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Oggi parleremo di un insetto molto dannoso per il nostro orto e fastidioso per le nostre case: le cimici. In particolare ci focalizzeremo sulle cimici verdi e sulle cimici asiatiche (note anche come cimici cinesi). Si tratta delle due specie più presenti sul nostro territorio, capaci di presentarsi con infestazioni davvero deleterie.
Questi insetti, specie nei periodi molto caldi, durante i quali sono sempre in cerca di cibo, mettono in serio pericolo le nostre coltivazioni, rovinando spesso buona parte del raccolto.
Dunque è fondamentale imparare a riconoscere alla svelta i diversi stadi di sviluppo delle cimici cinesi e verdi presenti sul nostro terreno. In questo modo diventa possibile capire per tempo come evitare infestazioni. Di conseguenza diventa possibile difendere le nostre colture in modo biologico e senza l’uso di pesticidi.
Le cimici verdi
Tra le diverse specie di cimici esistenti, quelle più diffuse e note nel territorio italiano sono le cimici verdi, Nezara Viridula. Si tratta di un insetto dell’ordine dei Rincoti, sottordine degli Eterotteri, famiglia dei Pentatomidi.
L’adulto delle cimici verdi ha un tipico colore verde brillante, che può variare sul verde/giallastro, ha forma pentagonale e può raggiungere le dimensioni di circa 15 mm. Le cimici verdi si riproducono attraverso un’intensa attività di ovideposizione, rilasciando le uova in gruppi compatti di colore chiaro.
Attenzione alle neanidi, vale a dire gli stadi giovanili. Questi, come vediamo nella foto in basso, hanno un aspetto diverso rispetto agli insetti adulti.
Le neanidi, altrettanto dannose degli adulti, sono di colore nero, con punteggiature bianche sia al centro, che in particolari file longitudinali ai bordi del corpo. A differenza delle cimici verdi adulte che agiscono spesso da sole, le piccole neanidi nere si muovono e provocano danni in gruppo. Banchettano spesso sulle nostre piante in gruppi più o meno estesi, e sono molto fastidiose anche solo a guardale.
- Cimice verde che depone le uova
- Neamide
Ciclo biologico
Le cimici verdi dopo il periodo svernante dei mesi freddi, in primavera ripartono con il loro ciclo riproduttivo. Dopo l’accoppiamento l’attività di ovideposizione è intensa. Questo ciclo è continuo, ciò fa sì che si possano allo stesso tempo trovare nei nostri orti le neanidi, le ninfe (gli stadi intermedi) e gli adulti.
Per questo motivo in un anno ci possono essere più generazioni di cimici verdi. Nel nostro paese e con le nostre condizioni climatiche, di solito sono due.
Caratteristiche
La cimice verde è un insetto fitofago, ossia si nutre attraverso l’apparato boccale: o succhiando la linfa e i liquidi interni della pianta o del frutto, o attraverso l’asportazione di porzioni della pianta stessa.
Inoltre è un insetto polifago, cioè si nutre ai danni di un numero indefinito di specie vegetali, e non di una sola tipologia di piante (caratteristica, questa, degli insetti monofagi, quali ad esempio la mosca dell’ulivo).
Danni alle colture delle cimici verdi
L’attività fitofaga delle cimici verdi si attua attraverso le punture di nutrizione.
Le specie vegetali di nostro interesse più colpite dall’attività polifaga delle cimici verdi sono: le colture solanacee (pomodoro, peperone, melanzana); le leguminose; alcune colture erbacee in pieno campo (ad esempio la bietola e il basilico); alcune colture arboree (come ad esempio il nocciolo).
I danni alle colture sono provocati sia dalle neanidi che dagli adulti.
Sul pomodoro, in particolare, le punture di nutrizione causano delle tipiche punteggiature clorotiche, di estensione variabile.
Questo danno è più frequente sui frutti in fase di maturazione, poiché sono più facili da attaccare dalle cimici.
In seguito, le punteggiature si estendono e diventano delle vere e proprie necrosi, anche se molto sfumate.
Altro danno diretto che provocano le cimici verdi sui pomodori, e in generale sui frutti, è il conferimento di un sapore sgradevole. Un gusto amaro e acido allo stesso tempo, che rende la bacca di pomodoro non più commestibile. Ciò avviene in seguito alla puntura, attraverso la secrezione di un liquido ripugnante.
Oltre ai danni diretti, le piante colpite dalle cimici verdi sono più soggette ad altre patologie, come la batteriosi. Queste malattie trovano terreno facile su cui attecchire, attraverso le ferite che l’insetto provoca.
Infine, come non ricordare il cattivo odore e la sensazione sgradevole che le cimici verdi provocano quando vengono schiacciate.
La cimice asiatica (o cinese)

Cimice asiatica
Purtroppo, quella verde non è l’unica cimice oggi in Italia. Una nuova specie, infatti, si sta affacciando alla ribalta dei nostri orti: la temuta cimice asiatica, Halyomorpha halys.
Questo tipo di cimice è, per l’appunto, di origine asiatica. Arriva negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘90, e appare in Europa sul finire della scorsa decade. In Italia, è nella provincia di Modena che si rinviene per la prima volta. L’anno è il 2012. Da lì ha iniziato a diffondersi su tutto il territorio nazionale, venendo riconosciuta come cimice cinese.
Le cimici asiatiche hanno caratteristiche simili alla cimici verdi. Si differenziano da quest’ultime soprattutto per il colore, marrone marmorizzato. Oltre alla tipica cromatura, è possibile notare anche un particolare dettaglio nella parte finale del corpo, ossia un triangolo di colore più scuro.
Così come le cimici verdi, anche le neanidi di cimici asiatiche sono solite raggrupparsi.
Il ciclo biologico dell’asiatica (che appartiene alla stessa categoria entomologa della Nezara Viridula) si può assimilare a quello delle cimici verdi.
Danni alle colture e pericolosità per le abitazioni della cimice asiatica

Frutto attaccato e danneggiato da ninfa di cimice asiatica
L’allerta e l’interesse per la cimice asiatica nascono dopo i danni registrati su alcune colture statunitensi. Mentre nei paesi asiatici di origine, l’insetto è considerato un infestante occasionale della soia e di alcuni alberi da frutto, negli Stati Uniti ha colpito oltre 300 specie di alberi da frutto, ortive e ornamentali!
In Italia si sono già registrati attacchi su alberi da frutto quali: albicocco, ciliegio, fichi, kiwi, melo, melograno, nocciolo, noce, pero, pesco, susino e ulivo.
Tra le ortive danneggiate non potevano mancare il pomodoro, il fagiolo, il peperoncino, la zucca, etc.
Così come per le cimici verdi, anche le cimici asiatiche provocano danni attraverso le punture di nutrizione. E anche loro lo fanno in qualsiasi stadio di sviluppo.
In foto, ad esempio, vediamo il danno provocato da una cimice asiatica allo stadio di ninfa (intermedio tra lo stadio di neanide e quello adulto).
Sempre nella foto, inoltre, osserviamo una diversa colorazione, nera, dell’insetto non ancora adulto.
Altra pericolosità registrata negli Stati Uniti, e che suscita grande preoccupazione, è la tendenza di queste specie di cimici di svernare negli anfratti delle abitazioni limitrofe alle coltivazioni. Questo avviene con uno spostamento in massa di migliaia di esemplari.
Ulteriori approfondimenti sull’argomento potete trovarli qui
Riflessioni
Così come nel caso della tuta absoluta del pomodoro (arrivata da poco dal Sudamerica), ci chiediamo quanto possa essere sensato effettuare scambi commerciali internazionali per prodotti orticoli coltivabili anche a livello locale. L’interesse economico da salvaguardare sembra non essere affatto quello dei contadini, che vedono i loro prodotti deprezzati per dar luogo ad esportazioni intercontinentali. Per questo tipo di commercio, infatti, il guadagno maggiore spetta alle grandi distribuzioni che lo gestiscono.
Di certo non ne giovano i consumatori, che trovano sulle proprie tavole prodotti poco controllati.
Con ancor più certezza siamo in grado di affermare che a trarne vantaggio non sono gli ecosistemi locali, che si trovano purtroppo invasi da insetti distruttivi a cui non sono preparati. La stessa cimice verde, a cui tutti siamo oramai abituati, ha in realtà un’origine esotica, anch’essa sudamericana per la precisione.
Un invito
Preso atto del meccanismo perverso della distribuzione internazionale del settore ortofrutticolo, il messaggio che vogliamo lanciare è quello di consumare sano e consumare locale! L’invito che facciamo ai nostri lettori, quindi, è quello di boicottare, in primis da consumatori, le produzioni provenienti dai mercati transnazionali. Acquistando un pomodoro sudamericano non stiamo sostenendo un piccolo produttore del Sud America, ma una enorme catena distributiva che sfrutta i produttori locali e altera gli equilibri non solo dell’ecosistema, ma anche delle corrette dinamiche economiche.
Detto ciò, possiamo passare alla difesa biologica dalle cimici presenti nel nostro orto.
Difesa biologica dalle cimici presenti nel nostro orto
Iniziamo l’ultima parte del nostro articolo sulle cimici asiatiche e verdi con una considerazione. Nei manuali di agricoltura viene indicata la lotta chimica come la via principale per l’eliminazione di questo insetto. Questo tipo di strategia con il tempo si è dimostrata del tutto fallimentare, portando più danni che benefici.
Come spesso accade, per alcune specie d’insetti (come ad esempio la dorifora della patata), trattare in modo chimico ha portato ad aumentarne l’aggressività e la resistenza. Alcune specie, infatti, hanno nel loro dna grandi capacità di adattamento e di assorbimento dei diversi trattamenti a cui sono sottoposti. Questo comporta spesso l’innescarsi di un circolo vizioso che costringe l’agricoltore ad effettuare trattamenti sempre più potenti, numerosi e con principi attivi tossici per l’intero ecosistema.
Dunque, vediamo come è possibile attuare una difesa biologica, con la consapevolezza, però, che le cimici sono insetti duri a morire, molto prolifici e resistenti.
Acqua e sapone puro di Marsiglia o potassico
Dopo tutta questa premessa consigliare acqua e sapone per eliminare le cimici verdi e asiatiche dall’orto, potrebbe sembrare fuorviante. Ma non è così, e capiamo perché.
Le cimici usano per respirare dei pori sottopelle, o meglio sotto la corazza esterna. Se la soluzione di acqua e sapone raggiunge quei pori, e attraverso il disseccamento li occlude, la cimice muore.
Com’è ovvio, è necessario usare un sapone particolare, puro.
Il sapone di Marsiglia è un rimedio consentito in agricoltura biologica.
La sua efficacia, in questo caso, dipende dalla difficoltà nell’applicazione e nella struttura fisica stessa delle cimici.
In generale, è difficile colpire con una qualsiasi soluzione tutte le parti della pianta interessate dall’attacco. Sia le cimici verdi che le asiatiche hanno l’abitudine di nascondersi sotto le foglie. Attenzione, quindi, alla pagina inferiore, che deve essere ben bagnata.
Se non avviene un contatto diretto sui pori, la soluzione non può fare effetto.
La soluzione di acqua e sapone puro di Marsiglia ha maggiori probabilità di riuscita se le cimici si trovano allo stato di neanide. Allo stadio adulto la corazza dura funge in parte da ombrello e rende il trattamento un po’ meno efficace.
Per il tipo di sapone da usare consigliamo il sapone puro di Marsiglia o il sapone molle potassico. Il primo potete acquistarlo qui. Il secondo invece lo trovate qui.
Le reti antinsetto
Tra le tecniche di difesa agronomica dalle cimice sperimentata dagli agricoltori, una delle più efficaci è quella che prevede l’uso delle rete antinsetto. Queste servono in particolare per difendere gli alberi da frutto, quali pesche, pere, kiwi ecc, dall’attacco della cimice asiatica. La rete antinsetto si è dimostrata una barriera efficace per ridurre i danni da nutrizione dell’insetto adulto. Per frutteti molto estesi questa soluzione ha un certo costo ed è di difficile applicazione, ma in ambito domestico, per proteggere pochi alberi quando vi è il culmine dell’infestazione, è una soluzione sicura che vi consigliamo di adottare. Delle buone reti potete trovarle qui.
Rimozione manuale
Soprattutto allo stadio di neanide o in fase svernante, le cimici verdi e le cimici asiatiche sono solite raggrupparsi. Quando giriamo tra i filari dei pomodori e notiamo queste evidenti presenze, tappiamoci il naso e cogliamo l’occasione per una rimozione manuale del neanide.
Per l’eliminazione finale, una volta raccolte, è possibile annegarle in un secchio con acqua e sapone.
L’attrazione naturale per delle piante da sacrificare
Come abbiamo visto nell’introduzione sulle cimici verdi, questi insetti sono molto attratti da diversi tipi di piante. Adorano i pomodori, intendiamoci, ma ci sono altre piante che riescono ad attirarle di più. Sfruttiamo allora questa debolezza, per seminare delle piante spia ai margini dell’orto. In questo modo saremo avvertiti per tempo della presenza delle cimici e al tempo stesso ne cattureremo un bel po’.
A questo scopo un buon esempio è il basilico.
Alla fine non costa molto spazio seminare qualche pianta di basilico in più in qualche zona strategica. Così facendo potremo monitorare la situazione. Inoltre potremo raccogliere in modo agevole le cimici poiché sappiamo dove potranno andare alla ricerca di cibo. Un’altra pianta molto amata da questo tipo d’insetto è la senape gialla.
Individuazione e distruzione dei nidi invernali
Questi odiati fitofagi, che siano cimici verdi o cimici asiatiche, dopo i banchetti estivi cercheranno un luogo dove svernare. Come abbiamo visto parlando della cimice asiatica, questo è stato un problema molto sentito negli USA. Le case in legno, infatti, sono un fantastico rifugio naturale per degli insetti come le cimici.
A fine autunno, o in pieno inverno, bisogna cercare nei dintorni del nostro orto, capire dove le cimici possono aver nidificato e individuarle. Il legno, le grosse pietre, le crepe del cemento, i mattoni forati, possono essere tutti rifugi ideali, da dove iniziare la nostra ricerca.
Una volta individuato il nido, va distrutto. Laddove consentito dalle modifiche
applicate al decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006 il fuoco è a nostro parere la soluzione migliore. Bisogna prestare però la massima attenzione!
Com’è ovvio, il fuoco è escluso se il covo delle cimici si dovesse trovare in casa. In tal caso consigliamo tanto coraggio e una buona dose di fortuna.
Molti consigliano di usare vecchi vestiti o lenzuola, magari di flanella, da lasciare in posti strategici o in una vecchia cantina. Le cimici sono attratte dal tessuto e vi finiranno in trappola, a quel punto sarà più facile raccogliere il panno con le cimici dentro e disfarsene.
I macerati naturali
Un’altra via che vi consigliamo di percorrere, in questo caso per allontanare le cimici dall’orto, è quella dell’uso dei macerati e preparati naturali.
Stiamo parlando del macerato d’ortica, dell’infuso d’aglio e del macerato di foglie di pomodoro, di cui abbiamo parlato in precedenza.
In questo caso l’azione è repellente e preventiva. Il contatto diretto, infatti, sortisce poco effetto a livello di eliminazione, ma può indurre le cimici a cambiare aria.
Novità
Vi segnaliamo alcune novità nella lotta biologica alla cimice asiatica, che riguardano in particolare l’identificazione del suo insetto predatore. Maggiori aggiornamenti potete leggerli qui.
30 commenti
Ciao,
Vi ringrazio per questo interessante e molto completo articolo sulle cimici.
Come avete detto le cimici, come le dorifere, anche quest’anno purtroppo stanno minacciando il nostro raccolto.
Tanta fatica nell’orto in questi mesi per poi dover fare i conti, in piena estate, con il maltempo e con questi terribili insetti! Uff… :o((
La senape che avevo piantato fra i pomodori sembrava funzionare: attirava su di sè le cimici e rendeva molto più agevole la loro cattura, ma è prematuramente seccata.
Quindi ora faremo “pulizia” nell’orto con un nel pó di acqua e sapone di Marsiglia e …speriamo di poter salvare almeno un pó di pomodori.
Grazie per i Vs utili consigli e Vi rinnovo i miei complimenti per il blog… davvero interessante. Bravi!!!!
Kiss
Laura
Grazie a te, Laura. Purtroppo maltempo e insetti sono cose con cui dover fare i conti, sempre. Il sapone di Marsiglia, usato correttamente, in questo caso, dovrebbe fare il suo dovere. Ti riproponiamo qui la sua preparazione fai da te, così risparmi.
Speriamo di esserti stati utili.
Grazie ancora per i complimenti. Alla prossima 🙂
HO TROVATO MOLTO INTERESSANTE E MOLTO COMPLETO
MOLTO MOLTO BEN FATTO HO UNA CURIOSITA SI PARLA DI ISCRIZIONE PE R ESSERE AGGIORNATATI VORREI SAPEREIL COSTO GRAZIE PER GENTILEZZA POTETE RIS A QUESTA E MAIL
Contenti di esseri stati utili, Olindo. 🙂
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Grazie ancora, un saluto 🙂
Nel mio orto ho qualche centinaia di piante di fagioli borlotti e sono arrivate le cimici (quest’anno con molto anticipo rispetto al solito!). Sto facendo cattura manuale, ma ormai sono tante… Visto che ovviamente mi è impossibile trattare uniformemente tutte le piante, essendo già molto folte e quindi non potendo nemmeno bagnare la parte sottostante delle foglie, come posso intervenire con sistemi bio? Faccio presente che al momento sono quasi tutte in stadio di adulte. A mia disposizione ho olio di neem, macerato di ortica e a breve quello di pomodoro, ma credo siano tutti di difficile applicazione perché non riuscirei ad ottenere il contatto diretto con le cimici. Potrebbero funzionare trappole cromotropiche o quelle elettriche messe di notte? Se si, potete consigliarmene alcuni tipi? Grazie in anticipo per i consigli che mi darete.
Vi seguo con molto interesse. Ciao e buon lavoro! 😉
La tua situazione è abbastanza complessa, visto anche l’anticipo dell’infestazione. L’ideale sarebbe trattare con sapone di Marsiglia quando gli insetti sono allo stadio di larva. Quando sono adulti ha poca efficacia. Il neem e gli altri macerati, hanno scarsissima efficacia sulle cimici, così come le trappole meccaniche. La rete antinsetto è un’ottima soluzione, però va attuata preventivamente. Ti conviene procedere con la rimozione manuale e trattare con sapone. Se vuoi preparare una trappola meccanica prendi una vecchia camicia di flanella, inzuppala d’acqua e mettila su un sostegno nel campo. Le cimici sono molto attratte da questo tipo di tessuto, tu al mattino successivo prendi la camicia, la chiudi, la bruci e il gioco è fatto. Prova ad ingannarle così e facci sapere…
Grazie per la risposta. Tra ieri ed oggi ne abbiamo catturate manualmente almeno un centinaio, è molto impegnativo e ci vuole tanta pazienza, ma nelle ore fresche del mattino e della sera continuerò a fare così. Purtroppo ci siamo accorti con ritardo della loro comparsa perché provengono da un terreno limitrofo in cui ci sono molte verdure (soprattutto crucifere) lasciate andare a seme e lì si sono riprodotte fino a giungere allo stadio adulto e spostarsi poi nell’orto. Proverò anche con la camicia inzuppata d’acqua. Peccato per le trappole a feromoni e per quelle luminose, pensavo davvero potessero venirmi in soccorso, soprattutto le seconde, dato che quando le cimici entrano in casa sono attratte dalla luce accesa e spesso vanno a morire nel portalampade.
Sì, è un lavoro piuttosto faticoso, è vero, ma non ci sono molte altre alternative, per ora.
Facci sapere come procede.
ciao mi stavo chiedendo se con il vecchio sistema :solfato di rame,calce,zolfo in proporzione giusta non si ottenga magari un parziale allontanamento delle cimici dalle piante da frutto e orticole
Ciao Luciano. Purtroppo no, quello che dici tu è un rimedio per le malattie crittogamiche.
Ho trovato diversi articoli sulle trappole a feromoni tipo la stink bug trap e la Pherocon stycky trap cimici, la prima è in commercio la seconda non so se è acquistabile da privati. Cosa ne pensi di questi prodotti e secondo te la seconda è reperibile ?
Grazie
La stink bug trap è una normale trappola per mosche e zanzare, non buona per la cattura delle cimici. La Pherocon stycky trap, invece, è una trappola per il monitoraggio della cimice asiatica. Nella scheda tecnica del prodotto, però, è specificato che vale solo per il monitoraggio, non per la cattura di massa. Viene inoltre specificato che: “elevate popolazioni di Halyomorpha halys possono aumentare i danni attorno alle trappole poste nei frutteti”. Dunque il suo utilizzo è da valutare con molta cautela. Viene prodotta da un’azienda agrochimica, che abbina l’utilizzo della trappola all’uso di fitofarmaci di sintesi. Per quanto ci riguarda, ne sconsigliamo l’utilizzo in agricoltura biologica.
come fa il macerato di foglie di pomodoro ad allontanare un’insetto che si ciba di esse? è forse una questione di fede, se credi in un rimedio egli funzionerà?
Per capire il funzionamento bisogna considerare alcuni dettagli importanti. Innanzitutto, c’è da dire che una cosa è la puntura di nutrizione sul frutto, un’altra è mangiare le foglie. Le cimici non sono insetti defogliatori, dunque non si nutrono delle foglie del pomodoro. Le foglie, anzi, e questo è un secondo punto importante, contengono elevate quantità di solanina e da questa deriva l’effetto repellente. Nell’articolo, come avrà letto, viene detto chiaramente che questo macerato può essere un rimedio preventivo (così come altri macerati), e la sua azione è , appunto, un’azione repellente. Con l’infestazione in atto, purtroppo, è ovvio che questo rimedio biologico non ha efficacia.
Salve, volevo solo aggiungere un particolare..
Ho scoperto che le mie galline sono ghiotte di cimici!
Basta lasciarle libere nell’orto per una mezza giornata… i benefici superano i danni…
Se si vogliono proteggere alcune colture basta recintare provvisoriamente…
Grazie per il tuo suggerimento, Ruben. Purtroppo non tutti hanno la possibilità di usare le galline, se però qualcuno, come te, riesce a usarle proficuamente anche contro le cimici, è sicuramente una buona cosa. Nell’orto domestico c’è comunque il rischio che mangino un po’ tutto, come giustamente segnali l’accortezza di una recinzione è importante. Le galline sono molto voraci e bisogna fare un po’ di attenzione.
Un saluto.
Buongiorno,
da alcuni giorni trovo delle cimici asiatiche nella mia macchina e non so come comportarmi: non riesco a capire dove si possano essere annidate e di cosa si nutrano all’interno dell’auto: oltre a rimuoverle manualmente cosa potrei fare per debellarle senza danneggiare i tessuti dell’automobile? Grazie mille
Probabilmente avranno fatto un piccolo nido nella tappezzeria. Oppure nel vano motore ed entrano dalle bocchette dell’aria. Devi cercare d’individuare il nido ed eliminarlo per bene, anche rimuovendo parte del tessuto, il danno altrimenti lo faranno loro.
Ho colto delle more questa mattina e su un paio c’erano queste piccole cellette bianche che a questo punto chiamerei ‘uova’. Le ho tolte manualmente e ora mi chiedo.. posso mangiare queste due more che ho perso nel mucchio o mangio qualcosa che ha un sapore sgradevole? Grazie per la risposta
Buonasera, io con l’orto ho parzialmente risolto spruzzando sapone di marsiglia, comunque per ora orto basta, invece si sono avvicinate alla casa, prima le prendevo manualmente gettandole poi in un secchio di acqua saponata, ora ho scoperto che usa ndo la racchetta elettrica, quella per
le mosche, le cimici restano fulminate quasi istantaneamente, più presto delle mosche.
A quel punto le posso ributtare in giardino ( magari le altre vedendo i cadaveri scappano ahah)
oppure nel cesso. non buttatele nel cesso vive, perché non muoiono annegate e in qualche caso
sono risalite.
Buon giorno, scrivo perchè ho la sventura di abitare in campagna circondato da coltivazioni di soia e mais. Io possiedo un orticello piccolo dove coltivo ortaggi come pomodori, melanzane, peperoni, angurie, meloni, ecc. per consumi propri. Non mi lamento tanto per i danni alle coltivazioni quanto per il fastidio che procurano in casa, sui muri esterni e sulle finestre che nonostante abbia doppi vetri e zanzariere riescono ad entrare ugualmente dagli anfratti, piccole fessure, ecc.. La situazione diventa insopportabile in autunno ed in inverno quando facendo i loro bisogni macchiano muri, davanzali, mobili ed iniziano a svolazzare rumorosamente nelle stanze compresa la camera da letto. Ho provato a spruzzare i muri col sapone di marsiglia, con l’alcool e persino con la benzina senza risultati. Ne ho uccisi a migliaia prima con l’ammazzamosche, poi schiacciandoli coi piedi una volta caduti a terra ma appena facevo il giro di casa, tornando indietro trovavo i muri nuovamente pieni di nuovi ospiti.
Volevo chiedere cortesemente se siete a conoscenza di una legge che fissi una distanza minima delle coltivazioni di soia e mais dalle abitazioni. Inoltre visto che la raccolta di questi prodotti per la nutrizione umana ed animale viene effettuata con grandi macchinari che non credo siano in grado di separare i loro frutti dalle cimici se le stesse siano dannose per la salute. Grazie
Io abito in campagna nella bassa friulana, non credo ci sia una legge che fissa le distanze
delle coltivazioni dalle zone abitate. So che diversi sindaci della zona stanno contattando
gli agricoltori per cercare accordi.
Io ho spruzzato l’altra settimana lo Zapi sui muri e sui coppi e ne sono cadute giù un bel po,
da quella volta ogni mattina ne trovo tante per terra, ma penso che cadano a terra per il
calo della temperatura notturna. D’inverno muoiono, bisogna però andare a cercare in casa
se hanno fatto nido per svernare e ucciderle. Non ho riscontrato macchie da bisogni, macchiano
se le schiacci. In casa se arieggi la mattina presto, non mi entrano. l’importante è non lasciare
aperte le finestre in ore calde
Grazie per la risposta, ma c’è qualche agricoltore e/o produttore in grado di rispondere alla seconda domanda visto che siamo consumatori di bevande a base di soia e cioè a questa?
Inoltre visto che la raccolta di questi prodotti per la nutrizione umana ed animale viene effettuata con grandi macchinari che non credo siano in grado di separare i loro frutti dalle cimici se le stesse siano dannose per la salute. Grazie
Salve grazie delle notizie e dei suggerimenti,vi chiedo se è possibile che attacchi anche il gelso ,ho notato i rami nuovi allettati mezzi secchi e con molte foglie giallastre.
Grazie
Buonasera nonostante le zanzariere queste cimici entrano in casa quindi cercavo sul web un consiglio su come allontanarle. Ho letto del sapone di marsiglia…. preso dalla disperazione ho preso uno sgrassatore con sapone di marsiglia di una famosa cooperativa di distribuzione “la c…… sei Tu! ” che avevo in casa ed ho spruzzato il liquido sulle zanzariere. Devo dire che sono scappate tutte via è da più di 2 ore che non si sono avvicinate alle finestre. Finalmente FUNZIONA !
purtroppo il sapone di Marsiglia uccide anche gli insetti utili, che disastro 🙁
È un rimedio da usare prestando alcune attenzioni, come diciamo sempre. Per proteggere gli insetti impollinatori, ad esempio, bisogna assolutamente evitate di effettuare il trattamento nei periodi di fioritura.
Naturalmente lo spruzzo direttamente SOLO sui pidocchi o afidi che siano,con uno spruzzino da mezzo litro,non uso atomizzatori o irroratori a spalla,nessun problema per gli insetti “buoni”.
Una soluzione a basso costo può essere l’olio di neem, utile anche come insetticida naturale per altri infestanti. Va ridato di frequenza e diluito in modo corretto. Altrimenti le trappole a feromone da posizionare un po’ lontano dalle zone da proteggere (ma non troppo) così da attirarle tutte lì (restano incollate sui pannelli trasparenti cui si avvicinano per effetto del feromone posizionato sopra).
Secondo alcuni il basilico tiene lontano le cimici, agendo da repellente. Coltivando il basilico non ho mai notato presenza di cimici tra le piante.
Saluti
Carmelo