La Veronica officinalis, nota come tè svizzero, è una pianta spontanea presente in tutta Italia.
E’ molto apprezzata per le sue proprietà benefiche, tanto che un tempo si riteneva fosse una vera e propria panacea per tutti i problemi dell’apparato respiratorio.
Oltre che diffusa allo stato selvatico, viene spesso coltivata in giardino, poiché la sua riproduzione da seme è piuttosto semplice.
In quest’articolo vi faremo conoscere le sue caratteristiche botaniche, le modalità di coltivazione, le proprietà e gli usi officinali.
Caratteristiche botaniche
La Veronica officinalis è una specie perenne, appartenente alla famiglia botanica delle Scrofulariacee.
E’ originaria dell’Europa continentale e il suo habitat preferito sono i margini dei boschi leggermente umidi, i prati erbosi, dal piano fino ai 2.000 m di altitudine.
La veronica è una piccola pianta perenne che nel complesso non supera i 60 cm di altezza.
- E’ formata da un insieme di fusti di consistenza erbacea, dal portamento pubescente o prostrato. Le parti che toccano a terra radicano facilmente.
- Le foglie sono accoppiate sui fusti, hanno forma ovale o tondeggiante e un breve picciolo. Hanno inoltre il margine fogliare dentellato e la superficie vellutata, grazie alla presenza di un leggero strato di peluria.
- La fioritura della veronica è molto copiosa e avviene all’ascella delle ultime foglie del fusto, in un’infiorescenza a spiga, nel periodo compreso tra maggio e luglio.
- I fiori hanno il calice suddiviso in 4 lobi, corolla con 4 petali irregolari di colore azzurrino, con venature più scure, quasi violacee.
- I frutti (i semi) sono delle capsule racchiuse fra i lobi del calice persistente. Hanno forma di cuore.
Come coltivare una pianta di veronica
La coltivazione della veronica officinalis è possibile sia in giardino che in vaso. E’ una pianta perenne, molto rustica, dunque resiste al freddo e sa adattarsi a diverse situazioni ambientali.
Predilige un terreno sciolto e fresco, senza troppa sostanza organica. Non è quindi necessario effettuare una concimazione di fondo.
Questa pianta officinale si riproduce bene partendo dal seme, che conserva bene la sua germinabilità.
La semina diretta avviene in primavera, finite le gelate. Si pratica una semina a spaglio superficiale, seguita da una copiosa bagnatura.
Fino all’emersione dei germogli il terreno deve essere sempre ben umido.
Spuntati i germogli, bisogna diradarli, mantenendo una piantina ogni 15-20 cm.
Altro metodo di riproduzione della veronica officinalis è la suddivisione dei cespi. Questo avviene all’inizio dell’autunno, terminata la fioritura.
Per coltivare la veronica in vaso bisogna seguire le stesse regole. Per partire si può usare un normale terriccio universale per piante da fiore.
Come annaffiare la veronica officinalis
La veronica officinalis non deve essere annaffiata troppo di frequente. E’ bene quindi irrigare solo nei periodi di lunga siccità.
Se viene coltivata in vaso, l’esigenza d’acqua è più alta. E’ importante, comunque, evitare sempre i ristagni idrici, che sono molto dannosi per lo sviluppo della pianta.
Come curare lo sviluppo della pianta
Altra cura fondamentale per la coltivazione della veronica afficinalis è la pulizia dalle erbe infestanti. Questo è valido in modo particolare nei primi periodi di crescita.
Per attuarla, è necessario praticare periodiche operazioni di sarchiatura, favorendo così lo sviluppo iniziale dei lunghi steli.
Come potare la pianta di veronica
Nella coltivazione della pianta di veronica officinalis la potatura non è necessaria. Tutto ciò che occorre fare è cimare i fiori una volta che hanno terminato la fioritura, quindi all’inizio dell’autunno. In questo modo si tiene la pianta più pulita e rigogliosa.
Cimando gli scapi fiorali si possono conservare i semi per le future coltivazioni.
Le proprietà della pianta di veronica officinalis
La pianta di veronica officinalis è da sempre apprezzata per le sue proprietà benefiche. La parte usata è quella superiore, ossia le foglie più in alto nei fusti e le sommità fiorite.
Le sue proprietà mediche sono le seguenti:
- aromatizzanti;
- aperitive;
- digestive;
- tossifughe;
- antinfiammatorie,
- emollienti.
Gli usi della pianta di veronica officinalis
La pianta di veronica si presta a molti usi. Viene spesso essiccata ed è ottima per preparare degli infusi. Per questo motivo in Francia veniva usata al posto del tè ed era chiamata “tè d’Europe”, a sottolineare il fatto che era molto più economica e all’epoca accessibile del tè asiatico.
Ha un sapore un po’ amarognolo, ma la bevanda di conforto che si prepara con la veronica è molto piacevole. Prima del pranzo favorisce l’aumento dell’appetito, mentre, se assunta dopo, ne favorisce la digestione.
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