticamente questa pianta trovava anche altri utili impieghi. Ad esempio, le foglie venivano triturate e addizionate al miscuglio che si dava da mangiare alle galline. L’aggiunta dell’ortica migliorava la produzione e il colore delle uova. Chi alleva le galline in maniera biologica potrà trovare sicuramente utile questo suo uso classico.
Veniva anche aggiunta al foraggio per gli animali da latte, in modo da aumentare il contenuto di grasso nel latte stesso e colorare di un bel giallo il burro.
In generale, se data agli animali da cortile, migliora le loro difese immunitarie.
Ai cavalli si dava l’ortica prima di recarsi a una fiera, per rendere il pelo più forte e lucente.

Usi tessili

L’ortica aveva anche un grosso impiego in ambito industriale. Nel tessile, dalla macerazione dei fusti d’ortica, si otteneva un’ottima fibra. Quest’utilizzo fece sì che questa pianta venisse coltivata in maniera intensiva, fino alla fine della Prima guerra mondiale, periodo in cui il tessuto ottenuto dalla sua lavorazione era usato in Europa come sostituto del cotone.
Questa importante materia prima è stata progressivamente soppiantata dalla fibre sintetiche, più economiche, ma, come sappiamo, molto inquinanti.
La pianta era anche usata in tintoria, per la colorazione della seta e della lana.

L’ortica in cucina

Oggi l’utilizzo più interessante dell’ortica è quello in cucina. In particolare, le foglie sono apprezzate dagli chef stellati, in quanto molto pregiate e gustose.
Per consumarle senza alcun rischio di “pungersi” bisogna sbollentarle e poi strizzarle facendo scolare l’acqua. Con la cottura i peli urticanti si distruggono.
Il periodo migliore per la raccolta delle foglie d’ortica è l’inizio della primavera, prima della fioritura. Ovviamente, bisogna raccoglierla in luoghi puliti, dove non ci sia rischio di contaminazione da parte degli scarichi delle auto o di campi coltivati in cui si fa utilizzo di pesticidi chimici.
Attenzione, però, l’utilizzo dell’ortica è sconsigliato ai pazienti diabetici e alle donne in gravidanza o in fase di allattamento.
Detto questo, ora vediamo alcune gustose ricette a base di quest’erbacea spontanea.

Minestra di ortiche

Ingredienti

  • 50 g di foglie d’ortica
  • 30 g di burro
  • 30 g di farina (bianca o semi-integrale)
  • 300 cc di latte intero
  • sale e pepe nero q.b.

Preparazione

Utilizzando un tegame, mettete a cuocere a fuoco basso l’ortica, ben lavata e ancora bagnata. Trascorsi 15 minuti scolate e lasciate raffreddare.
Passate le foglie al frullatore in modo da ottenere una crema.
In un’altra padella sciogliete il burro e amalgamatelo con la farina, condendo con il sale e il pepe.
Una volta amalgamato, togliete dal fuoco e aggiungete il latte. Mescolate in modo accurato e rimettete la padella sul fuoco lento, continuando a mescolare per circa 5 minuti.
A questo punto, aggiungete la crema di ortiche e continuate a mescolare per altri 2 minuti.
La minestra si serve calda, accompagnata da crostini di pane.

Frittata alle ortiche

Ingredienti

  • 200 g di foglie d’ortica
  • 5 uova di galline bio
  • 50 g di salciccia fresca
  • origano, olio extravergine d’oliva e sale q.b..

Preparazione

Si parte sbollentando l’ortica in acqua salata per circa 5 minuti. Si scola e si sminuzzano le foglie. Queste vanno poi unite e sbattute insieme alle uova e alla salsiccia, aggiungendo un pizzico di sale, un goccio d’olio e l’origano.
In padella antiaderente calda e unta d’olio si fa la frittata, che ha bisogno di cuocere per pochi minuti da entrambi i lati.

Approfondimenti
  • Orapo o spinacio di montagna (Chenopodium bonus-henricus)
  • Il dragoncello: proprietà e coltivazione
  • Potatura della salvia. Come e quando farla
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4 commenti

maria 3 Marzo 2020 - 4:49

impossibile utilizzare cerca nel blog perchè non cerca…

Replica
Coltivazione Biologica 3 Marzo 2020 - 7:21

A noi sembra tutto regolare. Puoi riprovare?

Replica
maria 11 Marzo 2020 - 6:21

scrivo la parola , esempio “ortica” poi vado al simbolo della “lente”ma non procede.
Sarà un problema del mio pc, grazie comunque .

Replica
Coltivazione Biologica 11 Marzo 2020 - 7:01

Prova a scrivere la parola e a premere semplicemente invio.

Replica

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