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La costruzione di un erbario è un ottimo sistema per conservare e classificare le piante spontanee che gli appassionati raccolgono. Sono migliaia le specie di piante presenti in Italia, di cui diverse centinaia commestibili e/o con proprietà officinali, utilizzate in ambito fitoterapico. Molte di queste piante, però, sono simili tra loro e possono essere confuse con facilità. Nella maggior parte dei casi, ciò non costituisce un problema, in quanto piante simili, specie se della stessa famiglia, hanno costituenti e proprietà simili. Talvolta, però, vi sono piante simili solo nell’aspetto, ma che hanno in realtà proprietà del tutto diverse o addirittura velenose. L’erbario, quindi, diventa uno strumento utile anche al raccoglitore dilettante, in quanto consente un valido supporto per il riconoscimento delle piante raccolte.
In questo articolo vediamo dunque come creare questo archivio di specie botaniche.
Cos’è un erbario
Anticamente, per erbario si intendeva o un compendio scritto che descrive le diverse specie del regno vegetale, oppure un vero e proprio luogo fisico dove queste erbe erano conservate. Nella concezione moderna, l’erbario è un mix tra le due cose, ovvero una raccolta fisica dove le piante possono essere studiate in qualsiasi momento, in quanto conservano le loro caratteristiche morfologiche.
La raccolta fisica è creata dall’appassionato, mentre l’attribuzione del nome scientifico e delle proprietà sono di norma fatte consultando libri di botanica o esperti in materia.
Oggi, esistono in Italia e nel mondo molti erbari (alcuni anche storici: classici, medievali o rinascimentali) divenuti molto importanti.
Come si forma un erbario
Un erbario fai-da-te può essere fatto sia in maniera professionale che come semplice esperienza per divertirsi insieme ai bambini. Per allestirne uno, ad ogni modo, si procede attraverso tappe obbligate, ossia: raccolta, essiccazione e conservazione.
In generale, si deve aver cura di scegliere esemplari di piante con caratteristiche medie, scartando quelli che per condizioni locali si presentano più grandi o più piccoli rispetto alla norma.
Raccolta
Nel caso delle piante erbacee, si raccoglie tutta la pianta, compresi gli organi sotterranei, avendo cura di ripulire dalla terra la radice.
Per le piante legnose, alberi e arbusti, si recide la porzione di ramo che sia caratteristico della specie, e che contenga foglie e fiori o foglie e frutti.
Essiccazione
Per la buona riuscita di un erbario, la fase più delicata è l’essiccazione della pianta. Per un essiccamento corretto si deve ricorrere a quei materiali che possono sottrarre l’acqua dalla piante, ad esempio: carta da filtro, fogli di giornale, carta assorbente. Un ottimo materiale è la carta marrone in cui si avvolge il pane, tra l’altro economica e facile da reperire.
Sono da sconsigliare i giornali a foglia lucida in quanto poco assorbenti.
Non appena raccolte, le piante si dispongono all’interno del foglio di carta piegato in due, avendo cura che le varie parti siano distese in modo naturale e non vi siano foglie accartocciate o piegate male. Una volta sistemata la pianta, si pone sopra il foglio di giornale un peso (ad esempio un grosso libro) che servirà a comprimere il tutto.
Consigli per l’essiccazione
Per ottenere un erbario con piante in buono stato di conservazione, l’essiccazione dovrebbe essere il più veloce possibile. Per migliorare il processo, il foglio di carta dovrebbe essere sostituito dopo il primo giorno, così da evitare che l’umidità ceduta dalle piante formi delle muffe. Questa operazione va ripetuta diverse volte, inizialmente molto spesso, poi sempre più di rado, fino a quando le piante dell’erbario non saranno completamente essiccate.
Come essiccare piante particolari
Nel caso di bulbi, tuberi e piante carnose da inserire nell’erbario, onde evitare che continuino a vegetare nel foglio di carta assorbente, si deve immergere per qualche minuto in acqua bollente la parte carnosa o la pianta intera. Dopo aver fatto sgocciolare e asciugare per bene le piante, si pongono ad essiccare nel modo descritto in precedenza. I bulbi e i tuberi molto voluminosi possono essere sezionati in senso longitudinale prima dell’essiccazione.
Conservazione
Quando la pianta è perfettamente secca, si può procedere alla sua conservazione nell’erbario. In pratica, servono dei fogli di carta, meglio dei cartoncini più spessi (misura standard del foglio A4). Le piante si dispongono una o più per foglio (sempre che siano della stessa famiglia botanica) e si fissano usando delle striscioline di carta gommata (come queste).
Ogni singolo foglio può poi essere forato ai lati con una classica foratrice da ufficio. In alternativa, è possibile inserire il foglio in una busta plastificata preforata (tipo questa), che può essere inserita agevolmente nel raccoglitore.
Tutte queste accortezze e protezioni servono per conservare a lungo l’erbario e scongiurare che venga attaccato dagli insetti. L’erbario andrà infine riposto in una scatola chiusa e tenuto in un luogo totalmente asciutto e fresco (cassetto, mobile, armadio, ecc), così da essere il più protetto possibile.
Cosa va indicato nell’erbario
Su ogni foglio dell’erbario va applicato un cartellino con le caratteristiche salienti della pianta, per la precisione:
- nome scientifico della pianta
- famiglia botanica
- nome in italiano ed eventuali denominazioni locali
- luogo di raccolta
- data di raccolta
- nome della persona che ha raccolto la pianta
- nome della persona che l’ha identificata (se diverso dal raccoglitore).