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L’enula campana (Inula helenium) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Asteraceae (Compositae). È conosciuta e usata fin dall’antichità a scopo fitoterapico per le sue proprietà benefiche, contenute nella radice rizomatosa. Nel nostro paese è nota anche con nomi tipici regionali, quali: margaita sarvaiga in Liguria, lella in Piemonte, enula campanula in Veneto, pulicaria in Emilia, enolo o pulacara in Toscana, cuoppo in Campania.
In quest’articolo illustriamo le caratteristiche botaniche di questa pianta, le modalità di raccolta e conservazione, le proprietà benefiche, gli usi e le controindicazioni.
Descrizione dell’enula
L’Inula helenium è una pianta di tipo erbaceo e perenne, generata da un grosso rizoma carnoso e ramificato, con diametro fino a 6 cm. Il rizoma è aromatico-amaro, con la superficie incisa dalle cicatrici anulari dei fusti precedenti. Ha gemme poste al livello del suolo, da cui si generano i fusti eretti, molto robusti e lunghi, i quali possono arrivare a una altezza di 2 m (in media 1,5). Nella parte inferiore, i fusti sono coperti di peli ispidi, mentre in quella superiore sono un po’ pubescenti.
Foglie
L’enula campana porta sui fusti due tipi di foglie. Quelle basali, disposte in rosetta, sono molto grandi e dotate di un lungo picciolo. Sono larghe dai 10 ai 20 cm e lunghe dai 40 agli 80, anche se possono arrivare fino ad1 m. Il lembo è allungato e di forma ovale, con margine dentellato in maniera irregolare, apice acuto e superficie coperta da peli ispidi. Quelle della parte superiore del fusto (cauline), invece, hanno forma lanceolata, sono sessili e amplessicauli, e sono disposte in maniera alterna e con un picciolo sempre più corto andando verso l’apice del fusto.
Fiori e frutti
I fiori di enula sono riuniti in grossi capolini di 6-7 cm di diametro che formano un’infiorescenza corimbiforme. I capolini hanno un involucro di numerose serie di brattee, con quelle esterne simili a piccole foglie. I fiori sono di colore giallo-dorato, quasi arancio. Quelli più esterni sono provvisti di una lunga ligula, quelli interni sono semplici. La fioritura è estiva. Il frutto è un achenio cilindrico, lungo 4 mm, glabro e con un pappo di peli molto lunghi.
Habitat e diffusione
In Italia l’Inula helenium è presente soprattutto al nord e al centro, mentre è più sporadica nelle regioni meridionali. Vegeta in collina e in bassa montagna, dai 500 m ai 1.200 m s.l.m. Il suo habitat naturale sono i luoghi umidi, come le boscaglie e i fossi, ma si rinviene anche nelle zone ruderali, negli ambienti cedui e nei prati erbosi. Il tipo di terreno ideale può essere sia di origine calcarea che siliceo, con un pH ideale neutro e una buona dotazione di sostanza organica.
Raccolta e conservazione
La parte della pianta di enula campana usata è il rizoma. Questo andrebbe raccolto da piante di almeno 2-3 anni di età, tra ottobre e novembre o tra marzo e aprile, ovvero quando la pianta è a riposo. Per raccogliere il rizoma si procede come abbiamo già visto per il topinambur, ossia scavando con una vanga. Il rizoma va pulito dalla terra e dalle radichette secondarie, poi si taglia in pezzi lunghi 5-10 cm che si dividono per lungo in 2 nel caso di grossi rizomi.
I rizomi vanno essiccati al sole, rigirandoli spesso. La conservazione ottimale una volta secchi, si può fare in vasi di vetro o ceramica.
Proprietà e usi dell’enula
I principali costituenti del rizoma di enula campana sono: elenina, inulina, alantopiricina.
Ha una lunga storia come medicinale naturale e le proprietà ascritte alla pianta sono quelle tossifughe, anticatarrali, antisettiche, diuretiche, coleretiche, antipruriginose. Nella pratica erboristica è molto usata nel trattamento delle affezioni dell’apparato respiratorio. Il suo principio attivo, l’elenina, calma la tosse, modifica la secrezione bronchiale, disinfetta l’apparato respiratorio e risolve le bronchiti catarrali conseguenti a raffreddamento.
Altre applicazioni pratiche sono quelle nei confronti del fegato e dei reni. L’enula campana ha la proprietà di fluidificare e stimolare la secrezione biliare, migliorare la diuresi, eliminare i vermi intestinali, alleviare i disturbi della cistifellea, la calcolosi epatica e renale, migliorare i problemi di scarsa secrezione urinaria.
Per uso esterno, l’enula campana è un rimedio classico per i pruriti conseguenti ad eczema, herpes ed eruzioni cutanee in genere. Qui trovate il rizoma già essiccato o sotto forma di tintura madre.
Controindicazioni
Un uso smodato dell’enula campana può causare effetti collaterali di medio-grave intensità, come ad esempio dermatite, pruriti, diarrea, vomito, crampi addominali. Va dunque usata con cautela e sotto controllo medico.
In ogni caso, è sconsigliato l’uso dell’enula nelle donne in gravidanza o nel periodo dell’allattamento.