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L’alliara è una pianta tipica della nostra flora spontanea. Appartiene al gruppo delle piante selvatiche commestibili come: tarassaco, portulaca, borragine, aglio orsino, cardo mariano, bardana.
L’allaria può essere usata sia per la preparazione di infusi e decotti che in ambito fitoterapico.
In quest’articolo, dopo aver proceduto all’identificazione e alla descrizione delle caratteristiche botaniche dell’alliara, vediamo quali sono le sue proprietà e possibili utilizzi in cucina.
Identificazione e storia dell’alliaria
Il nome scientifico dell’alliaria è Alliaria petiolata. Questa pianta appartiene alla famiglia botanica delle Brassicacea.
Vanta un’antica tradizione nella nostra cultura, pertanto è nota con altri nomi comuni, come alliaria officinalis ed erba aglina.
L’ origine non è ben nota poiché la sua presenza risale alle antiche civiltà sia Europee che Asiatiche e Nordafricane. Era infatti rinomata tra i Babilonesi e sin dal 3.000 a.C. se ne consumavano grandi quantità tra i Greci e i Romani. Si racconta che resti di alliaria siano stati ritrovati persino nella Tomba di Tutankhamon, il famoso faraone Egizio.
Nel nostro Paese oggi è diffusa in tutte le regioni (fatta eccezione per la Sardegna).
Il suo habitat preferito sono i boschi di montagna, ma è facile rinvenirla anche lungo le zone collinari costiere.
Nell’America del Nord, a oggi, è considerata una specie invasiva.
Caratteristiche botaniche
L’alliaria è una pianta erbacea con ciclo annuale. Ha una radice a fittone da cui dipartono molti fusti ramificati.
Il fusto principale è eretto, con altezze differenti e una leggera peluria alla base. L’altezza massima che può raggiungere è di 1,20 m.
Le foglie sono cuoriformi, verde intenso e glabre. Sono più grandi alla base del fusto, più piccole man mano che si va verso l’apice.
I fiori, commestibili, sono disposti in un racemo terminale semplice o poco ramificato. Hanno quattro sepali verdastri e quattro petali bianchi. Sono ricchi di nettare, perciò molto ricercati da api e altri insetti impollinatori. La fioritura, molto bella, avviene da maggio a luglio.
Caratteristica inconfondibile dell’alliaria è che ogni parte della pianta, se strofinata o maneggiata, emana un pungente odore d’aglio. Da qui il nome alliaria. Si dice addirittura che l’odore d’aglio permanga nel latte delle mucche quando queste se ne cibano.
Le proprietà dell’alliaria e i suoi utilizzi
Tutte le parti dell’alliaria sono commestibili e si raccolgono verso maggio-giugno, quando sono ancora tenere.
Per le preparazione erboristiche la pianta va usata fresca, in quanto con l’essiccazione perde parte delle sue proprietà.
In erboristeria viene usata soprattutto per produrre un olio dalle proprietà espettoranti e antisettiche.
I semi ricordano come profumo la senape e sono usati per stimolanti dell’appetito (potete trovarli qui). Nei paesi anglosassoni vengono usati per insaporire i sandwich e le torte salate.
Come detto, le parti verdi della pianta profumano d’aglio, per questo in cucina possono essere usate per sostituire quest’ultimo.
Le foglie e i giovani getti primaverili vengono usati per la preparazione di minestre, zuppe, o come ripieno di torte rustiche.
Di seguito vi proponiamo una veloce e semplice ricetta con l’alliaria.
Ricetta della salsa di alliaria petiolata
Ingredienti per la salsa di alliaria petiolata:
- Una manciata di foglie di alliaria fresche;
- Un pugno di semi di girasole;
- Un cucchiaino di aceto;
- Sale, olio e.v., pepe nero q.b.
Preparazione:
Lavate e tritate finemente le foglie di alliaria, dopodiché pestate i semi di girasole e amalgamateli al trito. Aggiungete quindi l’aceto e un po’ d’olio e.v..
Infine, salate e pepate a vostro piacimento.