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Le castagne, dette anche marroni quando vengono coltivate, sono il frutto simbolo dell’autunno e, in genere, oltre che crude, vengono consumate seguendo due semplici ricette: le castagne al forno (o caldarroste, se preparate in padella) e le castagne bollite (o vallani).
Questo frutto fa da sempre parte della nostra tradizione alimentare. Fino agli anni ’50 nelle zone di produzione rappresentava addirittura la base dell’alimentazione. Si tratta infatti di un frutto molto ricco di proprietà nutrizionali.
In questo articolo scopriremo le proprietà di questo frutto e come consumarlo in cucina.
Le proprietà nutrizionali delle castagne
Le castagne sono il frutto dell’albero di castagno, Castanea sativa. Si tratta di una coltura arborea originaria dei paesi del Mediterraneo e appartenente alla famiglia botanica delle Fagaceae.
Attualmente le regioni italiane in cui esiste una rilevante coltivazione sono: Toscana, Lazio, Piemonte, Campania e Sicilia. Purtroppo i problemi a cui abbiamo accennato hanno drasticamente fatto crollare i raccolti, facendo allo stesso tempo impennare i prezzi per il consumatore finale. Questo è un peccato poiché questo frutto dovrebbe avere un ruolo centrale nella nostra alimentazione, così come avveniva un tempo. Le sue proprietà nutritive, infatti, sono notevoli.
Sia le castagne che i marroni possono essere consumati freschi o utilizzati per innumerevoli preparazioni. Le ricette più conosciute e diffuse sono le castagne al forno (o caldarroste), e le castagne bollite (o vallani).
I valori nutrizionali, ovviamente, si modificano a seconda della diversa preparazione. Vediamo nel dettaglio come.
Dettaglio delle proprietà
Partiamo dall’apporto calorico che nelle castagne è molto rilevante. Se consumate frescheparliamo di 165 kcal per 100 g (qui la tabella completa). Nelle caldarroste, data la perdita d’acqua, questo valore aumenta a 193 kcal (qui la tabella completa). Mentre nei vallani lessati diminuisce a 120 kcal (qui la tabella completa).
Da questi primi dati emerge chiaramente che a seconda di come il frutto viene consumato variano i suoi valori nutrizionali.
Le castagne fresche sono un alimento ricco di carboidrati: 36,7 g ogni 100 di prodotto (sotto forma di amido 25,3 gr per 100 gr). Forte anche la presenza di zuccheri solubili (8,9 g). Questi valori aumentano nelle castagne al forno, mentre diminuiscono nelle castagne bollite.
Il consumo fresco fornisce molte fibre (4,7 g ogni 100). Queste però aumentano sia nelle caldarroste (8,3 g) che nei vallani (5,4 g). Siamo dunque davanti a un alimento dall’alto valore energetico, sconsigliato a chi soffre di diabete.
In generale, sia il frutto crudo che a caldarroste o a vallani è un alimento adatto a chi pratica sport o lavori fisici logoranti (contadini, operai ecc).
Per via del suo l’alto contenuto di fibre aiuta il riequilibrio della flora intestinale. C’è da dire, però, che se consumato in eccesso può portare a gonfiore addominale e aerofagia.
Il consumo è molto indicato per i bambini allergici al lattosio e al latte di mucca. Questo per via dell’elevato contenuto di zuccheri che sono in grado di compensare.
Il frutto è inoltre ideale per chi è allergico ai cereali, visto l’alto contenuto di carboidrati.